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Pubblica Amministrazione, i sindacati dichiarano sciopero in Calabria per il 3 maggio

Catanzaro ( Cz) – “Tagliare, bloccare e ridimensionare: ecco cosa sono riuscite a fare in questi anni le norme e le riforme imposte dal governo. Per riorganizzare e riqualificare i servizi pubblici locali serve un percorso completamente diverso. Un percorso che coinvolga lavoratori e cittadini, che metta al centro le persone e non le leggi, che rilanci i servizi pubblici come volano della crescita. Un percorso di investimenti per liberare l’energia al servizio del paese. Iniziando dal rinnovo dei contratti. Sono ormai trascorsi sette anni dall’ultima sottoscrizione del Contratto Nazionale del Lavoro nei settori Pubblica Amministrazione, Sanità ed Enti locali e al di là della perdita economica subìta dai lavoratori, si è registrata soltanto una diminuzione della qualità dei servizi alla cittadinanza. In particolare in Calabria, dove la sanità ha raggiunto livelli di indebitamento tali, da indurre il Consiglio dei Ministri ad imporre il commissariamento nel lontano luglio 2010. Dopo sei anni di revisione della spesa, riorganizzazione dei servizi, declassamento e chiusura di strutture sanitarie, gli unici effetti rilevanti sono stati: un continuo aumento della spesa e soprattutto l’intensificarsi del fenomeno della mobilità sanitaria, ovvero di quanti si spostano forzatamente per farsi curare fuori dal proprio territorio regionale”. E’ quanto si legge in una nota dei sindacati dei lavoratori”. “Altro punto dolente, frutto di una maldestra politica di governo, nazionale e regionale, che non sortisce altro effetto se non quello di scontrarsi con le esigenze delle realtà locali, è rappresentato dalla riforma delle Province. Si pensi alla viabilità, dove a parità di chilometri, la spesa di mantenimento per la messa in sicurezza delle strade ha subìto un taglio maggiore del 50%, a danno degli utenti stradali e degli stessi dipendenti che vedono peggiorate la loro situazione lavorativa. Oppure si pensi agli operatori dei Centri per l’Impiego che, nel rimbalzo delle competenze tra Regione e Provincia, vivono uno sato di incertezza in attesa che si costituisca l’Agenzia Nazionale per il Lavoro. Abbiamo scongiurato la chiusura della Prefettura di Vibo e dell’Agenzia delle Entrate di Paola; sono dimezzate le risorse per le Camere di Commercio; si accorpano irrazionalmente gli Ispettorati di Inail,Inps e Ministero del lavoro e si è chiuso il tribunale di Rossano. Alla luce di quanto detto, i sindacati confederali proclamano lo sciopero generale per il prossimo martedì 3 maggiodalle 10:00 alle 14:00 e, in questa data, si recheranno dinanzi la Prefettura di Catanzaro, insieme ai lavoratori,per contribuire a razionalizzare la macchina amministrativa, recuperare la spesa improduttiva e trovare risorse da investire in qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese”.

SACAL, approvata clausola di salvaguardia livelli occupazionali

CATANZARO – Si è svolto questa mattina un incontro tra il presidente della SACAL Massimo Colosimo e i delegati sindacali dei lavoratori della società di gestione aeroportuale di Lamezia.

L’incontro, promosso dal presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno dopo l’incontro di giovedì scorso nella sala del Consiglio con i lavoratori della SACAL, si è svolto questa mattina prima della riunione del Consiglio d’amministrazione, alla presenza del direttore generale della Sacal Pierluigi Mancuso, del direttore del personale Ester Michienzi e della segretaria generale della Filt Cgil, Michela Avenoso, oltre che dei presidenti Bruno e Colosimo. Al centro del confronto le istanze e le preoccupazioni maturate tra i lavoratori per il proprio futuro occupazionale dopo il via libera alla costituenda società di handling (costituzione resasi obbligatoria visto il numero di passeggeri raggiunti dallo scalo).

Su proposta del presidente della Provincia, e dopo il parere favorevole del presidente della SACAL, il CdA ha approvato l’inserimento di una clausola di salvaguardia occupazionale nel bando di selezione del partner per la gestione della nuova società. La clausola, approvata a maggioranza con la sola contrarietà del rappresentante di Aeroporti di Roma, tutelerà i 126 lavoratori a rischio trasferimento per cinque anni a partire dall’avvio della nuova attività.

