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Una suite per violino ed ensemble in anteprima a Roccella dedicata al compianto Sisinio Zito

Grandi incroci per la prima serata del Roccella Jazz Main Stage, con l’elettrizzante duo composto dal batterista Maria Portugal ed il sassofonista Paul Van Kemenade: un improvvisazione alchemica e piena di lirismo che ha rappresentato la perfetta introduzione per il set del trombettista Luca Aquino. Considerando l’improvviso forfait di Han Bennink , ricoverato in un ospedale olandese a causa di un fastidioso infortunio alla mano messo a referto, stasera la Portugal e Van Kemenade si ritroveranno sul palco del teatro Castello alle ore 21, ma in formazione allargata al quartetto, con l’autorevole presenza del trombonista Ray Anderson e del contrabbassista Ernst Glerum. A seguire l’omaggio ufficiale alla memoria di Sisinio Zito, che la direzione artistica firmata da Vincenzo Staiano e Paola Pinchera ha inteso commissionare al pianista Claudio Cojianiz. Il “COJ – SECOND TIME” è una delle sue formazioni storiche. L’ensemble sarà arricchito dalla presenza di Alexander Balanescu, uno dei più grandi violinisti viventi. Il musicista rumeno (che è già stato ospite della stagione concertistica all’Auditorium con il famoso quartetto che porta il suo nome), diventerà una specie di “voce “contrapposta a quella dei fiati e delle percussioni della formazione del pianista friulano. La dinamica di tutto l’ensemble sarà colorita dai “rumori” del percussionista Luca Grizzo. E’ questa la base su cui si svilupperà la composizione dedicata a Sisinio Zito dal titolo “Si Song”, scritta dallo stesso Cojaniz, che sarà presentata per la prima volta al pubblico sotto la forma di una suite per violino ed ensemble. Il Roccella Jazz Festival, a proposito di questa perdita indelebile, ha offerto la sua partnership per sostenere da quest’anno i progetti per i malati di Sla calabresi promossi dalla sezione regionale Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), guidata dalla presidente Francesca Genovese con uno stand apposito presente all’interno del teatro al Castello per tutta la durata del festival. Scopo dell’iniziativa è sensibilizzare l’opinione pubblica non solo sull’importanza della ricerca per la cura della grave patologia, ma soprattutto sul problema dell’organizzazione dell’assistenza agli ammalati e i relativi costi che gravano sulle spalle delle famiglie, nonché sulla necessità di formare personale specializzato nella gestione del paziente affetto da Sla. Un problema , quello dell’assistenza alle famiglie dei malati, che negli ultimi tempi stava molto a cuore a Sisinio Zito , il quale aveva espresso il desiderio che la cittadina potesse ospitare iniziative di beneficenza in favore dell’ Aisla. Le donazioni, oltre che in forma diretta con l’acquisto di appositi gadget, potranno essere effettuate anche tramite bonifico sul conto corrente bancario intestato ad AISLA Onlus , codice Iban   IT 61 I 0335901600100000109254, BANCA PROSSIMA, oppure sul conto corrente postale c/c: 17464280 intestato sempre a AISLA Onlus.

Domani invece, sempre al Teatro al Castello, spot su Antonello Salis con la sua pletora di strumenti inventati a corredo del piano solo che costituirà lo spunto iniziale della sua esibizione alle ore 21, quindi il quartetto che unisce esperienza e sostanza “Equal Crossings”, di cu fanno parte Regis Huby (violino), Marc Ducret (chitarra), Bruno Angelini (piano) e Michele Rabbia (percussioni). Altre news e aggiornamenti sulla pagina facebook ufficiale del festival, biglietti regolarmente disponibili presso il botteghino del teatro.

