Archivi tag: salute

Al via il progetto delle Case della Salute

Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha presentato l’avvio del progetto che riguarda le Case della Salute.

All’incontro con i giornalisti erano presenti il consigliere regionale Mario Magno, delegato dal Presidente a seguire l’iter burocratico relativo alle “Case della Salute”, e il responsabile dell’unità di progetto “Case della Salute” Salvatore Lo Presti.

La Regione ha coinvolto le Aziende Sanitarie Provinciali nella formulazione di specifici progetti di fattibilità per la realizzazione delle Case della Salute, presidi altamente tecnologici in grado di gestire la presa in carico globale del cittadino e soddisfare i bisogni di salute con costi anche di dieci volte inferiori ad analoghi modelli di cura ospedalieri. Le Case della Salute saranno localizzate presso strutture ospedaliere e territoriali già esistenti attraverso il recupero e la riqualificazione.

Con un investimento più complessivo di 67.4 milioni di euro saranno convertite su tutto il territorio calabrese 8 strutture in totale. Oltre ai 3 modelli sperimentali (Chiaravalle Centrale, Siderno e S. Marco Argentano), infatti, è prevista la realizzazione delle Case della Salute a Scilla, Mesocara, Cariati, Praia a Mare e Trebisacce.

La prima convenzione sarà sottoscritta con l’Asp di Catanzaro per la “Casa della Salute di Chiaravalle”, a seguire l’accordo con l’Asp di Reggio Calabria per la “Casa della Salute di Siderno”, la prossima settimana sarà la volta del protocollo con l’Asp di Cosenza per S. Marco Argentano. I fondi stanziati per i primi tre modelli di Case della Salute corrispondono a circa 8,1 milioni di euro per Chiaravalle, 9,7 milioni di euro per Siderno e 8,1 milioni di euro per S. Marco Argentano.

Le Case della Salute saranno strutture all’avanguardia rispetto anche all’innovazione tecnologica, con servizi avanzati di telemedicina, tra cui teleradiologia e teleconsulto, e di controllo a distanza delle attività di assistenza domiciliare integrata (ADI).

“Questo progetto era stato annunciato già da qualche mese – ha dichiarato Scopelliti – e corrisponde all’avvio della seconda fase del percorso di razionalizzazione e riorganizzazione della sanità in Calabria che prevede sempre maggiori investimenti e risposte più puntuali ai bisogni della collettività. Oggi con circa 24 milioni di euro, sui 67 disponibili messi in campo, daremo uno strumento importante ai territori coinvolti. Utilizzeremo le strutture ospedaliere che sono state riconvertite in Case della Salute, e che rientrano nel progetto più ampio che riguarda i Punti di Primo Intervento (PPI), in grado di dare risposte immediate ai pazienti sul territorio di riferimento con posti letto per lungodegenze e residenzialità. Si tratta di un servizio che avrà un costo molto più contenuto rispetto ai posti letto ospedalieri. Delle risorse che mettiamo a disposizione per il recupero e la riqualificazione delle strutture, circa un 20% è destinato all’innovazione tecnologica, per offrire ai pazienti un servizio utile e di qualità. Si tratta di uno strumento strategico che ci consente di approdare ad un modello di sanità vincente”.

“Con la realizzazione delle Case della Salute – ha affermato Magno – realizziamo un passaggio fondamentale per l’integrazione socio-sanitaria territoriale. Le Case della Salute saranno un filtro tra territorio ed ospedali hub e spoke e sono funzionali per primi interventi e diagnosi. Potranno, inoltre, avvantaggiarsi della collaborazione tra strutture e professionisti, nonché del contributo dei medici di base che vogliono associarsi”.

 

 

Seminario su ricerca e applicazioni nel campo delle malattie neurodegenerative

CATANZARO – Un workshop sul tema “Bioingegneria & e-Health: Ricerca e Applicazioni Cliniche nel campo delle malattie neurodegenerative” si svolgerà sabato 26 Ottobre a Lamezia Terme – S. Eufemia (CZ) nei locali della “Masseria i Risi”, a partire dalle ore 9:00.

