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Interrogazione parlamentare del Pd calabrese sulla questione dei presidi ospedalieri nell’Alto Tirreno cosentino

PRAIA A MARE (CS) -L’interrogazione inviata al presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Salute per chiedere quali misure il Governo intenda assumere per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza per assicurare adeguati presidi ospedalieri nell’area dell’Alto Tirreno cosentino, in particolare nel Comune di Praia a Mare. Firmatari sono Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd calabrese, e i Massimo_Scura_-_Commissario_Sanità_Calabriacolleghi Aiello, Battaglia, Bossio, Censore, Covello, Nicodemo e Stumpo. Infatti, i Sindaci dei Comuni del Tirreno cosentino hanno chiesto al Governo “la rimozione del Commissario Scura, l’immediata esecuzione della Sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito la riapertura dell’Ospedale di Praia a Mare, la revoca del Decreto n. 30 del 3-3-2016, la rivisitazione della rete ospedaliera del Tirreno cosentino sia pubblica che privata”, poichè gli atti di Scura e del suo vice Urbani hanno prodotto nel territorio atti di protesta da parte di amministratori locali e sanitari.

Nell’interrogazione si legge: “Il Consiglio di Stato con sentenza n 2576 del 20 maggio 2014 – emessa in riforma della sentenza del TAR Calabria – ha annullato il provvedimento commissariale (Decreto n. 18/2010) mediante il quale era stata prevista la riconversione del Presidio Ospedaliero di Praia a Mare, declassificato da struttura ospedaliera a Posto di Primo Intervento, con conseguente cancellazione delle attività di ricovero e chirurgia. A causa dei ritardi nell’attuazione della sentenza, era stato proposto dai Comuni di Praia a Mare e Tortora giudizio di ottemperanza al fine di dare esecuzione alla sentenza del giudice amministrativo e consentire la eventuale riapertura della struttura ospedaliera, previa l’effettuazione delle verifiche istruttorie previste nella sentenza stessa. Con sentenza n. 2968/2015 del Consiglio di Stato, nominava, in caso di perdurante inerzia, un commissario ad acta nella persona del dott. Domenico Di Lallo, al quale sarebbe spettato il compito di dare esecuzione alla sentenza del 2014. Il 4 dicembre 2015 il Dott. Di Lallo, non avendo ricevuta alcuna risposta e la necessaria assistenza istruttoria da parte del Commissario per il piano di rientro del deficit sanitario della Calabria ing. Massimo Scura nominato dal Consiglio dei Ministri il 12 marzo 2015, rassegnava le dimissioni dall’incarico assegnatogli dal Consiglio di Stato; con l’emanazione del Decreto n. 30 del 3-3-2016 a firma del Commissario per il piano di rientro del deficit sanitario, avente ad oggetto la riorganizzazione delle reti assistenziali in ambito sanitario riferito alla programmazione ed adeguamento delle dotazioni di posti letto ospedalieri accreditati (pubblici e privati), l’ing. Scura non ha recepito l’indicazione della sentenza del Consiglio di Stato affermando che il pronto Soccorso più vicino a Praia a Mare è quello della Casa di Cura Tricarico di Belvedere Marittimo (tra l’altro a 35 km di distanza), e contestualmente ridimensiona lo stesso Pronto Soccorso di Belvedere Marittimo che per oltre il 60% viene sostanzialmente chiuso“.

Secondo quanto emerge dalla interrogazione, dunque, non appare comprensibile come possa entrare in atto l’esecuzione del Consiglio di Stato dato che, se da un lato è in corso un processo di riordino della rete ospedaliera, dall’altro non sono noti gli esiti della rinnovata attività istruttoria e le misure eventualmente adottate per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Pertanto, è necessario capire quali siano le intenzioni del Governo per porre rimedio “ad una situazione di gravissima conflittualità istituzionale che gli atti della struttura commissariale della sanità calabrese stanno producendo”.

Vibo Valentia, quindici primari dimissionari per protesta contro il decreto Scura

VIBO VALENTIA – Quindici primari dell’ospedale di Vibo Valentia si sono dimessi oggi. La decisione è in segno di protesta contro il decreto col quale il Commissario per il Piano di rientro della sanità calabrese, Massimo Scura, ha disposto la riorganizzazione della rete ospedaliera. I primari dimissionari hanno comunicato la loro scelta tramite una lettera, indirizzata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Prefetto di Vibo, Carmelo Casabona, e all’Azienda Sanitaria Provinciale. Secondo i dimissionari, “il decreto del Commissario Scura conferma un trend di penalizzazione e vessazione nei confronti del presidio ospedaliero di Vibo, gradualmente spogliato dal 2007 ad oggi, di varie strutture complesse”.

