Archivi tag: sequestro beni

Sequestro beni a presunto affiliato cosca Mancuso di Limbadi

CATANZARO – Beni per un valore di circa 800 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Catanzaro a Giovanni Campennì, di 53 anni, di Nicotera, ritenuto contiguo alla cosca Mancuso di Limbadi e già condannato in via definitiva per ricettazione e tentata estorsione.

Campennì era stato indagato nell’operazione “Mondo di mezzo” che aveva fatto emergere un accordo “imprenditoriale” tra l’associazione romana, riconducibile a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, e il clan Mancuso.

In virtù dell’accordo, secondo l’accusa, i Mancuso, per il tramite del loro rappresentante Campennì, avrebbero avviato attività imprenditoriali in collaborazione con l’associazione riferibile a Carminati – in particolare la gestione dell’appalto per la pulizia del mercato Esquilino di Roma – in cambio della possibilità per il clan laziale di svolgere attività economiche in Calabria sotto la protezione della cosca Mancuso.

Sequestrati beni per 20 milioni di euro ad imprenditore reggino

REGGIO CALABRIA – La Dia di Reggio Calabria ha sequestrato beni per 20 milioni di euro all’imprenditore Angelo Emilio Frascati, 62 anni, noto nel settore della grande distribuzione alimentare e del commercio di auto.

Nel provvedimento – emesso dal tribunale, sezione misure di prevenzione, su proposta del direttore della Dia e con il coordinamento della Dda – viene riconosciuta la sua pericolosità sociale per la stretta vicinanza con la ‘ndrangheta. Frascati fu arrestato nel 2016 nel procedimento “Fata Morgana” (poi confluito in “Ghota”) per avere fatto parte della cosca Libri, diventando, al termine di una guerra di mafia, espressione della ‘ndrangheta nell’imprenditoria e per aver turbato lo svolgimento delle gare pubbliche per l’inserimento nel consorzio di commercianti del centro commerciale “La Perla dello Stretto” di Villa San Giovanni. In primo grado è stato condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa e turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso.

Fonte e foto Ansa 

Catanzaro, blitz della finanza, sequestrati beni per 14 milioni di euro

CATANZARO – E’ in corso dalle prime ore di oggi un maxi blitz degli uomini della  Guardia di Finanza, coordinati e diretti dalla Direzione Distrettuale Antimafia, con il supporto dello Scico di Roma, a carico di alcuni soggetti ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta catanzarese.  Sarebbero al momento stati emessi sei diversi provvedimenti di sequestro patrimoniale per un valore di quattordici milioni di euro. Alle 11 di oggi è in programma una conferenza stampa dove saranno presenti il procuratore della repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri e il comandante delle Fiamme Gialle del capoluogo Fabio Contini.

 

 

 

 

Evasione fiscale, sequestrati beni per 22 milioni a quattro persone (VIDEO)

COSENZA – La Guardia di Finanza di Cosenza ha sequestrato, su disposizione del Tribunale di Cosenza,
un patrimonio di oltre 22 milioni di euro nei confronti di quattro soggetti socialmente pericolosi per ripetuta evasione fiscale realizzata attraverso la gestione di società operanti nel settore del commercio di autoveicoli e immobiliare.
Le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale a seguito di una articolata e complessa attività di accertamento che ha consentito di applicare a diversi soggetti ritenuti, fiscalmente pericolosi in quanto dediti, nel
tempo, alla commissione di una pluralità di reati fiscali, societari e fallimentari, le norme
previste nel Codice Antimafia (D. Lgs. 159/2011), per il contrasto ai reati di criminalità
organizzata. In particolare, il soggetto principale destinatario della misura di prevenzione, Antonio Ioele, si è reso
responsabile dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (D.Lgs. 74/2000)
nonché bancarotta fraudolenta (R.D. 267/1942) per aver sottratto illecitamente al fisco i proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella realizzazione di altre attività commerciali facenti capo ai sodali ovvero investendoli nell’acquisto di beni immobiliari riconducibili al cospicuo patrimonio del medesimo. Partendo dall’esame dei plurimi reati fiscali, fallimentari e societari commessi e già oggetto di
indagini e culminate nell’anno 2016 con l’arresto e la condanna alla pena di anni tre di
reclusione del principale soggetto responsabile, i finanzieri hanno operato una puntuale
ricostruzione dei redditi e delle disponibilità economico-finanziarie maturati in un arco
temporale di oltre 20 anni in capo ai diversi soggetti appartenenti ad un medesimo
nucleo familiare. Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla luce una netta sproporzione del
patrimonio disponibile rispetto ai redditi dichiarati, peraltro insufficienti a soddisfare
anche primarie esigenze di vita. L’esecuzione del provvedimento di sequestro ha consentito di sottrarre ai soggetti per poi
farli acquisire al patrimonio dello Stato i seguenti beni:
– nr. 3 complessi aziendali;
– nr. 19 fabbricati;
– nr. 1 villa di prestigio;
– nr. 2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni,
– nr. 3 appezzamenti di terreno,
per un valore complessivo di oltre 22.000.000 di Euro.

