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Cosenza, abusi sessuali su una tredicenne figlia della convivente, arrestato

COSENZA -Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile della Questura ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa nella stessa data dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di A.D.E. di anni 68, pensionato, di Cosenza, ritenuto responsabile del reato, continuato, di violenza sessuale nei confronti di minore infraquattordicenne.

La misura cautelare trae origine dalla denuncia sporta in Questura nei giorni scorsi da una donna la quale aveva segnalato che la figlia tredicenne le aveva confidato di subire da tempo molestie e violenze sessuali da parte dell’uomo sopra citato, suo convivente.

In particolare le indagini condotte dal personale della 3^ Sezione – Reati contro la persona e in danno di minori della Squadra Mobile hanno accertato che l’uomo, per un arco temporale di quasi due anni, aveva ripetutamente costretto la ragazzina, fin da quando questa aveva 11 anni, dietro percosse e ripetute minacce, a subire atti sessuali di vario genere, generando nella ragazzina uno stato di assoluta soggiogazione.

L’aguzzino, inoltre, dopo che la sua convivente era venuta a conoscenza delle violenze sessuali nei confronti della figlia minore e aveva perciò deciso di allontanarsi da lui, ha posto in essere una serie di reiterate minacce di morte anche nei confronti della madre finalizzate a atterrire lei e la figlia al fine di impedire che potessero sporgere denuncia presso le Autorità.

Ciò malgrado la donna, in questo rassicurata da dalla professionalità degli uomini della 3^ Sezione della Squadra Mobile, ha deciso di denunciare l’accaduto in Questura.

L’uomo dopo le formalità di rito è stato rinchiuso presso la locale casa circondariale.

 

 

 

 

Abusi sessuali su un sedicenne, arrestato un 53enne di Cittanova

REGGIO CALABRIA – Un 53enne di Cittanova è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Taurianova per violenza sessuale aggravata su un minorenne.

L’indagine è partita dalla denuncia presentata dal genitore di un 16enne affetto da lieve infermità. Ai carabinieri, il ragazzo ha raccontato che l’indagato, una sera della scorsa estate, lo ha convinto ad andare a casa sua con una scusa sua approfittando del rapporto di conoscenza col giovane e di averlo poi costretto a subire atti sessuali, anche approfittando della sua condizione.

L’indagine dei carabinieri di Taurianova, supportata da attività tecnica e con l’ausilio di personale specializzato nell’ascolto di vittime di violenza, ha quindi consentito di trovare riscontri al racconto del ragazzo e di identificare il presunto autore del reato nei cui confronti il gip, su richiesta della Procura di Palmi, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare.

Fonte Ansa

Presunto abuso su minore. Il 18 gennaio l’incidente probatorio

Immagine utilizzata per prete pedofiloCOSENZA – Sarà ascoltato dal giudice del Tribunale il prossimo 18 gennaio il minore che avrebbe subito abusi sessuali da un sacerdote. Il gip ha accolto la richiesta del pm Antonio Bruno Tridico. Il religioso, insegnante di religione in una scuola media del centro città, avrebbe molestato un suo alunno di 11 anni. Il sacerdote è accusato di violenza sessuale ai danni di un minore. L’incidente probatorio si svolgerà lunedì prossimo: il ragazzino sarà ascoltato in audizione protetta in presenza di psicologi. E anche in presenza del prete, che ascolterà però in un’altra stanza, e che potrà intervenire tramite il suo legale. Intanto, proseguono le indagini sul sacerdote, difeso dall’avvocato Rossana Cribari. E da alcune indiscrezioni trapelate sembrerebbe che, fino a questo momento, le indagini sul pc sequestrato al prelato non avrebbero portato ad alcun risultato rilevante. Sui dispositivi informatici in uso al sacerdote non sarebbe stato trovato alcun tipo di materiale compromettente. La vicenda ha preso il via lo scorso mese di novembre quando gli agenti della Mobile, guidati dal dirigente Giuseppe Zanfini, perquisirono la casa del sacerdote e sequestrarono materiale informatico e altri documenti. Un accertamento seguito dopo un esposto presentato in Procura dai familiari del piccolo che vive in una casa famiglia. Secondo quanto emerso, il ragazzino avrebbe riferito a un assistente sociale e poi ai suoi parenti di alcuni palpeggiamenti e attenzioni particolari subite dal sacerdote, suo professore di religione, durante le pause delle lezioni. Ma sarebbero state le suore della casa famiglia a convincere familiari a presentare denuncia.