Sindacati cosentini mobilitati per la protesta regionale di domani

Cgil, Cisl e Uil della provincia di Cosenza si mobilitano in vista della giornata di protesta regionale contro la legge di stabilità. Alle 9 di lunedì 30 novembre, infatti, è prevista una manifestazione che pdownloadrenderà il via dall’ingresso autostradale di Rende e che si svolgerà contestualmente alle iniziative organizzate a Crotone e Villa San Giovanni sempre da Cgil, Cisl e Uil.

La legge di stabilità conferma ancora una volta che la Calabria e il Mezzogiorno sono completamente spariti dall’agenda del Governo. Un Governo che si ricorda della nostra regione solo quando si tratta di decurtare fondi essenziali per migliaia di famiglie calabresi e della provincia di Cosenza in particolare. Nella legge di stabilità, infatti, è previsto un taglio di 30 milioni di euro sulla forestazione. Dopo le disastrose alluvioni di Rossano e della Locride, ci saremmo aspettati provvedimenti incisivi, con relativi stanziamenti di fondi, per il necessario contrasto al dissesto idrogeologico che in Calabria interessa il 100% dei comuni. Ai danni delle alluvioni, ora si aggiunge la beffa del taglio alla forestazione, settore nevralgico nel contrasto al dissesto. Cgil, Cisl e Uil ritengono vitale per la Calabria e la provincia di Cosenza la cancellazione di questo taglio che non ha motivo di esistere.

La legge di stabilità, inoltre, mette a rischio il presente e il futuro dei cinquemila Lsu Lpu calabresi, 2700 solo in provincia di Cosenza. Nella manovra infatti non sono previste le risorse necessarie alla contrattualizzazione di queste migliaia di lavoratori che da anni svolgono compiti primari negli enti utilizzatori. Se il governo non cambierà idea, ci saranno serie ripercussioni non solo dal punto di vista occupazionale, ma pure sul versante dei Comuni che avranno serie difficoltà a garantire servizi vitali per i cittadini.

Oltre alla cancellazione di questi ingiusti provvedimenti, Cgil, Cisl e Uil chiedono al Governo il varo di un Piano di politiche attive per il lavoro che consenta la ricollocazione dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali.

Per dare forza alle ragioni dei lavoratori e ai cittadini, Cgil, Cisl e Uil della provincia di Cosenza chiedono una partecipazione massiccia alla manifestazione di lunedì 30 novembre. Bisogna far arrivare forte la nostra voce a Roma per far capire al premier Matteo Renzi e al suo governo che la Calabria e i calabresi meritano un’inversione di rotta, meritano politiche efficaci di sviluppo e occupazione.

 

Unindustria e sindacati hanno presentato al presidente Oliverio il “Patto per la Calabria”

