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L’olio extravergine secondo Slow Food, 39 le aziende calabresi selezionate

VERONA – Un sistema di tutela e promozione dell’olio extravergine d’oliva che mette in campo tutti gli strumenti a disposizione della rete di Slow Food. È un modello di produzione virtuoso perché assicura tutela del paesaggio e dell’ambiente e garantisce produzioni di pregio qualitativo non riproducibili nelle dimensioni industriali.

Il tutto si rifà ad un approccio che l’associazione, nel corso dei 32 anni di storia, ha sperimentato con profonda convinzione. Una guida on-line, con oltre 1000 segnalazioni dei migliori oli, inerente a circa 600 aziende. La guida è stata realizzata grazie a decine di soci e collaboratori in tutta Italia. Quest’ultima recensisce, tra l’altro, 39 aziende calabresi (foto ilsanoquotidiano.com).

L’olio passa dallo Slow Food

Il presidio Slow Food dell’olio extravergine italiano che tutela oliveti secolari, di “cultivar autoctone”, è gestito senza l’uso di fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici. Il racconto continuo e l’educazione dei sensi per imparare a riconoscere quello buono, pulito e giusto attraverso i Master of Food. Gli eventi e le degustazioni sono stati organizzati dalle condotte Slow Food locali. È questa la proposta della Chiocciola che verrà presentata durante il convegno “Un Presidio Slow Food per l’extravergine. Dall’esperienza dei produttori alle idee del nuovo progetto Slow Food sull’olio” martedì 17 aprile alle ore 11,30 a Verona presso il Sol&Agrifood. Il salone internazionale dell’olio extra vergine d’oliva e dell’agroalimentare di qualità, in concomitanza con il Vinitaly, sarà il palcoscenico dell’evento.

Verona palcoscenico dell’importante incontro

All’incontro parteciperanno Paola Jori dal Trentino, per l’azienda Laghel 7, dalla Toscana Nicola Sartori, della Fattoria Altomena, e dal Lazio Alfredo Cetrone dell’omonima azienda agricola. Modererà Francesca Baldereschi, responsabile del progetto Presìdi Slow Food. Introdurrà Abdelkrim Adimentre, responsabile dell’unità tecnica del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi), mentre le conclusioni saranno affidate a Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia.

Altri due oli calabresi premiati dal presidio Slow Food

CATANZARO La Calabria si conferma una Regione vivace e capace di produrre oli extravergini di oliva di qualità. Con il sacrificio, la passione e la professionalità si stanno ribaltando gli stereotipi che il mondo agricolo ha affibbiato ad un settore economico importante di cui, nel passato, gli agricoltori si sono resi corresponsabili

Con queste parole il Responsabile Regionale dei presidi Slow Food ha annunciato che altri due oli extravergine di oliva della Provincia di Catanzaro potranno entrare nel Presidio Nazionale dei Presidi Slow Food. Quello dell’Azienda Agricola Mariangela Costantino di San Pietro a Maide e dell’Azienda Agricola di Catanzaro Giuseppe di Tiriolo. Entrambi gli oli sono stati prodotti con olive della cultivar Carolea (conosciuta anche come Nicastrese o Catanzarese), una delle cultivar più importanti in Calabria.

Tutti gli oli aderenti al presidio dovranno applicare sulla bottiglia un collarino riportante l’etichetta narrante, con il simbolo stilizzato della Chiocciola Slow Food, che racconta non solo dell’olio ma anche dei produttori. E’ il modo dell’Associazione di dare ai produttori il giusto riconoscimento ai loro sacrifici e alla loro passione.

Con gli ultimi due salgono a cinque i presidi Slow Food di olio calabrese prodotti dalle aziende. Belle storie di successo che si spera possano essere da esempio per altri olivicoltori calabresi; gli ingredienti ci sono tutti: professionalità, oliveti secolari, passione e Slow Food da corollario che accompagna i produttori in questo percorso.