Locri, martedi incontro dell’Osservatorio sulla Sanità

LOCRI (RC) – E’ stato convocato dal Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, per mezzo dell’Osservatorio sulla Sanità, l’incontro – dibattito dal tema: “Sanità bene comune da riconquistare – DCA 30 del 3 marzo 2016: cosa cambia per il nostro Ospedale?” in seguito alle ultime modifiche apportate e che interessano del tutto l’Ospedale della Locride.

Durante l’incontro, che si terrà martedì 15 marzo 2016 alle ore 17:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Locri, si discuterà della situazione dell’Ospedale di Locri e delle possibili ripercussioni, positive o negative, a seguito del decreto 30 del 3 marzo 2016 adottato dal Commissario ad acta Scura, circa la riorganizzazione delle reti assistenziali calabresi. Al suddetto documento è legata anche la Deliberazione della Gestione Commissariale Straordinaria n°38 del 19.02.2016, riguardante gli adempimenti rispetto alle disposizioni dell’Unione Europea in materia di articolazione dell’orario di lavoro, e la conseguente modifica dell’organizzazione del lavoro e delle attività gestionali conseguenti.

Al dibattito sono stati invitati il Direttore Sanitario dell’Ospedale di Locri, il Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, che ha da sempre supportato le iniziative pro – Ospedale, gli esponenti del settore delle organizzazioni sindacali, il personale sanitario che opera presso l’Ospedale di Locri, i Sindaci dei Comuni della Locride, le associazioni del territorio.

Wanda Ferro: “Oliverio non si nasconda dietro Scura, ci spieghi la sua idea di sanità”

Catanzaro ( Cz) – “I calabresi hanno diritto alla massima chiarezza rispetto alla polemica sulla sanità tra Scura ed Oliverio che in questi giorni sta impazzando sugli organi di stampa, e che purtroppo lì sta rimanendo nonostante i lodevoli ma infruttuosi tentativi del presidente Nicola Irto di portare il confronto nella sua sede naturale, ovvero il Consiglio regionale.”. E’ quanto dichiarato da Wanda Ferro, vice coordinatrice regionale di Forza Italia. “È evidente che manca il necessario scatto di orgoglio del Consiglio nel riprendersi ciò che gli compete, e che la discussione non viene portata nelle sedi istituzionali perché è il riflesso di contrasti tutti interni al partito democratico, che sta riducendo a gazzarra una materia delicata che riguarda il diritto alla salute di tutti i noi. Ciò che temiamo è che tra Scura e Oliverio sia in corso un gioco di ruolo che sembra fare comodo soprattutto al governatore, il quale si indigna, urla e batte i pugni, ma ad oggi non ci fa sapere, a fronte delle scelte radicali che pure vanno assunte nel settore della Sanità, quale è la sua visione delle cose, quale è la programmazione che vorrebbe realizzare in alternativa a quella elaborata in materia di riordino degli ospedali dal commissario Scura insieme ai tecnici del suo suo stesso dipartimento”. “È evidente-  prosegue la nota-  che lo stato di confusione in cui versano tutti gli attori della vicenda si è oramai  impadronito della scena, in un contesto nel quale il commissario Scura, quale plenipotenziario del governo Renzi, approva il decreto di riordino degli ospedali stilato insieme ai tecnici del Dipartimento Salute della Regione senza la firma del dirigente dello stesso dipartimento e mentre il governatore Oliverio lamenta che il commissario avrebbe dovuto confrontarsi con la politica e non con i tecnici; il consiglio regionale convoca una seduta ad hoc per fare il punto della situazione attraverso un dibattito; alcuni senatori si schierano con Oliverio presentando una interrogazione parlamentare al ministro per chiedere la rimozione del commissario Scura (e perché venga mandato un altro commissario al suo posto?); il governatore annuncia la convocazione di tutti i sindaci calabresi per mettere la faccia di Scura davanti alle proteste dei territori; il sottosegretario Guerini invita al dialogo e, neppure troppo tra le righe, scarica Oliverio dicendo che la Regione deve occuparsi della gestione delle Aziende sanitarie mentre la programmazione spetta al commissario. Dibattiti, discussioni, interrogazioni parlamentari, conflitti di competenze, veri e propri insulti tra le parti ed evanescenze di ogni tipo, mentre Oliverio si affanna a spiegare che lui ha l’obbligo di denunciare, altrimenti sarebbe il presidente di un altro pianeta, sempre che, ci sarebbe da aggiungere, in qualche pianeta ci fosse qualcuno a volerlo come presidente dopo (non) averlo visto all’opera. Non negli altri pianeti, ma in qualsiasi altra Regione normale un governatore dotato di autorevolezza non si limita a sbattere i pugni sul tavolo se qualcuno gli sottrae il potere di gestire la Sanità e non accontenta di alzare la voce contro un provvedimento che forse nemmeno conosce sino in fondo e che, a prescindere  dai contenuti più o meno meritevoli di apprezzamento, è aperto e pronto ad essere modificato se vi fossero autorevoli proposte degne di essere prese in considerazione” Il problema è proprio questo- ribadisce la Ferro- : il governatore non ha alcuna proposta da avanzare. Per questi motivi si rifugia dietro il consueto populismo che ha caratterizzato questo interminabile inizio di legislatura contrassegnato da un immobilismo senza precedenti,  e tenta di auto-esonerarsi da responsabilità che invece gravano tutte sulla sua assoluta mancanza di una visione della sanità. Spero di essere smentita ed attendo fiduciosa che il governatore Oliverio renda noto a tutti i calabresi la sua visione complessiva ed il suo piano degli ospedali alternativo a quello di Scura. Dica Oliverio quali ospedali andranno potenziati, quali ridimensionati, quali dovranno essere chiusi. Non si limiti Oliverio ad attribuire a Scura la colpa di aver preso delle decisioni che spettano alla politica, ma dica quali sono le decisioni che secondo lui la politica dovrebbe assumere nell’interesse dei cittadini e dei territori. Solo in tal modo i cittadini potranno formarsi il convincimento che il governatore non è diventato un demagogo di professione e che ha davvero un’idea di come si possa migliorare la sanità della nostra regione. Se poi Oliverio dirà la sua idea di sanità, e questa sarà condivisibile, avrà al suo fianco anche la minoranza, perché sulle decisioni difficili e assunte nell’interesse della collettività, non ci possono essere divisioni o strumentalizzazioni”.

