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Sciolta per infiltrazioni della ‘ndrangheta l’ASP di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni della ‘ndrangheta, affidandone la gestione ad una Commissione straordinaria. La decisione è stata presa su proposta del prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, in base all’esito dell’accesso antimafia eseguito nei mesi scorsi.

«Nelle more del perfezionamento della procedura di scioglimento, con la firma del Presidente della Repubblica – è detto in un comunicato della Prefettura reggina – il Prefetto, Michele di Bari, con proprio provvedimento, ha disposto la sospensione dell’organo di Direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale, ai sensi dell’art. 143, comma 12 del decreto legislativo 18 agosto 267, ed ha incaricato della gestione provvisoria dell’ente la Commissione straordinaria composta dal prefetto Giovanni Meloni e dai dirigenti del ministero dell’Interno Maria Carolina Ippolito e Domenico Giordano».

A Cosenza si profila la fine dell’amministrazione Occhiuto

Cosenza ( Cs) – E’ stato un lungo venerdì di passione quello che si sarebbe consumato ieri pomeriggio in un noto hotel cittadino. Da giorni, infatti, si paventava la possibilità di uno scioglimento anticipato del consiglio comunale di Cosenza che porterebbe il sindaco Mario Occhiuto al capolinea di questa sua prima legislatura. I consiglieri di minoranza, insieme ai pezzi della sua ex maggioranza, pare che ieri pomeriggio fossero pronti per la raccolta delle firme alla presenza di un notaio. L’ago della bilancia sarebbe rappresentato dal consigliere regionale  Ennio Morrone, il quale, sembrerebbe, intenzionato a mandare a casa il primo cittadino bruzio prima della fine naturale del suo mandato. Alla riunione di ieri, durata, pare molte ore, sarebbero stati presenti oltre allo stesso Morrone, anche Nicola Adamo, Carlo Guccione ed Enzo Paolini, uniti per determinare le sorti di una città. E non ci sarebbe da meravigliarsi se Occhiuto venisse mandato a casa con tre mesi di anticipo, i quattro politici sono avvezzi a decidere il destino di una città: molti ricorderanno quel 22 dicembre 2005, quando ben 32 consiglieri firmarono per lo scioglimento dell’assise comunale e il 18 gennaio 2006, l’allora sindaco Eva Catizione, fu costretta a dimettersi. Insomma, un gioco delle parti che, ancora una volta, tiene in bilico una città e la sua amministrazione. Al momento non vi è nulla di certo, ma,  pare che, la frenetica giornata di ieri abbia portato a raggiungere il numero necessario per fa cadere il sindaco Occhiuto. Le firme non sono state ancora depositate, ma ci sono le condizioni per capire quello che accadrà in vista delle prossime elezioni. Impossibile stabilire con certezza chi sarà il diretto antagonista di Occhiuto, per conoscere il nome bisogna infatti attendere il risultato delle primarie del prossimo 6 marzo, ma ci sono le condizioni per intuire come si starebbero delineando, cosa già nota, le future alleanze.  Al momento nessun commento da parte del primo cittadino di Cosenza.

 

Raffaella Aquino