VIDEO: https://youtu.be/Ikqqx9XseSc

Catanzaro, sequestrati beni per un valore di oltre sei milioni di euro

CATANZARO –  I finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro hanno sequestrato beni per un valore di oltre 6 milioni di euro.  Destinatario della misura ablativa è Criolesi Esposito Silvestro Luigi coinvolto nel 2012 nell’operazione di polizia “Miseria e nobiltà” con la quale veniva disarticolata un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti. L’uomo era già stato condannato per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti,  ricettazione, detenzione illegale di armi e munizioni, bancarotta fraudolenta ed evasione. Dalle indagine patrimoniali svolte è risultato un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Il provvedimento di sequestro ha riguardato: tre complessi aziendali con sede ad Agliana, Arona e Roma e relative quote societarie ; diciassette fabbricati ubicati a Lamezia Terme ( raggiunti da analogo provvedimento penale nel 2012ve nel 2015 in quando Criolesi nel 2012 era stato denunciato per trasferimento fraudolento di valori) ; tre automezzi e diversi rapporti bancari e finanziari, il tutto per un valore superiore ai 6 milioni di euro.

Evadono il fisco, sequestrati beni a due avvocati della locride

LOCRI (RC) – I finanzieri del gruppo di Locri hanno eseguito il sequestro preventivo per
equivalente di beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 3,5 milioni di euro
nei confronti di due noti avvocati della locride indagati per reati tributari.
L’attività trae origine da una verifica fiscale eseguita nei confronti di uno studio
legale associato riconducibile ai citati professionisti a conclusione della quale le Fiamme Gialle calabresi sono riuscite a ricostruire il reale volume
d’affari conseguito dagli stessi negli anni d’imposta ispezionati, recuperando a
tassazione circa 9 milioni di euro in materia di imposte sui redditi e 2 milioni di euro
di I.V.A..
Inoltre, i verificatori hanno accertato l’utilizzo di fatture relative ad operazioni
inesistenti per circa 300.000 euro, riconducibili a lavori edili mai realizzati
effettivamente, nonché a sponsorizzazioni rese nei confronti di una società
calcistica all’epoca militante nel campionato di Eccellenza, opportunamente
“gonfiate” dal presidente pro-tempore di quest’ultima al fine di permettere allo
studio legale l’evasione delle dovute imposte.
I due avvocati sono stati, quindi, segnalati all’Agenzia delle Entrate per la rilevante
evasione fiscale constatata, nonché all’Autorità Giudiziaria per i reati di
dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo delle false fatture individuate e di
infedele dichiarazione, in quanto gli importi delle imposte evase superavano le
“soglie” previste per la punibilità dei fatti anche sotto il profilo penale.
Il GIP del Tribunale di Locri, pertanto, su conforme richiesta della Procura della
Repubblica, ha disposto il sequestro di beni degli indagati a tutela delle ragioni
dell’Erario. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale
consistono, più in dettaglio, in beni immobili, costituiti da appartamenti e terreni
nonché disponibilità liquide esistenti su Conti Correnti bancari per oltre 3,5 milioni di
euro.

Omette il versamento dell’IVA , sequestrati beni ad imprenditore lametino

LAMEZIA TERME (CZ) – I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente
per un valore di quasi un milione di euro nei confronti di Costanzo
Luciano (cl. 1961), per il reato di omesso versamento di IVA.
Il sequestro scaturisce da una verifica fiscale eseguita dalle Fiamme Gialle catanzaresi nei
confronti della Euroservices S.r.l., società attiva nel settore delle “Pulizie generali di edifici”,
con sede operativa in Lamezia Terme, di cui il Costanzo è socio di maggioranza nonché
rappresentante legale.
Dall’attività condotta dalla Guardia di Finanza è emerso che la società ha omesso di versare
l’IVA in base alla dichiarazione annuale per l’anno d’imposta 2014,
per un importo di 993.871,00 euro.
In esecuzione del decreto di sequestro preventivo, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria –
Gruppo Tutela Entrate di Catanzaro hanno, quindi, cautelato conti correnti accesi in diversi
istituti di credito, 3 appartamenti e 7 terreni nella disponibilità dell’indagato, tutti
ubicati nel territorio del comune di San Mango d’Aquino.

