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Shoah dell’arte al teatro comunale di Mendicino

MENDICINO (CS) – Per il secondo anno consecutivo il teatro comunale di Mendicino partecipa alla Shoah dell’arte, un progetto ideato da ECAD, che ha ottenuto il patrocinio del Parlamento Europeo, insieme ai patrocini di MiBACT, UCEI, AICI e SIAE, oltre alla Medaglia del Presidente della Repubblica. Il progetto ha visto ogni anno la partecipazione di più di 30 musei e 30 teatri su tutto il territorio nazionale.

Una iniziativa che parte dall’associazione culturale “Porta Cenere” e dall’Istituto Comprensivo di Mendicino , con il patrocinio della Città di Mendicino, e che mette insieme diverse realtà del territorio urbano, quali la Biblioteca P.P.Pasolini, la “Rete Universitaria per il giorno della memoria” e l’Associazione “dalla Terra al Sapere“, per ricordare le vittime dell’Olocausto.

La quarta edizione della Shoah dell’Arte si focalizza sullo spazio urbano e sulle architetture della Shoah intese come teoria dello spazio e delle architetture del pensiero.

Il fascismo prima e il nazismo poi sono stati contrassegnati dalla ricerca di uno spazio inteso come spazio di espansione in senso imperialista. All’interno di questi spazi, che condussero alle varie guerre prima e dopo la II Guerra Mondiale, c’è lo spazio della città. Lo spazio urbano ha visto sorgere delle imponenti strutture architettoniche in progetti di ristrutturazione urbanistica mentre si andava edificando lo spazio simbolo del secolo breve: il lager nazista. Mastodontiche costruzioni neoclassiche e futuristiche hanno così convissuto con lo spazio angusto di quella che fu la baracca del lager. Una simmetria inquietante e in tutti e due i casi la persona veniva cancellata o dalla magniloquenza costruttiva o dall’essere ammassata in pochi centimetri quadrati. Il lager come città-industria dell’annullamento e come specifica architettura della Shoah, insieme alla città monumento vivente del potere. E a guerra finita si arriverà alle architetture della memoria.

L’iniziativa ha per titolo”…è sempre il giorno della memoria”: si inizierà il 25 Gennaio con lo spettacolo teatrale “la partita di scacchi” della compagnia Maschera e Volto, per poi proseguire il 27 gennaio con una visita al campo di internamento di Ferramonti di Tarsia. Il 30 Gennaio sarà la volta delle mostre “Memoria di un uomo in tempo di guerra” e “Ferramonti: passato, presente e futuro” con letture a cura di Dorotea Battista; infine il 31 gennaio un incontro con la scrittrice Caterina Gammaldi e la docente Alessandra Carelli della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, per finire con la proiezione del documentario “Ferramonti, il campo sospeso” e la partecipazione del Nuovo Centro Danza di Mendicino. Tutti gli eventi saranno ospitati presso il teatro comunale di Mendicino.

Una iniziativa che rende omaggio dunque alle vittime dell’Olocausto e che mira principalmente a far conoscere alle nuove generazioni che un campo di internamento è stato realizzato proprio vicino a noi, e che ogni giorno è quello giusto per non dimenticare.

Shoah dell’arte

ACRI (CS) – Nell’ambito del progetto La Fabbrica delle Idee, che vede il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri), nella persona del direttore artistico Silvio Vigliaturo, impegnato in un’attività continuativa di scambio formativo e creativo con gli studenti e professori del Liceo V. Julia di Acri (Cs), giovedì 19 febbraio 2015, alle ore 11, si terrà, presso l’Aula Magna dell’istituzione scolastica acrese, un incontro con il Prof. Paolo Coen, docente di Storia dei linguaggi e delle tecniche artistiche all’UNICAL – Università della Calabria. Insieme a Lui, sarà presente la dott.ssa Angela Riggio, Dirigente dell’USR per la Calabria, nonché responsabile dell’organizzazione a livello scolastico della Giornata della Memoria.

Il suo intervento, intitolato Cittadini-testimoni, testimoni-cittadini: attivare la Memoria, da Primo Levi ad Amos Oz, è intimamente legato all’ultimo importante evento tenutosi al MACA lo scorso 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, che ha visto alcuni studenti del Liceo V. Julia protagonisti di un’intesa rappresentazione in commemorazione delle innumerevoli vittime dell’eccidio ebraico ad opera dei nazisti. Nel pomeriggio di giovedì 19 febbraio, dalle ore 16:30, negli spazi del MACA, verrà riproposta la stessa performance.

Il MACA ha aderito al progetto La Shoah dell’Arte, organizzato dall’associazione ECAD – impegnata da anni in attività di ricerca, sperimentazione, approfondimento e divulgazione della Memoria – e patrocinato e promosso dal MIBACT. Il MACA ha accolto l’invito rivoltogli, così come hanno fatto altre istituzioni museali pubbliche e private, a livello nazionale, dando vita a un progetto museologico e teatrale diffuso, fondato su di una serie di mostre, conferenze e spettacoli a tema, correlate e interdipendenti. Nello specifico, il settecentesco Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del museo, si è arricchito di un collezione di opere dell’artista Hans Richter, uno dei padri fondatori del dadaismo, nonché uno dei primi e maggiori sperimentatori del mezzo cinematografico in ambito artistico. Proprio in quanto appartenente al gruppo d’avanguardia dadaista, le opere di Richter, così come quelle dei suoi compagni e di molti altri artisti innovatori di inizio Novecento, furono etichettate come arte degenerata da parte del regime Nazista tedesco, nel macabro e vano tentativo di cancellarne l’esistenza.

La mostra è visitabile fino a domenica 1 marzo 2015.