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TENNISTAVOLO/Serie C: Castrovillari ko a Taormina. Serie D: Vittoria a Luzzi

 Castrovillari sconfitto con onore nella settima giornata del campionato di serie C1 a Taormina,  in una sfida senza esclusione di colpi che ha visto i pongisti del pollino perdere  5  a 3. Da segnalare la grande prestazione dell’ atleta Antonio Corrado che ha vinto tutti e tre gli atleti siciliani e portava la sua squadra sotto solo di un punto, a seguire scendeva in campo  l’altro giovane atleta del Castrovillari Luca Lombardi che si portava in vantaggio per 2 set a 0 e facendo esultare più volte i presenti con i suoi colpi spettacolari, ma poi l’atleta siciliano saliva di concentrazione,  cattiveria agonistica e chiudeva a suo vantaggio l’incontro per 3 set a 2  regalando la vttoria al Taormina. La classifica a fine girone di andata e dopo sette giornate vede in testa la formazione dell’ universitaria Messina con 14 punti, seguita dalla A.p.d Tauromenion con 12, dall’ asd Amatori Reggini  e dall’ Astra Valdina con 8 . A 6 punti inseguono il Castrovillari e l’ Atlantide, Crotone  2 e Polisportiva Galaxy 0.TENNISTAVOLO CASTROVILLARI

IN SERIE D – Nell’ultima giornata del girone di andata del campionato Regionale di Tennisatavolo girone Nord di serie D, il Castrovillari in trasferta  ha battuto il Luzzi  per 5 a 2 con 2 punti di Catucci ,due di De Gaio ed uno di Veltri. Con questo risultato, il Castrovillari conquista il terzo posto ( 8 punti)  nel gruppo delle inseguitrici del Catanzaro ( 12 punti) e dello Spezzano Albanese (10 punti) Luzzi ( 6) Praia a Mare (4 ) Dipignano (2) Conflenti ( 0).

I campionati si fermeranno per le festività e riprenderànno sabato 21 gennaio in serie C  con l’incontro in trasferta con il Galaxy (RC) e  in D in traferta domenica 22 gennaio  con il San Paolo Apostolo di Praia a Mare.

 

Reggio Calabria, sei punti in una settimana

logo ASD REGGIO CALABRIA – GRAGNANO 1 – 0

REGGIO CALABRIA: Licastro; Maesano, Mautone, De Bode, Carrozza; Lavrendi, Roselli, Riva; Bramucci; Tiboni (dal 28′ pt Zampaglione), Arena (dal 21′ st Cucinotti). In panchina: Ventrella, Cucinotti, Brunetti, Condomitti, Corso, Mangiola, D’Ambrosio, De Marco, Zampaglione. Allenatore: Cozza.

GRAGNANO: De Marino, Baleotto, Perinelli, Vitiello, Loreto, Gargiulo, Varriale (dal 24′ st Lupacchio), Martone, Foggia, Odierna, La Monica. In panchina: Amato, Talpa, De Biase, Guarracino, Gambardella, Ascione, Chiechia, Elefante, Lupacchio. Allenatore: Coppola.

Arbitro: Sig. Testi di Livorno

Marcatore: 7′ Tiboni

In settimana erano giunti tre punti per la sentenza favorevole contro il Rende, oggi ne arrivano altri tre per una buona vittoria contro il Gragnano. Giornata soleggiata e circa 2500 spettatori presenti con una rappresentanza di 50 ultras del Gragnano. Prima della gara, il presidente Praticò premia Mimmo Zampaglione per i 100 gol tra i professionisti, traguardo centrato nella trasferta di Siracusa. Mister Cozza lo lascia a riposo in quanto ancora febbricitante in avanti dal primo minuto Tiboni con Bramucci ed Arena. Riva in regia per Corso. Mister Coppola ripropone l’undici che ha iniziato la gara contro l’Agropoli ad eccezione di Varriale al posto di Elefante. Dopo i primissimi minuti di studio, al 7’ cross dalla destra di Maesano, Tiboni in area controlla e, di destro, batte De Marino. Al 28′ lo stesso attaccante è costretto a lasciare il campo per problemi fisici al suo posto Zampaglione. Nella prima frazione nulla di più. Nella ripresa al 58′ Foggia riceva palla al limite, salta De Bode, e tira colpendo il palo a Licastro battuto. Al 63’ Zampaglione, a tu per tu con De Marino, calcia a lato. Al 71’ è Mautone a sfiorare la rete, prima di testa e poi in acrobazia, ma trova davanti a sè un De Marino super, aiutato anche dalla traversa. Nel finale Reggio Calabria riesce a contenere gli attacchi del Gragnano ottenendo una vittoria importantissima che fa morale. Coraggiosa la prestazione dei campani che possono uscire dal terreno di gioco a testa alta. Calabresi mercoledì a Scordia per sfatare il mal di trasferta.