Pd Belvedere Marittimo: “Tagli alla sanità, in ginocchio gli ospedali della costa tirrenica”

Belvedere Marittimo (Cs) – “Negli ultimi giorni abbiamo appreso di un sensibile taglio del budget destinato, dalla Regione Calabria, alla casa di cura Tricarico di Belvedere Marittimo. Ridimensionare un pronto soccorso, in un’area che ha già visto chiudere l’ospedale di Praia a mare, ridimensionare l’ospedale di Cetraro e chiudere la neonatalogia della casa di cura Cascini, significa colpire la tutela del diritto alla salute di tutti gli abitanti dell’alto tirreno cosentino che si trovano a non poter essere adeguatamente assistiti in un loro diritto essenziale, costituzionalmente garantito. Il pronto soccorso più vicino dista oltre 40Km e non è certamente adeguato a supportare gli abitanti di una zona così vasta”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dal circolo del Pd di Belvedere Marittimo.
“Belvedere Marittimo negli anni è stato un punto di riferimento per tutti i residenti della costa tirrenica. Le cliniche private garantivano e garantiscono assistenza ed erogavano servizi sanitari di eccellenza.
Ma come da tempo accade, in Italia ad essere penalizzate sono proprio le cose che funzionano.
E così, – si legge ancora- prima la chiusura della casa di cura Spinelli, poi il graduale ridimensionamento della casa di cura Cascini e oggi la riduzione del budget destinato alla casa di cura Tricarico. Sicuramente la crisi economica impone tagli e riduzione degli sprechi. E’ opportuno però individuare con attenzione e serietà i settori e le realtà geografiche dove intervenire. Un’azione generalizzata senza criterio, produce danni irreversibili ai cittadini, crea nuova disoccupazione e aumenta l’inoccupazione.L’ultimo taglio alla casa di cura Tricarico determinerà presumibilmente una riduzione dei posti di lavoro”.
E’ inevitabile – prosegue la nota del circolo cittadino -che ad una diminuzione delle entrate corrisponde, in proporzione, una riduzione delle uscite. Ci auguriamo che la Regione Calabria riveda la sua decisione e che il budget destinato alla casa di cura Tricarico sia confermato nella misura già concessa negli anni precedenti, sarebbe opportuno comunque conoscere il criterio che la proprietà intende adottare in caso di riduzione dei posti di lavoro. Non è certamente pensabile che a pagare siano quei lavoratori che risultano da anni alle dipendenze della struttura o quei lavoratori che, pur lavorando, per motivi relativi al costo del lavoro, di fatto alle dirette dipendenze della casa di cura Tricarico, oggi risultano non tutelati dalle garanzie di legge. Eventuali ricorsi alla magistratura del lavoro per il riconoscimento di un rapporto di tipo indeterminato, con conseguente condanna da parte datoriale alla reintegrazione nel posto di lavoro o al risarcimento dei danni per un licenziamento illegittimo, metterebbe in seria discussione la stabilità economica della casa di cura Tricarico che rischierebbe il tracollo. E’ opportuno mobilitarsi per scongiurare pericolosi quanto dannosi ridimensionamenti del budget ma, soprattutto, è opportuno che la casa di cura Tricarico, nel caso di necessario ridimensionamento dell’organico, adotti criteri congrui e condivisi con le rappresentanze sindacali, con gli operatori del settore, con i rappresentanti di quelle società cooperative che negli ultimi anni, con i loro servizi, hanno contribuito ad evitare il fallimento della struttura sanitaria”.

