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Nuovo collegamento Alta Velocità Sibari-Roma

CATANZARO – Nella riunione di Giunta Regionale dello scorso 1 luglio è stata decisa la destinazione di 1.450.000 euro per un servizio Trenitalia ad alta velocità da Sibari a Roma con fermate intermedie nel territorio calabrese a Paola e Scalea-Santa Domenica Talao. Il servizio verrà effettuato, in via sperimentale, per un anno attraverso il prolungamento giornaliero di una coppia di treni Frecciargento Bolzano-Roma-Napoli.

Gli orari indicativamente saranno i seguenti: partenza da Sibari ore 6.25 per giungere a Roma Termini alle ore 10.25 in andata e partenza da Roma Termini alle 17.55 per raggiungere Sibari 22.05 al ritorno.

La deliberazione approvata dalla Giunta Regionale arriva a conclusione di un percorso iniziato lo scorso mese di maggio con una manifestazione di interesse inviata agli operatori che svolgono servizi ferroviari ad “Alta velocità” sul territorio nazionale, in cui si richiedeva di fornire eventuali proposte di servizi di collegamento “Alta Velocità” tra la Sibaritide e Roma.

Trenitalia ha manifestato la disponibilità alla realizzazione sperimentale per un anno del servizio con la possibilità di esercitare il diritto di recesso al termine del quarto mese, qualora le condizioni economiche non dovessero essere rispondenti alle ipotesi formulate. Non nasconde la propria soddisfazione per questo importante risultato il presidente Oliverio. “Siamo a un passo -ha detto- dalla conclusione di un importante percorso iniziato nel settembre scorso quando, accogliendo le richieste dei territori interessati, abbiamo avviato uno studio, approvato poi con apposita delibera dalla Giunta Regionale, sulla domanda attraibile per un servizio ferroviario, a elevate prestazioni, tra il territorio della Sibaritide e Roma.

Un collegamento il cui bacino di utenza potenziale copre una vasta area di circa 200.000 abitanti, a forte valenza turistica. Un collegamento che è nostra intenzione estendere all’intera fascia jonica appena saranno completati i lavori di elettrificazione e di ammodernamento della ferrovia jonica, i cui cantieri sono in fase avanzata.”

«Abbiamo realizzato un altro importante tassello del nostro progetto di miglioramento del sistema di collegamento tra la Calabria ed il resto dell’Italia – ha dichiarato il Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio – Il servizio entrerà in funzione appena sarà completata la procedura amministrativa con la firma del contratto, prevista per prossimi giorni».

Le risorse sono ricomprese nell’Asse 7 “Sviluppo delle reti di mobilità Sostenibile” – Obiettivo Specifico 7.3 – Azioni 7.3.1 “Potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale significativa” del Piano di Azione e Coesione (PAC).

Incidente tra un tir e una vettura con a bordo donna incinta

  • CASSANO ALLO IONIO (CS) – Tanta paura per una donna che stamane viaggiava in direzione nord all’altezza del bivio di Sibari che si è scontrata con un tir.

L’incidente è avvenuto in località Bruscate grande, nel comune di Cassano allo Ionio lungo la statale 106.  Non ci sono state fortunatamente vittime.

La donna in attesa è stata trasferita all’ospedale di Rossano per gli accertamenti del caso e soprattutto per valutare le condizioni del feto. Sul posto oltre alla polizia stradale anche i sanitari del 118 di Trebisacce e Cassano nonché i Vigili del Fuoco. Traffico al momento bloccato.

Le precisazioni dell’autista del Tir:  «la giusta causa è che la signora di cui con la figlia in attesa non rispettava lo stop proveniente da Sibari stazione in direzione 106 di cui doveva svincolare verso direzione Taranto e il camion in SS106 direzione Rc, la signora non fermandosi allo stop il camion già vicino lo svincolo a effettuato una manovra di sicurezza sterzando verso sinistra per evitare l’impatto immediato pur prendendola perché era già nello svincolo»,

 

Scontrini fiscali fasulli, incastrato titolare di bar-pasticceria

SIBARI (CS) – I Finanzieri della Compagnia di Sibari hanno scoperto un’evasione fiscale da parte del titolare di una ditta individuale, operante nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, attraverso un modus operandi tanto semplice quanto efficace, che ha consentito all’esercizio commerciale di occultare al Fisco una buona parte dei corrispettivi giornalieri incassati a partire dal 2016.