Sarnese-Rende 3-2. Sconfitta amara sul filo di lana

Sarnese-Rende 3-2

SARNESE (4-3-3): Sorrentino 6; Gabbiano 6 Catalano 6 Miccichè 6 Loreto 6; Fontanarosa 7,5 Langella 5,5 (1’ st Iovene 6) Di Capua 7; Imparato 6,5 (18’ st Di Palma 6) Simonetti 6 Ianniello 6 (35’ st Viscovo sv). In panchina Baietti, Apparenza, Tortora, Nasto, Catuogno, Salvato. All: Esposito

RENDE (4-3-3): De Brasi 6,5; Bruno 5 Carrieri 5,5 Scarnato 6 Ruffo 5; Piromallo 5,5 (16’ st Gigliotti sv) Fiore 5,5 Crucitti 5,5; Zangaro 5 (30’ st Actis Goretta sv) Mosciaro 6,5 Feraco 5 (16’ st Azzinnaro 5,5). In panchina Mirabelli, Musca, Falbo, La Gioia, Marchio, Conforti. All: Pellegrino (Trocini squalificato)

ARBITRO: Politi di Lecce

MARCATORI: 4’ e 13’ st st Fontanarosa (S), 37’ st Mosciaro (R), 40’ st Mosciaro (R, rig), 47’ st Di Capua (S, rig)

NOTE – Al 46’ st espulso Musca (R) direttamente dalla panchina. Ammoniti Zangaro (R), Mosciaro (R), Fontanarosa (S). Angoli 1-1. Recuperi 2’ pt e 5’ st

SARNO In dieci minuti dal paradiso all’inferno. Il Rende rimonta il doppio svantaggio e poi sul filo di lana Di Capua lo spinge nuovamente negli inferi. La formazione di Trocini si vede scivolare via di mano un punto che, nonostante una giornata storta, avrebbe meritato. Il calcio è così: ti dà tanto, ti toglie tanto. Una partita comunque non bella ma intensa che ha regalato emozioni fino al triplice fischio. Un match delicato che i due tecnici giocano con moduli speculari, un 4-3-3 che copre bene il campo e allo stesso tempo consente di sfruttare la profondità per ribaltare l’azione. Esposito opta per Simonetti terminale offensivo mentre dall’altra parte è Mosciaro il punto di riferimento del Rende. Partita che inizia al piccolo trotto con le due squadre che si temono ed evitano di lasciare spazi e palloni giocabili. Più manovriero il Rende, attendista e pronta a ripartire la Sarnese. Ci prova Zangaro a sfondare, cade in area ma il direttore di gara lo ammonisce per simulazione. Poi la Sarnese rompe gli indugi e con Simonetti, minuto 23, sparacchia alto. Ancora Sarnese quattro minuti dopo: il tiro di Imparato è respinto in bello stile da De Brasi. Il Rende riprende in mano le redini del gioco ma alla squadra di Trocini (squalificato) manca sempre l’ultimo passaggio. L’occasione arriva a ridosso del minuto 41 su calcio di punizione che Mosciaro non riesce ad angolare e Sorrentino ha gioco facile. Il tempo si chiude con un salvataggio di Carrieri che nega a Simonetti la gioia del gol.

