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Rete fognaria di Vibo, arriva l’ordinanza di sequestro. A gennaio si era aperta una voragine

Vibo Valentia ( VV) – La Guardia di finanza ha eseguito il sequestro preventivo di parte della rete fognaria di Vibo Valentia. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura della Repubblica diretta da Mario Spagnuolo. Le indagini che hanno portato al sequestro erano state avviate dopo che nel gennaio scorso si era verificata una voragine in pieno centro abitato, determinata dal cedimento di un cunicolo utilizzato, in modo incontrollato, secondo quanto accertato dalla Procura, come canale di scolo delle acque reflue urbane. Gli accertamenti hanno delineato, oltre ad una serie di reati ambientali derivanti dallo sversamento nel suolo di una cospicua parte degli scarichi fognari, anche una serie di ripercussioni negative sul già compromesso assetto idrogeologico della città. Acquisiti documenti per verificare il corretto impiego di fondi da tempo stanziati in materia dalla Regione Calabria e imposti prescrizioni e interventi al Comune di Vibo per eliminare condizioni di potenziale pericolo pubblico.

Operazione contro gang del rame. 13 arresti (VIDEO)

COSENZA – È in corso un’operazione della polizia di stato e del corpo forestale denominata ‘black out’ volta a sgominare un’organizzazione criminale dedita alla ricettazione e riciclaggio di rame di provenienza furtiva. L’attività coordinata dalla procura della repubblica di Cosenza ha portato all’emissione di numerose misure cautelari, 13 nel complesso, nei confronti di soggetti dimoranti nelle province di Cosenza e Catanzaro. Agli indagati sono stati contestati reati di traffico illecito di rifiuti, associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione. All’interno di alcune società di autodemolizione cosentine confluivano ingenti quantitativi di cavi di rame rubato a società operanti nel settore energetico, delle telecomunicazioni e dei trasporti, per poi essere occultato ed inviato ad altre società collegate -operanti in altre province- che provvedevano ad inserirlo nel mercato legale. Sono stati sottoposti a sequestro aziende e mezzi utilizzati per il trasporto. Maggiori dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in Questura alle 11.