Durante uno dei controlli di routine le Fiamme Gialle hanno rilevato il rilascio di uno scontrino da parte dell’esercizio commerciale Bar-pasticceria riportante l’importo regolarmente pagato ma che, mediante il codice di annullamento, riportato in basso, permetteva di non conteggiare a fine giornata il relativo incasso.

A seguito dell’approfondimento fiscale si è quindi appurato che il sistema era collaudato da tempo. Infatti, attraverso l’esame analitico della documentazione contabile acquisita, i Finanzieri hanno rilevato che il titolare frequentemente emetteva lo scontrino fiscale per documentare la cessione di prodotti derivanti dalla propria attività, che veniva immediatamente annullato e consegnato al cliente. Una procedura quella dell’annullamento che serve ai commercianti in caso di un errore di battitura della cifra, ma che in questo caso era divenuta una illecita consuetudine. I clienti, passando alla cassa, ricevevano un documento fiscale che sembrava a tutti gli effetti regolare, non accorgendosi dell’annullamento tramite delle specifiche funzioni per la correzione degli errori.

All’esito del controllo fiscale i militari della Guardia di Finanza hanno constatato come il titolare dell’esercizio commerciale avesse complessivamente provveduto ad annullare oltre 4.000 scontrini fiscali già emessi, occultando al Fisco l’incasso dei relativi corrispettivi per circa 80.000 euro. L’attività ispettiva è stata inoltre estesa anche al controllo della regolarità delle posizioni lavorative dei dipendenti dell’esercizio commerciale, contestando anche la presenza di un lavoratore irregolare. L’attività svolta rientra nei piani di intervento della Guardia di Finanza, quale Polizia Economico-Finanziaria, a tutela dell’economia sana e degli esercizi commerciali onesti che pagano le tasse.

Smantellata rete di spacciatori. Sono 17 le misure cautelari

COSENZA -Nella mattinata, nei Comuni di Cassano all’Ionio, Altomonte, Rossano, Roggiano Gravina e Monza, militari del Comando Provinciale di Cosenza, unitamente ad unità dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e della CIO del 14° Battaglione “Calabria”, hanno eseguito 17 misure di custodia cautelare (di cui 10 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), emesse dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di “spaccio di sostanze stupefacenti” e “tentata estorsione”.

Le indagini, condotte dalla Compagnia di Castrovillari e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Dott. Eugenio Facciolla, e dal Sostituto Procuratore, Dott. Antonino Iannotta, scaturiscono da un’attività info-investigativa tesa a far luce su una serie di furti di mezzi agricoli riscontrati nella Sibaritide. Gli approfondimenti hanno da subito consentito di individuare un’officina meccanica, sita nel territorio di Spezzano Albanese, ove presumibilmente i mezzi trafugati venivano trasportati e custoditi per essere successivamente ricollocati. In particolare, i Carabinieri hanno ricostruito un chiaro tentativo di estorsione (c.d. cavallo di ritorno) da parte di tre degli indagati – intranei alla cosca degli “Abbruzzese/Zingari, operante in Cassano all’Ionio e nei centri limitrofi – ai danni di un imprenditore di Spezzano Albanese, titolare di una ditta di autotrasporti, al quale il 12 aprile 2017 erano stati asportati alcuni mezzi agricoli, poi occultati nell’area di pertinenza dell’officina in argomento. Nel corso della trattativa finalizzata alla definizione della somma di denaro da corrispondere per ritornare in possesso dei mezzi, è emersa in modo netto la capacità intimidatoria degli indagati, i quali, forti della posizione ricoperta nei contesti criminali della Sibaritide, potevano contare sull’atteggiamento reticente da parte della vittima, che si limitava a formalizzare soltanto la denuncia di furto dei mezzi in questione.

