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Terme Sibarite : incontro tour operator

Cassano all’ Ionio – Nella giornata di ieri presso le Terme Sibarite si è svolto un’ incontro durante il quale il CDA, presieduto da Mimmo Lione ha incontrato un gruppo di tour operator. Lo scopo dell’ incontro è far conoscere la struttura termale elaborando e proponendo nuove offerte. Le acque delle Terme sono state classificate come : ipotermali, sulfuree, mediominerali. Anche i fanghi di natura organica sono piuttosto rari ; le acque e i fanghi si pongono appunto come i punti di forza delle Terme, inquanto gli elementi naturali sono ciò su cui si basa la struttura. Le Terme saranno inoltre al centro di un educational tour per realizzare nuovi accordi con enti e associazioni anche nel mercato estero.

Bray, preoccupante la situazione al Parco Sibari

Cassano all’Ionio (CS).’Sibari è uno dei simboli del nostro Paese ed è di una grandezza inestimabile che, purtroppo, oggi versa in una situazione che mi preoccupa moltissimo”. Lo ha affermato il ministro dei beni culturali Massimo Bray dopo la visita al Parco archeologico per prendere cognizione di quello che è accaduto il 18 gennaio scorso, quando, a causa dell’esondazione del Crati, cinque ettari di area archeologica furono sommersi da 200 mila metri cubi di acqua e fango.

La caserma della Guardia di Finanza di Sibari promossa a Gruppo

CASSANO ALL’ IONIO – Dal 1 agosto  la caserma ” Carmine Perrone” è stata elevata a sede del Gruppo di Sibari. Il reparto in questa nuova veste ordinativa ospita due unità cinofile rafforzando il dispositivo operativo. Tanta è la soddisfazione del sindaco di Cassano all’ Ionio che ritiene sia importantissimo aver rafforzato un utile presidio di legalità nel territorio, date anche le brillanti operazioni condotte nell’ ultimi tempi. Assieme alle Forze dell’ Ordine si incentiva così il contrasto all’ illegalità, diffondendo con impegno l’affermarsi della cultura della legalità in questi territori.

Visita del Ministro Bray domani a Sibari

CASSANO ALL’ IONIO – Il Parco Archeologico di Sibari, dopo le denunce e gli appelli del sindaco di Cassano all ‘Ionio Giovanni Papasso e la visita del Ministro all’ Ambiente Andrea Orlando nei prossimi giorni, suscita l’ attenzione delle istituzioni nazionali. Lo stesso primo cittadino porta a conoscenza degli organi dell’ informazione che domani 4 agosto alle ore 11 sarà in visita istituzionale presso il Parco Archeologico il Ministro ai Beni Culturali Massimo Bray.

Caligiuri torna a Sibari e agli scavi

SIBARI (CS) – L’Assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri si è nuovamente recato sugli scavi di Sibari per verificare lo stato dei luoghi. Caligiuri ha constatato la rimozione dei fanghi ed ha sollecitato, per quanto di loro competenza, il Sovrintendente regionale dei Beni Culturali Francesco Prosperetti e l’Amministratore delegato invItalia Domenico Arcuri a proseguire nell’intervento. L’Assessore ha, inoltre, registrato le numerose richieste di volontariato qualificato, comprese quelle provenienti dalle università, disposte ad intervenire. Su questo tema si è confrontato con la Sovrintendente Bonomi. Per mercoledì prossimo l’Assessore ha convocato una riunione per fare il punto sulla situazione, compresa la progettazione per il potenziamento degli argini del fiume.

 

L’Unical a Sibari

È bastato che piovesse, neanche tantissimo, che la Calabria, in questo caso la Sibaritide, si allagasse, franasse, si sfasciasse sommergendo uno dei più importanti patrimoni di questa nostra sciagurata regione e dell’intera umanità, il sito delle tre città antiche sovrapposte:  Sibari, Thuri e Copia. L’area più estesa e più ricca di monumenti dello scavo archeologico, Parco del Cavallo, è stata sotto 4-5 metri d’acqua per incuria, per cialtroneria e per incapacità di chi doveva sorvegliare il Crati, il sistema idro-geologico e gli argini del fiume.