La ripresa si apre con la Sarnese che sblocca il risultato: errore di Ruffo in ripiegamento cross di Ianniello sul secondo palo e per Fontanarosa è un gioco di testa battere De Brasi. Il Rende è in confusione totale: manovra macchinosa tanto che la Sarnese trova il raddoppio con un’azione fotocopia: cross di Lotero e Fontanarosa di testa batte per la seconda volta De Brasi. La partita si complica per i calabresi che a sostituzioni effettuate, perdono Gigliotti per una botta alla testa. Ma il calcio è cinico e crudele e così in tre minuti il Rende rimette la partita in carreggiata con una doppietta di Mosciaro che rialza il Rende. Poi la beffa nei secondi finali: Ruffo commette un’ingenuità stendendo Iovene: il direttore di gara assegna il rigore che Di Capua trasforma regalando ai suoi tre punti pesanti.

12 Ottobre, un anno dopo. Ricordi ancora, cara Vigor?

Dalla strabiliante vittoria al D’Ippolito contro il Catanzaro allo scempio attuale. Domani arriva il Noto.

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12 Ottobre 2014, Lamezia Terme, stadio D’Ippolito: fa molto caldo, nonostante sia già Autunno. In campo, in panchina, sugli spalti, in tribuna stampa. A Lamezia gioca il Catanzaro, il Catanzaro di Cosentino e di Moriero, di Kamara, di Russotto, di Fofana, di Pagano, di Vacca, di Maiorano. Insomma, una squadra bella e buona per la B, non per la novella Lega Pro Unica. La partita è tiratissima, a tratti nervosa: Catanzaro con un uomo in meno dopo il vantaggio iniziale dell’idolo della Capraro Kamara, Vigor stoicamente all’attacco dopo il gol del pareggio firmato Montella.

Minuto 48 del secondo tempo, terzo di recupero dunque: sul risultato di 1 a 1, dopo un batti e ribatti al limite dell’area giallorossa, la palla rimbalza vispa e rapida prima di incontrare il collo esterno di Voltasio. Il resto passa ai libri di storia: l’estremo difensore degli ospiti si distende, si affanna, ma non ci arriva. Sfera sotto l’incrocio e D’Ippolito che quasi non regge il peso dei 4000 tifosi assiepati su gradoni e seggiolini, colti da gioia ed entusiasmo irrefrenabili. Una squadra costruita con poco e senza nomi altisonanti  che batte la corazzata, una specie di Davide contro Golia dall’esito già sulla carta scontato e poi ribaltato.

Domani, 11 ottobre 2015, la Vigor (o quel che ne rimane), ospita il Noto. A distanza di quasi un anno, cosa rimane  di quella splendida giornata? Uno straordinario motivo di vanto, un episodio da raccontare con orgoglio o un dolce ricordo nel quale rifugiarsi, da ingoiare come se fosse la medicina adatta ad alleviare il dolore del momento? Si, perché, per quanto possa sembrare assurdo, a soli dodici mesi di distanza, di quella Vigor, autentica sorpresa della prima metà del torneo, mina vagante di un campionato caratterizzato poi da belle soddisfazioni e da qualche inatteso passo falso, oggi rimane veramente poco. Poco si può salvare o giustificare dinanzi all’inqualificabile immobilismo della società, non in grado di operare tempestivamente nella costruzione di un organico all’altezza (a prescindere dal campionato da affrontare), non ancora in grado di mantenere le promesse legate all’innesto in rosa almeno di quei 4 o 5 elementi necessari ad imprimere una minima svolta, non in grado di avvicinare nuove figure imprenditoriali, non in grado di assecondare Pagni e il suo piano di rilancio pluriennale, al momento, a quanto pare, non attuabile.

Non rimane che continuare ad assistere alle sconfitte in serie dei giovani della Juniores, gli unici, da mesi a questa parte, a mettere la faccia in una situazione paradossale, catapultati in una realtà che li vede, in maniera ovvia e naturale, assolutamente immaturi; una realtà dove cuore, abnegazione e orgoglio non possono bastare.

Arriva, come detto, il Noto. Una squadra che non naviga nell’oro, una squadra che, andando a vedere, ha soli quattro punti in più di Malerba e compagni. Certo è che di questi tempi, parlare di classifiche, punti in palio o “scontri diretti” lascia il tempo che trova.