Magorno: “Necessario rimodulare la rete ospedaliera calabrese”

CATANZARO – “La rete ospedaliera calabrese va rimodulata” ha dichiarato l’onorevole Ernesto Magorno, segretario regionale del Partito Democratico calabrese, asserendo che l’intervento va attuato nell’immediato, senza ulteriori indugi. Tale decisione, ha spiegato meglio Magorno, si rende necessaria soprattutto in virtù del fatto che il nostro sistema sanitario molto risente del cosiddetto fenomeno della emigrazione sanitaria: “La mobilità passiva provoca angoscia nelle famiglie e costituisce un salasso per le casse della Regione”. Urgente, pertanto, la rimodulazione anche al fine di adeguare la rete ospedaliera calabrese a quelli che sono gli standard nazionali. E tuttavia, ha aggiunto il segretario regionale democratico, “il decreto emanato dai commissari sul riassetto della rete non è coerente con gli obiettivi richiesti. La razionalizzazione deve tagliare sprechi ed inefficienze e deve porsi l’obbligo di qualificare ed estendere i servizi”. Oltretutto, secondo Magorno occorre anche riformulare il decreto di assegnazione dei budget alle case di cura private, “secondo una logica di integrazione e complementarità rispetto alla riorganizzazione della rete sanitaria ospedaliera pubblica”. Considerato tutto ciò, Magorno rivolge un appello al commissario Scura e al subcommissario Urbani, “affinché si decida una moratoria e si disponga la sospensione dell’attuazione operativa di entrambi i decreti per promuovere tempestivamente una azione di concertazione con le Aziende Sanitarie pubbliche e con le parti sociali al fine di pervenire a modifiche coerenti con una efficace azione di riorganizzazione della rete ospedaliera pubblica e privata”.

Arriva l’autorizzazione sanitaria per il Marelli Hospital

COSENZA (CS) La situazione di instabilità del Marelli Hospital di Crotone ha trovato oggi una conclusione. La forte partecipazione dei dipendenti della struttura ha dato i suoi frutti: Massimo Scura ha firmato l’autorizzazione sanitaria dell’esercizio da parte dell’ente. La risoluzione è stata accompagnata dai sorrisi e dalle lacrime di tutti coloro che per anni hanno protestato nella speranza che questo giorno potesse arrivare.

firma

Sanità a San Giovanni in Fiore, Forza Italia chiede maggiore impegno e credibilità

