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Neri Marcorè, il meccanismo della risata tra musica, poesia e letteratura

LAMEZIA TERME (Cz) – Un sabato pomeriggio di un inverno che indexormai è quasi primavera può trasformarsi da crogiolo di noia e disinteresse in momento di stimolo e cultura. È quello che avviene a Lamezia Terme ogni volta che la città, col suo riscoperto desiderio di sapere e conoscere, si presenta attenta e numerosa agli ormai consueti appuntamenti della rassegna il ‘Sabato del Villaggio’, sapientemente diretta da Raffaele Gaetano.
Oggi, come già annunciato nei giorni scorsi, l’ospite d’onore di questo pomeriggio all’insegna della partecipazione e della condivisione è stato Neri Marcorè, artista che ha saputo 102_0368concentrare sulla propria persona un ventaglio di talenti e di capacità al punto che dagli albori della carriera fino ad oggi il pubblico continua a tributargli rispetto e ammirazione. E la gremita platea del Teatro Grandinetti ha dimostrato l’autenticità di questo rapporto che l’attore ha instaurato con il proprio pubblico.
Il leitmotiv introdotto da Gaetano quest’anno è l’accezione di Passione declinata secondo le opinioni e il vissuto degli ospiti 102_0367della rassegna. Marcorè ritiene che la passione coincida con la Soddisfazione, con la realizzazione personale. “Tutte le persone che sono soddisfatte, che poi il successo sia riconosciuto universalmente o soltanto nella propria sfera di vita, sono comunque persone appassionate, persone che fanno il loro lavoro e vivono la loro vita con passione. Vedi in queste persone una luce particolare negli occhi e capisci per quale motivo poi non c’è delusione, non c’è ostacolo che tenga, ma la loro passione supera qualsiasi cosa e giustifica anche qualsiasi finale. Per via della propria passione si può fare anche una follia. La passione è superiore all’autoconservazione”.
Una passione, quella del poliedrico artista, che lo ha portato sul palcoscenico fin dall’adolescenza, spinto da capacità canore che poi lo hanno accompagnato anche nell’attività di attore. È lo stesso Marcorè a indicare il filo conduttore della musica nel proprio 102_0361percorso professionale, sottolineando come per lui la passione per la musica sia stata “precedente a quella per la recitazione. È il canale attraverso il quale poi mi sono infilato in modo rocambolesco nel settore artistico. La musica è qualcosa che si espande negli altri settori, perché anche la recitazione è fatta di ritmo, di pause, di toni, di accenti, di accelerate, di fortissimi… Quindi se dovessi dire qual è la mia passione principale, è proprio la musica”. E nel ricordare i propri trascorsi da musicista provetto, l’attore ha preso in mano una chitarra posta al suo canto dal previdente Gaetano e ha intonato Gaber, ma anche i Beatles e De Gregori, dimostrando come questa passione adolescenziale non sia sopita, ma anzi scalpita ancora e si manifesta con estrema precisione e con grande carica empatica.


Spesso goffo e intimidito, l’attore ha attraversato diversi approcci col mondo artistico e, nello specifico, con la recitazione, dando prova della propria versatilità con lavori apparentemente eterogenei, ma riconducibili a quel filone comune che, appunto, è la passione. Abbiamo infatti ritrovato Marcorè in tv, nelle vesti di conduttore timido e impacciato, ma anche in qualità di attore in fiction valide, e lo abbiamo visto al cinema diretto da Maestri, primo fra tutti Pupi Avati, e al teatro, dove ha allietato il pubblico con spettacoli in cui ha miscelato musica e recitazione. Insomma, è proprio una ‘materia duttile’ quella di cui ha dimostrato d’esser fatto Neri Marcorè, che non ha però nascosto la propria congenita timidezza. “L’istinto non tradisce, ma non basta solo quello. Così come non basta solo la razionalità. Il coraggio poi è una cosa in più, così come la paura di fallire. A quel punto bisogna fare un bel respiro e saltare. Non c’è mai una prova definitiva. La vita è fatta di appuntamenti, di momenti cruciali dei quali però ti rendi conto solo dopo che sono passati, perché lì per lì l’importante è dare il massimo di quello che hai. Se uno ci messe il massimo nel presente, quella cosa lì conta senza rimpianti e senza rimorsi”.