Guardia di finanza, sequestrati beni ad affiliati della cosca Rango-Zingari

COSENZA – Un patrimonio da oltre cinque milioni di euro è stato sequestrato dalla guardia di finanza di Cosenza, su disposizione del tribunale, a Domenico Mignolo ed Antonio Intrieri, entrambi esponenti di spicco del clan Rango-Zingari. L’emissione del provvedimento era stato richiesto dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. Intrieri e Mignolo stanno scontando una condanna per associazione mafiosa, Mignolo è stato condannato anche per omicidio. Le fiamme gialle hanno verificato la sproporzione tra i redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti, derivanti dalle attività illegali svolte tra il 1986 ed il 2016. L’esecuzione del provvedimento ha portato al sequestro di numerosi beni intestati o riconducibili a Mignolo ed Intrieri. Si tratta in particolare di quattro fabbricati, due terreni, due società, quattro quote di partecipazione societaria, due associazioni sportive, otto automezzi e diversi rapporti bancari. Il sequestro consente di sottrarre risorse economichealla criminalità organizzata, riportandole nel circuito dell’economia legale.

Fiamme Gialle, sequestrati beni ad affiliato della cosca Gallace

CATANZARO  – I finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro di beni per un valore di circa 900mila euro. Destinatario della misura abitativa è Vincenzo Vitale. Vicino alla cosca di ‘ndrangheta Gallace di Guardavalle, Vitale era stato coinvolto nell’operazione di polizia denominata “Itaca-Freeboat” culminata nel luglio del 2013 con l’arresto di 25 persone affiliate alla cosca Gallace-Gallelli-Saraco. All’esito del procedimento penale nel marzo del 2015, venne condannato a 6 anni di reclusione perché ritenuto colpevole di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Successivamente,  la Corte di appello di Catanzaro lo assolse dal reato di associazione mafiosa e confermò la condanna per estorsione aggravata dal metodo mafioso rideterminando la pena a 4 anni di reclusione e 2mila euro di multa. Le indagini patrimoniali condotte dagli investigatori del G.I.C.O hanno consentito di ricostruire un complesso patrimoniale sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. In particolare è stato accertato che Vitale ha alternato l’attività di lavoratore dipendente presso un’azienda agricola con quella di imprenditore agricolo,  presentando dichiarazioni dei redditi incoerenti con il patrimonio nella sua disponibilità. Il provvedimento di sequestro ha riguardato due beni ubicati a Guarda alle e due automezzi per un valore complessivo di 920mila euro.

Operazione “Fata Morgana “, sequestrati 1,8 milioni ad imprenditore appartenente alla ‘ndrangheta

REGGIO CALABRIA –  I militari della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno sequestrato Istituti di credito e assicurativi, buoni postali fruttiferi, conti correnti, depositi a risparmio, depositi titoli, polizze assicurative e carte prepagate per un valore complessivo superiore a €.
1.800.000 nei confronti di Giuseppe Chirico, noto imprenditore reggino operante nel
settore della grande distribuzione alimentare, emerso nell’ambito dell’operazione “Fata
Morgana”.

In tale contesto, l’imprenditore è stato indagato per essersi posto quale imprenditore espressione della ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione alimentare, usufruendo dell’appoggio delle cosche Tegano e Condello.

In particolare, è emerso che Giuseppe Chirico, avvalendosi della “SO.RA.L. S.A.S.”,
società di cui era socio e amministratore, ha posto in essere condotte volte a favorire il gruppo criminale di riferimento.
In relazione all’attività sopra descritta, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria
delegava al Nucleo di Polizia Tributaria/G.I.C.O. e al Gruppo di Reggio Calabria un’indagine a carattere economico/patrimoniale, volta all’individuazione dei beni mobili ed
immobili riconducibili al Chirico.

L’attività investigativa dei finanzieri si è concentrata sulla ricostruzione della capacità
reddituale e del complesso dei beni di cui Giuseppe Chirico  e il suo nucleo familiare
sono risultati poter disporre, direttamente o indirettamente, accertando non solo la
sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale, ma, soprattutto, il ruolo
di imprenditore mafioso che lo stesso ha rivestito nel tempo.

Alla luce di tali risultanze, la La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto nel decorso
mese di Luglio il sequestro di prevenzione del patrimonio risultato essere costituito dai seguenti beni mobili, immobili e compendi aziendali:
– “SO.R.AL. – SOCIETÀ REGGINA ALIMENTARI DI CHIRICO GIUSEPPE E C. –
S.A.S.”, esercente l’attività di ipermercati, comprensiva del compendio aziendale
(capitale sociale, partecipazioni, n. 3 unità locali, 25 immobili, 3 automezzi e rapporti
finanziari a questa riconducibili);
– un terreno, un’autovettura, polizze assicurative, fondi comuni di investimento, depositi
titoli del valore complessivo pari a € 671.738,48 intestati al proposto e/o ai componenti
il proprio nucleo familiare,
per complessivi €. 19.000.000 circa.

A tale cifra deve ora aggiungersi il sequestro di ulteriori €. 1,8 milioni.
Il patrimonio riconducibile a Giuseppe Chirico complessivamente attinto dal richiamato
provvedimento cautelare reale emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure
di Prevenzione, raggiunge pertanto il valore stimato di € 20.800.000.