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Sanità, incontro positivo fra il Commissario Scura e gli infermieri calabresi

CATANZARO – «Una proficua discussione»: così è stato definito l’incontro di ieri pomeriggio tra i rappresentanti di tutti gli infermieri calabresi, coordinati dal presidente regionale Ipasvi Fausto Sposato e dai presidenti provinciali, con il commissario alla sanità calabrese Massimo Scura. Si è parlato di dirigenza infermieristica, di uniformare sostanzialmente le aziende sanitarie locali, senza alcuna discrepanza di trattamenti, dell’autonomia dei dirigenti infermieristici e della stabilizzazione dei precari. Il commissario Scusa ha ascoltato con pazienza e interesse le proposte degli infermieri.

«Abbiamo discusso di molti punti in comune – ha ribadito il coordinatore regionale Ipasvi, Fausto Sposato – dopo l’incontro. Abbiamo avuto modo di esternare al commissario le tante questioni aperte: dalla carenza di organico alla grave situazione della condizione generale di tutta la categoria, soprattutto nelle strutture private; dalla piena applicazione del Dca 130 ovvero delle linee guida inerenti gli atti aziendali e i relativi articoli per le professioni sanitarie alla possibilità di far crescere la figura dell’infermiere a 360 gradi». Il rappresentante degli infermieri ha tra l’altro reso noto che sono «circa 700 gli infermieri che occorrerebbe assumere in Calabria». Da qui la richiesta a Scura di una ricognizione del quadro e della situazione. Molti professionisti svolgono altri ruoli all’interno delle strutture ospedaliere, ad esempio. Infine l’annuncio della nascita, laddove sia possibile, dell’infermiere di famiglia, una nuova figura professionale contemplata ma finora non utilizzata dalle discipline contrattuali nazionali. «Vigileremo su tutto, sulle linee guida in primis – ha dichiarato il coordinatore provinciale -. La carenza di organico è evidente ma è tempo, ora, che la sanità calabrese viaggi a piè pari con le altre regioni. Ciò sarà impossibile senza l’aiuto concreto e fattivo di noi infermieri, che non siamo di proprietà di nessuno se non dei cittadini tutti».

Martino (Giovani Udc) al Presidente Oliverio : “Il problema non è Scura”

Catanzaro ( Cz) – “Un film gia visto, una replica di una pellicola che non coinvolge piu i cittadini. Succede che arriva l’ ennesima bella notizia per la Calabria, che la Corte Dei Conti, non l’ Udc calabrese, boccia la sanità regionale grazie alla notevole emigrazione sanitaria dei calabresi. Caro Presidente Oliverio, in campagna elettorale, nonostante facendo parte di uno schieramento avverso, avevo seguito con attenzione i suoi discorsi sulla sanità, le sue manifestazioni e le marce della sinistra contro il governo passato. Dire che la situazione non è cambiata, è evidente, ormai sotto gli occhi di tutti”.  E’ quanto dichiara in una nota Marco Martino, segretario regionale Giovani Udc Calabria”. “Se a questo aggiungiamo – prosegue Martino-  un consiglio regionale, che si esprime poco sulla sanità, parlamentari e senatori del PD che dichiarano di essere contro Scura, ma nei fatti, il toscano, resta al suo posto. Non è costume della mia storia di cristiano democratico, entrare in polemiche sterili su un tema serio come la sanità. Ma la sua proposta su una sanità calabrese migliore, nei fatti non esiste. La verità è chiara, un Governo nazionale che non lascia spazio alla crescita del mezzogiorno, deputati e senatori calabresi del PD troppo comodi nei loro scranni romani, ( in altri tempi si sarebbero gia dimessi per etica politica), e un governo regionale composto da una giunta tecnica, che risponde non ai cittadini, ma ad un presidente, che nei fatti è collocato sul podio dei peggiori presidenti che la nostra regione abbia mai avuto”.

La Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro è una stuttura d’eccellenza: no alla sua chiusura

CATANZARO – “La Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro rappresenta una struttura d’eccellenza nel panorama sanitario calabrese, non solo per le professionalità e la qualità dei servizi che operano del reparto che afferisce al Policlinico “Mater Domini”. Ricerca, formazione e didattica: questi i valori aggiunti di un reparto che andrebbe integrato in maniera funzionale con le altre strutture presenti che possono garantire collaborazione e formazione specialistica, piuttosto che lavorare in maniera distruttiva allo smantellamento”.