oliverio incontra confindustria e sindacati  - 7“La situazione in Calabria è così grave che senza un patto tra le principali forze sociali, la Regione e le istituzioni locali, non si va da nessuna parte. Di questo ne sono profondamente convinto”. E’ quanto ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio nel corso di un incontro presso la sede della Giunta regionale a Catanzaro di presentazione del recente “Patto per la Calabria” sottoscritto da Unindustria, Cgil, Cisl e Uil. Ai lavori, introdotti dal presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca, hanno preso parte i vertici regionali di Unindustria e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. “La gravità dei problemi ed i guasti che sono stati determinati in questa regione nel corso di un lungo periodo di tempo -ha proseguito Oliverio- sono tali che solo attraverso uno sforzo unitario generale intorno ad un percorso condiviso si può uscire da questa situazione. Il vostro documento, che avete appropriatamente denominato “Patto per la Calabria”, rappresenta un atto di grande responsabilità, un punto significativo di questo percorso, perché è espressione di grande maturità nella valutazione complessiva dello “status” drammatico in cui versa la nostra regione”.“Davanti a noi –ha aggiunto il Governatore della Calabria- c’è un duplice ordine di problemi da affrontare. Il primo riguarda il rapporto con lo Stato centrale. Un problema che non appartiene solo alla nostra regione, ma all’intero Mezzogiorno. Non è affatto vero che gli effetti della crisi si sono riversati con la stessa intensità e con la stessa misura su tutte le regioni del Paese. Mentre al nord c’è stata una situazione di partenza vantaggiosa, un tessuto produttivo forte che, in qualche modo, ha reagito ed attutito i danni, nel Mezzogiorno ai problemi preesistenti se ne sono aggiunti altri e ancor più gravi. Ha piovuto sul bagnato, insomma e il ritardo del sud rispetto al resto del Paese si è ulteriormente aggravato. Ora bisogna invertire la tendenza e, per farlo, c’è bisogno di assumere scelte e politiche che vadano nella direzione opposta a quella verso cui sono andate finora. Occorre assumere politiche e scelte che, purtroppo, ancora non si vedono. Tanto per fare un esempio: il comma 122 della legge sul Patto di Stabilità, sul quale sono intervenuto con forza e assai criticamente nel corso della Conferenza Stato-Regioni e su cui continuerò ad insistere perché si modifichi, drena al Mezzogiorno 3 miliardi e mezzo di risorse già destinate a questa parte del Paese. Tutte le risorse non spese al 30 di settembre 2014 vengono ricondotte in un fondo non per essere reinvestite nelle regioni del Sud, ma per essere destinate altrove. Così non si può più andare avanti. Ecco perché il vostro documento è importante: perché serve, a partire dal Governo, a ricreare la giusta attenzione del Paese nei confronti del Mezzogiorno”.“La seconda questione -ha proseguito il presidente della Giunta regionale- riguarda noi stessi. Non possiamo più proporre ed inseguire vecchi schemi. Dobbiamo fare un salto di qualità e riconquistare fiducia e considerazione, definendo obiettivi per lo sviluppo che abbiano come cardine il lavoro e il sostegno alle imprese. In questo momento stiamo reimpostando la programmazione dei fondi comunitari 2014/2020. Sulla parte che riguarda l’agricoltura e l’agroalimentare abbiamo svolto un intenso e serio lavoro che darà presto i suoi frutti. Sul resto, Fondo Sociale e Fesr, stiamo lavorando intensamente e avremo presto occasione di discuterne insieme nel merito”.“La Calabria, se saremo uniti e coesi –ha concluso Oliverio- dovrà avere l’attenzione e il rispetto che merita. Non permetteremo a nessuno di “palleggiarci” o di prenderci in giro. La vicenda del viadotto Italia è un esempio della nostra determinazione. Andremo fino in fondo difendendo la nostra gente, la nostra economia, il turismo e il nostro diritto alla mobilità. Chiederemo all’Anas il risarcimento dei danni e avanzeremo una serie di proposte concrete al governo nazionale su cui pretenderemo risposte urgenti ed adeguate. Su questo punto siamo pronti ed aperti ad accogliere idee e proposte integrative da qualunque parte esse provengono, purchè abbiano come obiettivo la costruzione del “Bene Comune”.

Sit-in di Usb per il mancato pagamento dei lavoratori in mobilità

LAMEZIA TERME (CZ) – Tanti i lavoratori in mobilità in deroga della nostra regione che dal mese di giugno dello scorso anno non hanno ancora percepito gli emolumenti spettanti.

I 17 milioni assegnati alla Calabria sono appena sufficienti a garantire qualche mensilità e, quindi, non risolvono in tutti i casi il problema.

In un momento di grande difficoltà come questo che stiamo vivendo, le istituzioni (quelle della regione Calabria, in particolare) dovrebbero farsi carico di gestire le emergenze, assicurando quel sostegno minimo necessario a mantenere le famiglie.

Per questi motivi, la USB, raccogliendo la rabbia di questi lavoratori, ha organizzato un sit-in sotto la presidenza del Consiglio regionale a Reggio Calabria, per il prossimo lunedì 10 febbraio alle ore 10,30, al fine di sollecitare le istituzioni regionali, il Governatore e l’assessore competente a provvedere con la massima urgenza alla distribuzione delle somme già stanziate e per l’individuazione delle nuove somme che possano assicurare la regolarità dei pagamenti.