Roccella Jazz entra nel vivo con Re Niliu

Entra nel vivo la XXXVI edizione di Rumori Mediterranei, la rassegna di jazz internazionale che si svolge a Roccella Jonica, con la direzione artistica di Paola Pinchera e Vincenzo Staiano nell’accorato omaggio a Sisinio Zito. Questa sera (ore 22,30) in Largo Colonne attesa esibizione dei Re Niliu, incrocio obbligato fra etno e folk per chiunque si sia interessato di questi generi in Calabria e non solo. Attivi con qualche inevitabile pausa dal 1979, identificatisi con il nome di un personaggio dell’immaginario folklorico presilano – un re di cera destinato da un destino sfavorevole a non poter godere delle proprie ricchezze – e fautori di una Calabria musicale che non aderiva allo stile praticato da Otello Profazio, perché forti di una conoscenza diretta e approfondita della musica contadina, capace di produrre una documentazione scientifica su zampogna e lira calabrese, lontana da ogni visione idilliaca e nostalgica del sud, ma al contrario basata su una rigorosa ricerca sul campo e un grande rapporto stretto con i maestri musicisti della tradizione locale. Concetti ribaditi dalla pubblicazione del recente album “In a cosmic ear” (Alfa Jazz): matrici popolari, strumenti tradizionali che si legano a quelli elettrificati e digitali, tradizione e reinvenzione secondo la visione del leader storico Ettore Castagna. Sempre stasera ma a Siderno (villa comunale, ore 21,30), si esibirà l’Illogic Trio, formato da Lucio D’Amato (pianoforte), Luciano Napoli (basso) e Ugo Rodolico (batteria), cui si avvicenderà il trio atipico Un Poco Loco, progetto che vede protagonisti Fidel Fourneyron (trombone), Geoffroy Gesser (sax tenore e clarinetto) e Sebastien Beliah (contrabbasso), in collaborazione con Association Jazzé Croisé – Jazz Migration. Due modi diversi di affrontare tradizione ed improvvisazione, fra rinomati standards e brillanti originali. Domani invece (17 agosto) alle 21.30, presso l’ex convento dei Minimi il quartetto del pianista Daniele Gorgone, che ospita l’ottimo trombettista Jim Rotondi (in carriera prestigiose militanze fra cui Lionel Hampton, Curtis Fuller, George Coleman, Bobby Watson), completato dal sostegno ritmico di Daniele Sorrentino (contrabbasso) ed Elio Coppola (batteria). A seguire il sassofonista Carmelo Coglitore terrà un workshop presso Largo Colonne (ore 23). Nello stesso luogo e il medesimo orario ma il 18 agosto, Coglitore si cimenterà in una produzione originale con il batterista Francesco Cusa. Dal 19 fino al 22 il festival presenterà nella splendida cornice del teatro al Castello i suoi concerti principali di cui saranno protagonisti Ray Anderson, Luca Aquino, Han Bennink, Joe Lovano, Antonio Faraò, Lenny White, Lars Danielsson, Claudio Cojaniz, Alexander Balanescu, Arrigo Bernabè, Regis Huby e Antonello Salis insieme a molti altri.

