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Rassegna More Young, penultimo appuntamento al Morelli con “Per Obbedienza”

Cosenza ( Cs) – Alle battute finali “More Young”, la rassegna inserita nell’ambito del “Progetto More” dedicata agli artisti emergenti e under 35, sostenuta dal Mibact, dalla Regione Calabria e dal Comune di Cosenza. Il penultimo appuntamento, venerdì 11 marzo (ore 21) al Morelli, è con lo spettacolo “Per Obbedienza” di Ura Teatro (ura, dall’albanese “ponte”), compagnia che nasce come continuazione del  sodalizio artistico tra Fabrizio Saccomanno  e Fabrizio Pugliese i quali, dopo anni di lavoro in un Teatro Stabile per l’Innovazione, hanno attivato diverse collaborazioni con artisti e strutture pugliesi, approfondendo contemporaneamente il loro percorso artistico iniziato quindici anni fa con gli spettacoli “Gramsci, Antonio detto Nino” di Saccomanno e “Per Obbedienza” di Pugliese. Oggi, il lavoro della compagnia sul territorio è costante e coinvolge progetti di teatro comunità in alcuni paesi del Salento. Lo spettacolo di Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno, che ne firmano regia e drammaturgia, è vincitore de I Teatri del Sacro 2015.  “Per obbedienza” è la  grande storia di un piccolo uomo fuori dall’ordinario: Giuseppe da Copertino, santo (in scena Fabrizio Pugliese). Una storia picaresca, comica, commovente e al tempo stesso raccapricciante: una vita complicata, un padre sciocco e truffato dagli amici, quattro fratelli morti, una madre indurita dalla fatica e da una fede arida. Una storia che si dipana dal primo Seicento, in un’età sfarzosa e sudicia, dove trionfano malattie gravi, infezioni, una giustizia ingiusta, una Chiesa onnipotente, ma – sopra a tutto – una vocazione sublime, l’amore bellissimo e assoluto di un giovanetto al limite dell’autismo che si innamora perdutamente della mamma sua: la Madonna.   Nell’estasi, più che vedere, il soggetto diventa lui stesso madonna, divinità, demone, a seconda. Giuseppe va in estasi con una facilità incredibile: l’unica differenza rispetto ad altre estasi, dove lo spirito abbandona un corpo immobile, sta nel fatto che lui il corpo se lo porta con sé, in volo; quel corpo martoriato da digiuni e flagellazioni diventa una pagina dove è disegnato tutto il suo amore verso la Madonna, tutta la sofferenza di quel mondo che lui non comprende, non da sveglio, certo, e non secondo un pensare quotidiano, ma che sente dentro di sé. Senza saperlo, quel santo “idiota” mostra la nostra di inadeguatezza, il nostro bisogno di dare sempre un ordine razionale alle cose, l’incapacità, o paura, di perderci magari davanti ad un affresco, riconducendo  alla “potenza simbolica del figurativo” le emozioni che il racconto segreto di quelle immagini ci suscita… Tutto il lavoro di ricerca, di fonti storiche, di leggende popolari  porta nel nostro lavoro all’elaborazione di un testo per attore unico; un narratore all’interno di una struttura scenografica semplice, fatta di pochi segni e uno sgabello malfermo su cui siede, in bilico anche lui, in procinto di cadere, o di volare, forse.

Ridondazione Comunista non ci sta. “No metro, No cricca”

