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Sequestrato tratto autostradale nel vibonese

VIBO VALENTIA – Saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa convocata presso il tribunale di Vibo Valentia, per le ore 11,30 di giovedì 12 maggio, i particolari dell’operazione, condotta dalla locale Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, per il sequestro preventivo di un tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria di circa otto chilometri e mezzo, compreso tra gli svincoli di Mileto e Rosarno, di un tratto della strada Provinciale SP 58, in corrispondenza del viadotto sul fiume Mesima, di una strada interpoderale asservita ad un cantiere e di tutte le aree di rispetto adiacenti al citato tratto dell’A3. Nel corso delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, sono emerse, a carico dei vari indagati oltre all’ipotesi di reato di disastro doloso, anche ipotesi di concessione di lavori in sub appalto senza la prescritta autorizzazione della Stazione Appaltante, truffa aggravata ai danni di ente pubblico in relazione all’indebita percezione di pagamenti per smaltimento di rifiuti di lavorazione, attestato mediante falsa documentazione, falso materiale ed ideologico commessi nella redazione della contabilità lavori.

Giochi illegali e truffaldini, 24 apparecchi sequestrati nel cosentino

COSENZA – 24 apparecchi da gioco e intrattenimento nascosti all’interno di due esercizi commerciali e di un circolo privato sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza. Si tratta dei cosiddetti ”totem”, postazioni telematiche collegate via internet alla rete telematica dell’Azienda dei Monopoli di Stato che gestisce i giochi tramite soggetti concessionari autorizzati. Gli apparecchi sequestrati sono risultati privi delle autorizzazioni previste quali la licenza di pubblica sicurezza, i certificati di conformità tecnica e il nulla osta di distribuzione dell’Azienda dei Monopoli di Stato. Gli apparecchi apparivano destinati all’acquisto di ricariche telefoniche e di beni on line e solo attraverso una combinazione di tasti si attivavano i giochi illegali. Quando non c’erano giocatori i totem venivano mantenuti in modalità ”stand by” e mostravano i loghi dei gestori telefonici e di siti di shopping on line. La totale illegalità degli apparecchi da gioco consentiva al titolare dell’attività di impostare le percentuali di ritorno delle giocate in vincite a proprio favore, assicurando così elevati introiti e bassissime erogazioni di vincite. Anche i minori potevano accedere alle slot illegali. I finanzieri hanno così segnalato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli tre persone che ora rischiano sanzioni complessive per oltre 500mila euro, oltre alla confisca delle apparecchiature di gioco illegale. (immagine di repertorio).

‘ndrangheta, sequestrati beni per 33 milioni a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – La Guardia di Finanza di Reggio Calabria e il nucleo speciale polizia valutaria stanno eseguendo nella provincia reggina un provvedimento con il quale è stata disposta, nei confronti di soggetti ritenuti contigui alla cosca di ‘ndrangheta Labate, l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di circa 33 milioni di euro, costituiti da 6 imprese, 97 immobili, 6 autoveicoli e diversi rapporti finanziari e assicurativi. L’esistenza e l’operatività della cosca Labate nella zona sud di Reggio Calabria e, in particolare, nei quartieri Gebbione e Sbarre, è stata più volte accertata dagli investigatori con più di una pronuncia già passata in giudicato. Secondo gli investigatori l’organizzazione criminale aveva il controllo assoluto della gestione delle attività economiche, con particolare riferimento al settore del commercio della carne, oltre che a quello dell’edilizia e del movimento terra. A seguito di una mirata attività di indagine e di analisi economico-finanziarie, gli uomini della Guardia di Finanza hanno accertato che tutti gli investimenti dei soggetti colpiti dal provvedimento e dei componenti dei loro nuclei familiari sono stati effettuati con denaro di provenienza delittuosa in quanto derivante da attività imprenditoriale svolta secondo modalità mafiose. Infatti, secondo quanto scoperto dalla Gdf, il potere mafioso della cosca Labate veniva sfruttato per sbaragliare la concorrenza, per imporsi sul mercato, per procurarsi clienti, con totale alterazione delle regole della concorrenza, finendo per operare nella zona di competenza in posizione sostanzialmente monopolistica. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 al comando provinciale della Guardia di Finanza.