Il pecorino del Monte Poro presidio Slow Food Calabria. Indosserà l’etichetta narrante

VIBO VALENTIA – Il formaggio pecorino del Monte Poro, al termine di una complessa procedura è stato riconosciuto Presidio dalla Fondazione Slow Food. Un riconoscimento al lavoro faticoso, scrupoloso e appassionato di un gruppo di piccoli allevatori che trasformano il latte con procedimenti che si tramandano fin dal 1500 e che rendono questo formaggio veramente unico. Nato dall’azione coordinata di Fausto Marino, Fiduciario della Condotta Slow Food di Vibo Valentia, di Silvio Greco, direttore scientifico dell’Istituito centrale per la ricerca applicata al mare e responsabile ambiente di Slow Food Italia, il Presidio è stato fortemente voluto dalla Fondazione Slow Food nelle persone di Piero Sardo, Presidente di Slow Food Italia e uno dei massimi esperti mondiali di formaggio e da Salvatore Ciociola funzionario dell’Associazione. Grande soddisfazione è stata espressa, naturalmente, dal responsabile regionale dei presidi calabresi, Alberto Carpino, che ha sottolineato come questo risultato, raggiunto grazie alle sinergie messe in campo tra allevatori e strutture tecniche dell’Associazione, premia e mette sotto tutela una delle produzioni più rappresentative calabresi, che era a rischio estinzione. L’allevatore e casaro Gabriele Crudo è l’artefice di questo meraviglioso successo ottenuto insieme a Leonardo Tropea e Sebastiano Caparra (solo trasformatore), con i quali ha dato vita dapprima alla Comunità del cibo del pecorino del Monte Poro e successivamente sono approdati al presidio. Il Pecorino del Monte Poro Presidio Slow Food è stato definito da Piero Sardo uno dei più buoni formaggi al mondo. È fatto con latte crudo proveniente dalle pecore di razza Comisana e Sarda e talvolta dalle pecore di “Malvizza” (una popolazione ovina autoctona poco produttiva e di difficile gestione ma che dà un latte di eccellente qualità), allevate allo stato brado per gran parte dell’anno. Il Monte Poro è un altopiano, a sud-ovest di Vibo Valentia, che fornisce eccellenti pascoli caratterizzati da una grande biodiversità di erbe che conferiscono al formaggio pecorino, unitamente ai trattamenti che subisce in crosta, caratteristiche aromatiche particolari: in certi casi si sentono la menta, il fiore selvatico e il sottobosco; in altre, il fieno secco a cui si aggiunge spesso anche un sentore animale. Il formaggio Pecorino del Monte Poro Presidio Slow Food ha affrontato recentemente la ribalta internazionale, avendo partecipato alla rassegna Cheese che si è tenuta nello scorso mese di settembre a Bra (CN). 370 mila visitatori, 300 espositori da 23 nazioni sono i numeri della prestigiosa kermesse. Tra gli stand, per la Calabria, non poteva mancare il neonato presidio del pecorino del Monte Poro e il Caciocavallo di Ciminà (RC) presidio Slow Food, rappresentato dall’allevatore Rocco Siciliano, che hanno ben figurato tra i 95 presidi nazionali di formaggio.

Il Pecorino del Monte Poro incarna tutte questa caratteristiche ed è per questo motivo che si è imposto all’attenzione della comunità Slow Food che ha inteso “premiare” questi giovani, coraggiosi, eroici produttori: piccoli allevatori con un centinaio di ovini ciascuno. Il Presidio coinvolge al momento due piccoli produttori artigianali e un trasformatore che lavorano il latte dei propri ovini e quello di alcuni allevatori vicini. Sono loro i due capisaldi sui quali si fonda nella fase di avvio il progetto del Presidio, il cui obiettivo è promuovere il pecorino anche al di fuori dell’area del Monte Poro perché diventi una risorsa per il futuro di questo territorio. In questo modo i produttori che oggi non possono accedere al mercato potranno farlo in futuro, trovando un mercato più attento e sensibile e, auspicabilmente, risorse e sostegno da parte delle istituzioni per realizzare laboratori e stagionature adeguate.

Da oggi i produttori del pecorino del Monte Poro presidio Slow Food potranno accompagnare il loro prodotto con “l’etichetta narrante”, un nuovo modo di fare comunicazione introdotto per la prima volta da Slow Food. L’etichetta narrante, (una contro-etichetta), accanto alle indicazioni previste dalla legge, fornisce informazioni precise sui produttori, sulle loro aziende, sulle varietà vegetali o le razze animali impiegate, sulle tecniche di coltivazione, allevamento e lavorazione, sul benessere animale, sui territori di provenienza.