Il seminario scientifico, organizzato dal Centro Regionale di Neurogenetica, in collaborazione con Calabria Innova, ha l’obiettivo di condividere ed approfondire lo stato dell’arte e le esperienze di ricerca nel campo della bioingegneria applicata alle neuroscienze ed i plausibili sviluppi futuri nell’ambito delle malattie neurodegenerative.

Il Centro Regionale di Neurogenetica, promotore dell’evento, persegue, sin dalla sua fondazione, la finalità di unire le attività di ricerca clinica e genetica sui fattori responsabili delle malattie neurodegenerative a modelli di assistenza ad alto impatto per i pazienti affetti da demenza degenerativa e le loro famiglie. In quest’ottica, l’evento stesso si propone quale occasione per trovare nuovi spunti di integrazione tra le problematiche della ricerca clinica e lo sviluppo di soluzioni tecnologicamente innovative a supporto sia del percorso clinico che dell’arricchimento delle conoscenze.

Partendo da un’introduzione alle questioni controverse e aperte in ambito clinico, il workshop affronterà le applicazioni del Brain Computer Interface nel miglioramento della qualità di vita e delle autonomie nelle malattie neurodegenerative, con particolare attenzione alla sclerosi laterale amiotrofica. Sarà affrontato e discusso il ruolo degli strumenti elettrofisiologici quali l’EEG (elettroencefalografia) e la stimolazione cerebrale non invasiva nello studio delle funzioni nervose superiori nonché la loro integrazione con la risonanza magnetica funzionale. Sarà, inoltre, approfondito l’apporto delle tecniche avanzate di neuroimaging al percorso diagnostico delle malattie neurodegenerative. Infine verranno descritte le attività di ricerca e gli strumenti di e-health utilizzati presso il Centro Regionale di Neurogenetica.

Il workshop sarà fortemente orientato allo scambio di conoscenze ed informazioni tra personalità di elevato valore scientifico al fine di sensibilizzare le comunità accademiche e scientifiche del territorio alla consapevolezza delle risorse disponibili.

Il Sindaco di Cassano All’Ionio incontra a Sibari i cittadini per un confronto sulle antenne di telefonia

SIBARI –  Il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso ha incontrato nel tardo pomeriggio di ieri i cittadini di Sibari per un pubblico confronto sul tema ”La verità sulle antenne e sulle questioni ambientali”. Un incontro, quello di ieri, che il primo cittadino ha fortemente voluto dopo i timori palesati da un comitato civico per possibili rischi sulla salute per le onde elettromagnetiche emanate da una nuova antenna di telefonia mobile in via Taranto a Sibari. Presenti, oltre al Sindaco Papasso, anche tutti i componenti della Giunta municipale. Numerosi i cittadini accorsi all’incontro, svoltosi sulla centralissima via Taranto.“Al fine di fugare ogni dubbio ed evitare allarmismi – ha esordito il Sindaco- in data 8 agosto sono stati effettuate puntuali misurazioni di intensità dei campi elettromagnetici da parte dell’ARPACAL nella frazione di Sibari. I risultati di dette misurazioni hanno accertato che i valori sono nettamente inferiori ai valori fissati dalla normativa di riferimento e, quindi, non producono negativi effetti sanitari connessi all’esposizione umana alle onde elettromagnetiche. I valori accertati – ha chiarito il sindaco si attestano tutti sullo 0,1-0,2 (un solo caso in un’officina, il valore ha superato l’1). Il limite consentito dalla legge è di 6, dunque a Sibari siamo molto al di sotto di tale livello di allarme”. Pertanto, posso rassicurare tutti i cittadini che l’Amministrazione Comunale sta operando per la bonifica e la salvaguardia dell’ambiente ed a tutela della salute pubblica, con la coscienza di compiere il proprio dovere e nel rispetto della fiducia assegnatagli”.Nella sua lunga relazione ha tenuto ad evidenziare tutte le opere fatte per il risanamento ambientale a Sibari e nel Comune, poiché ha spiegato: “Tutelare la salute pubblica è l’obiettivo principale di questa Amministrazione e lo abbiamo dimostrato in più di un’occasione. Sin a dall’inizio del nostro insediamento abbiamo avviato un’opera di pulizia di canali, di strade proprio per assicurare un decoro al nostro territorio ed evitare possibili pericoli di incendi per la collettività. Così come abbiamo avviato opere di disinfestazione e derattizzazione su tutto il territorio comunale. Abbiamo sistemato i depuratori che addirittura erano stati sequestrati. Abbiamo eseguito ordinanze di demolizione e ripristino di aree abbandonate e potenzialmente pericolose per la salute pubblica.Abbiamo fatto sempre il massimo per ambiente e salute della cittadinanza e proseguiremo su questa rotta”.