 

Continuano le assemblee per la questione precari

CASTROVILLARI (CS) – Per dimostrare maggiore coinvolgimento e coscienza di quello che sta avvenendo in questi giorni, e nel segno della solidarietà, del sostegno e nel fermo auspicio che la vertenza di lpu e lsu vada verso la soluzione definitiva delle loro problematiche, l’assemblea dei dipendenti comunali, riuniti nella sala 14 del Protoconvento francescano, su convocazione della Rappresentanza Sindacale Unitaria, ha ribadito ancora una volta la vicinanza ai colleghi.

Al momento erano presenti il sindaco Domenico Lo Polito, il vice Carlo Sangineti, Andrea Ferrone della Cgil e Michele Tempo responsabile della Camera del Lavoro Cgil di Zona di Castrovillari. Insomma, un’occasione per sottolineare il permanere dello stato di disagio di giovani, meno giovani, padri e madri di famiglia che si trovano in questa condizione, umanamente inaccettabile che necessita di risposte e soluzioni immediate.

L’iniziativa di sostegno è stata introdotta dal componente della Rsu, Raffaele Chiaramonte che ha criticato, tra l’altro, come sta affrontando il problema la Regione; Carmine Marini ha sottolineato la valenza dell’incontro, spiegando ulteriormente il perché di questo momento d’unità. A precisare, invece, la condizione degli lsu è stata Giusy Pugliese che ha denunciato lo stato di malessere in cui vivono gli oltre 5mila precari del bacino calabrese, stanchi di questa condizione di “limbo” persistente e di essere assistiti.

Non sono mancate valutazioni e domande preoccupate circa lo stato dell’intera questione. Il vice sindaco Sangineti ha ribadito con forza l’importanza di un’unità sostanziale che accompagni in ogni luogo la vertenza.

Sulla stessa scia ha dato il proprio contributo anche il sindaco Lo Polito per il quale la battaglia in atto si svolge in un momento storico particolare per l’intero Paese, dove la stessa Regione non è preparata a tale tipo di problema anche per le dimensioni consistenti che riguardano l’intero bacino del precariato. Da qui l’importanza – ha aggiunto – di una solidarietà concreta e forte intorno a tale vertenza è d’obbligo. Nel suo intervento, rispondendo anche ad alcune domande, ha ricordato l’impegno, svolto in passato, con il consigliere Lucio Rende, per la creazione degli lpu a Castrovillari grazie ad opportunità regionali e per dare risposte di lavoro ad esigenze e bisogni pressanti.

Altri contributi sono arrivati dai sindacalisti della CGIL Ferrone e Tempo i quali hanno ricordato, con più esempi, l’impegno che si sta portando avanti senza tregua per un problema sociale di grande e delicata portata il quale deve vedere, sempre più, ciascuno coinvolto per ridare slancio al lavoro mortificato in tante capacità.

A seguito della mobilitazione avvenuta a Reggio Calabria, si è svolto un incontro tra LSU-LPU ed Amministrazione comunale di Castrovillari.

Intanto gli appartenenti al bacino del precariato storico calabrese sono da questa mattina nuovamente al lavoro, affermando, così, il senso di responsabilità che li connota nonostante la continua e seria preoccupazione per il loro futuro. “La manifestazione della Rappresentanza sindacale Unitaria del Comune in questo spaccato – hanno sottolineato a margine dell’assemblea i membri che costituiscono l’organismo aziendale – vuole rappresentare quella coralità sociale cosciente e consapevole che questo stato di cose non può più permanere se è vero, come è vero, che la reale crescita di un Paese passa per il lavoro stabile il quale rappresenta, da una parte, il modo con cui ogni persona partecipa al sistema produttivo e determina le condizioni materiali dell’esistenza e, dall’altra, la possibilità di crescita della persona stessa attraverso la concreta espressione della propria responsabilità.”

 

La RSU di Castrovillari Indice Un’Assemblea di Solidarietà per la Vertenza LSU, LPU e ASU

CASTROVILLARI (CS) – Al centro  la vertenza  dei Lavoratori Socialmente Utili, di Pubblica Utilità e di quelli delle Attività Socialmente Utili in una manifestazione di solidarietà, per la soluzione delle problematiche del lavoro di questo precariato storico istituzionalizzato calabrese, promossa dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria del Comune di Castrovillari, in programma giovedì 14 novembre, dalle 15,30 alle ore 17,30,  nella sala 14 del  Protoconvento francescano.