‘ndrangheta, villa clan Bellocco diventa caserma Carabinieri

ROSARNO (RC) – Una nuova sede per il comando dei Carabinieri a Rosarno. E’ quella che nascerà grazie ai lavori di ristrutturazione inaugurati oggi con l’apertura del cantiere. Alla cerimonia per l’avvio dei lavori e la formale consegna degli immobili alla ditta Zenit Consorzio Stabile erano presenti, oltre al direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, il comandante interregionale Calabria-Sicilia dei Carabinieri, Sergio Ghiselli, il segretario generale del Comune di Rosarno, Mariella Alati e Matilde Pirrera dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il complesso immobiliare abusivo è stato confiscato alla cosca dei Bellocco e destinato dall’Agenzia del Demanio all’Arma dei Carabinieri di Rosarno per ospitare la nuova sede della locale tenenza, con relativi alloggi di servizio, per i quali finora lo Stato pagava un canone di affitto.

Scoperti e sequestrati coralli “Scleractinia”

www.ansa.it
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REGGIO CALABRIA (RC) – I funzionari dell’ufficio dogane e dai militari del servizio Cites del Corpo forestale dello Stato con la collaborazione della Guardia di finanza, hanno scoperto e sequestrato presso l’aereoporto di Reggio Calabria sedici coralli appartenenti al genere “”Scleractinia” sottopostia tutela perché in via di estinzione. Gli esemplari, privi della documentazione relativa alla tutela della flora e della fauna minacciata di estinzione secondo la Convenzione di Washington, erano all’interno di due bagagli al seguito di altrettanti viaggiatori provenienti dall’Africa. La merce è stata posta sotto sequestro e consegnata al personale del Cfs. Ai trasgressori è stato contestato un illecito amministrativo e comminate sanzioni per un totale di circa 10 mila euro.

Scarico reflui non depurati, a San Sosti sequestrato un caseificio. Tre denunce

San Sosti ( CS) – Un caseificio è stato sequestrato per reati ambientali a San Sosti dai carabinieri che hanno apposto i sigilli anche a 30 quintali di latte, circa 25 quintali di prodotti caseari non più commerciabili e potenzialmente pericolosi per i consumatori, un tank frigo e due celle frigo. Denunciate tre persone, rispettivamente l’attuale gestore e i due precedenti proprietari dell’opificio. I militari, nel corso dell’intervento, hanno accertato che l’attuale gestore del caseificio, a seguito dell’inattività dell’impianto di depurazione, aveva realizzato uno scarico di reflui non depurati, originati dall’attività di produzione, direttamente sul suolo, risultando, così come i due precedenti gestori fino allo scorso 31 gennaio, privo della documentazione attestante il corretto smaltimento del siero prodotto durante il ciclo di lavorazione dei prodotti caseari.

Sequestro galleria A3, doppio senso di circolazione nel tratto autostradale interessato

VIBO VALENTIA – Cinque giovani morti in due diversi incidenti stradali avvenuti, però, nello stesso punto esatto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e con le stesse modalità. Una strage continua a cui la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha detto basta, sequestrando la galleria i cui gravi difetti strutturali sono ritenuti all’origine delle disgrazie. E così, gli agenti della polizia stradale ed i carabinieri del nucleo di Polizia giudiziaria della procura si sono recati sulla A3, alla galleria “San Rocco” per eseguire il decreto di sequestro dell’intera struttura e del tratto di asfalto in prossimità dello stesso. Un provvedimento che ha costretto l’Anas a chiudere l’autostrada per gran parte della giornata di ieri tra Sant’Onofrio e Rosarno per realizzare il doppio senso di circolazione sulla carreggiata nord che ovvierà alla chiusura della galleria. Una struttura che secondo i consulenti della procura sarebbe stata la causa di due incidenti: il 25 novembre scorso è morto un diciannovenne, Domenico Napoli, mentre il primo marzo scorso sono deceduti quattro ragazzi di età compresa tra i 22 ed i 24 anni, investiti da un camion dopo essere stati sbalzati fuori dall’abitacolo in seguito ad un violento urto all’ingresso del tunnel incriminato. Nell’inchiesta aperta per risalire alle cause degli incidenti e ad eventuali responsabilità, in cui sono indagate 13 persone tra dirigenti Anas, progettisti ed esecutori dei lavori, il procuratore di Vibo Valentia Mario Spagnuolo ed il pm Benedetta Callea hanno incaricato i loro consulenti di un’analisi tecnica del luogo e la risposta non si è fatta attendere. I tecnici sono stati netti: in entrambi gli incidenti – avvenuti di notte – l’impianto di illuminazione non funzionava – e non funziona tutt’ora – “perché soggetto a continui furti di cavi elettrici e quadri comando”. Ma comunque è “competenza dell’Ente proprietario”, e quindi dell’Anas, “assicurare l’efficienza dell’impianto di illuminazione, nonostante i furti”. E con un impianto attivo, scrivono i periti, “l’imbocco sarebbe risultato maggiormente visibile ed avrebbe potuto influire sul livello di attenzione dei conducenti”. Ma soprattutto, entrambe le auto hanno urtato contro lo spigolo destro dell’ingresso della galleria su cui non c’è “alcuna barriera protettiva”. Le conclusioni dei periti non lasciano spazio a dubbi: “Le gravi conseguenze degli incidenti sono da ascrivere con certezza alla mancanza di un idoneo dispositivo di ritenuta a protezione dello spigolo della galleria”. Mancanza che, per il pm, “è da addebitare ad un errore di progetto”. Da qui la decisione di sequestrare la galleria per consentire l’esecuzione dei lavori di adeguamento. Un atto che, scrive il pm, si impone anche “quale misura atta a prevenire ed evitare ulteriori vittime della strada”.