Lo Polito: “l’interesse principale è la salute dei cittadini”

 

 
 “Non è concepibile alcuna fuga in avanti da parte di chiunque per affermare questa o quella esigenza di collocare una unità operativa in una struttura piuttosto che in un’altra, perché qualsiasi determinazione non può prescindere da una valutazione più complessiva che abbia come riferimento l’intero territorio ed il Tavolo Permanente della Sanità .

Un’esigenza per rispondere adeguatamente alle reali necessità dei cittadini e per vedere soddisfatto il proprio bisogno di salute.
Ecco perché dopo il 15 agosto l’organismo territoriale, composto dalla Conferenza dei Sindaci del Pollino e della Valle dell’Esaro, dal Comitato Territoriale delle Associazioni, dalle Rappresentanze Politico – Istituzionali, e dalle organizzazioni sindacali, discuterà di queste ed altre urgenze, consapevole dell’unitarietà con cui è necessario affrontarle per dare giusti contenuti anche alle strutture riconosciute sul territorio e rispondere ai diritti sacrosanti delle popolazioni.
L’integrazione dell’organico del Pronto Soccorso; l’immediato potenziamento dell’organico nella divisione di Ortopedia ; l’attivazione immediata dell’osservazione breve intensiva in Pronto soccorso; l’aumento dell’organico di Broncopneumologia; l’apertura della seconda ala del reparto di Medicina Generale; l’attivazione dei 30 posti letto previsti di Chirurgia generale;rendere pienamente operante il reparto di Emodinamica ed attivare il tournover del personale di tutte le qualifiche con tutte le altre esigenze, poi, hanno bisogno, come abbiano affermato, di un coinvolgimento attento e costante di tutti i soggetti, quale condizione irrinunciabile di crescita dell’intera offerta sanitaria per il Territorio.
Per queste motivazioni ribadiamo l’importanza di una concertazione sinergica continua nell’interesse della salute per tutti che deve vederci uniti in questo percorso di riconoscimento di esigenze e priorità.”

All’Unical un convegno sulla vitamina A

Si svolgerà dall’11 al 14 settembre all’Università della Calabria (ma è in via di definizione anche un appuntamento a Cosenza) il “First International retinoids meeting 2013”. Si tratta di un importantissimo convegno internazionale che rientra in un programma mondiale finalizzato alla promozione dello studio della Vitamina A.

L’iniziativa intende far confluire l’organizzazione delle conferenze sui retinoidi, svolte in precedenza a cadenza biennale solo negli Stati Uniti, in una più ampia serie di incontri, organizzati annualmente e in rotazione fra Europa, U.S.A e Asia. Il Primo Congresso Internazionale sui Retinoidi che si terrà nella nostra regione è quindi il capostipite di una nuova serie di conferenze che vedranno Chicago (USA) come sede del congresso per il 2014 e Tokyo (Giappone) come sede ospitante per il 2015. Tema della conferenza saranno le ultime scoperte scientifiche nell’ambito della Vitamina A, i suoi precursori biochimici (Carotenoidi) e i suoi derivati biologicamente attivi (Retinoidi).

L’organizzazione del Convegno è stata affidata ad un comitato scientifico di alto ruolo, di cui è presidente la Dr.ssa Erika Cione e di cui fanno parte esponenti delle più prestigiose università statunitensi, europee ed asiatiche, che ha coordinato la stesura di un programma ambizioso e scientificamente rilevante. L’argomento è attuale e d’intenso sviluppo, visto il fiorente numero di pubblicazioni e studi che testimoniano quanto ampio sia lo spettro biologico dell’azione dei derivati della Vitamina A. Dalla più convenzionale applicazione in ambito farmacologico, alle recentissime scoperte, che hanno permesso di stabilire come questa sia intimamente coinvolta nella regolazione del bilancio energetico, del metabolismo lipidico e della risposta insulinica.