È quanto afferma il Consigliere provinciale delegato ai rapporti con l’Università, Marco Polimeni. “Una polemica, quella alimentata in maniera strumentale dai parlamentari del Movimento Cinque Stelle – sostiene il Consigliere provinciale – che rappresenta l’ennesimo tentativo di marginalizzare la Cardiochirurgia universitaria, con l’obiettivo ultimo di chiuderla e dirottarla altrove. Assieme agli amici del movimento universitario “Insieme”, abbiamo già iniziato, e continueremo, una battaglia a difesa della struttura il cui eccellente funzionamento ha consentito e consente a centinaia di pazienti di curarsi adeguatamente in Calabria. La nostra Regione ogni anno spende quasi 300 milioni di euro per l’emigrazione sanitaria dei cittadini in altre Regioni italiane. Chiudere le strutture esistenti significa soltanto peggiorare la situazione assistenziale e aumentare i costi della sanità – afferma ancora -. La classe politica, in quanto classe dirigente, non deve avere come obiettivo la chiusura di strutture sanitarie funzionanti bensì, piuttosto, quello di risolvere i problemi esistenti. Il fine ultimo deve essere la tutela del diritto alla salute, non certo la prevalenza di improduttivi campanilismi o peggio il prevalere degli interessi personali”.

Giunta Regionale: nominati cinque nuovi direttori generali della sanità calabrese

Giunta Regionale CalabriaCATANZARO – La Giunta Regionale, riunitasi sotto la Presidenza del Governatore Mario Oliverio, con l’assistenza del Segretario generale Ennio Apicella, ha provveduto alla nomina di cinque nuovi direttori generali nella sanità calabrese. Si tratta di: Mauro Raffaele all’Asp di Cosenza; Giuseppe Perri, già Commissario, all’Asp di Catanzaro; Angela Caligiuri all’Asp di Vibo Valentia; Achille Gentile, già Commissario, all’Ao di Cosenza; Frank Benedetto, anch’egli già Commissario, all’Ao di Reggio Calabria.

“Con la nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere della nostra Regione, la Giunta ha inteso valorizzare il merito ed i buoni risultati conseguiti dai manager sanitari dando stabilità al Servizio Sanitario Regionale – ha detto Oliverio – Con questo atto si chiude una fase di instabilità del Sistema Sanitario Regionale e ciò consentirà finalmente al Dipartimento di elaborare gli obiettivi che i Direttori Generali dovranno perseguire per uscire dal Piano di rientro in collaborazione con la Struttura Commissariale. Sono convinto che una sempre più stretta collaborazione tra le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere ed il Dipartimento regionale per la tutela della Salute, sarà un positivo strumento per il miglioramento dei servizi ai cittadini e per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale”.

Su proposta del presidente della regione, quindi, sono stati approvati i piani di classifica dei consorzi di bonifica del “Tirreno reggino”, del basso Jonio reggiono e dell’alto Jonio reggino. Ciò è avvenuto in seguito alla rettifica della delibera sulla programmazione regionale unitaria 2007/2013 e con l’aggiornamento del Piano di azione degli obiettivi di servizio.

 

 

 

 

Vicchio (FdI-AN):” Oliverio pensi a risolvere il problema sanità”

bjkjSalvatore Vicchio, rappresentante provinciale del circolo Fratelli d’Italia, attraverso una dichiarazione ha inteso porre in evidenza lo stato critico in cui versa la sanità calabrese, attribuendo al Governo regionale la colpa di perdere tempo in intestine lotte di potere, piuttosto che occuparsi delle difficoltà del settore. Secondo Vicchio, a pagare le conseguenze della bagarre interna al PD sarebbero i cittadini calabresi, costretti quindi ad emigrare al nord per potersi curare. In particolare, Fratelli d’Italia sottolinea la mancata attuazione della legge Balduzzi, già approvata dal Parlamento nel 2012, riguardo al riordino dell’assistenza territoriale e la mobilità del personale nelle aziende sanitarie. Recita, infatti, l’articolo 1 che “le regioni definiscono l’organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria promuovendo l’integrazione con il sociale…e i servizi ospedalieri”.

Emblematico, in quest’ottica, il caso dell’ospedale di Lungro di cui, nel tentativo di una chiusura completa, non si conosce il futuro destino. Si attende che gli operatori vadano in pensione, senza doverli sostituire. Gli ambulatori restano chiusi, come già da un anno a questa parte, perchè non si provvede alla nomina di un medico titolare. Lo stesso accade per il personale infermieristico e amministrativo.

Pertanto, il partito di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale vuol farsi portavoce del disagio dei cittadini, ribadendo che lo stato di degrado in cui versa la sanità calabrese non può essere attribuito  al governatore uscente Scopelliti, poichè responsabilità vanno attribuite all’ex ministro Agazio Loiero, di cui Oliverio è il continuatore.