Il teatro, le terme pubbliche, la grande strada lastricata e le case che vi si affacciavano con i loro mosaici e le loro pareti affrescate sono stati coperti d’acqua e di  fango. Il lavoro di generazioni di archeologi di tutto il mondo, iniziato sistematicamente negli anni ‘60, è andato in gran parte perduto così come i milioni di euro spesi dallo Stato, da noi tutti, per riportare alla luce, per mezzo degli scavi archeologici, la vita quotidiana, i costumi, gli usi religiosi, l’economia, la politica dei nostri ascendenti, dei nostri antichi morti. Avevamo, anch’io ho partecipato a quegli scavi, restituito alla visione di tutti quelle rovine di monumenti e di abitazioni che furono inghiottite, fin quasi agli inizi del XX secolo, dalla natura che, con i suoi impetuosi sconquassi, aveva sottratto le antiche grandezze dell’uomo rendendole indisponibili per molti secoli.  La classe dirigente contemporanea, i vivi hanno ri-seppellito quelle rovine e quei morti che dicono di tenere in gran conto, di cui menano gran
vanto e dei quali millantano di essere fieri discendenti.

Quale migliore occasione di questa avrebbe potuto esserci, per lo Stato e per la Regione, di varare un intervento d’urgenza che impiegasse, subito, centinaia di giovani nell’opera di ripristino e consolidamento degli argini, di sgombero dal fango, di restauro, di pulizia e di scavo di emergenza delle strutture antiche della città?    Sono passati giorni senza che, ad esclusione dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Coldiretti, alcuno intervenisse in aiuto alla Soprintendenza. C’è voluto un appello lanciato dalle colonne de “il Quotidiano della Calabria” da chi scrive -insieme a colleghi dell’Università della Calabria come De Sensi, Taliano Grasso, Teti e altri studiosi di fama internazionale quali Settis e Guzzo- firmato da più di mille persone, fra studiosi e cittadini comuni, per smuovere l’opinione pubblica calabrese e nazionale e, di conseguenza, i governanti.  A quel punto non hanno potuto fare a meno di intervenire, perlopiù sotto forma di passerelle elettorali, e di costatare l’enorme danno provocato dall’incuria e dal dolo alle strutture antiche. È stato soprattutto per merito, però, del ministro Barca, l’unico ministro tecnico attento alla vita reale di questa nazione, che è stato varato un primo intervento di somma urgenza da 300.000 euro per avviare la pulizia ed il ripristino del Parco archeologico. Una cifra che basterà appena a riportare di nuovo in luce le antiche strutture e a verificare quali e quanti danni l’esondazione ha procurato alla città antica. Ci vorranno molto tempo, molte risorse umane ed economiche per scavare di nuovo, ripulire, restaurare le strutture antiche sottratteci, di nuovo, alla vista e alla coscienza.

Noi calabresi, noi italiani dovremo fare il possibile perché non accada che gli scavi archeologici di Sibari, dopo l’emergenza, vengano dimenticati, dobbiamo incalzare le Istituzioni di questa regione e di questo paese perché venga scongiurato il pericolo della definitiva scomparsa di uno dei più importanti siti archeologici del Mediterraneo. Un primo passo per evitare che ciò avvenga è stato mosso dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’UNICAL, diretto dal professor  Perrelli, che ha avviato una collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Calabria, nella persona della dottoressa Bonomi, per contribuire a ripulire e ripristinare gli scavi di Parco del Cavallo. Gli insegnamenti di “Metodologia della ricerca archeologica” e di “Topografia antica” del Dipartimento– tenuti, rispettivamente, da chi scrive e dal collega Taliano Grasso- hanno messo in cantiere un progetto di “Tirocinio formativo attivo” che permetterà a quasi una ventina di studenti calabresi di archeologia di intervenire in soccorso del loro, e del nostro, patrimonio culturale con la supervisione anche della dottoressa Luppino, responsabile dell’Ufficio scavi di Sibari, e del dottor D’Alessio, funzionario del medesimo ufficio. Sarà un’occasione per dimostrare che -con il concorso di operai, di muratori, di restauratori, di tecnici e anche di studenti e di giovani archeologi- i calabresi sono in grado di farcela, sono in grado di ribaltare tutti i luoghi comuni stratificatisi come una maledizione su questa terra e sui suoi abitanti che sarebbero incapaci di ideare il proprio futuro, incapaci di avviare lo sviluppo della propria regione. Abbiamo ritenuto nostro dovere intervenire non solo perché è il nostro ambito di ricerca, ma, soprattutto, perché non vogliamo assistere alla scomparsa di un altro pezzo della nostra storia, della nostra terra e della nostra identità.

