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Concessa semilibertà a Scopelliti

REGGIO CALABRIA – I giudici del Tribunale di sorveglianza di Reggio Calabria hanno concesso la semilibertà a Giuseppe Scopelliti, già sindaco di Reggio Calabria dal 2002 al 2010 e presidente della Giunta regionale della Calabria dal 2010 al 2014.

Il carcere

Scopelliti è recluso nel carcere di Reggio dal 5 aprile 2018 dopo una condanna in via definitiva a quattro anni e sette mesi di reclusione, subita in qualità di ex sindaco, in relazione a irregolarità nei bilanci del Comune di Reggio Calabria riscontrate tra il 2008 ed il 2010.

Scopelliti, nel febbraio scorso, aveva ottenuto un permesso lavorativo dalle 8 alle 14 per poter lavorare come volontario nella cooperativa Nuova Solidarietà. Con la semilibertà, adesso, potrà uscire dal carcere dalle 8 alle 21.
   

Scopelliti si costituisce, per lui si aprono le porte del carcere

REGGIO CALABRIA – Si è presentato stamane nel carcere di Reggio Calabria, l’ex governatore regionale Giuseppe Scopelliti. Si è presentato davanti i cancelli della carcere “Arghillà” per scontare una pena di 4 anni e 7 mesi di reclusione per falso in atto pubblico, inflittagli ieri dalla Cassazione, a seguito del processo scaturito dagli ammanchi nei bilanci del Comune dal 2008 al 2010, nel “caso Fallara“, dal nome dirigente Orsola Fallara, suicidatasi ingerendo dell’acido muriatico. Scopelliti, dal 2010 al 2014 governatore della Calabria, si è dimesso dalla presidenza della Regione per effetto della legge Severino, dopo la condanna in primo grado a 6 anni.

Scopelliti condannato anche dalla Cassazione, adesso rischia il carcere

ROMA – L’ex governatore della Calabria e sindaco di Reggio Giuseppe Scopelliti rischia di finire in carcere dopo la sentenza della Cassazione che lo ha condannato a scontare una pena di 4 anni e 7 mesi per i reati di abuso in atti di ufficio e falso in atto pubblico. La vicenda risale al periodo in cui Scopelliti guidava la città dello Stretto, in particolare tra il 2008 ed il 2010, ed è relativa agli ammanchi nelle casse comunali. In quella fase a dirigere il settore bilancio era Orsola Fallara, che si tolse la vita ingerendo acido muriatico. 

Pena ridotta di cinque mesi per la prescrizione

La Suprema Corte ha leggermente ridotto la condanna della Corte d’Appello di Reggio Calabria che aveva inflitto a Giuseppe Scopelliti cinque anni di reclusione. Lo sconto di pena si deve alla prescrizione per il reato di abuso d’ufficio. La Cassazione ha anche sostituito la condanna all’interdizione perpetua dei pubblici uffici riducendola a soli cinque anni. Respinti i ricorsi dei revisori dei conti Carmelo Stracuzzi, Domenico D’ amico e Ruggero De Medicio, tutti condannati a 2 anni e 4 mesi. 

Torna a Castiglione Cosentino la Giornata della Memoria. Tra gli ospiti Rosanna Scopelliti

CASTIGLIONE COSENTINO (CS) – Sarà focalizzata sulla figura del giudice Antonino Scopelliti, assassinato il 9 agosto 1991, l’edizione 2018 della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime della ‘ndrangheta. La manifestazione è promossa dall’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità, guidata da Salvatore Magarò.

La manifestazione si svolgerà il 24 marzo prossimo nel Frantoio dei Saperi di Castiglione Cosentino alle ore 17,30. Parteciperanno Rosanna Scopelliti, figlia dell’indimenticato magistrato, monsignor Giuseppe Satriano, vescovo di Rossano-Cariati, Biagio Politano, giudice della Corte d’Appello di Catanzaro. Interverrà inoltre Anna Maria De Luca, dirigente scolastica ed autrice del libro “Nel cuore di chi resta”.