Indagine della Federazione Italiana lavoratori nelle strutture ospedaliere del reggino

wsdREGGIO CALABRIA – La Federazione Italiana Lavoratori ha in programma di svolgere nei prossimi giorni un’indagine esplorativa sulle Strutture Ospedaliere della Provincia reggina, comprese anche quelle convenzionate. Giuseppe Martorano, Segretario Generale, Antonio Cogliandro, Francesco Anoldo Scafaria e Salvatore Denaro, delegazione della FIL-Sanità, incontreranno i funzionari delle strutture della provincia, verificandone i punti di forza e i malfunzionamenti, in vista dell’incontro con la nuova terna commissariale a cui illustrare problematiche che funestano l’ambito sanitario, causando disagi a utenti e personale.

L’obiettivo della FIL è quello di far chiarezza sulla questione della sanità calabrese: per questo motivo è stato chiesto già un incontro al Prof. Riccardo Fatarella, Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Sanità, per discutere anche e soprattutto delle problematiche occupazionali di infermieri professionali, medici e operatori socio-sanitari, legate alla stabilizzazione del precariato, alla mobilità, allo scorrimento della graduatoria dell’ultimo concorso, nonchè alla programmazione di un concorso nuovo per i neo laureati.

Le dichiarazioni dell’onorevole Bianchi riguardo la sanità calabrese

Dorina Bianchi, parlamentare di Area popolare (Ncd-Udc) che sta attenzionando assieme al Ministro Lorenzin, dichiara: “I cittadini calabresi stanno facendo enormi sacrifici ed è arrivato il momento che le regioni interessate dai piani di rientro sblocchino il turnover e rimettano in moto un sistema sanitario ormai al collasso. La politica ha il dovere di arginare la mobilità passiva che nella sola Calabria ha registrato, secondo l’Istituto Demoskopika, quasi 306 mila ricoveri, dal 2010 al 2014, determinando una spesa per il sistema sanitario regionale e per le famiglie pari a 1,8 miliardi euro. Non siamo riusciti a far approvare l’emendamento al decreto legge mille proroghe per fare arrivare alla Regione Calabria un milione di euro da destinare alla Fondazione per il sostegno all’occupazione, ma ho strappato comunque un impegno al Governo ad assegnare le risorse necessarie ad assicurare l’adozione di strumenti di sostegno al reddito in misura pari al trattamento massimo di integrazione salariale straordinaria, in favore dei lavoratori della Fondazione Campanella. Qualora il Tribunale, in sede di eventuale accoglimento dell’istanza, dovesse disporre la prosecuzione dell’esercizio provvisorio della Fondazione, il piano industriale individuato e la nuova programmazione sanitaria in corso di adozione dovrebbe consentire comunque alla Fondazione Tommaso Campanella di erogare l’attività assistenziale prevista e mantenere i livelli occupazionali. Credo che sia necessario insistere su una cabina regia centrale, in modo tale che quando le Regioni non sono in grado di portare avanti una sanità che funziona, lo Stato intervenga per garantire quello che è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, approfittando anche delle modifiche al Titolo V che stiamo affrontando. Siamo convinti  che al più presto il Governo procederà alla nomina del commissario per la sanità in Calabria. Già la prossima riunione del Consiglio dei Ministri potrebbe essere la sede più appropriata. Si tratta di un intervento che va incontro alle richieste del territorio e nell’interesse della salute di tutti i calabresi. La speranza è che il commissario possa essere una persona di alte competenze e capacità, tali da rendere operativo il piano di rientro già prospettato dal ministro Lorenzin, affinché la Calabria in poco tempo possa avere quella sanità garantita in altre regioni del Paese”.

 

Salute: 306 mila “viaggi della speranza” dalla Calabria

CATANZARO  – Dal 2009 al 2013 i “viaggi della speranza” dalla Calabria sono stati 306 mila. E’ quanto emerge da uno studio di Demoskopika. Nel 2013, comunque, i ricoveri fuori regione sono stati il 12,4% in meno rispetto al 2009. Il giro d’affari è di 1,8 mld di euro. Le famiglie calabresi hanno speso 460 milioni per l’assistenza extra-regione.Le destinazioni più frequenti Lazio, Lombardia, Sicilia ed Emilia. La mobilità in entrata è di 40 mila persone, con un credito di 136 mln euro.