L’iniziativa di sostegno, a nome di tutti i dipendenti comunali, è stata firmata da Raffaele Chiaramonte, Alessandro Lanzara, Maria De Luca, Antonio Pandolfi, Angela Donato, Carmine Marini e Giuseppe Rennis che costituiscono la RSU aziendale del Comune del Capoluogo del Pollino il quale, anche con i suoi amministratori, è a fianco della giusta battaglia che stanno portando avanti questi lavoratori, fondamentali nell’erogazione dei servizi pubblici municipali.

Al momento, che coinvolgerà l’intera struttura comunale, sono stati invitati il Sindaco, l’Amministrazione e tutti i consiglieri comunali, il segretario generale ed i dirigenti nonché i responsabili dei Servizi dell’Ente, oltre i Sindaci delle città del comprensorio, i Presidenti della Provincia di Cosenza e della Giunta Regionale, i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil e gli esponenti politici.

“Un appuntamento- hanno spiegato gli appartenenti della RSU- che vuole dare un forte e sentito sostegno a tale situazione di disagio, che necessita di risposte e soluzioni immediate, non più procastinabili, in linea con quel diritto al lavoro che prevede la Carta costituzionale nel primo articolo il quale non può essere disgiunto da una condizione di definitività, auspicata da anni da queste migliaia di persone, padri e madri di famiglie, ed al momento caratterizzata solo da una provvisorietà inconcepibile e mortificante della dignità umana.”

Appello di Cgil, Cisl e Uil per la Camera di Commercio di Cosenza

COSENZA – La Cgil di Cosenza, la Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno, la Cisl e la Uil di Cosenza – tramite i loro rispettivi segretari – rivendicano il pieno rispetto delle norme e del regolare funzionamento democratico della Camera di Commercio di Cosenza, chiedendo al governatore Giuseppe Scopelliti di procedere all’immediata nomina degli organismi camerali.

Cgil, Cisl e Uil invitano contemporaneamente a superare tutte le divisioni che si sono verificate all’interno delle organizzazioni imprenditoriali.

Da un lato, infatti, il commissariamento dell’ente camerale sarebbe incomprensibile e dannoso. Incomprensibile perché, in attesa che il Tar decida sul ricorso, ci sono tutti i presupposti giuridici affinché vengano eletti gli organismi democratici deputati a guidare la Camera di Commercio di Cosenza. Dannoso perché sarebbe un vulnus alla democrazia e perché i commissariamenti in Calabria non hanno mai prodotto nulla di buono. Basta guardare alle esperienze già vissute all’interno dell’Ente camerale, oppure ai precedenti del tutto fallimentari di altri settori, quello che è accaduto nella gestione dei rifiuti è sufficiente da solo a rafforzare la convinzione dei sindacati.

Cgil, Cisl e Uil temono pure che il commissariamento possa penalizzare ulteriormente la provincia di Cosenza e, principalmente, possa far entrare la politica nel governo di un ente che, per la sua natura e i suoi scopi, deve essere gestito dal mondo del lavoro e da quello imprenditoriale. I contrasti e le fibrillazioni tra gli attori che dovrebbero promuovere lo sviluppo del territorio, inoltre, non possono che incidere negativamente su un tessuto socio-economico molto fragile e in un periodo di profonda crisi e difficoltà.

Cgil, Cisl e Uil si appellano, quindi, al governatore Giuseppe Scopelliti e a tutti gli soggetti coinvolti affinché ci sia uno scatto di consapevolezza e senso di responsabilità. La Camera di Commercio di Cosenza deve riprendere il suo normale funzionamento democratico in piena armonia.

 

 

Sciopero del settore turistico anche in Calabria

COSENZA – Anche i lavoratori calabresi partecipano allo sciopero del settore del turismo indetto per oggi 31 ottobre da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Si fermano migliaia di dipendenti di pubblici esercizi, ristoranti, bar, mense aziendali e scolastiche e fast food. Una delegazione di lavoratori calabresi partecipa inoltre alla manifestazione organizzata a Roma.