L’attività investigativa ha inoltre permesso di accertare la presenza di tre diverse fiorenti piazze di spaccio ricadenti nel comune di Cassano all’Ionio. Più in dettaglio, le captazioni, integrate dal posizionamento di telecamere nelle aree di interesse, hanno evidenziato l’operatività di tre ramificati gruppi di soggetti dediti al traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina, cocaina e hashish. Durante le operazioni di monitoraggio, i Carabinieri hanno eseguito oltre 50 riscontri, cristallizzando le condotte delittuose degli indagati in ordine a 283 episodi di spaccio a complessivi 45 assuntori – molti dei quali fidelizzati – oggetto di segnalazione alla Prefettura di Cosenza.

Nello sviluppo dell’indagine, erano già state arrestate in flagranza di reato sette persone,  ulteriori tre erano state denunciate in stato di libertà, procedendo al sequestro di complessivi 80 grammi di eroina, 10 grammi di cocaina, 114 grammi di hashish, 3 pastiglie di suboxone e 3 boccette di metadone da 150 mg cadauno.

L’operazione odierna conferma in modo tangibile il costante impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Castrovillari per riaffermare quotidianamente la presenza dello Stato e ripristinare la legalità in un territorio, quale quello della Sibaritide, ove vige una pervicace e diffusa subcultura criminale.

 

 

Ventuno lavoratori irregolari scoperti nel cosentino

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Eseguiti nella sibaritide numerosi controlli a contrasto del fenomeno del “lavoro nero” rilevando la presenza di 21 lavoratori irregolari. Diversificate le attività interessate da lavoro irregolare che vanno dalla ristorazione alla vendita al minuto e all’edilizia.

L’attività si inserisce nell’ambito di un piano d’interventi promosso e coordinato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza finalizzati a tutelare gli operatori economici corretti dalla concorrenza sleale esercitata dalle imprese che non rispettano le regole e si avvalgono di lavoratori dipendenti assunti in nero o comunque in modo irregolare. Le violazioni riscontrate sono state oggetto di verbalizzazione al fine di applicare le sanzioni previste dall’art. 3 del D.L. 12/2002, il quale, alla luce delle modifiche introdotte dal D.lgs. 151/2015 attuativo del Jobs Act, stabilisce che in caso di impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro, si applica una sanzione amministrativa che va da 1.500,00 euro a 9.000,00 euro per ciascun lavoratore irregolare che non abbia superato, però, i 30 giorni di effettivo lavoro. Nel caso in cui i lavoratori irregolari siano stati impiegati da più di 60 giorni effettivi di lavoro le sanzioni possono arrivare fino a 36.000 euro per ciascun lavoratore.

Vengono quindi sviluppate indagini al fine di ricostruire la posizione complessiva del singolo lavoratore con riferimento sia al periodo lavorativo svolto che alla corrispondenza delle retribuzioni percepite rispetto alle norme stabilite dai contratti collettivi.

Le aziende irregolari controllate sono state “diffidate”, così come previsto dall’art. 13 del D. Lgs. 124 del 2004, alla regolarizzazione delle inosservanze riscontrate, entro i previsti termini e i lavoratori riconducibili a tali imprese dovranno essere assunti – come previsto da tale normativa – per almeno 3 mesi. Le norme in materia di regolarità del rapporto di lavoro sono molto severe e contrastano l’utilizzo di lavoratori “alla giornata” sprovvisti di un rapporto di lavoro, irregolarmente pagati ed esposti a possibili rischi di incolumità fisica nei luoghi di lavoro.

Truffa all’Arcea Calabria, contributi agricoli percepiti indebitamente

CASSANO ALLO IONIO (CS) – I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Sibari, in esecuzione di un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca anche per equivalente, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta di questa Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Dott. Eugenio Facciolla, hanno sottoposto a sequestro beni e disponibilità finanziarie, nei confronti di quattro soggetti componenti l’intero nucleo familiare e titolari di altrettante aziende agricole; trattasi di L.F. di anni 65 – M.V. di anni 55 – A.F. di anni 31 – E.F. di anni 30, tutti di Cassano all’Ionio (CS).