 

Slow Food a Roseto, lungomare gremito

ROSETO CAPO SPULICO (CS) – C’è un Sud ed una Calabria fatta di ritorni intelligenti alla terra. Di tanti giovani che, formatisi altrove, decidono di ritornare, per resistere ed innovare qui. Sì, proprio qui. Creando, favorendo ed impersonando essi stessi occasioni vere di crescita diffusa dal basso e di sviluppo sostenibile e durevole. Quello che è mancato fino ad oggi nei nostri territori. Sta accadendo anzi tutto nell’universo dell’agroalimentare identitario, ma anche nelle professioni in genere, così nell’innovazione tecnologica, nella sperimentazione sociale, nell’associazionismo culturale ed anche nel governo sempre più complesso dei territori. Ed è a loro che istituzioni ed opinione pubblica devono saper guardare senza indugi e con rinnovata attenzione. Premiando e promuovendo il loro esempio concreto. Che è l’esatto contrario di quella fuga dei cervelli, elogiata e stimolata per anni e che ha di fatto inaridito ed impoverito il Meridione. È stato, questo, il leit-motiv dei diversi interventi e delle testimonianze che hanno scandito ed impreziosito, attraverso il consueto partecipato confronto in PiazzaAZZURRA, l’avvio ed il successo della seconda edizione della Festa Territoriale di Slow Food. Promosso da Slow Food Pollino Sibaritide Arberia insieme all’Amministrazione Comunale di ROSETO Capo Spulico, organizzato in collaborazione con il FLAG – Borghi Marinari dello Ionio e l’associazione Otto Torri sullo Jonio, l’evento ospitato sul Lungomare ha impreziosito la programmazione socio-culturale estiva della Città. Apprezzatissima la nuova provocazione identitaria estiva di SLOW FOOD sui cocktail identitari impreziosita attraverso gli esercizi doganali del VECCHIO MAGAZZINO DOGANALE, esperienza culturale ed imprenditoriale animata da Ivano Trombino. Letteralmente preso d’assalto il tradizionale villaggio dei produttori d’eccellenza. Provocati dal Presidente Slow Food Lenin Montesanto, insieme al Sindaco Rosanna Mazzia sono intervenuti anche Giancamillo Gurgo di Castelmenardo Coordinatore del Gruppo FONDO AMBIENTE ITALIANO (FAI) di Rossano, Elio Perciaccante rappresentante del CONSEIL EUROPEEN JEUNES AGRICULTEURS (CEJA) e rappresentante di MASSERIA FORNARA di Sibari tra le più importanti famiglie ed esperienze italiane del riso, Antonino Chiaramonte presidente associazione CANAPA e FILIERA, Alessandro Gangemi co-organizzatore de LE CITTÀ INVISIBILI, Cataldo Minò presidente del Flag Borghi Marinari dello Jonio, Cristiana Smurra cha ha illustrato il progetto OLTRE L’APERITIVO e Salvatore PULIMENO segretario regionale di Slow Food Puglia che si è complimentato sia con l’Esecutivo MAZZIA per la sensibilità istituzionale al tema della sovranità alimentare e per le importanti politiche in tema di turismi sia con la Condotta Slow Food di ROSSANO-SARACENA per l’impegno militante nei territori per la promozione del cibo buono, pulito e giusto. Al termine dell’evento, a Domiziano LASIGNA neo sindaco di Palagiano , illustrato e motivato da Francesca Felice responsabile del progetto NOSTOS – Rete degli Alberghi Diffusi, è stato consegnato il 2° Premio NOSTOS – INTELLIGENZE CHE RITORNANO, CHE RESISTONO E CHE INNOVANO.