In questo ultimo campo di ricerca, la fondamentale acquisizione scientifica del gruppo dell’Università della Calabria, nelle persone di Attilio Pingitore, Mariarita Perri e Anna Cordò, coordinati dalla stessa Erika Cione con l’ausilio della dottoressa Maria Cristina Caroleo, insieme al gruppo del prof Joseph Leonard Napoli del Dipartimento di Nutritional Science&Toxicology dell’Università della California Berkeley, ha portato all’attenzione dei massimi esperti di Vitamina A e di biologia cellulare mondiali, il ruolo dell’ acido 9cis retinoico come nuovo autacoide pancreas specifico nei meccanismi di rilascio di insulina glucosio mediati. La ricerca apre nuove opportunità terapeutiche,  che spaziano dalla accettata terapia nutrizionale nel management della patologia diabetica alla più ambiziosa progettazione di nuovi farmaci antidiabetici.

Il Tavolo permanente per la Sanità si è riunito a Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Il Tavolo permanente per la Sanità – composto dalla Conferenza dei Sindaci del Pollino e della Valle dell’Esaro, dal Comitato Territoriale delle Associazioni, dalle Rappresentanze Politico – Istituzionali, e dalle organizzazioni sindacali, presenti l’onorevole Gianluca Gallo oltre i Sindaci di Morano e Frascineto, rispettivamente Francesco Di Leone e Francesco Pellicano, i consiglieri comunali alla sanità ed ai rapporti con le istituzioni, Dario D’Atri e Giovanna D’Ingianna, nonché i dottori Placco per l’Associazione “Amici del Cuore”, Gianni Cicero quale esperto e rappresentante dell’Associazione “Non più soli”, i dottori Rosanna Maritato ed il dottore Pino Angelastro per “Avis” – si è incontrato a Castrovillari, nella Sala delle rappresentanze, al primo piano di palazzo Gallo, con il direttore del presidio ospedaliero, Salvatore De Paola, per fare il punto sull’offerta ospedaliera e sanitaria a partire da ciò che l’Ospedale Spoke possiede e può essere migliorato nell’interesse dell’intero comprensorio.

Il Sindaco, Domenico Lo Polito, in qualità di coordinatore del Tavolo, introducendo i lavori ha ricordato l’impegno costante del direttore De Paola per l’ospedale di Castrovillari.

Le novità sul lavoro che si sta portando avanti per migliorare la struttura le ha illustrate lo stesso De Paola il quale dopo aver asserito “che quanto raggiunto non poteva avvenire senza l’impegno del direttore generale Scarpelli”, ha spiegato che ci si sta adoperando “per migliorare strutturalmente la casetta Laboratorio (verificando se attrezzarci una sala prelievi o per la microbiologia), aggiungendo la realizzazione del restyling della facciata del vecchio Ospedale, l’ampliamento dell’Unità di Medicina e la volontà di cambiare l’allocazione di Oncologia che si vuole portare al quarto piano del nuovo stabile. C’è anche un impegno per dare giusta collocazione al Centro Trasfusionale e si sta lavorando per aprire le nuove sale operatorie entro la fine dell’anno. Naturalmente non sono da meno le attenzioni per il personale sociosanitario e per tutti gli altri reparti. In particolar modo per quanto riguarda l’emodinamica che – secondo De Paola – ha bisogno di iniziative coraggiose e di un’attenzione in più da parte della politica e della sanità per conferire la dignità che compete al Servizio, bisognoso indicativamente di circa 45 infermieri e oltre 20 medici in pianta stabile”.

Gli interventi dei vari rappresentanti presenti all’incontro hanno ruotato su queste ed altre considerazioni, per portare avanti quella battaglia di civiltà per la salute, su cui il Tavolo con tutti i suoi soggetti è impegnato al fine di dare giusti contenuti alle strutture riconosciute sul territorio e rispondere alle esigenze dei cittadini.

Sla Global Day: l’appuntamento di Cosenza

LAURIGNANO (CS) – Non è un caso che si sia scelto il primo giorno d’estate per celebrare la giornata dedicata alla Sclerosi Laterale Amiotrofica. In tutto il mondo infatti ieri si sono svolte numerose iniziative a sostegno dei malati e dei loro familiari. Lo Sla Global Day nel giorno più lungo dell’anno come segno di una speranza nuova. Un’attenzione mirata alle esigenze e ai diritti di chi non ha voce, di chi si sente abbandonato, prigioniero di un corpo che gradualmente non funziona più.