Roccella Jazz Festival, il programma 2016 dedicato al compianto Sisinio Zito

E’ stata ufficialmente presentata la trentaseiesima edizione di Roccella Jazz Festival – Rumori Mediterranei, una delle rassegne più longeve d’Italia, da anni punto di riferimento per appassionati e critici del settore, per la sua anima avanguardista ed internazionale. Erano alcuni dei cardini su cui si è poggiato l’operato di Sisinio Zito, l’indimenticabile senatore ed intellettuale roccellese cui è ovviamente dedicata, questa particolare e sofferta edizione del festival, di cui è stato l’amato deus ex machina fino ai suoi ultimi giorni di vita. Il Direttore Artistico Vincenzo Staiano (che ha firmato il programma insieme a Paola Pinchera) e il Sindaco Giuseppe Certomà, lo hanno ricordato con emozione e sincerità, parlando di questa edizione, il cui eloquente sottotitolo è “Sisong- canzone per Siso”, che partirà sabato 13 agosto, ore 11:00, in Largo Colonne, con il concerto di cui saranno protagonisti Irit Dekel &Eldad Zitrin – Last of Songs, interessante formazione costituita dagli israeliani Irit Dekel (voce), Eldad Zirtin (voce, fisarmonica, piano e sax soprano), Adi Har Zvi (basso) ed Elad Cohen Bonen (batteria) che presenterà un repertorio di celebri standards, personalmente riarrangiati che costituisce l’ossatura dello splendido album d’esordio omonimo. Si proseguirà lunedì 15, (ore 10:30, ancora in Largo Colonne) con Simona Calipari Archè Project, quintetto formato da Simona Calipari (voce), Francesco Scaramuzzino (pianoforte), Gianni Ciampà (chitarra), Luciano Cefalà (contrabbasso) ed Emanuele Fuduli (batteria), musicisti molto affermati sul territorio calabrese, con un programma molto gradevole e propedeutico ad ascolti più approfonditi e per questo ancora più prezioso . Martedi 16 ( ore 10:30, in Largo Colonne), sarà la volta di Re Niliu, nome storico del folk calabrese, la cui anima mediterranea andrà molto bene ad amalgamarsi fra jazz e world music. Nel meritevole intento di allargare anche al comprensorio la propria offerta artistica, il festival si sposterà a Siderno, alle 21:30, presso la Villa Comunale scenario perfetto del concerto Illogic Trio, composto da Lucio D’Amato (pianoforte), Luciano Napoli (basso) e Ugo Rodolico (batteria). Tensione melodica, armonica e ritmica sono i tre elementi predominanti nella musica originale di questa line-up che punta dritto a delle nuove forme stilistiche ed espressive. Si proseguirà con Un Poco Loco, progetto che vede protagonisti Fidel Fourneyron (trombone), Geoffroy Gesser (sax tenore e clarinetto) e Sebastien Beliah (contrabbasso), in collaborazione con Association Jazzé Croisé – Jazz Migration. Il trio offrirà una rilettura strettamente personale del periodo bop associato a Bud Powell e Charlie Parker, con una notevole propensione allo swing. Mercoledi 17 (ore 21:30, ancora presso la Villa Comunale di