“Slow Food Territoriale” presenta la prima birra “identitaria” calabrese

SARACENA (CZ) – Successo straordinario di presenze e di produttori del territorio e di tutta la provincia all’evento di inaugurazione della nuova sede sociale del Convivium POLLINO-SIBARITIDE-ARBERIA, svoltosi ieri sera (venerdì 24 febbraio) a SARACENA. – L’assemblea annuale dei soci ha confermato Lenin MONTESANTO Presidente del Sodalizio insieme ai membri del Comitato di Condotta uscente. – presentata la vetrina paniere dei prodotti del convivium. Nel corso della serata sono stati presentati la prima birra identitaria calabrese WELCOME TO SYBARIS, nuova etichetta del birrificio artigianale DE ALCHEMIA di SARACENA ed il liquore alla PIRETTA, ultimo nato nell’azienda artigianale CALABRO di CARIATI. – In stile saison WELCOME TO SYBARIS  bilancia la sua secchezza data dal riso sia Carnaroli che Gange delle risaie della piana di SIBARI della Masseria FORNARA dei fratelli PERCIACCANTE, scorza di limone Igp di ROCCA IMPERIALE dell’azienda dei fratelli CALZUOLA e sale del mar Ionio che accentua le note rinfrescanti dell’agrume. – Il liquore CALABRO è fatto con le limette dolci, le tipiche pirette che fruttificano lungo la fascia costiera jonica. Sono un agrume antico dal profumo intenso e raffinato. Da secoli vengono sapientemente macerate per produrre il vero liquore della tradizione, pregiato ed antico elisir da gustare molto freddo. L’inaugurazione è stata aperta dall’aperitivo identitario AMERICANO BEER proposto dal VECCHIO MAGAZZINO DOGANALE di Ivano TROMBINO, produttore di liquori rurali che da due anni si sta occupando di un progetto per valorizzare chi lavora la terra: un vero e proprio inno alla Calabria fatto diJefferson Amaro Importante (rosmarino di MONTALTO UFFUGO, origano di Palombara, arance amare e dolci di BISIGNANO, bergamotto di ROCCELLA JONICA e limone di ROCCA IMPERIALE), Roger Bitter Extra Strong (arance amare e dolci di BISIGNANO e limone di ROCCA IMPERIALE) e TOP di birra di Cuore di Tenebra del birrificio ALCHEMIA con decorazione orange e twist lemon, preparato con la tecnica Build. All’evento di ieri, che segue la presentazione (ospitata a Rossano nelle scorse settimane) delle 6 osterie nel territorio della Condotta presenti nella Guida Slow Food Osterie d’Italia 2017, è stata ufficializzata anche la vetrina-paniere con tutti i prodotti presenti nel vasto territorio della Condotta che va da Cariati a Rocca Imperiale, dalla Sila Greca al Pollino, dall’area urbana Rossano-Corigliano-Cassano all’Arberia.  Ad impreziosire la festa Slow Food, è stato lo show cooking di Giuseppe GATTO (Ristorante DA LUCREZIA di Trebisacce) che ha proposto un piatto a base di riso di SIBARI dell’azienda Masseria FORNARA dei Fratelli PERCIACCANTE con carciofi e Moscato Passito di SARACENA delle Cantine VIOLA.

 

Torino, la Calabria ancora protagonista al Salone del Gusto

TORINO – Un grande successo anche la terza giornata dello stand calabrese Profondo Food al Salone del Gusto di Torino. La giornata è stata aperta da una pasta dal sapore antico, con farine miste per un gusto leggermente acido, condita con aglio, mollica di pane e acciughe, quest’ultimo un pesce azzurro considerato povero e assai presente nei mari calabresi che ha, in realtà, notevoli proprietà organolettiche in quanto ricco di proteine: selenio, ferro e fosforo. In proposito, la regione Calabria, grazie al nuovo fondo europeo della pesca FEAMP, sta predisponendo appositi piani per lo sviluppo locale delle aree di pesca e per la valorizzazione della pesca costiera artigianale. Grande protagonista anche il Torrone di Bagnara: gli chef pasticceri hanno mostrato la preparazione di questo pregiato torrone famoso per essere il prediletto della Casa Reale. L’arte di questo torrone, il primo ad essere IGP, è stata infatti tramandata di generazione in generazione e nel 1895, la prima fabbrica di torrone di Bagnara fondata da Francesco Antonio Cardone diventò fornitrice ufficiale dei reali.