San Giovanni in Fiore ( Cs) – “I cittadini di San Giovanni in Fiore reclamano legittimamente un centro ospedaliero efficiente. Un reparto di chirurgia attivo 24 ore su 24 e il mantenimento del laboratorio analisi è quanto implora la giunta comunale bussando alle porte della Regione Calabria. Ci sembra il classico ‘contentino’. La comunità sangiovannese ha diritto, infatti, a molto di più. Occorre, innanzitutto, un pronto soccorso d’emergenza attrezzato come centro d’eccellenza. Inoltre, in virtù del rigido clima silano e del crescente turismo invernale, è necessario un centro ortopedico valido. Ricordiamo anche il numero elevato d’infarti che colpisce ogni anno la popolazione e auspichiamo la reintroduzione del reparto di cardiologia d’emergenza”. Lo chiedono in una nota congiunta, il coordinatore di Forza Italia Giovani Antonio Alessio e l’ex capogruppo di Forza Italia a San Giovanni in Fiore, Francesco Gallo. “Riteniamo – proseguono i due forzisti – che quanto stia accadendo a San Giovanni in Fiore sia oltre modo ridicolo. Non serve certamente una commissione dei capi gruppo in consiglio comunale per dar mandato al sindaco Belcastro a rappresentare le istanze sanitarie della nostra città al governo regionale. Crediamo sia solo un gesto pretestuoso per perdere tempo. Infatti, i cittadini sangiovannesi, confidando nella capacità di chi oggi guida la città, hanno dato loro oltre il 90% dei consensi, alle ultime elezioni comunali. Per questa ragione, ci aspettiamo che il sindaco ‘torni a casa’ con notizie confortanti e risultati ottimali, senza accontentarsi di un piatto di lenticchie”. “Già in passato – concludono Alessio e Gallo – abbiamo affrontato, in più occasioni, il tema della sanità locale. Ricordiamo, a titolo esemplificativo, la lettera aperta indirizzata all’allora presidente regionale facente funzione, Antonella Stasi. Eravamo ad agosto 2014. Nella missiva chiedevamo un incontro pubblico e un tavolo tecnico-tematico sullo stato della sanità calabrese, in particolar modo di quella florense. Avevamo ricevuto risposte affermative poi tramontate in virtù delle imminenti elezioni regionali. Oggi come allora, rimaniamo aperti al confronto. Per senso civico e responsabilità politica, siamo a disposizione del sindaco e del commissario Scura per continuare a dare il nostro contributo fattivo alla comunità sangiovannese”.

Prescrizioni sanitarie, Ordine dei medici in Regione

CATANZARO – Su iniziativa del presidente della Regione Mario Oliverio, si è tenuto, nel pomeriggio di ieri, nella Cittadella di Catanzaro, un incontro con i cinque Ordini dei Medici calabresi sulle questioni riguardanti le attività prescrittive e l’appropriatezza delle stesse.
L’incontro- informa una nota dell’Ufficio Stampa della Giunta-, presieduto dal presidente Oliverio , dal suo delegato Franco Pacenza, dal dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute Riccardo Fatarella, ha contato la presenza di tutti i presidenti provinciali degli Ordini dei Medici.
La discussione, ampia ed approfondita, vista la complessità e la vastità delle questioni all’esame, ha portato a sintesi un percorso di metodo delle relazioni e la condivisione di interventi a breve termine.
Si è infatti concordato di procedere in tempi brevi ad un protocollo d’intesa che definisca in modo strutturale la materia e le procedure con cui condividere le scelte che coinvolgono l’area medica della nostra regione. Si è condiviso inoltre di raccogliere le osservazioni, venute da più parti in questi giorni, sulla questione riguardante le attività prescrittive.
I presidenti degli Ordini dei Medici si sono impegnati a trasmettere al Dipartimento Salute, che ha dato ampia disponibilità ad esaminarle, proposte concrete per semplificare l’accesso alle prescrizioni ai cittadini calabresi, nel rispetto della trasparenza, dell’appropriatezza e dell’efficienza.

Cosenza, danno erariale per ticket non riscossi

COSENZA – Centocinquantamila prestazioni di pronto soccorso non urgenti erogate da una struttura ospedaliera pubblica e classificate come codici bianchi o verdi per le quali sarebbe stata omessa la riscossione dei ticket sanitari pe complessivi 4.726.107 di euro. E’ quato scoperto dalla guardia di finanza di Cosenza che ha effettuato un controllo sul corretto pagamento del contributo sanitario  dal 2011 al 2014. Quattro funzionari sono stati segnalati alla Corte dei Conti, perchè ritenuti responsabili di danno erariale. Nell’ambito delle indagini, i finanzieri hanno complessivamente esaminato oltre 370.000 prestazioni, selezionate in base al codice di accesso attribuito al paziente attraverso il noto metodo del triage, utilizzato all’arrivo dei pazienti in pronto soccorso. I baschi verdi hanno cosi’ scoperto che nel corso degli anni, al fine di rendicontare e contabilizzare il contributo sanitario l’ente ospedaliero si era sì dotato di un apposito programma informatico, ma era utilizzato per la sola registrazione anagrafica dei pazienti, senza annotazione delle ulteriori notizie come ad esempio: prestazioni ricevute e diagnosi. L’intero iter assistenziale seguito dal paziente veniva così registrato manualmente. Secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, negli anni presi in esame, solo il 4,3% dei ticket dovuti sono stati regolarmente pagati