Anche la sezione cosentina dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) ha colto l’opportunità di questa ricorrenza per accendere i riflettori sulla situazione della provincia rispetto a questa tematica. Seppure attivi sul territorio solo da qualche mese, i soci dell’associazione non si sono lasciati sfuggire l’occasione di riunire intorno ad un tavolo specialisti del settore per discutere insieme della qualità di vita delle persone affette da SLA. L’incontro, che si è svolto presso l’auditorium della Clinica Madonna della Catena di Laurignano, ha registrato la partecipazione di numerosi professionisti nel campo medico e sanitario, ma anche di diversi pazienti e familiari. Una riflessione competente e analitica è stata fornita dai relatori intervenuti: Giuliana De Cicco, dell’U.O. di Neurologia del distretto di Rende; Giampaolo Malomo, della Broncopneumologia territoriale; Achiropita Curti, responsabile dell’U.O. Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Asp di Cosenza; Tommaso Barberio, della Neurologia della Clinica Madonna della Catena Hospital; Alessandra Aggazio, responsabile del gruppo Auto-Mutuo-Aiuto dell’AISLA di Cosenza; e il referente locale dell’associazione Cristian Filice.

Una tavola rotonda che ha avuto il merito di focalizzare gli aspetti essenziali delle necessità espresse da malati e familiari. Un approccio che, pur scontrandosi con le numerose lacune del sistema di intervento regionale, ha saputo sottolineare la presenza di modalità e strumenti utili per costruire un percorso che vada nella direzione della soluzione dei problemi. La SLA è una malattia neurodegenerativa progressiva che al momento non consente la guarigione. Ma decisamente c’è tanta strada da fare per cercare di rendere quanto più dignitosa possibile la vita dei malati. Un cammino che necessariamente deve coinvolgere una pluralità di figure, dall’ambito medico-sanitario – inteso nelle sue sfaccettature più varie – a quello psicologico, che tenga conto dell’esigenza di chi si trova ad affrontare la malattia, ma anche di tutti coloro che gravitano nella sfera affettiva del malato.

Una necessaria sinergia espressa non solo dalle parole degli specialisti, ma ben rappresentata anche dall’organizzazione e dalla partecipazione riscontrata. Il momento informativo e culturale delineato dalla tavola rotonda, fulcro della giornata e emblema delle attività dell’associazione, è stato infatti arricchito da altri più ludici e meno impegnativi. Una sintesi delle diverse sfaccettature della quotidianità. Quella stessa quotidianità che viene purtroppo alterata e compromessa dalla malattia. La stessa a cui i malati si aggrappano con tenacia per non perderne neanche un attimo, quasi a voler concentrare quanta più vita possibile nel tempo che la degenerazione della SLA lascia loro.

E quindi, nel parco della Clinica Madonna della Catena, accanto agli stand dimostrativi di ausili per venire incontro alle difficoltà motorie dei pazienti e di prodotti per l’alimentazione artificiale, sono stati allestiti banchetti di libri, di sculture di legno, di gustosi aperitivi e anche un piacevole intrattenimento musicale.

La giornata si è conclusa poi con la rappresentazione teatrale della commedia Liolà di Pirandello della compagnia Quinta Scenica.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

 

Ricetta elettronica: la Calabria è quinta in Italia

CATANZARO – In base alle rilevazioni ministeriali sullo stato di avanzamento del progetto di Ricetta Elettronica (DPCM 26/3/2008) e la de-materializzazione, la Calabria è la quinta regione in Italia per quanto riguarda l’invio telematico delle ricette con la percentuale dell’83,6% di medici di base (MMG e PLS) invianti i dati delle ricette al sistema Tessera Sanitaria.

Il dato è relativo a tutto il mese di maggio 2013 e testimonia la capacità della classe dirigente calabrese di incidere efficacemente nell’ambito della razionalizzazione e riorganizzazione del sistema sanitario. Meglio della Calabria solo la Lombardia (95%), l’Emilia Romagna (93%), il Veneto (88,8%) e la provincia autonoma di Trento (85,3%).