Sindacati e addetti del settore chiedono la stipula di un contratto nazionale che rispetti il lavoro e i lavoratori. “In Calabria le ragioni della protesta sono doppie – afferma Luigi Scarnati, segretario regionale della Filcams Cgil -. Nel nostro territorio, infatti, mettere in discussione il contratto nazionale e alcuni istituti contrattuali, ad esempio la tutela delle malattie, ha un impatto fortemente negativo perché va ad aggravare un quadro fatto di lavoro nero e precariato molto diffuso. Bisogna inoltre considerare che in Calabria sono rimasti in attività pochi grandi gruppi che, oltre ad applicare il contratto collettivo nazionale, stipulano pure dei contratti integrativi di gruppo o aziendali. La tutela dei lavoratori è affidata quasi esclusivamente al contratto nazionale che va difeso e migliorato”.

A peggiorare la situazione, la scelta assunta lunedì da Fipe Confcommercio (Federazione italiana pubblici esercizi) di recedere dal Contratto collettivo nazionale, così come già deciso da Angem (associazione che rappresenta le imprese del settore della ristorazione collettiva). “Si tratta di un atteggiamento incomprensibile se si considera che fino a pochi giorni fa Fipe Confcommercio stava discutendo con i sindacati il rinnovo contrattuale” commenta Scarnati.

In Calabria lo sciopero si intreccia con la vicenda dell’Autogrill di Tarsia Est. “Il primo giugno scorso con la società abbiamo firmato un’intesa che prevede la riduzione dell’orario per 11 lavoratori, scongiurando così la mobilità – spiega Scarnati -. Ad oggi l’accordo viene attuato parzialmente. La Filcams Cgil rivendica al contrario la piena applicazione, per questo abbiamo chiesto un incontro alla Direzione provinciale del lavoro di Cosenza che è stato fissato per l’otto novembre”.

 

Casil muove critiche contro il sindaco Antoniotti

COSENZA – Sempre più critica la posizione dei sindacati nei confronti del sindaco di Rossano Antoniotti. Franco Scrivano, segretario Generale Casil, accusa il primo cittadino di non “accettare le regole della democrazia non rispettando le prerogative altrui” in merito a dibattito creatosi con il dirigente Sindacale del territorio ionico della Casil Mario Scorza.

“Riteniamo – prosegue Scrivano – che Antoniotti sbaglia quando accomuna posizioni politiche-partitiche di alcuni dirigenti Casil all’attività sindacale propriamente detta. E di conseguenza sbaglia quando, con fare sospetto, coinvolge nell’attività sindacale del Dirigente Scorza i suoi passati politici e di consigliere comunale di Rossano, senza l’opportuno distinguo.

Scorza sindacalmente parlando non ha subito alcuna sonora sconfitta elettorale, atteso che la Casil non ha partecipato ad alcuna competizione elettorale, mentre il distratto Antoniotti dimentica volutamente che Scorza nelle ultime elezioni non figurava in alcuna lista”.

“Non ci sembra – secondo Scrivano – che nell’organizzazione del lavoro e di un migliore utilizzo dell’organico del personale comunale e soprattutto della dirigenza sia cambiato in meglio, avendo preferito Antoniotti la strada del clientelismo, facendo fuggire altrove elementi che non avendogli mosso censure risultavano meritevoli di attenzioni e di migliore utilizzo. Né il sindaco Antoniotti ha spiegato bene l’esigenza di bandire alcuni concorsi per assunzioni part-time, non sufficienti e non giustificati dall’attività da destinare”.

Una precisa indicazione viene esposta in merito alla spesa di 5.000 euro per la consulenza esterna che secondo il sindacato Antoniotti avrebbe potuto investire altrove ad esempio nel sociale.

“Il sindaco Antoniotti – conclude Scrivano – è comunque incauto nel miscelare politiche-partitiche, (peraltro non più praticata da Scorza) con l’attività sindacale, atteso che la Casil non ha coinvolto lo stesso sindaco nelle passate gravi responsabilità del vicino centro coriglianese sol perché esisteva contiguità politica di centro-destra”.