Archivi tag: sequestro

Sequestrate strutture abusive in stabilimenti balneari

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) –  Scoperte e sequestrate dai militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Rossano e Corigliano, in collaborazione con quelli di Acri, Castrovillari e Cosenza, strutture edilizie abusive all’interno di alcuni stabilimenti balneari di Rossano Scalo, in area sottoposta a vincolo paesaggistico. I militari, intervenuti tra il lungomare Momena e Sant’Angelo nel comune di Corigliano Rossano, hanno controllato cinque stabilimenti, sotto la direzione del pm di Castrovillari Mauro Gallone. Nelle verifiche delle autorizzazioni, cui ha collaborato la polizia municipale, sarebbero stati riscontrati diversi illeciti: un titolare di concessione per pedalò e windsurf aveva anche ombrelloni e sdraio; per altri è stata riscontrata la realizzazione abusiva di piattaforme in cemento armato; altri manufatti erano stati realizzati senza alcuna autorizzazione. I legali rappresentanti degli stabilimenti sono stati denunciati. Sono in corso anche accertamenti di eventuali responsabilità in seno al Comune. (Foto e fonte Ansa)

 

Poste sotto sequestro strutture edilizie abusive nel cosentino

COSENZA – Scoperte e sequestrate strutture edilizie abusive all’interno di alcuni stabilimenti balneari di Rossano Scalo, in area sottoposta a vincolo paesaggistico.

Ad intervenire i militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Rossano e Corigliano, collaborate dalle Stazioni di Acri, Castrovillari e Cosenza, che hanno agito tra il lungomare Momena e Sant’Angelo nel comune di Corigliano Rossano (CS), controllando cinque stabilimenti, sotto la direzione del P.M. di turno Dott. Mauro Gallone, Sostituto presso la Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal Dott. Eugenio Facciolla.

Gli operatori hanno dapprima verificato le autorizzazioni riguardo la disciplina degli scarichi unitamente a tutto ciò che è stato installato nell’area oggetto delle concessioni demaniali. Nelle verifiche, cui ha collaborato la locale P.M., sono state riscontrati diversi illeciti: un titolare di concessione per pedalò e windsurf aveva anche ombrelloni e sdraio, per  altri si è riscontrata la realizzazione abusiva piattaforme in cemento armato, altri manufatti all’interno dei lidi che erano stati realizzati senza alcuna autorizzazione edilizia e paesaggistica. L’attività, ha portato al momento al sequestro di plessi abusivi, di alcuni WC ed a deferire all’Autorità Giudiziaria, legali rappresentanti titolari delle concessioni di parte degli stabilimenti balneari, per violazione alle normative edilizie, paesaggistiche ed ambientali. Sono in corso, anche accertamenti di eventuali responsabilità in seno all’Ente Locale. Dopo l’operazione dello scorso giugno denominata “Flumen Luto” riguardante l’alluvione del 2015, proseguono i controlli dei carabinieri forestali per il contrasto alle violazioni in danno dell’ambiente e al demanio marittimo.

La missione primaria risulta tutelare e preservare gli habitat di particolare pregio naturalistico delle zone litoranee dell’arco ionico cosentino

Maxi sequestro di prodotti contraffatti

CROTONE – La Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone ha sequestrato circa 80 mila prodotti, tra articoli di bigiotteria come bracciali, collane, orecchini, fermagli, nell’ambito delle attività mirate alla prevenzione e al contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione.

Le violazioni accertate dai “baschi verdi” crotonesi hanno portato all’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 25 mila euro nei confronti del titolare dell’attività.

I finanzieri, a seguito di azioni di controllo del territorio e l’incrocio dei dati ottenuti con la consultazione delle banche dati, hanno sottoposto a controllo un esercizio commerciale di Isola di Capo Rizzuto trovando tra gli scaffali del negozio di numerosi articoli da bigiotteria in vendita privi della necessaria marcatura CE. Inoltre, i prodotti esposti sono risultati mancanti delle prescritte indicazioni dei requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa Ue e nazionale a tutela della salute.
    

