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Sciopero dei medici dell’Annunziata: alla manifestazione partecipa il Sindaco Occhiuto

COSENZA – Il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha partecipato questa mattina alla giornata di sciopero indetta dall’Intersindacale dei medici dell’Ospedale dell’Annunziata per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla grave situazione in cui versa il nosocomio cittadino e che sta minando alle fondamenta la tutela del diritto alla salute dei cittadini.

Dopo aver guidato il corteo che dal vecchio pronto soccorso dell’Annunziata è arrivato al Cinema Italia-Tieri per la prosecuzione della giornata di mobilitazione, il Sindaco Occhiuto, con tanto di fascia tricolore, è stato invitato a prendere la parola.

“Ho volutamente indossato la fascia di Sindaco – ha esordito Occhiuto – per conferire

maggiore rappresentatività ai cittadini in questa battaglia. Forse non è consono alle prerogative di un Sindaco partecipare ad uno sciopero di questa natura, ma stavolta ho ritenuto che fosse assolutamente giusto. In questi anni di sindacatura ho visto che non c’è ancora molta partecipazione dei cittadini ai diritti collettivi. E’ una rotta che deve essere invertita”.

Poi Occhiuto ha definito grave la  situazione che si è determinata nel presidio ospedaliero della città. “Una situazione – ha aggiunto – che merita il massimo dell’attenzione e che, però, è stata prodotta da anni di gestione e di programmazione sbagliate in ambito sanitario.

Nelle altre regioni – ha detto ancora il primo cittadino – esiste uno spirito di rivendicazione che qui non abbiamo”.

Mario Occhiuto è tornato ancora una volta sull’ordinanza contingibile ed urgente che emanò a suo tempo per l’assunzione di 7 medici. Un provvedimento adottato per la prima volta da un Sindaco, esercitando i suoi poteri sostitutivi, di fronte all’inerzia degli organismi preposti.

“Ho fatto l’ordinanza – ha ricordato Occhiuto- e qualcuno la derubricò ad iniziativa che travalicava i poteri del Sindaco. Così non è, perché il Sindaco interviene laddove c’è un problema che può riguardare l’incolumità delle persone o la salute dei cittadini. Il paradosso è stato, però, che, una volta richiesta l’ordinanza dall’allora direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Gangemi, lo stesso ente che l’aveva sollecitata, per una questione politica o forse per paura di assumersi delle responsabilità, la impugnò davanti al Tar. Ma non è ancora detta l’ultima parola – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – perché abbiamo adìto il Consiglio di Stato e siamo in attesa del suo pronunciamento”.

Occhiuto rivendica ancora la legittimità di quella ordinanza ed ammette tranquillamente che la rifarebbe “perché – ha aggiunto – se c’è una situazione grave, anche di pericolo per i cittadini, non si può restare con le mani in mano. Il diritto alla salute è un diritto imprescindibile che non riguarda solo i cittadini, ma anche la salute dei medici, la loro dignità personale e quella di tutti gli operatori che lavorano all’interno dell’Ospedale.

Non si possono far ricadere le responsabilità della classe dirigente politica sulle spalle dei cittadini. Ci vuole un’assunzione dei responsabilità e di coraggio della classe politica, perché alcune scelte devono essere fatte con coraggio. Al di là della nomina del commissario regionale alla sanità, che pure va fatta, ciò che dobbiamo portare all’attenzione del Governo nazionale sono le azioni concrete e immediate, ciò che in realtà serve perché l’Ospedale di Cosenza diventi una struttura degna di questo nome. Questo è il modo giusto e questo interesse e questa attenzione  non possono scemare. I cittadini devono capire che loro sono l’utenza dell’Ospedale.

L’Ospedale di Cosenza – ha concluso Occhiuto – è l’unico ospedale in cui non si è investito, sia in termini di risorse che di organizzazione servizi. C’è una carenza di programmazione e una cattiva gestione dovuta alle politiche clientelari che hanno gestito la sanità. Attraverso queste rivendicazioni, però, il problema lo risolveremo”.

Subito dopo il Sindaco ha preso la parola l’Assessore alla sanità del Comune di Cosenza Massimo Bozzo. “Come politico, anche se non ho responsabilità dirette – ha detto Bozzo – io oggi mi vergogno perché la classe politica di questa regione ha permesso che un intero Ospedale interrompesse le attività per protestare rispetto a tutto quello che è stato fatto in questi ultimi anni. Da presidente della commissione sanità e da persona che da quindici anni vive l’Ospedale dell’Annunziata e i plessi del Mariano Santo e di Rogliano, ho capito quella che si stava vivendo era una situazione di estrema gravità. Va detto grazie a chi è oggi qui e a chi quotidianamente sta nelle corsie e nei nostri presidi ospedalieri a fare dei sacrifici.

I medici dell’Ospedale di Cosenza, del Mariano Santo e di Rogliano – ha aggiunto Bozzo – sono professionisti seri e preparati che si sacrificano da anni per la cittadinanza cosentina e per i calabresi. Spesso a Cosenza non ci sono posti letto perché il nostro Ospedale è costretto a sopperire alle mancanze degli altri ospedali.

E’ il momento di ritrovarsi tutti insieme per rivendicare un diritto alla salute migliore.

Non possiamo più permettere a nessuno di mortificare questa città e la sanità di questa città. Noi non ci fermeremo. Se servirà – ha concluso Bozzo – saremo pronti ad andare ad occupare anche la Salerno-Reggio Calabria”. Ed indica la data del 4 aprile lanciando la sfida al Governo nazionale “se nel frattempo non avrà sbloccato questa situazione”.