Il provvedimento eseguito in data odierna costituisce l’esito di una complessa e articolata indagine di polizia economico – finanziaria che ha permesso di accertare elementi probatori in ordine ad un’indebita percezione di contributi agricoli erogati, nel periodo 2012-2017, dall’Arcea Calabria, per un importo complessivo di 331.703,66. L’attività investigativa orientata alla verifica della legittimità dei titoli dichiarati dagli indagati a giustificazione delle erogazioni pubbliche percepite, ha consentito di accertare come gli stessi abbiano falsamente rappresentato all’Ente pubblico la disponibilità di terreni altrui attraverso dichiarazioni di conduzione di fondo agricolo, contratti unilaterali e bilaterali, falsificando, in quest’ultimo caso, la firma dei reali e ignari proprietari (anche enti pubblici) dei terreni.

Le indagini condotte hanno consentito di rilevare, inoltre, come i componenti l’intero nucleo familiare abbiano ripetuto le medesime modalità criminose indicando gli stessi terreni, i modelli di contratto e le dichiarazioni con identico contenuto volte a dimostrane la disponibilità.

A conclusione dell’attività investigativa, le Fiamme Gialle di Sibari procedevano a segnalare tutti i familiari, in concorso tra loro (art. 110 C.P.), per i reati previsti e puniti dagli artt. 483 (falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico) e 640 bis C.P. (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche).

Il Giudice per le Indagini Preliminari accogliendo le richieste di questa Procura e condividendo le ricostruzioni investigative operate dai Finanzieri, ha emesso “Decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente”, nei confronti degli indagati, su beni mobili, immobili, denaro ed altre utilità nella disponibilità degli stessi, sino alla concorrenza dell’importo complessivo di € 331.706,33. Nel corso dell’esecuzione del citato provvedimento cautelare, le Fiamme Gialle di Sibari, individuati i rapporti finanziari intrattenuti dagli indagati con vari istituti di credito, dopo averne accertata la consistenza, hanno proceduto al sequestro dell’intera somma di € 331.703,66, pari all’indebito accertato. La somma così cautelata è stata, contestualmente, trasferita al Fondo Unico di Giustizia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. L’operazione conclusa evidenzia la particolare attenzione di questa Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza al contrasto di ogni forma di frode, a garanzia di valori quali uguaglianza ed equità, contribuendo in tal modo all’effettivo recupero di risorse sottratte al bilancio nazionale ed europeo.

Immagini di repertorio

Turismo accessibile, c’è il si del MIBACT. Trebisacce capofila

TREBISACCE (CS) – Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo riconosce la grande validità del patrimonio culturale, storico, turistico e innovativo del progetto “Sibari e la Costa dei Tre miti: Italo, Ulisse e Federico”, classificandolo al secondo posto della graduatoria finale e finanziando quindi l’iniziativa che prevede l’aggregazione dei Comuni dell’Alto Jonio cosentino con capofila il Comune di Trebisacce.

La proposta prevede la creazione di una destinazione turistica accessibile, interculturale ed interreligiosa del Mediterraneo e della Magna Grecia che possa essere punto di riferimento come offerta turistica di prossimità e complementare a quella proposta da Matera Capitale della Cultura europea 2019.

La proposta progettuale interessa il territorio calabrese compreso nell’Alto Jonio cosentino che confina a Nord con la regione Basilicata e che comprende i Comuni di Albidona, Alessandria Del Carretto, Amendolara, Canna, Cassano Allo Ionio, Castroregio, Civita, Cerchiara Di Calabria, Corigliano Calabro, Francavilla Marittima, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Rossano Calabro, San Lorenzo Bellizzi, Trebisacce e Villapiana.

 

Una grande opportunità per creare un territorio accessibile

L’adesione corale al progetto rappresenta una opportunità irripetibile per creare un vero e proprio Distretto territoriale accessibile in maniera universale, interreligioso ed interculturale capace di divenire rapidamente un prodotto turistico-culturale in grado di intercettare numeri impressionanti di turisti che per ora non hanno risposte rispetto ai loro bisogni e desideri.