Doveva essere una festa, doveva essere la Domenica del ricordo di una vittoria speciale, sarà invece uno dei punti più infimi della storia della Vigor Lamezia.

MORELLI GIACINTO

 

 

 

D’Ippolito terra di conquista: Vigor ancora sconfitta, Frattese in festa

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VIGOR LAMEZIA – NEROSTELLATI FRATTESE 0 – 2

VIGOR LAMEZIA: Fazzino, Anile, Lettieri 76′ Scigliano), Gutta, Iannazzo, Calabria, Pirelli, Perri (56′ Esposito), Sacco (58′ Cristaudo), Malerba.

FRATTESE: Rinaldi, Capalbo, Acampora, Costanzo, Nocerino, Della Monica, Vacca, Vaccaro (46′ Liccardo), Longo, Marotta, Celiento.

MARCATORI: 68 ‘ e 69’ Longo (F)

Ammoniti: Longo (f), Calabria e Sciglano (VL)

NOTE: Al 79 ‘espulso Pirelli

 

CRONACA – La squadra lotta sempre ad armi impari, la società si nasconde.

Non c’è proprio nulla da fare. La Vigor non riesce a smuovere la classifica, non riesce a trovare punti e ad allontanarsi dall’ultimo posto. D’altronde, non ci si può sorprendere, dal momento che ancora una volta, a metterci la faccia e ad indossare maglia e scarpini con coraggio e attaccamento, sono stati comunque gli inesperti ragazzini del settore giovanile, capitaneggiati dal solo Malerba e dal portiere Fazzino (pure lui un 95, arrivato nella scorsa settimana).

Gol partita siglati al 68esimo minuto e al 70esimo dal bomber ospite Longo, dopo una comunque ottima prestazione dei biancoverdi, che, come a Reggio Calabria, hanno retto ad avversari più esperti per la maggior parte del match, salvo poi cedere nella seconda parte della seconda frazione. 

Monta ulteriormente in città il risentimento di tifosi e appassionati nei confronti di chi, in società, nell’immobilismo più assoluto non ha nemmeno mantenuto le promesse delle ultime settimane legate all’acquisto di elementi idonei al compimento di un campionato dignitoso.

 

GIACINTO MORELLI

 

 

Reggina, la situazione si fa pesante

CAVESE-RElogoGGINA 2-0

Cavese: Conti, Cicerelli, Galullo, Di Deo, Maraucci, Sicignano, Tedesco (29′ Varriale) , Ausiello, Del Sorbo (78′ D’Anna), De Rosa (91′ Bongermino), D’Ancora.
A disposizione: Cirillo, Gazzaneo, Sabatucci, Serrone, Varriale, Notaroberto, D’Anna, Bongermino, Aliperta.
Allenatore: Longo

Reggina: Ventrella, Maesano, Carrozza (85′ Mangiola), Corso (78′ Riva), De Bode, Brunetti, Mautone, Roselli, Zampaglione, Lavrendi (78′ Bramucci), Arena.
A disposizione: Comandè, Cucinotti, D’Ambrosio, Pescatore, Mangiola, Pelosi, De Nardo, Bramucci, Riva
Allenatore: Caridi

Marcatori: De Rosa (74′), Varriale (78′); Ammoniti: Carrozza (35′), Galullo (32′)

Prima De rosa su un altro rigore dubbio e poi Varriale, entrato da poco, stendono Reggio Calabria per quella che è la quarta sconfitta in cinque partite. Caridi, mister Cozza squalificato, si presenta a Cava dei tirreni con un 3-5-2 e con un seguito di 50 tifosi. La gara nella prima frazione risulta chiusa ed equilibrata. Equilibrio che viene spezzato al 74′ della ripresada De rosa con l’ennesimo penalty a sfavore dei calabresi, il calciatore campano Varriale, aggrappandosi al proprio marcatore, e cadendo trae in inganno l’arbitro. Quattro minuti dopo, con la formazione amaranto allungata, lo stesso centravanti classe ’82 sfrutta il più classico dei contropiede e conclude facilmente in porta per il gol del raddoppio. Partita chiusa  e penultimo posto in classifica.