Guarda il video della polizia di stato sull’operazione

Guarda il video del Corpo Forestale dello Stato

‘ndrangheta: sequestrato il centro commerciale I Due Mari

CATANZARO – La Guardia di finanza del Gico di Catanzaro sta eseguendo un maxi sequestro di beni del valore di 500 milioni di euro a Lamezia Terme. L’attività ha colpito la cosca Iannazzo con il sequestro di svariati beni riconducibili a 65 persone fisiche e 44 persone giuridiche. Sigilli a svariati beni tra automezzi, rapporti bancari, quote societarie,appezzamenti di terreni, appartamenti, fabbricati, complessi aziendali relativi ad attività commerciali in diversi settori economici quali calzature, costruzioni, commercio di autoveicoli. Tra i beni di rilievo posti sotto sequestro c’è il noto centro commerciale I Due Mari di Maida, l’ipermercato Midway e La Nuova Nave a Lamezia Terme, riconducibili all’imprenditore Francesco Perri, il quale, secondo il Gico della Guardia di finanza e la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, sarebbe molto vicino alla ‘ndrangheta. Secondo quanto si legge nell’ordinanza, avrebbe stretto con il capo cosca Vincenzino Iannazzo “un solido e proficuo rapporto di natura sinallagmatica al punto tale da essere definito colluso”. Altri beni del gruppo Perri si trovano anche in provincia di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria. La storia della realizzazione dell’imponente centro commerciale “Due mari”, è legata a doppio filo alla guerra tra cosche che insanguinò Lamezia Terme a partire dal 2003. La grande struttura realizzata dall’imprenditore Antonio Perri tra Catanzaro e Lamezia Terme, lungo la statale 280 detta appunto “dei Due mari”, determinò nuovi assetti che avrebbero spostato l’epicentro dell’economia locale dal centro di Lamezia Terme. Decine di commercianti, a seguito della realizzazione del centro commerciale, avrebbero trasferito le loro attività in quella zona e quindi sarebbero passati sotto il controllo della cosca Iannazzo. Un cambiamento che sottraeva alla cosca Torcasio, egemone nella zona di “Capizzaglie” di Lamezia, la possibilità di controllare le estorsioni. Dapprima cercarono di impaurire i commercianti con telefonate minatorie ma, non ottenendo risultati, decisero di mandare un segnale forte. Fu per questo motivo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che Antonio Perri, 71 anni, fu ucciso il 10 marzo del 2003 mentre si trovava nel supermercato “Atlantico”. Fu proprio l’omicidio dell’imprenditore che fece da “detonatore” della guerra di mafia culminata con l’assassinio di due esponenti di vertice dei Torcasio, Antonio e Vincenzo. Come risposta ai due omicidi venne trafugata la bara di Antonio Perri, con la successiva richiesta di un riscatto di 150 mila euro per la restituzione. La salma verrà poi ritrovata dalla polizia il 21 marzo 2008, seppellita a 50 metri dalla strada dei Due Mari. In questo contesto si sarebbe consolidato il rapporto tra la cosca Iannazzo e l’imprenditore Francesco Perri, figlio di Antonio, e nuovo titolare del centro commerciale “Due Mari” arrestato nel maggio scorso, con l’accusa di associazione mafiosa, nell’ambito dell’inchiesta “Andromeda” della Dda di Catanzaro. L’attività economica proseguirà sotto l’egida di un “pool” di professionisti che curerà l’amministrazione del centro commerciale, che potrà proseguire così regolarmente la sua attività. L’inchiesta che ha portato al sequestro dei beni è stata condotta dal pm della Dda Elio Romano sotto le direttive del procuratore della Repubblica facente funzioni, Giovanni Bombardieri.

Sequestrati a Villa San Giovanni tre quintali di novellame di sarda

Villa San Giovanni ( Rc) – Tre quintali di novellame di sarda sono stati sequestrati a Villa San Giovanni dal personale del nucleo pesca della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria. Durante i controlli il personale della Capitaneria ha fermato un furgone a bordo del quale sono state trovate 62 cassette con novellame di sarda per un peso complessivo di 300 chili e 25 chili di lumache di mare. L’autista del mezzo, un quarantenne di Catania, è stato denunciato.Dopo la certificazione del dirigente medico veterinario la merce è stata donata in beneficenza.

Continuava a percepire la pensione della madre morte, condannata a restituire i soldi allo Stato

GIOIA TAURO (RC) – Continuava a percepire indebitamente la pensione di invalidità e di accompagnamento spettante alla madre, ormai deceduta da diversi anni. Per questo la guardia di finanza del gruppo di Gioia Tauro ha eseguito un’ordinanza emessa dalla Corte di Appello presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di una donna di 57 anni. Secondo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, la donna si era appropriata senza averne diritto, di oltre 75mila euro ed è stata condannata in primo grado a otto mesi di reclusione. Il provvedimento di sequestro, emesso per un importo pari alla somma indebitamente percepita, è stato attuato a seguito di accurate indagini patrimoniali e finanziarie ed ha colpito un intero fabbricato, otto appezzamenti di terreno, alcuni dei quali per la sola quota di proprietà posseduta, e diversi conti correnti di cui la persona condannata era intestataria.

La guardia Costiera sequestra una discarica abusiva

REGGIO CALABRIA (RC) A Reggio Calabria è stata trovata una discarica abusiva prontamente  sequestrata dalla Guardia Costiera. La discarica, molto pericolosa, conteneva  una grossissima quantità di elettrodomestici e utensili, compresi anche lastre di eternit lesionate. Le condizioni meteorologiche  e le piogge assidue dell’ultimo periodo avrebbero reso ancora più pericolosa la situazione ambientale in quanto i rifiuti potevano essere trasportati al mare.