Diversi gli ospiti per la manifestazione

Ispirato alla manifestazione nazionale promossa da Libera nel primo giorno di primavera, l’appuntamento si rinnova ogni anno dal 2012, quando Magarò da presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, la introdusse a Palazzo Campanella. La cerimonia si aprirà con la lettura dei nomi delle vittime della ‘ndrangheta a cura di Alessia Primavera, giovane consigliera comunale di Castiglione Cosentino. Interverranno per un indirizzo di saluto i sindaci di Castiglione Cosentino e San Pietro in Guarano Dora Lio e Francesco Cozza e la presidente della Pro Loco di Castiglione Mariangela Sicilia.  

Francesco Farina

Cittaovese, Scopelliti del Messina l’ultimo ingaggio

CITTANOVA – In casa Cittanovese arriva il talentuoso centrocampista classe ’97 Demetrio Scopelliti, proveniente dall’ACR Messina. L’ingaggio del calciatore rientra pienamente nel quadro di rafforzamento dell’organico giallorosso per il proseguo della stagione agonistica in corso. Un innesto fortemente voluto per il potenziamento del progetto tecnico di mister Domenico Zito.

Demetrio Scopelliti è un centrocampista molto tecnico e dotato di una considerevole visione di gioco. Cresciuto nelle giovanili della Reggina Calcio, ha vestito le maglie del Brescia “Primavera”, della US Palmese e dell’ACR Messina. È stato, inoltre, capitano della Nazionale Italiana Under 15 e Under 17.

Mercato chiuso

«Riteniamo chiuso il mercato di riparazione – questo il messaggio della Società giallorossa – e siamo convinti di aver messo a disposizione dell’allenatore calciatori di qualità e pienamente funzionali al progetto tecnico. Questo era l’obiettivo definito nelle scorse settimane. Con gli arrivi di Bonadio, Guglielmi e Scopelliti la Cittanovese può contare su ulteriori energie e su figure di assoluta prospettiva. Un ulteriore movimento potrebbe concretizzarsi all’apertura del mercato dei professionisti, a gennaio. Intanto, però, ribadiamo la piena soddisfazione per quanto prodotto dal mister e dai ragazzi in questo girone d’andata del Campionato di Serie D»

Scopelliti condannato a cinque anni nel processo sul caso Fallara

REGGIO CALABRIA – La Corte d’appello di Reggio Calabria ha ridotto da 6 a 5 anni di reclusione la condanna inflitta all’ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, imputato come ex sindaco di Reggio, per abuso e falso per le vicende legate alle autoliquidazioni dell’ex dirigente comunale Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010. Pena ridotta anche per gli ex revisori dei conti Carmelo Stracuzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici, da 3 anni a 2 anni e 4 mesi. La condanna in primo grado spinse Scopelliti alle dimissioni dalla carica di governatore della Calabria con conseguente scioglimento anticipato del Consiglio regionale.

Caso Sarlo, confermata assoluzione per Tallini e Scopelliti

CATANZARO – La Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato l’assoluzione di primo grado, dato che il fatto non sussiste, nei confronti di Giuseppe Scopelliti, ex presidente della giunta regionale calabrese, e Domenico Tallini, ex assessore al personale e oggi consigliere regionale.
Durante il processo, scaturito a causa della nomina di Alessandra Sarlo a dirigente del Dipartimento controlli della Regione Calabria, entrambi erano stati assolti dall’accusa di abuso d’ufficio. Il procuratore generale, nel febbraio 2015, aveva chiesto la riforma della sentenza e la condanna a un anno di reclusione per entrambi. Accogliendo le tesi dei difensori, l’avvocato Aldo Labate per Scopelliti, e gli avvocati Ioppoli e Scalzi per Tallini, la Corte d’Appello ha confermato l’assoluzione a entrambi.