Siderno), il concerto dell’emergente pianista Daniele Gorgone, il cui quartetto ospiterà il brillante trombettista Jim Rotondi, molto attivo sulla scena off newyorkese che ha fra i suoi mentori niente meno che Freddie Hubbard, completato da Daniele Sorrentino (contrabbasso)ed Elio Coppola (batteria). Giovedi 18 a Roccella Jonica, si terrà un workshop sul jazz a cura del sassofonista Carmelo Coglitore, quindi da venerdi 19 il festival entra nel vivo presso la tradizionale e suggestiva cornice del teatro al Castello di Roccella Jonica con Luca Aquino, che presenterà in anteprima Blake Cloud, il suo nuovo progetto con incroci letterari, in cui il trombettista, flicornista e compositore campano dal suono profondamente evocativo, pone le basi per una sua nuova estetica. Sergio Casale (sassofoni, flauto ed elettronica), Carolina Bubbico (voce e tastiere), Roberto Cherillo (voce e tastiere), Antonio Jasevoli (chitarre), Dario Miranda (basso) e Lele Tomasi (batteria) completeranno un gruppo ad alta gradazione di talento. Inoltre, vi saranno le videoproiezioni a cura di Neocortex. Nei giorni successivi si esibirà il quartetto pianoless Anderson – Van Kemenade – Glerum – Bennink, costituito da Ray Anderson (trombone), Paul Van Kemenade (sax), Ernst Glerum (contrabbasso) e Han Bennink (batteria). Nonostante le autorevolissime presenze di Anderson e Bennink, autentici protagonisti dell’avanguardia contemporanea, si tratta di quattro brillanti jazzisti che dialogano fittamente e simbioticamente adornando la loro performance con evidenti richiami al free jazz. Successivamente, il concerto firmato COJ & SECOND TIME special guest Alexander Balanescu, sublime interprete del violino moderno. L’ensemble diretto dall’eccellente pianista Claudio Cojaniz, al quale è stata commissionata una composizione a ricordo del senatore Zito, è completato da Mirko Cisilino (tromba e flicorno), Gabriele Cancelli (tromba e cornetta), Toni Costantini (trombone), Leo Virgili (trombone), Alessandro Turchet (contrabbasso e basso), Luca Colussi (batteria) e Luca Grizzo (percussioni). Antonio-faraòIl sipario di Roccella Jazz Festival 2016 calerà lunedi 22 agosto, alle 21:00, al Teatro Castello. O Neuròtico e As Histéricas, quintetto composto da Arrigo Barnabè (voce e tastiere), Maria Beraldo Bastos (clarinetto e voce), Anna Trèa (chitarra e voce), Ana Karina Sebastiao (basso elettrico e voce) e Marià Portugal (batteria e voce) coinvolgeranno gli astanti con il loro originale latin jazz di fattura brasiliana. In chiusura, il Lovano – Faraò – Danielsson – White Quartet, quartetto di caratura mondiale formato da Joe Lovano (sax), Antonio Faraò (pianoforte), Lars Danielsson (basso) e Lenny White (batteria), quattro autentici fuoriclasse dei loro rispettivi strumenti presentati in esclusiva meridionale a suggello di un edizione coraggiosa e da supportare, nel disegno originale voluto da Zito.