Di seguito l’elenco degli studenti dell’Unical (Università della Calabria) che stanno partecipando alla ripulitura del Parco Archeologico di Sibari:

1)    Adimari Antonella
2)    Bassano Maria Assunta
3)    Calonico Giulia
4)    Capitano Roberta
5)    Caputo Federica
6)    Di Donato Ester Gaia
7)    Malomo Valentina
8)    Manigrassi Valentina
9)    Milito Francesco
10)    Opipari  Nicola
11)    Sesto Stefania
12)    Spagnuolo Lucrezia
13)    Timpano Vincenzo

A. Battista Sangineto

Parco Archeologico di Sibari: arrivano 21 milioni di euro da palazzo Chigi

Cassano allo Ionio (Cs) – Il Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, sarà nei prossimi giorni in visita al Parco Archeologico di Sibari. La notizia ufficiale arriva dal primo cittadino di Cassano allo Ionio; il titolare del Dicastero alla Coesione Territoriale Barca sarà a breve a Sibari per verificare l’entità dei danni arrecati al Parco Archeologico di Sibari dall’allagamento del fiume Crati,  che lo ha sommerso lo scorso 18 gennaio, ed anche per visitare il Museo Nazionale della Sibaritide, dove sono custoditi i reperti rinvenuti nell’area archeologica di Sibari.

Per l’emergenza sono stati stanziati, direttamente da Palazzo Chigi, 21 milioni di euro per Sibari. Al Ministero dei Beni Culturali l’onere economico per la rimozione del fango dai reperti archeologici e per il ripristino della fruibilità del Parco.

Consiglio Comunale di Cassano All’Ionio: Discussione Sulla Vicenda Parco Archeologico di Sibari

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Il Consiglio comunale di Cassano All’Ionio, nella seduta di ieri sera, ha discusso  della triste vicenda del Parco Archeologico di Sibari sommerso dalle acque del fiume Crati. Inoltre il Sindaco e tutta l’Assise civica si sono determinati nel convocare per domenica mattina, proprio presso gli Scavi di Sibari, una seduta congiunta di tutti i Consigli comunali della Sibaritide, al fine di sensibilizzare chi di competenza ad intervenire per salvate l’importante sito archeologico. Il Civico consesso cassanese, ha poi discusso ed approvato, con voto  a maggioranza da parte dei consiglieri comunali presenti, il Regolamento dei Controlli interni, ed all’unanimità  il Disciplinare finalizzato al recupero, conservazione e messa in sicurezza del patrimonio storico costruito secondo l’articolo 48 della Legge Regionale urbanistica n° 19/2002. Rinviata ad altro Consiglio comunale, vista l’ora tarda in cui si è protratto il dibattito sui punti precedenti,  la discussione inerente l’integrazione articolo 49 del Regolamento comunale. Così come è stato  rinviato ad altro Consiglio anche il punto inerente  la discussione sulla situazione attuale delle Terme Sibarite, con particolare riferimento ai progetti in essere e alle prospettive di sviluppo.