Corigliano-Rossano, sequestrati impianto di depurazione e condotta sottomarina di scarico

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Nei giorni scorsi militari della Guardia Costiera di Corigliano Calabro, unitamente a personale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Corigliano Calabro e a tecnici della Regione Calabria, a seguito di numerose segnalazioni pervenute da privati cittadini, hanno completato laboriose indagini finalizzate alla ricerca delle cause della strana colorazione del fondale marino e dello specchio acqueo antistante la località Momena del Comune di Corigliano-Rossano, area urbana di Rossano.

Grazie all’impiego di diversi mezzi navali del Corpo e di liquidi traccianti si è riusciti ad accertare che la condotta sottomarina, convogliante nel mare Ionio i reflui fognari trattati dal depuratore comunale di Sant’Angelo, presentava una falla a circa 15 metri dalla battigia. Detta situazione, associata al cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione, generava il deturpamento paesaggistico della costa antistante la località Momena a causa dell’intorbidimento dell’acqua marina e di una patina di colore scuro interessante il pietrisco costituente il fondale.

L’attività di campionamento eseguita in zona da biologi marini dell’A.R.A.P.A.CAL. di Cosenza faceva emergere la non conformità delle acque di balneazione della località oggetto di ispezione in cui veniva riscontrato un valore di batteri ai limiti della normativa che induceva il Servizio Acque del Dipartimento provinciale A.R.P.A.CAL. di Cosenza ad interessare, per i provvedimenti di rispettiva competenza, il Comune di Corigliano-Rossano, il Ministero della Salute e la Regione Calabria.

Per quanto sopra accertato, l’intero impianto di depurazione e la relativa condotta di scarico sono stati posti sotto sequestro e capillarmente ispezionati da tecnici della Regione Calabria, specialisti in materia, per addivenire alla risoluzione della problematica e migliorare la qualità del ciclo depurativo dell’impianto.

Operazione antimafia, sequestro beni per oltre un milione di euro

CATANZARO – I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, coordinati dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e dal sost. Proc. Camillo Falvo, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre un milione di euro, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Vibo Valentia su richiesta di questa procura distrettuale.

Destinatario della misura ablativa è Pititto Salvatore di Mileto (VV), coinvolto nella nota operazione di polizia denominata “Stammer”, culminata nel mese di gennaio 2017 con l’arresto di 54 soggetti, ritenuti affiliati ovvero fiancheggiatori della cosca “Pititto” subordinata alla “cosca maggiore” dei “Fiare’” di San Gregorio D’Ippona, operante nella provincia di Vibo Valentia.

Le indagini patrimoniali, condotte dagli investigatori del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, prodromiche all’emanazione del provvedimento di sequestro, hanno consentito di ricostruire in capo al proposto un notevole complesso patrimoniale il cui valore e’ risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

Il provvedimento di sequestro ha riguardato una ditta individuale, quote societarie, immobili, una autovettura e diversi rapporti bancari e finanziari il tutto per un valore complessivo stimato in oltre un milione e centomila euro. Il Pititto, per i fatti a lui contestati, è stato recentemente condannato a venti anni di reclusione al termine del processo di primo grado svoltosi con rito abbreviato.

Operazione Gdf, sequestrato patrimonio a gruppo imprenditoriale della Piana

REGGIO CALABRIA – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, stanno eseguendo provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Gianluca Gelso, con i quali è stata disposta l’applicazione della misura di prevenzione del sequestro in relazione all’ingente patrimonio, costituito da imprese commerciali, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, riconducibile a imprenditori locali.

Gli imprenditori 

I beni sequestrati appartengono a Giuseppe Bagalà, classe ’57, Francesco Bagalà, del ‘90, Luigi Bagalà, classe ’46 e Francesco Bagalà, del ’77.