In ogni caso, nonostante questa conclamata poliedricità del suo estro artistico, Neri Marcorè è inscindibilmente legato al filone dell’imitazione satirica, che lui stesso inserisce in una sorta di meccanismo della risata. “Innanzitutto diventi imitatore perché sei malato di mente! – scherza l’attore – Evidentemente c’è una difficoltà che può essere legata alla timidezza, quindi un meccanismo che suscita ilarità che porta un consenso e una simpatia in quel ciclo di eterna volontà di farsi accettare dagli altri. Nella mia esperienza, le imitazioni partono da questo. Poi l’imitazione singola di volta in volta nasce da un’intuizione” che, secondo Marcorè, si ricollega a una prerogativa essenziale che “fin dall’inizio era che ci fosse una chiave di lettura satirica, ossia mettere insieme a quella voce un testo che potesse sorprendere”. Anche in questo caso il pubblico del Grandinetti ha potuto godere di momenti di sana ilarità, secondo l’accezione dell’ospite di Gaetano, il quale ha proposto delle piccole perle del suo immenso repertorio, quali appunto l’intramontabile Dino Zoff, lo spaesato Alberto Angela, lo spaurito Maurizio Gasparri e il piacione Pierferdinando Casini. Frutti, questi come tanti altri personaggi, di una curiosità intellettuale che traspare dalle diverse scelte professionali fatte da Marcorè. L’attore si è infatti dichiarato curioso dell’ignoto, di ciò che non conosce. Un mistero che, anziché respingerlo, lo attrae e continua ad attrarlo portandolo a riuscite mescolanze artistiche.
L’appuntamento si è concluso con i consueti consigli letterari. Al tradizionale invito di elencare tre libri, dei quali uno per ragazzi, un classico e il romanzo della vita, Marcorè ha risposto in maniera singolare: non si è infatti limitato a sciorinare i titoli, ma si è soffermato sugli stessi leggendo i brani, a suo parere, più rilevanti. Il pubblico estasiato ha così potuto godere della lettura di brevi estratti de I ragazzi della via Pál e di Siddatha, mentre sul terzo, L’amore ai tempi del colera, Marcorè ha lasciato solo una breve riflessione.

 

 

L’attore ha concluso la serata con l’intensa declamazione di due poesie: Ho sceso dandoti il braccio di Eugenio Montale e Tempo verrà di Derek Walcott.


Raffaele Gaetano, dal canto suo, ha salutato il pubblico invitandolo al prossimo appuntamento della rassegna con Oliviero Beha.

 

Daniela Lucia

Neri Marcorè ospite del ‘Sabato del Villaggio’ a Lamezia Terme

home_1_02La rassegna il ‘Sabato del Villaggio’, che per l’edizione in corso è arrivata ormai al terzo appuntamento coi lametini, si appresta ad accogliere un nuovo ospite sul palco del teatro Grandinetti. Il prossimo 14 marzo la poltrona rossa sarà occupata da Neri Marcorè, artista poliedrico e tra i più simpatici volti televisivi e cinematografici che l’Italia possa attualmente vantare. La serata, che avrà inizio alle ore 18, funge da ulteriore tassello del cammino di scoperta intorno al tema della passione, al quale si riconducono tutti gli appuntamenti della rassegna.

 
Sul percorso artistico dell’attore indagherà, con la consueta maestria e la delicatezza che gli sono proprie, il direttore artistico della rassegna, Raffaele Gaetano, che nel presentare il nuovo ospite indexha chiarito il rapporto tra questi e l’arte, declinata in due delle sue massime espressioni: la letteratura e la musica. “La letteratura come la musica sono due costanti nell’avventura di attore e di conduttore televisivo di Neri Marcorè. I personaggi che ha interpretato, l’amore per i libri, le molte canzoni che ha scritto e cantato, hanno segnato costantemente la sua evoluzione, da imitatore ad attore, ad autore, fino ad oggi. E probabilmente segneranno ancora il suo futuro. Usando la letteratura come filo conduttore, Neri Marcorè si racconterà al nostro pubblico per questo nuovo eccezionale evento del ‘Sabato del Villaggio’, ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera. Una carriera inimitabile che ha saputo coniugare intrattenimento e buon gusto, satira e ironia, teatro e musica, facendoli spesso diventare una cosa sola”, ha spiegato Gaetano.

 
Su questi presupposti il direttore artistico conta di mettere in piedi una serata densa di tante piccole scoperte che daranno modo al pubblico di far luce su uno dei più amati artisti del nostro Paese. È chiaro dunque che le aspettative per questo terzo appuntamento della quattordicesima edizione della rassegna non sono di poco conto, l’auspicio è quindi che le basi gettate da Raffaele Gaetano possano davvero incontrare l’apprezzamento e la partecipazione del pubblico, come peraltro è già avvenuto negli incontri precedenti.

 

Daniela Lucia