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Sequestrato il centro sportivo sant’agata

Le strutture del centro sportivo Sant’Agata di Reggio Calabria, ma non i campi da calcio, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza e dalla Polizia provinciale nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica per abusivismo edilizio. Il provvedimento, secondo quanto si è appreso, riguarda la foresteria, gli spogliatoi e le aree adibite a parcheggio. Il centro sportivo appartiene alla Reggina Calcio, la società di Lillo Foti che dopo la mancata iscrizione all’attuale campionato di serie D e la nascita della società Asd Reggio che, di fatto, è subentrata, si occupa adesso solo di settore giovanile. La struttura, ai tempi della Reggina di Foti in serie A e B, era utilizzata dalla prima squadra durante la settimana per gli allenamenti.Il Presidente Lillo Foti si sta consultando con l’ad Giuseppe Ranieri e l’avvocato Panuccio e adesso con ogni probabilità procederà con la richiesta dell’affidamento per poter ripartire al più presto con l’attività del settore giovanile. Poi si aprirà sul procedimento un percorso giudiziario in cui i vari gradi di giudizio andranno ad analizzare nel modo più approfondito possibile la vicenda per fare chiarezza ed emettere un verdetto definitivo.

Sequestro di novellame a Villa San Giovanni

VILLA SAN GIOVANNI (Rc) – La Guardia costiera ha scoperto e sequestrato, a Villa San Giovanni, all’interno di un furgone pronto ad imbarcarsi per la Sicilia, oltre una tonnellata di novellame di sarda.
Il “bianchetto” era contenuto in cassette di polistirolo nascosto da altro pescato. All’interno dell’autocarro, infatti, sono stati trovati e sequestrati altri 600 chili di prodotti ittici tra scorfani, gamberi, seppie, merluzzi acquistati da pescatori sportivi in Puglia. Oltre al sequestro è stato elevato un verbale di 2 mila euro. Accertata l’idoneità al consumo il pescato è stato donato in beneficenza a istituti caritatevoli. Il prodotto sequestrato sul mercato siciliano avrebbe fruttato oltre 20 mila euro.

L’autista del mezzo A.G., di 47 anni, messinese, è stato denunciato in stato di libertà.

Sequestro di tre milioni di euro nel vibonese

VIBO VALENTIA – Nell’ambito di una indagine sui reati tributari, la guardia di finanza ha sottoposto a sequestro beni per circa 3 milioni di euro a un noto imprenditore vibonese. Alle 11.30 il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia illustrerà, nel corso di una conferenza stampa, indetta presso gli uffici della procura, i particolari dell’operazione svolta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza.

Cosenza, scommesse illegali in circolo ricreativo

COSENZA – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza ha scoperto un locale aperto al pubblico ”mascherato” da circolo ricreativo, in cui venivano giocate centinaia di scommesse sportive per conto di allibratori maltesi. Quella che appariva essere una associazione non riconosciuta e senza fini di lucro, era in realtà il punto di ritrovo di scommettitori che all’interno dei locali avevano a disposizioni computer, tabulati con le quote offerte da bookmakers stranieri per le partite di calcio di tutto il mondo e tutto ciò che occorre per fare le proprie giocate. Le Fiamme Gialle cosentine hanno dapprima effettuato sopralluoghi per acquisire più dati possibili sul gestore della sala scommesse e sui suoi clienti e, successivamente, hanno pianificato il loro intervento nel momento di maggior concentrazione di eventi sportivi oggetto di scommesse. Il rappresentante dell’associazione è stato denunciato per ”Esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa”, reato che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni, e per ”Esercizio di giochi d’azzardo”, reato che prevede l’arresto fino ad un anno ed un’ammenda in denaro. A questo si aggiungono le violazioni dovute all’assenza delle necessarie autorizzazioni di pubblica sicurezza. Il locale adibito esclusivamente a centro raccolta scommesse è stato posto sotto sequestro insieme ai computer, alle stampanti ed alle matrici utilizzate per le giocate.