Le figure criminali dei citati soggetti colpiti dagli odierni provvedimenti sono emerse nell’ambito di operazioni di polizia condotte, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria della Guardia di Finanza.

‘Ndrangheta e droga, sequestrati beni per oltre 600 mila euro

CATANZARO – I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, coordinati dal procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri, e dal sostituto procuratore, dott. Camillo Falvo, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre settecento mila euro, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Vibo Valentia su richiesta di questa procura
distrettuale. Destinatario della misura ablativa è Loschiavo Fortunato di Mileto (VV), coinvolto nella nota
operazione di polizia denominata “STAMMER” condotta dal Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catanzaro, culminata nel mese di gennaio 2017 con l’arresto di 54 soggetti,  procura della repubblica presso il tribunale di Catanzaro Direzione Distrettuale Antimafia
ritenuti responsabili a vario titolo di traffico di stupefacenti. La predetta operazione di polizia aveva consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali riconducibili alla ‘ndrina Fiare’ di San Gregorio D’Ippona (VV), alla ‘ndrina Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto (VV e al gruppo egemone sulla contigua San Calogero (VV), organizzazioni satellite rispetto alla piu’ nota ed egemone cosca dei Mancuso di Limbadi (VV), con la sostanziale partecipazione delle piu’ note ‘ndrine della piana di Gioia Tauro (RC) e della provincia di Crotone. Le indagini patrimoniali condotte dagli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catanzaro, prodromiche all’emanazione del provvedimento di sequestro, hanno consentito di ricostruire in capo al proposto un notevole complesso patrimoniale il cui valore e’ risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e all’attivita’ economica svolta. Il provvedimento di sequestro ha riguardato quote societarie, un complesso aziendale, un fabbricato, un terreno tutti ubicati nel comune di Mileto (VV) e diversi rapporti bancari e finanziari, il tutto per un valore complessivo stimato in oltre settecentomila
euro.

 

Maxi sequestro di fabbricati e manufatti abusivi sulle sponde del fiume

CASTROVILLARI (CS) – Dalle prime luci dell’alba 130 Carabinieri Forestali del Gruppo di Cosenza e Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, con il supporto del VIII Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia stanno eseguendo un decreto di sequestro d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Castrovillari su oltre 100 tra terreni agricoli, manufatti e fabbricati che insistono negli alvei dei fiumi e nelle fasce di rispetto delle aree a rischio idrogeologico. L’operazione scaturisce dall’alluvione del 2015 che ha interessato i Comuni di Corigliano e Rossano. 195 gli indagati tra appartenenti alla Pubblica Amministrazione, Imprenditori edili e privati cittadini.

Operazione Flumen Luto

I dettagli dell’operazione denominata “Flumen Luto” saranno illustrati dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari dr. Eugenio Facciolla e dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro dr. Otello Lupacchini domani 6 luglio alle ore 11:00 durante una conferenza stampa che si terrà presso la sede del Gruppo Carabinieri Forestale, Piazza XI settembre, a Cosenza.

 