Sanità: 52mila i calabresi che si curano fuori. Record per i malati oncologici

REGGIO CALABRIA – Non è una novità: la sanità calabrese collassa a vista d’occhio; dati alla mano sulle cure fuori regione lo attestano, per i malati di tumore, nel report della Federazione delle associazioni di volontariato presentato ieri a Roma in occasione della Giornata nazionale del malato oncologico.

Dalla Calabria, infatti, per la Favo si sono spostati 52 mila pazienti con problemi oncologici per cercare, lontano dalla propria regione di nascita, una speranza di sconfiggere il male.

La cifra sui flussi migratori dei malati colloca la Calabria al secondo posto dietro la Campania (al primo posto con 58 mila spostamenti). Un dato che mette in evidenza i problemi della sanità calabrese, da anni alle prese con i tagli del Piano di rientro dal deficit. Segue poi la Sicilia (33 mila), l’Abruzzo (12 mila) e la Sardegna (10 mila).
A determinare la scelta di curarsi fuori, sono le liste d’attesa, che in media per la chirurgia oncologica raggiungono i 60 giorni, ma anche la mancanza di alcuni dispositivi come gli acceleratori lineari necessari per la radioterapia.

 

Vicepresidente Stasi. La sanità calabrese ha fatto un grande passo in avanti

CATANZARO – La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – in merito ai risultati della sanità calabrese emersi nel corso dell’ultimo Tavolo Massicci e comunicati dal Presidente Scopelliti, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La sanità calabrese ha fatto un grandissimo sforzo negli ultimi tre anni e come ha affermato qualche giorno fa lo stesso Ministro Lorenzin e poi certificato dai tecnici del Tavolo Massicci, sostanzialmente, dal punto di vista finanziario, possiamo dire che la Regione Calabria ha raggiunto l’equilibrio di bilancio. Ma cosa più importate è che da oggi inizia una nuova stagione . Si tratta di un risultato storico per la nostra regione – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi – il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio rappresenta una grande vittoria per il Presidente Scopelliti e per tutta la squadra che lo ha affiancato in questo periodo di intenso lavoro per mettere ordine nei conti della sanità calabrese. Sono state clamorosamente smentite tutte le false dichiarazioni dei tanti esponenti del centro-sinistra che hanno sempre cercato di bloccare l’azione riformatrice del settore sanitario, minimizzando e ignorando i passi in avanti. Questo importantissimo risultato – ha successivamente affermato la Vicepresidente Stasi – va aggiunto l’adeguamento delle reti ospedalieri, quelle territoriali e il miglioramento dei LEA (livelli essenziali di assistenza). Se sapremo continuare a vigilare sul lavoro svolto finora, potremo dire che dal 2015, per la Calabria, inizierà una nuova stagione. Per farlo, però, devono continuare ad esserci un grande impegno politico ed una forte volontà, così come quella impressa da Presidente Scopelliti a partire dal 2010.
L’opinione pubblica calabrese ora è a conoscenza di chi ha sempre detto la verità e di chi, invece, ha raccontato favole, solo per alimentare polemiche. I calabresi non meritano di sentirsi dire bugie. Un lavoro che ci consente di poter dire ai calabresi che non saranno costretti a pagare i 53 milioni di euro aggiuntivi di superaliquote Irap e Irpef. I sacrifici fatti oggi ci allineano con le altre Regioni italiane almeno sotto l’ambito della spesa e della programmazione. Il residuo finanziario di 43milioni di euro già da quest’anno ci consentirà di iniziare a programmare nuovi investimenti per migliorare e rendere avanzati anche i servizi sanitari verso i cittadini. Magari come auspicato dal Presidente Scopelliti sulle politiche sociali.
Dal passato la Calabria aveva ricevuto una pesante eredità: 1441 milioni di euro di buco di bilancio e 263 milioni di  euro di perdita di esercizio ogni anno. Oggi siamo arrivati quasi al pareggio di bilancio garantendo i servizi e la qualità delle prestazioni, riuscendo comunque a migliorare i LEA rispetto al passato (per la prima volta la Calabria é stata promossa anche sui livelli essenziali di assistenza) e diminuito sensibilmente la migrazione sanitaria di circa 10milioni ogni anno.
In questi anni – ha concluso la Vicepresidente Stasi – il Presidente Scopelliti ha lavorato con intelligenza coniugando la ineludibile esigenza di rigore con le specificità territoriali e le esigenze dei cittadini, senza mai abbandonare l’obiettivo principale ovvero ridare ai Calabresi una regione normale e per di più con il risanamento dei conti nel comparto sanitario, si aggiunge una rinnovata fiducia del Governo nazionale nei confronti della Calabria”.