Rumori Mediterranei per allietare la Calabria

ROCCELLA JONICA-(REGGIO CALABRIA). Non solo folk o musica popolare per la Calabria. La terra che fu dei Greci, a partire da questa sera, offrirà anche buona musica jazz con il Festival Rumori Mediterranei, giunto alla sua trentatreesima edizione. Gli organizzatori della manifestazione, tanto per non sottovalutare ciò che a breve ricomincerà, hanno scritto: “il festival ha insegnato il Jazz alla Calabria, esportandone linguaggi d’avanguardia e nuovi talenti in tutto il mondo”. I primi momenti musicali renderanno protagonista le città di Reggio Calabria (con il trio cantante Noam Vazana), Locri, Casignana, Marina di Gioiosa e Roccella Jonica. Il festival ha anche come ospite di lusso lo Stato di Israele.

“Rumori mediterranei”:Reggio Calabria sulle note del Jazz

Shanir Ezra Blumenkranz, bassista di origine sefarditaRoccella (Rc).Finalmente ufficializzata la XXXIII edizione del Festival Jazz “Rumori Mediterranei”, una delle manifestazioni più longeve in Italia, che ha sempre avuto come filosofia quella di evidenziare sia nuovi talenti sia nuovi linguaggi. Il nuovo cartellone  abbraccerà 8 comuni, a partire dalla ormai tradizionale apertura a Reggio Calabria, fino alla conclusione nella consolidata e splendida cornice del teatro al Castello a Roccella Jonica. Mai come in questi ultimi anni l’identità del festival si è rispecchiata con l’area geografica di appartenenza, e così dopo la Turchia, quest’anno il Festival ospita un altro importante Paese del Mediterraneo, ovvero Israele. Alcuni dei più interessanti talenti che sono apparsi negli ultimi anni in quel Paese, o che da lì sono partiti alla ricerca di nuove esperienze e anche di riconoscimenti, soprattutto a New York  arriveranno in Calabria; alcuni in prima nazionale, altri in esclusiva o con un progetto speciale, per cercare una sponda a questa musica “errante”. Si parte il 14 a Reggio (Piazza Castello ore 21,30), con la fascinosa vocalist Noam Vazana cui toccherà ufficialmente l’apertura del Festival, a cui seguirà lo splendido trio Kuhn-Lopez-Bekkas che ha registrato per l’etichetta tedesca Act alcuni lavori di grandissimo interesse. Contestualmente il Festival presenterà altri due concerti a Locri con Pippo Matino e l’esuberante vocalist Sarah Jane Morris, mentre fra Casignana, Marina di Gioiosa e Roccella inizieranno le jam sessions intorno a mezzanotte, l’ora magica di questa musica, che servirà a mettere in risalto i giovani talenti locali e diffondere ulteriormente in Calabria il verbo del jazz. A ferragosto, ancora a Casignana e Martone, il Neko 4 del chitarrista Francesco Diodati e le armonie vocali di Elina Duni, la nuova voce dei Balcani, si abbineranno al folk ibrido di Danilo Montenegro. Nei giorni a seguire da segnalare il debutto solistico di Fausto Mesolella, chitarrista di gran cuore già con gli Avion Travel (17, ex-convento dei Minimi a Roccella) e le canzoni “pure” di Laura Lala e Sade Mangiaracina, abbinate alle capacità espressive di Mattia Cigalini, sassofonista in rapida ascesa, (17, Martone). E ancora la grande prima con lo splendente trio di Omer Klein, e le nuove avventure dello Yatra 4 guidato da Enzo Pietropaoli (18, Monasterace). Dal 19 in poi ci si trasferirà a Roccella, con l’eleganza dei pianisti Riccardo Arrighini ed Enrico Zanisi, abbinata ai nuovi stimoli raccolti da Gegè Telesforo per il suo nuovo gruppo Nu Joy (Porto delle Grazie). Il 20 spazio alle ibridazioni pomeridiane in jazz di Raffaele Casarano, cui seguiranno le Yiddish Melodies di Gabriele Coen, l’unico italiano approdato al momento presso la corte di John Zorn, che gli ha pubblicato due ispiratissimi dischi per la Tzadik, ed il fiammante PerfecTrio di Roberto Gatto. Dal 21 il programma prevede ulteriori stimolanti incontri con vecchi e nuovi amici di “Rumori Mediterranei”: alle 18 presso l’auditorium, la classe di Enrico Pieranunzi, su uno dei repertori da lui preferiti, ovvero quello che ruota intorno all’immaginario e rutilante universo felliniano. In serata presso il teatro al Castello, Shanir Ezra Blumenkranz, bassista di origine sefardita ed ennesima scoperta del grande Zorn, che adotta il gimbri, uno strumento particolarissimo con sole tre corde di origine maghrebina, per la sua musica vorticosa e furente. Seguirà l’incontro sotto le insegne del bop fra due grandi trombettisti come Randy Brecker e l’oriundo Franco Ambrosetti. Il 22 aprirà una pièce teatrale, che ha come protagonista Alessandro Haber e le indimenticabili canzoni dei Beatles. In serata altri due graditi ritorni al Festival, i due debordanti talenti di Trilok Gurtu e Nguyen-Le. Il 23 ancora Gabriele Coen, con una interessante ricerca su scrittrici ebree di Israele e degli USA, quindi il Trio Libero di casa Ecm con Andy Sheppard, Michel Benita e Sebastian Rochford ed il sensazionale rendez-vous fra Rob Mazurek e i Sao Paolo Underground, autori di una musica davvero eccitante e fuori da ogni schemi. Per la gran chiusura del 24 il nuovo spettacolo di GianMaria Testa e Giuseppe Battiston ispirato a Giovanni Pascoli, ed il progetto speciale che abbinerà sul palco Noa, beniamina del pubblico e solo una delle tante scoperte di “Rumori Mediterranei”, con l’altra voce angelica di Mira Awad, cantante araba israeliana, per un concerto speciale dedicato alla pace. A latere del Festival un seminario sulla musica klezner di Gabriele Coen e 4 master classes di chitarra condotte da Dave Howard.