Cosenza ( Cs) – “Noi c’eravamo in piazza XI settembre al sit in “No Metro”. E con noi tanta gente della Sinistra d’alternativa, Rifondazione, Rialzo, Ciroma, uomini e donne del sindacato e delle associazioni. Compagni che sin dal primo momento si sono impegnati nel Comitato “No Metro” e che proseguono nella loro azione oppositiva a questo nefasto disegno, la cui inutilità e nocività è oramai evidente a tutti. Così come sono evidenti a tutti gli appetiti che ha scatenato la gestione di quella pioggia di milioni (ben 160!) nei comitati d’affari che vorrebbero governare la città. Cricche fameliche che imbarcano di tutto pur di vincere e mettere le mani sulle torte di finanziamenti, appalti e lavori pubblici da dirottare su Cosenza”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta i membri del Partito di Rifondazione Comunista,  Francesco Campolongo, segretario cittadino, Francesco Saccomanno,segretario provinciale e Pino Scarpelli, segretario regionale. “Sebbene questa devastante opera sia stata concepita dalla Giunta Perugini e dai suoi sponsor politici, va ribadito che l’Amministrazione Occhiuto pur avendo assunto posizioni pubbliche contrarie non ha mai adempiuto fino in fondo alle sue responsabilità, non avendo prodotto alcun atto ufficiale sufficiente a cancellare tale progetto infrastrutturale. Progetto che, con tutta evidenza,una volta entrato nel calderone degli interessi parapolitici di quanti hanno ideato la decadenza anticipata dell’ex sindaco, ha subito un brusca accelerazione. Nel contempo, ad alimentare gli appetiti di tanti contribuisce l’arroganza del Presidente della Giunta  Regionale – garante, con tutta evidenza, delle recenti operazioni di trasversalismo e riciclaggio del peggior ceto politico cosentino – e dell’assessore Musmanno che, pubblicamente ben sollecitati dai membri dell’allegra compagnia del carrozzone bruzio messo in piedi intorno al Pd, sfoderano tutta la protervia di chi pensa di avere un comando assoluto sul territorio e su chi lo vive, arrivando ad affermare che tanto “andremo avanti lo stesso”. Sullo sfondo, una città che esprime un disagio enorme, in particolare nelle fasce più deboli della sua popolazione, sempre più oppresse dalla mancanza di reddito, lavoro, casa, servizi, diritti e per cui appare  sempre più necessaria un’alternativa all’esistente ed alle consorterie degli affari. Senza dimenticare, per giunta,  che già da diverso tempo in alcune indagini dellaProcura di Milano sono emersi elementi che hanno evidenziato l’interesse della ‘ndrangheta sulla realizzazione della metro leggera di Cosenza. Se fermiamo la metro fermeremo gli appetiti famelici ed i lauti banchetti di tanti: affaristi, malapolitica, criminali e politicanti di lungo corso. Impegnandoci in tanti potremmo veramente dire, parafrasando una nota pubblicità:  No Metro, No cricca!”.

 

Cosenza, Rifondazione Comunista: tradimento fedelissimi di Occhiuto è prova generale del Partito della Nazione

COSENZA – “La defenestrazione anticipata di Mario Occhiuto, avvenuta non sulle tante e rilevanti vicende politiche cittadine (questione Rom, illegittime scelte amministrative,taglio dei servizi, disagio lavorativo e tanto altro!) ma con un ingiustificabile salto da un fronte all’altro di diversi consiglieri che fino a ieri erano tra i fedelissimi del sindaco,  è il frutto di un specie di prova generale cosentina del partito della nazione. A nostro avviso,  la vicenda assomiglia molto a quella dei Proci, coloro che gozzovigliavano nella casa di Ulisse (Palazzo dei Bruzi) per appropriarsi di Elena e di Itaca (il comune di Cosenza), ed a preponderare non è l’interesse generale dei cittadini ma il desiderio di conquistare o mantenere pezzi di potere e ruoli influenti nel controllo del governo della città”. E’ quanto scrivono in una nota Francesco Campolongo,  segretario circolo Prc Gullo-Mazzotta Cosenza e Francesco Saccomanno, segretario provinciale Prc Cosenza. “In questo quadro desolante, uno dei meno influenti dei Proci, un Elato qualunque, sebbene segretario regionale del Pd, pur di giustificare la sua presenza sulla scena attacca la satira, facendo quello che neanche Occhiuto, su cui pure si è fatta molta ironia, mai si era sognato di fare.  In evidente difficoltà rispetto all’opinione pubblica, costui non sa far altro che denunciare Giuseppe Febbraio per un video satirico realizzato sui congiurati-Proci: vogliamo manifestare tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Giuseppe ed a quanti deridono questa classe politica impresentabile ed indistinguibile. Ne siamo certi: sarà una risata che la seppellirà!”