Il progetto rappresenta una tessera molto preziosa che compone, anche attraverso l’accessibilità universale, il mosaico della diversità umana e del dialogo interculturale ed interreligioso come volano di una nuova economia del benessere diffuso.La strategia delineata intende definire un sistema di offerta culturale e turistica locale che sarà tra primi, nel contesto internazionale, ad utilizzare l’accessibilità universale, il dialogo interreligioso e l’interculturalità per orientare l’approccio progettuale e materiale nella costruzione dei prodotti turistico-culturali, come ad esempio gli itinerari, e dei suoi servizi.

La soddisfazione del sindaco di Trebisacce

Come afferma il Sindaco di Trebisacce, Comune capofila del progetto finanziato dal Mibact, Franco Mundo: «Il valore aggiunto del progetto è la capacità di aggregazione di tutti i Comuni, delle amministrazioni comunali e dei partner che hanno aderito, intorno ad un’unica proposta progettuale, che evidenzia in maniera assoluta la capacità di coesione, condivisione, visione e convergenza verso l’azione integrata di sistema, che permetterà di superare il limite oggettivo legato ad una realtà territoriale composta prevalentemente da piccoli comuni. E del notevole lavoro del gruppo dei progettisti coordinato dall’architetto Michele Calvosa che ricopre il ruolo di Rup». «Siamo orgogliosi del risultato raggiunto – aggiunge il sindaco Mundo – soprattutto perché il progetto esprime la reale visione di uno sviluppo reale, non limitato alle sole iniziative culturali, ma a tutto ciò può essere utile per consentire di attrarre turismo e quindi sviluppare lavoro ed economia sostenibile. Di questo ci siamo fatti carico quando abbiamo assunto l’iniziativa di voler guidare questo progetto che deve essere, nella sostanza l’avvio di un processo politico e culturale intorno al quale vogliamo coinvolgere le migliori energie per utilizzare al meglio le nostre potenzialità».

I partner aderenti all’iniziativa

Al progetto hanno aderito come partner il Comitato per la Promozione e il sostegno del Turismo accessibile, Itria – Itinerari turistico religiosi interculturali accessibili, Culturmedia LegaCoop Nazionale, Aitr – Associazione italiana turismo responsabile, Confartigianato Calabria, Touring club Provincia di Cosenza, Aig – Associazione italiana alberghi della gioventù, Club Unesco Catanzaro, Istituto dei ciechi di Francesco Cavazza, Cgil Calabria, Centro turistico giovanile, LegaCoop Calabria, Cia – Agricoltori italiani Calabria, Federazione europea itinerari storici, culturali e turistici, Itaca – Festival del Turismo responsabile, Village for All – Marchio internazionale ospitalità accessibile, Federculture servizi, Club Unesco Trebisacce, Diritti diretti onlus, Area Mab Sila Unesco, Italia Nostra, Artes, I-design e Confesercenti Calabria.

Nei prossimi giorni verrà organizzato un incontro pubblico per esporre tutti i dettagli del progetto agli operatori del settore, a quelli della comunicazione e a tutta la comunità calabrese che sarà elemento centrale per lo svolgimento e lo sviluppo del progetto “Sibari e la Costa dei Tre miti: Italo, Ulisse e Federico”.

Foto https://www.juzaphoto.com/destinazioni.php?d=trebisacce&l=it

Un miliardo e trecento milioni per la nuova statale jonica

ROMA – Per la realizzazione della seconda tratta del terzo megalotto della statale 106 jonica, da Sibari a Roseto Capo Spulico, c’è convergenza di pareri favorevoli da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, del Ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Si tratta della più grande infrastruttura prevista nel Mezzogiorno d’Italia per i prossimi 10 anni. La prossima settimana il Cipe pubblicherà la delibera per la definitiva approvazione dell’investimento pari a un miliardo e 335 milioni di euro. «Con soddisfazione posso affermare -ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio, che ha partecipato alla seduta del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che il nostro impegno e il nostro faticoso lavoro stanno per essere ripagati e la nostra terra ne trarrà giovamento».

Droga, arrestato corriere internazionale. Sequestrati 42 ovuli di eroina

SIBARI (CS) – La Guardia di Finanza di Sibari, ha arrestato, in flagranza di reato, un cittadino pakistano che trasportava in un bagaglio 400 grammi di eroina purissima all’interno di 42 ovuli ancora sigillati.