Dalla diffusione della ricetta elettronica dipende la conoscenza puntuale dei dati delle prescrizioni mediche associate a ogni singolo assistito con un significativo potenziamento degli strumenti di programmazione finanziaria e del monitoraggio del settore sanitario a livello nazionale, regionale e delle singole aziende sanitarie. Aspetto che in una regione come la Calabria, sottoposta a piano di rientro, ha grande rilevanza ai fini delle verifiche degli adempimenti regionali per l’accesso al maggior finanziamento statale sanitario, e consente una verifica dettagliata dei progressi sui vari indicatori anche in seno al Tavolo Massicci. I Medici di base hanno dunque risposto bene al progetto di diffusione della ricetta elettronica che la Regione sta portando avanti adottando misure per il superamento delle criticità. Sono attesi, inoltre, ulteriori miglioramenti anche a seguito dell’erogazione dell’incentivo previsto per i medici adempienti e l’applicazione delle previste sanzioni per gli inadempienti.

 

Castrovillari/salute. La richiesta di un incontro alla regione da parte del Tavolo Permanente per la Sanità

Castrovillari (Cs) – Sempre a tutela della salute. Il Tavolo permanente per la Sanità, composto dalla Conferenza dei Sindaci del Pollino e della Valle dell’Esaro, dal Comitato Territoriale delle Associazioni, dalle Rappresentanze Politico – Istituzionali, e dalle organizzazioni sindacali, ha chiesto, come preannunciato nell’incontro del 27 maggio scorso a Castrovillari, un incontro urgente al Commissario per la sanità, Giuseppe Scopelliti, al fine di individuare le modalità di risoluzione immediata delle gravi problematiche riguardanti la sanità nella zona.

Una necessità che è stata rappresentata in un documento articolato redatto dal Tavolo Permanente e che precisa: “Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Scarpelli, ed il Commissario regionale all’attuazione del piano di rientro, Scopelliti, più volte sollecitati a prendere provvedimenti per evitare il continuo depauperamento dei servizi erogati dal nostro Ospedale, non hanno inteso dare risposte esaustive e, lo stesso Scopelliti, non ha ritenuto opportuno riscontrare la richiesta di incontro inoltrata dal Sindaco Lo Polito in qualità di Presidente del Comitato Territoriale.

Rimane il dramma – recita il documento congiunto – di una sanità che non risponde alle reali esigenze dei cittadini costretti ad emigrare presso altre Regioni per vedere soddisfatto il proprio bisogno di salute; da qui l’aumento dei costi in termini di mobilità passiva che peggiora ulteriormente la situazione economica della Sanità del nostro territorio.

A tutt’oggi la legge 18 del 2010, il decreto 106 del 2011 ed il decreto 103 del 2012 riferito proprio all’Ospedale Spoke di Castrovillari, non hanno trovato attuazione. Decreti sottoscritti dallo stesso Scopelliti, per il piano di rientro, che non trovano riscontro nella realtà dei fatti; infatti proprio secondo il decreto 103 del 2012, lo Spoke di Castrovillari ha in dotazione 223 posti letto dei quali solo 114 sono attivi.

La carenza di personale medico e sanitario – afferma il Tavolo Permanente- risulta essere la causa principale della inefficienza di alcuni servizi con il rischio che altri reparti nei prossimi mesi siano interessati dagli stessi problemi. L’istituito del Tavolo territoriale permanente per la sanità, per la soluzione immediata delle enormi criticità rilevate, ritiene necessario: l’integrazione dell’organico del Pronto Soccorso che risulta già al collasso; infetti 10 medici previsti e necessari ne ha in servizio solo 5 unità a tempo pieno i quali non riescono, malgrado l’assoluto impegno a far fronte adeguatamente ad una media di 56 accessi giornalieri; l’attivazione immediata dell’OBI (oservazione breve intensiva) in Pronto soccorso; l’immediato potenziamento dell’organico nella divisione di Ortopedia, che dispone di 2 soli medici, pena l’inaccettabile chiusura del reparto; l’aumento dell’organico di Broncopneumologia, che ha attualmente in servizio solo 3 medici; l’apertura della seconda ala del reparto di Medicina Generale che pur avendo a disposizione 30 p.l, ne ha disponibili solo 17 ordinari e 2 in D.H; l’attivazione dei 30 posti letto previsti di Chirurgia generale (ne sono attivi solo 20), con l’apertura immediata delle sale operatorie “inaugurate” circa un anno fa ma mai entrate realmente in funzione (l’unica funzionante è condivisa fra tutti i reparti dell’area chirurgica); rendere pienamente operante il reparto di Emodinamica che attualmente funziona solo per interventi programmati ed attivare il tournover del personale di tutte le qualifiche.