Sequestrate bombole GPL prive di collaudo e non sicure

PAOLA (CS) – Circa 650 chili di GPL (gas di petrolio liquefatto) contenuto in bombole, trasportate a bordo di un autocarro, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Paola. Nel corso delle ordinarie attività di controllo economico del territorio, con particolare riferimento alla circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa, i Finanzieri hanno fermato e controllato un autocarro proveniente dalla Campania che trasportava GPL riempito in bombole per uso domestico di capacità variabile da 10 a 25 chili, destinato per la vendita ad una società agricola del basso tirreno cosentino. I recipienti trasportati sono risultati non a norma, in violazione alla legislazione in materia di “proprietà e collaudo sicurezza”.
In particolare, sulle bombole è stata falsamente apposta l’indicazione di una nota società del settore, senza autorizzazione di quest’ultima, ed i cartellini contenenti i dati relativi alle obbligatorie e periodiche revisioni tecniche non rispettavano le prescrizioni normative di settore esponendo a rischio gli utilizzatori.
La commercializzazione e diffusione di bombole di GPL non idonee e quindi tecnicamente non garantite è potenzialmente pericolosa per le persone e le cose e può comportare fughe di gas causate dal cattivo stato d’uso delle bombole stesse (fenomeni di corrosione del metallo, gruppo valvolare con perdita di caratteristiche meccaniche, ecc.), nonché possibili esplosioni con conseguenze devastanti. Tutte le bombole di GPL devono essere sottoposte a regolare collaudo decennale ed in ogni caso in cui emergano anomalie e/o difetti nell’uso. Il collaudo comprende l’ispezione e la sostituzione dei componenti e la prova di tenuta e viene effettuato presso società autorizzate. Le aziende che effettuano l’imbottigliamento ed i rivenditori hanno l’obbligo di verificare il possesso dei requisiti di collaudo. Il cittadino può, con una semplice ispezione visiva, verificare la data di scadenza del collaudo, stampigliata su una targhetta posta sotto il volantino. La semplice assenza della targhetta di collaudo oppure la sua manomissione o, ancora, la
possibilità che la targhetta sia amovibile (per esempio sia staccabile dal volantino e può essere spostata su un’altra bombola) impedisce la verifica della regolarità tecnica della bombola ed esclude la garanzia di sicurezza. L’autore delle violazioni accertate e contestate dalle fiamme gialle paolane rischia la
confisca delle bombole ed una sanziona amministrativa pecuniaria fino a 50.000,00 euro.

Sequestrati prodotti a marchio “CE” contraffatto

SPEZZANO ALBANESE (CS) – I Militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Castrovillari, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno sequestrato – presso un negozio di articoli per la
casa di Spezzano Albanese (CS) – oltre mille di prodotti privi delle indicazioni di sicurezza
e recanti il marchio CE contraffatto. Proprio a seguito della scoperta del falso marchio CE, apposto su circa 200 prodotti come certificante la provenienza extracomunitaria del prodotto ovvero “China Export”, il normale controllo dell’attività commerciale si è trasformato in una vera e propria ispezione dei locali. A conclusione del controllo venivano rinvenuti altri 800 prodotti appartenenti a diverse categorie merceologiche (componenti elettrici e piccoli elettrodomestici, giocattoli, etc.) che, oltre ad essere privi del marchio CE, non riportavano i dati dell’importatore e le previste istruzioni in lingua italiana, dati che certificano la conformità in termini di sicurezza del bene e la sua provenienza, nonché informano il consumatore circa le istruzioni d’uso. L’iniziativa si inserisce nel contesto dei controlli finalizzati al contrasto della contraffazione ed alla verifica dei requisiti di sicurezza dei beni di consumo.

Tali condotte illecite provocano un danno al mercato, alterandone il funzionamento attraverso una concorrenza sleale basata sul mancato sostenimento dei costi di ricerca e di sviluppo, nonché sulla totale assenza degli ingenti investimenti in pubblicità che le aziende titolari dei ben più noti marchi effettuano costantemente. A questo si aggiunge, inoltre, la scarsa qualità dei prodotti e l’assenza di garanzie per il
consumatore finale. Infatti, la merce priva e/o recante il falso marchio CE viene veicolata per il tramite di canali “non convenzionali” e, pertanto, sfuggendo ai controlli disposti per legge. All’esito delle operazioni, il titolare dell’attività commerciale – cittadino cinese di 48 anni – è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Castrovillari per tentata frode nell’esercizio del commercio, in quanto ponevano in vendita merce idonea a trarre in inganno i potenziali acquirenti circa la natura, le caratteristiche e la provenienza.
Lo stesso, inoltre, rischia ora una sanzioni amministrativa pecuniarie pari a circa 4.000 euro
per la detenzione, ai fini della vendita, della merce non conforme agli standard di sicurezza e
non recante le informazioni merceologiche in lingua italiana.