Lamezia attende il Coni, Vigor umiliata a Palmi

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La Palmese gioca a tennis e vince 6 a 2 contro la Juniores. Braccia conserte ai piani alti. 

Parlare dell’immobilismo societario, in casa Vigor Lamezia, potrebbe oramai risultare scontato, noioso e ripetitivo. Si attende, quasi come manna dal cielo, la decisione definitiva del Coni in merito al ricorso partito da Via Marconi dopo la sentenza di secondo grado che ha rispedito Lamezia in D, prevista per giorno 23 Settembre. Nel frattempo, per ingannare l’attesa, la Juniores viene spedita (simil pacco postale) a prendere imbarcate un pò ovunque. In occasione della quarta giornata di Campionato è toccato alla Palmese del lametino d’adozione Rosario Salerno “divertirsi” con i malcapitati ospiti, surclassati nel risultato (per la cronaca, il match si è fermato sul 6 a 2 con il pubblico di casa che ad un certo punto ha invitato i proprio giocatori a non infierire sull’avversario) e demoliti anche sul piano psicologico, vista la normale e prevedibile inadeguatezza di una rosa composta da soli ragazzini del settore giovanile.

Il calendario prevede, in occasione della quinta giornata di campionato, lo scontro casalingo con l’Agropoli, Domenica 27. Ciò che fa riflettere è la scelta dei vertici societari di non intervenire minimamente sul mercato dopo la sentenza di secondo grado. Perchè non si è fatto nulla? Veramente la possibilità del ritorno tra i professionisti ha fatto si che la Vigor Lamezia decidesse di non mettere mano al portafogli, di non iniziare a operare in termini di campagna acquisti? Era troppo aspettarsi che ci si muovesse per portare a Lamezia un numero discreto di elementi buoni alla causa, che si trattasse di Serie D o Lega Pro? Si parte da 5 punti di penalità, ben che vada, probabilmente, anche in D. Due partite sono andate e, ovviamente, nessun punto è arrivato. Si punta per caso all’Eccellenza?

Questi e molti altri gli interrogativi che un’intera tifoseria si pone. C’è voglia di calcio, di partite vere, di squadre vere, di società vere, presenti, risolute. C’è voglia di Vigor Lamezia, al di là delle categorie.

MORELLI GIACINTO

 

 

Farsa in scena al D’Ippolito, la Beretti ci mette la faccia

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Vigor Lamezia “improvvisata” alla prima in casa, l’agonia continua.

Probabilmente, anche a Palmi, Domenica, succederà qualcosa di simile: Beretti sul rettangolo di gioco, a prendere l’imbarcata, a metterci la faccia (oltre che il cuore, senza dubbio, motivo per cui va un enorme plauso a dei ragazzini buttati nella mischia da una società silente e assente), a farsi carico, sul campo, (perchè non sembrerebbe, di questi tempi, ma il campo ancora conta qualcosa) di responsabilità che gravano, in realtà, su spalle altrui.

Oggi probabilmente la Vigor Lamezia ha toccato il fondo, magari lo ha anche raschiato, perdendo malamente e senza segnare contro lo Scordia una partita che all’ora di pranzo si sperava potesse essere ancora rinviata, nell’attesa che il Coni si pronunciasse definitivamente sul ricorso alla sentenza di secondo grado della giustizia sportiva che ha ammesso il Messina in D e catapultato la società di Torcasio e Butera nell’inferno della D.

5 reti per gli ospiti guidati dal “mito” Giorgio Corona contro una Vigor scesa in campo da vittima sacrificale. Cronaca di poco conto, dunque, relativamente a quanto riguarda un match che, anche se con un risultato differente, ha fatto ricordare la clamorosa sconfitta che i giovani biancoverdi hanno dovuto subire con l’Akragas in Coppa, ancora prima della sentenza di primo grado che aveva “graziato” la Vigor Lamezia.

Nel frattempo il Coni prenderà una decisione definitiva sull’eventuale riammissione della società di Via Marconi in Lega Pro il prossimo 23 Settembre.