Volendo ripercorrere le fasi dell’importante riunione dell’Assise Civica cittadina di ieri sera, si può iniziare dicendo che il Presidente del Consiglio comunale  Mario Guaragna ha dichiarato aperta la seduta alle ore 19,00, presenti 17 consiglieri comunali su 17. Dopo l’appello nominale dei consiglieri comunali fatto dalla segretaria municipale Giulietta Covello, il Sindaco Giovanni Papasso in apertura ha riferito al consiglio dapprima sulla ormai nota questione rifiuti, e sull’esito dell’incontro che lo stesso primo cittadino ha avuto ad inizio mese con il Commissario Straordinario per l’Emergenza Ambientale, nel corso del quale, vista la situazione di forte emergenza in Calabria per la nettezza urbana, come già noto, il Comune di Cassano All’Ionio non si è opposto al conferimento di altre mille tonnellate di rifiuti, sino al 31 gennaio 2013, da conferire nella discarica comunale di C.da Silva di Cassano. Superata tale quota e dal 1° febbraio, riprenderà vigore l’accordo sottoscritto lo scorso giugno tra il Sindaco Papasso e lo stesso Commissario e che limita i conferimenti nella discarica comunale dei rifiuti a 15.000 tonnellate  annue, provenienti dai 17 Comuni dell’Alto Jonio, più i tre Comuni terremotati.

Tuttavia la discussione è stata interamente dedicata al dramma che sta vivendo, oramai da più di 10 giorni, il Parco Archeologico di Sibari. In particolare il primo cittadino Giovanni Papasso, nell’introdurre il dibattito, si è soffermato sul pericolo di perdere un patrimonio dell’umanità intera, aggiungendo: “A Pompei, allorquando è crollato un pezzo della Casa dei Gladiatori, il Ministro per i Beni Culturali è stato costretto alle dimissioni, noi invece non abbiamo avuto alcuna risposta da parte della Regione Calabria e del Governo Nazionale”.

Stiamo facendo l’impossibile, ma ci sentiamo soli.  Abbiamo bisogno di risorse. La fanghiglia va tolta subito, prima che diventi crosta e si solidifichi, eccezion fatta per i mosaici e  gli intonaci, che necessitano di trattamenti particolari. Quelle attualmente a nostra disposizione sono limitate. E’ arrivato il momento che Regione e Governo facciano la loro parte. L’obiettivo fondamentale è quello di restituire il Parco Archeologico di Sibari alla collettività del mondo intero, nel suo splendore. Io credo che per Sibari e per tutelare i nostri tesori archeologici non debbano esserci divisioni di partito o fazione; occorre fare sinergia e strategia comune per tutelare le nostre risorse e bellezze archeologiche, sulle quali si può basare una politica di effettivo rilancio del nostro sistema turistico». Ora aspettiamo impegni concreti da parte di chi di competenza, la nostra storia, la storia dell’Italia e del mondo non può rimanere seppellita dal fango e dall’acqua».

«In questi giorni –  ha sottolineato ancora Papasso – abbiamo lanciato l’allarme sul fatto che nel letto del fiume Crati sono stati  realizzati degli agrumeti, alcuni vecchi, visti già quando si è verificata un’altra grave alluvione nel 2008, e altri  di nuovo impianto. L’altra sera, quando ho dovuto emettere ordinanza di evacuazione per il rischio esondazione del fiume, ci siamo resi conti che effettivamente gli agrumeti impediscono il normale deflusso dell’acqua. Per la parte che mi riguarda, qualora fosse di mia competenza, sono pronto a sottoscrivere un’ordinanza per il loro abbattimento. È necessario però anche l’intervento di altre autorità, come ad esempio il Genio militare, che deve intervenire con i propri mezzi ad abbatterli. Spero non sia lasciato solo in questa battaglia per ripristinare la legalità lungo il fiume Crati. Un atto dovuto nei confronti anche di quelle famiglie di contrada Lattughelle costrette a vivere d’inverno con il timore dello straripamento del fiume e del rischio allagamento delle proprie abitazioni».
Dopo i vari interventi, tutta l’Assise civica cittadina si è determinata, su proposta dello stesso Sindaco di cassano All’Ionio Giovanni Papasso, nel convocare per domenica 3 febbraio, con inizio alle ore 12, presso il Parco Archeologico di Sibari, una seduta straordinaria congiunta di tutti i Consigli comunali della Sibaritide sulla delicata vicenda scavi archeologici di Sibari.