Mafia, la Calabria ricorda il giudice Scopelliti ucciso 25 anni fa

REGGIO CALABRIA – Ricorre oggi il 25° anniversario dell’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, assassinato a Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria in un agguato mafioso avvenuto il 9 agosto 1991 mentre la vittima, di rientro dal mare, era a bordo della sua auto. Il magistrato, impegnato in Cassazione a sostenere l’accusa nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra, è stato commemorato nel corso di una cerimonia tenuta a Piale, frazione di Campo Calabro, alla presenza della figlia del magistrato, la deputata Rosanna Scopelliti; del ministro per gli affari regionali, Enrico Costa, del sottosegretario al ministero dell’università e della ricerca, Davide Faraone, del sottosegretario per i Beni e le Attività culturali Dorina Bianchi, del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Tullio Del Sette, e delle più alte autorità locali. Il delitto resta ancora avvolto nel mistero, nonostante le dichiarazioni di diversi pentiti secondo i quali il magistrato fu ucciso per la intransigenza nel sostenere l’accusa al maxi processo. Il delitto sarebbe stato eseguito materialmente dalla ‘ndrangheta su richiesta della mafia siciliana, ma il prcesso contro i presunti esecutori e mandanti non ha portato a nulla. «Non c’è ancora la verità sul delitto – ha detto la figlia del giudice – per 25 anni questo è stato un luogo del dolore che mi ha impedito di venire in Calabria. C’è necessità – ha proseguitoScopelliti – di verità e giustizia per la quale non possiamo che lottare, sono troppe le vittime di mafia che attendono».

Processo Scopelliti, rinviato al 15 settembre appello per l’ex Governatore

REGGIO CALABRIA – E’ stato rinviato al prossimo 15 settembre il processo in appello all’ex presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, condannato in primo grado a sei anni di reclusione per falso e abuso in atti di ufficio relativamente ai bilanci del Comune di Reggio Calabria negli compresi tra il 2008 e il 2010 quando ricopriva la carica di sindaco. Lo ha deciso la Corte, presieduta da Lilia Gaeta. Giuseppe Scopelliti non ha presenziato all’udienza. Le accuse a carico dell’ex Governatore riguardano i bilanci del Comune di Reggio tra il 2008 ed il 2010, bilanci che i giudici hanno ritenuto irregolari per una cifra prossima ai 150 milioni di euro. La vicenda che ha portato alla condanna di Scopelliti trae origine dal cosiddetto “caso Fallara”, dal nome dall’ex dirigente dell’assessorato comunale al Bilancio, Orsola Fallara, nominata da Scopelliti e che si suicidò ingerendo acido muriatico. Dopo la condanna in primo grado Scopelliti, in base alla “Legge Severino”, si dimise dalla presidenza della Regione Calabria.

Rosanna Scopelliti: «Sciogliete il comune di Limbadi»

ROMA – «Mi stupisco del pesante silenzio sul comune di Limbadi perché è più che evidente l’esistenza di una stretta rete di rapporti, diretti e indiretti, tra l’amministrazione comunale e le famiglie di ‘ndrangheta di quel paese». A dirlo è la deputata Rosanna Scopelliti, di Area Popolare, componente della Commissione Antimafia, che ha presentato oggi una interrogazione alla Camera, indirizzata al ministro dell’Interno, sulla delicata situazione in cui si trova il comune di Limbadi (VV). Nell’interrogazione si chiede lo scioglimento del Comune, dal momento che «emergono con forza preoccupanti elementi che dimostrano come sia il buon andamento dell’ente che la sicurezza pubblica siano compromessi a vario titolo dai legami con le potenti ‘ndrine della zona, con a capo la famiglia dei Mancuso. Nonostante queste relazioni ambigue in seno al Comune – spiega Rosanna Scopelliti – il sindaco di Limbadi, Giuseppe Morello, all’indomani del suo insediamento, ha dichiarato che la ‘ndrangheta a Limbadi non esiste. Contestualmente, denigra chi la ‘ndrangheta la contrasta realmente: mi riferisco agli attacchi subiti da Lia Staropoli, presidente di ConDivisa, il cui coraggioso lavoro al servizio della Calabria contro le ‘ndrine viene continuamente screditato da Morello e dai suoi sodali. Così facendo, il sindaco, sedicente uomo dell’Antimafia, ha non solo assolto i più noti mafiosi della zona ma ha esposto, con una continua azione diffamatoria, Staropoli e la sua famiglia a gravi ritorsioni».