Prima, però, ci sarà la partita contro la Palmese. La società continuerà a far silenzio e a buttare in campo la Beretti o proverà a riabilitarsi in quanto a dignità, uscendo dall’imbarazzante tunnel dell’apatia che la caratterizza? Non che Lega e istituzioni sportive stiano facendo bella figura, sia chiaro, ma una società così assente è una pugnalata ben più dolorosa di una sconfitta casalinga contro il “Città di Scordia”. E il che, con tutto il rispetto per i siciliani, è tutto dire.

In un modo o nell’altro, il 23 Settembre l’agonia finirà.

MORELLI GIACINTO

Vigor, si inizia o no?

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Che sia D o Lega Pro, a Lamezia la questione ha del grottesco: si ride per non piangere.

Sono da poco passate le 14:30 del 16 Settembre del 2015, alle ore 15:00 la Vigor Lamezia dovrebbe scendere in campo nel match casalingo contro il “Città di Scordia” per la terza giornata del campionato di Serie D.

Dovrebbe, perchè in effetti la società di Via Marconi non ha affatto avviato la macchina organizzativa in vista dell’evento (biglietti, accrediti, gestione delle questioni logistiche legate all’incontro) e perchè ad oggi, a pochi minuti dalla partita  d’esordio (rinviate le prime due giornate in attesa di notizie sul ricorso alla sentenza di secondo grado che ha retrocesso i biancoverdi in D) la Vigor Lamezia non esiste. Non esiste un undici titolare, non esiste una squadra, non esiste un mister che possa decidere chi schierare e chi portare in panca. Non ci sarà nessuno ai botteghini, non ci saranno steward ai cancelli, non è sicuro neanche si giochi la partita stessa anche se, si suppone, sia stata allertata la Beretti.

Ridicolo parlare di “supposizione” in questi casi, ma tra il silenzio inqualificabile della “società” e la gestione paradossale della Lega (il ricorso è stato presentato ieri e pubblicato dal Coni in serata, e si è deciso di non rinviare quanto in programma oggi al D’Ippolito) è difficile fare qualsiasi tipo di previsione.

Un pasticcio all’italiana insomma. Ci sarà da divertirsi, ma per i lametini saranno risate amare.

MORELLI GIACINTO

Ora è serie D : Vigor Lamezia, non c’è pace

Tifosi e appassionati biancoverdi ancora in balìa di appelli e sentenze: così muore il calcio.

“Responsabilità diretta e oggettiva per le violazioni ascritte al proprio presidente munito di poteri di legale rappresentanza Sig. Arpaia e del proprio direttore sportivo Sig. Maglia”. Ecco perchè la Vigor Lamezia, retrocessa dalla Corte d’Appello Federale dopo il ricorso della Procura, dovrà ricominciare dalla Serie D.

Nel 2015 2016 si ripartirà dunque dal vecchio torneo Interregionale con tanto di ammenda a carico di 30000 Euro.

Inibizione per 5 anni e 6 mesi con ammenda di 80000 Euro a carico di Arpaia e inibizione per 4 anni e 6 mesi con ammenda di 80000 Euro per Maglia.

In due settimane è successo di tutto: le richieste severissime di Palazzi, la condanna alla sola penalizzazione di 5 punti del Tribunale e il ricorso della stessa Procura. Poi, ieri, il giudizio della Corte d’Appello a destabilizzare nuovamente un ambiente che a stento cercava di ripartire con i primi colpi di mercato di Pagni.

Il presidente Torcasio è già pronto a dare battaglia e afferma che “in attesa del ripristino della realtà dei fatti sarà portato avanti ogni adempimento per l’iscrizione al campionato attualmente di competenza”. Facile intuire che si ricorrerà al successivo grado della giustizia sportiva.

Oggi Lamezia è totalmente in preda allo sconforto, e l’incertezza, che a dire il vero regnava già nonostante la sentenza di primo grado, è accompagnata anche da rabbiosa rassegnazione. Monta infatti nuovamente l’insofferenza dei vigorini nei confronti di chi ha portato la Vigor Lamezia, almeno secondo la Corte, in tale situazione. Lega Pro o serie D che sia, niente e nessuno verrà danneggiato quanto e come il tifoso lametino.

MORELLI GIACINTO