Sequestrati 200 chili di novellame di sarda, tre le denunce

Crotone ( KR) – Duecento chili di novellame di sarda sono stati sequestrati nel corso di controlli compiuti a Crotone dal personale della Capitaneria di porto e dai veterinari dell’azienda sanitaria provinciale. Nel corso dei controlli sono state elevate sanzioni amministrative per 9.000 euro per il mancato rispetto della normativa in materia di tracciabilità. Tre persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Crotone per frode in commercio.

Pesca illegale, la Guardia Costiera sequestra 30 chili di pesce spada

Roseto Capo Spulico ( Cs) – Proseguono incessanti i controlli sulla filiera ittica da parte della Guardia Costiera di Corigliano Calabro. Numerosi sono stati, infatti, i controlli a terra ed in mare, specie nelle zone a maggiore frequenza di unità da pesca, finalizzati a prevenire e reprimere la pesca illegale, con particolare attenzione a quella esercitata con attrezzi non consentiti ovvero in violazione della normativa che prevede le taglie minime, posta in essere sia da pescatori sportivi che professionali. Solo nella giornata di lunedì il personale militare del Compartimento marittimo, in località Roseto Capo Spulcio, ha proceduto ad effettuare il sequestro di oltre 30 chili di pesce spada (Xiphias Gladius) al di sotto della taglia minima prevista dalle vigenti normative. Il responsabile è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari per la violazione degli artt. 7, comma 1, lettere a) e b) del D.Lgs. 4/12, art. 15 del Regolamento (CE) 1967/2006 e Raccomandazione ICCAT 11-03 punita dall’art 8 del D.Lgs. 4/12. “Questa operazione – come precisa il Comandante, Capitano di Fregata (CP) Francesco PERROTTI, – si inserisce nell’arco di una ben più ampia attività di repressione e prevenzione degli illeciti in materia di pesca da parte della Guardia costiera che, solo nell’ultima decade di marzo, ha raggiunto risultati di rilievo ponendo sotto sequestro quasi mezza tonnellata di prodotto ittico sotto misura. L’impegno della Guardia Costiera a tutela delle risorse ittiche prosegue quotidianamente a terra e  per mare, peraltro anche in stretta sinergia con la Capitaneria di porto di Taranto, con tolleranza zero verso coloro che effettuano attività illecite, a garanzia dei consumatori e di coloro che praticano la pesca nel rispetto delle regole e in modo sostenibile per l’ambiente”.

Reggio Calabria, i carabinieri hanno scoperto un arsenale in località Arghillà

REGGIO CALABRIA – Nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio in località “Villaggio Arghillà Nord” i carabinieri di Reggio Calabria, supportati da due unità cinofile di Vibo Valentia e dallo squadrone eliportato cacciatori di Calabria, hanno ritrovato all’interno di un alloggio popolare disabitato munito di porta blindata, armi e munizioni custodite in zaini e buste di plastica. Dell’arsenale fanno parte un fucile calibro 12, modificato artigianalmente “a canne mozze”, un fucile calibro 12, un fucile calibro 28, un fucile artigianale calibro 20, una pistola calibro 7.65, una pistola calibro 9 di nazionalità svedese con matricola punzonata, una pistola giocattolo a tamburo “Revolver” calibro 22 modello 1917, 2 penne-pistola artigianali, 3 cartucciere in pelle calibro 12, 3 silenziatori artigianali e 3 strozzatori per fucili, 21 serbatoi per pistola diverso tipo e calibro e 1 serbatoio per arma lunga, 1000 cartucce, di cui 625 per fucile e 375 per pistola, di diverso calibro e marca. Le armi, di cui una parte con matricola visibile ed altre con matricola abrasa o punzonata, sono state sequestrate e saranno esaminate per verificare se possano essere stata impiegate in recenti episodi di fuoco in città. Sono stati realizzati anche dei rilievi anche sull’abitazione a cui sono stati apposti i sigilli per successivi accertamenti.