I Baschi Verdi, con l’ausilio dell’unità cinofila, nel piazzale degli arrivi degli autobus alla stazione ferroviaria di Sibari, dopo un controllo dei passeggeri arrivati con un bus di linea proveniente da Milano, hanno individuato un cittadino pakistano, accompagnato dal figlio minorenne, che mostrava sin da subito un eccessivo nervosismo all’atto della richiesta dei documenti di riconoscimento.

L’intervento dell’unità cinofila ha confermato i primi sospetti attraverso una frenetica attenzione del cane verso i bagagli. I Finanzieri hanno trovato, all’interno di uno zaino, 42 ovuli ancora sigillati, che contenevano circa 10 grammi di eroina ciascuno.

L’esame del passaporto e dei documenti di viaggio, hanno inoltre permesso di chiarire come l’uomo avesse fatto da corriere trasportando la sostanza stupefacente preventivamente ingerita per superare i controlli aeroportuali, dal Pakistan, passando per Dubai.

E’ stata effettuata anche una radiografia addominale, al fine di accertare la presenza di ulteriori ovuli ancora non espulsi, che ha evidenziato corpi estranei nel corpo del fermato. Al termine delle operazioni, l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Castrovillari e rischia ora la pena della reclusione da 6 a 20 anni.

Il figlio minore con cui viaggiava, risultato allo stato estraneo all’illecito trasporto, a seguito delle operazioni di perquisizione ed identificazione, è stato affidato, dal Tribunale dei Minorenni di Catanzaro, alla madre, residente nel territorio di Cassano allo Ionio.

Con il quantitativo di eroina sequestrato, considerando i successivi “tagli” cui viene sottoposta la sostanza stupefacente, sarebbero state realizzate circa 2000 dosi, che avrebbe portato nelle tasche della criminalità organizzata circa 100mila euro.

 

Sequestrati 35mila euro a funzionario pubblico infedele. Le accuse sono peculato e truffa

SAN LORENZO BELLIZZI (CS) – La Guardia di Finanza ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro di una somma di poco superiore ai 35mila euro emesso dal Tribunale di Castrovillari, nei confronti di V.A. 66 anni, in qualità di dipendente pubblico del comune di San Lorenzo Bellizzi (Cs). L’ordinanza è il risultato della prosecuzione di una complessa attività d’indagine che si è conclusa con la denuncia a piede libero del funzionario pubblico, in quiescenza dal mese di novembre, per i reati di peculato, falsità in atti e truffa.

Il funzionario sfruttando gli incarichi rivestiti si è appropriato illecitamente di 14.541,11 euro al comune di Trebisacce (CS) e di 35.278,46 euro al comune di San Lorenzo Bellizzi. Il dipendente pubblico infedele già nel mese di giugno è stato destinatario della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio cui sono seguiti sequestri di beni fino di 14.541,11 euro, sottratti alle casse del comune di Trebisacce.

Le iniziali indagini svolte hanno evidenziato che il funzionario, sfruttando la sua carica di responsabile dell’ufficio Ragioneria presso il comune di Trebisacce, dopa aver contratto dei finanziamenti personali con istituti di credito operava solo formalmente la decurtazione sulla propria busta paga della ritenuta mensile del quinto della retribuzione.

Analoga attività illecita è risultata effettuata nel comune di San Lorenzo Bellizzi ove, mediante appositi aggiustamenti e quadrature dei conti, ha sottratto più di 35.278,46 euro alle casse dell’Ente, per pagare, tra l’altro, un finanziamento contratto con una società a fronte della cessione del quinto dello stipendio.

Il dipendente infedele, in questo caso, ha posto in essere un articolato artifizio contabile che, sfuggito all’esame generale dei conti da parte degli organi di controllo interni, non ha destato il benché minimo sospetto di irregolarità. Al contrario, la ricostruzione operata dalla Guardia di Finanza, mediante l’esame di ogni singola movimentazione di somme tra i vari capitoli di spesa, ha permesso di evidenziare e quantificare i reali ammanchi di cassa, consentendo la pronta applicazione del provvedimento di sequestro anche per equivalente, della somma di 35.278,46 euro, tra beni immobili e saldi attivi di conti correnti bancari.