Perché, poi, l’Ospedale Spoke di Castrovillari possa risultare tale, ed assolvere alle proprie funzioni, è necessario – ritengono i Componenti del Tavolo – , pertanto, che non chiudano i reparti esistenti a causa del depauperamento della dotazione organica ma che questa venga ulteriormente implementata, quale condizione irrinunciabile di “sopravvivenza” dei servizi e dei cittadini. Queste, solo alcune delle criticità, le più gravi certamente, del nostro ospedale il quale, in quanto Spoke, è di riferimento per l’intero territorio che consta di una popolazione di più di 100mila abitanti. La chiusura dei presidi di Mormanno, Lungro e San Marco Argentano, in attesa di una loro “seria” riconversione, impongono la messa a regime dell’Ospedale di Castrovillari per la necessaria sicurezza dei cittadini e per un diritto essenziale e garantito dalla nostra Costituzione qual è il diritto alla salute. A tal fine si richiamano gli Organismi dirigenziali preposti a dare attuazione all’accordo sottoscritto in ottobre 2012 dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Cosenza con le organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica.

Per queste motivazioni associate all’inefficienza dei servizi sul territorio, fortemente penalizzato per una mancata perequazione del personale e l’assenza totale di programmazione, questo Tavolo Territoriale Permanente -si legge nel documento- attiverà tutte le iniziative possibili per la salvaguardia e la tutela dei cittadini, verso coloro che saranno individuati come responsabili del declino della Sanità Calabrese”.

Un defibrillatore ed un ambulatorio ginecologico: progetto comune Rotary-Assessorato al Welfare a favore dei più deboli

Cosenza – Presentata questa mattina nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi una iniziativa che nasce dal Club Cosenza del Rotary in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Cosenza.

Ente locale e Club service si sono ritrovati su di un obiettivo comune ad entrambi, andare incontro alle esigenze delle fasce di popolazione più deboli.

Il Cosenza, il più antico dei club Rotary in città ed il secondo formato nella nostra regione nel nel 1949, subito dopo il Club di Reggio Calabria, ha offerto un doppio dono: un defibrillatore a servizio di chiunque ne abbia bisogno; l’allestimento di un ambulatorio ginecologico a servizio delle donne immigrate, nei locali della sede dell’Assessorato al Welfare in via Piave 84.

Le modalità operative di questi nuovi supporti sanitari sono stati illustrati dal Presidente del Club Cosenza, il medico ginecologo Clemente Sicilia e dall’Assessore alle Politiche sociali Alessandra De Rosa.

In apertura, il saluto del Sindaco Mario Occhiuto che ha ringraziato il Club e quanti si prodigano a favore del prossimo. Occhiuto ha ricordato la recente tragedia dei tre migranti morti nell’incendio del rifugio di fortuna dove passavano la notte e le situazioni di rischio da tempo presenti sul territorio: 500 persone in riva al fiume, una trentina di famiglie in via Reggio Calabria, tanti extracomunitari ed anche molte famiglie cosentine in abitazioni fatiscenti nel centro storico, persone che si sistemano in ruderi, disagi abitativi a Serra Spiga, e le cooperative sociali ed i soggetti svantaggiati da cui sono composte.

Il defibrillatore, uno strumento di ultima generazione completo di comandi vocali, è stato consegnato al Comune che ne deciderà le modalità di utilizzo. L’ambulatorio sarà affidato a due specialisti, lo stesso dott. Sicilia ed il dottore Francesco Romano, rotariano noto anche per la sua costante attività di servizio professionale in Africa, i quali presteranno la loro opera ogni giovedì, a cominciare dal prossimo, dalle 16 alle 18. Altri particolari per rendere sempre più efficiente il servizio saranno messi a punto strada facendo.