Nel corso della giornata, Nicola Fiorita, presidente di Slow Food Calabria, insieme al Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Piercarlo Grimaldi, hanno discusso delle minoranze linguistiche della Calabria, a partire dal suo libro “Popoli senza frontiere”, il tutto accompagnato da una degustazione di lestopitta coordinata da Michelangelo D’Ambrosio di Slow food Reggio Calabria – Area grecanica. Non è mancato l’intervento del Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, intervenuto nel seminario a cura dell’Autorità di Gestione PSR Calabria 2014-2020 “Ripartire dalla terra”, la strategia per lo sviluppo rurale della Calabria.  «Abbiamo investito in direzione del biologico 240 milioni di Euro, ma vogliamo investire anche nella qualità dell’enogastronomia e della relativa formazione» ha dichiarato Oliverio, che ha poi citato il volume di uno scienziato calabrese, originario di Molochio, Walter Longo, che lavora tra Milano e Los Angeles. «La ricerca del dottor Longo fonda nella qualità del cibo e, in particolare degli alimenti della produzione agroalimentare mediterranea, una strategia di contrasto alle cellule tumorali e di allungamento della vita. È per questo che dobbiamo sempre di più spostare le attenzioni delle istituzioni verso il sostegno alla qualità dei cibi attraverso strategie di sviluppo rurale, tra le quali la salvaguardia della biodiversità, la scelta di tecniche di coltivazione sostenibili e rispettose dell’ambiente, della tracciabilità».

A chiudere la serata i passiti con una degustazione di vini dolci e la “Calabria in cucina, territorio identità e cultura”: a discuterne due firme importanti del mondo giornalistico: Antonio D’Orrico, Corriere della sera, e Luciano Pignataro del Mattino di Napoli. I due giornalisti sono partiti dal libro dell’autrice Valentina Oliveri, presente anche lei alla manifestazione, “Calabria in cucina. The flavour of Calabria”.

Chef della serata Antonio Biafora che ha cucinato la podolica calabrese, razza bovina dalle origini antichissime.

 

Anche la Calabria al Salone del Gusto. Domani incontro con Peppe Voltarelli

TORINO – Anche la Calabria al Salone del Gusto di Torino. Il primo appuntamento con lo stand Regione Calabria è previsto per giovedì 22 settembre e protagonista sarà Peppe Voltarelli, l’interprete calabrese recentemente insignito del Premio Tenco: eseguirà un breve live e incontrerà i giovani di Slow Food.

Il programma dello stand calabrese ha inizio dalle ore 13 con Delfino Maruca e i legumi del Reventino, nell’appuntamento dedicato ai cuochi. Alle 17 è previsto il seminario “Produzione biologica e terre confiscate in Calabria”, a cura dell’Autorità di Gestione PSR Calabria 2014-2020, organizzato da Slow Food in collaborazione con la Regione Calabria. A coordinare l’incontro sarà Vincenzo Alvaro, Slow Food Sibaritide-Pollino; tra i relatori Alessandra Celi, Dirigente Dipartimento Agricoltura Regione Calabria, Raffaella Conci, cooperativa Terre Joniche e Elisabetta Grande, Aiab Calabria. L’evento si concluderà con una degustazione di prodotti buoni, puliti e giusti. Fare orti nel deserto del Sahel sarà invece il tema del confronto con Francesco Mele, Babacar Sarr e Simona Guida. Alle 18.45 è la volta di Roots: tra musica, liquirizia e Africa coordinato da Nicola Zurlo e con le musiche tradizionali provenienti da tutto il mondo abbinate alla degustazione di liquirizia calabrese.

Dopo l’incontro con Voltarelli, si terrà l’incontro dedicato al Pecorino del Monte Poro, uno dei prodotti tipici della regione, realizzato con particolari tecniche di produzione. Ne parleranno Silvio Greco, Docente Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo; Raffaele Denami, Dipartimento Agricoltura Regione Calabria; Gaetano Mercatante, Presidente Aprocal; il produttore Gabriele Crudo.

 

“Voler bene alla terra”, lo slogan di Terra Madre vede protagonista il Pollino

POLLINO (CS) – Voler bene alla terra è lo slogan dell’edizione 2016 di Terra Madre, l’appuntamento internazionale biennale che Slow Food propone a Torino per raccontare il mondo buono, pulito e giusto. Un’edizione particolarmente ricca di novità in occasione dei vent’anni dalla nascita del Salone internazionale del Gusto che lascia la sede storica del Lingotto di Torino per concentrarsi nel cuore della città piemontese con l’accesso gratuito al mercato nazionale ed internazionale delle produzioni.

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Un’edizione che vedrà protagonista – come nell’ultima edizione di due anni fa – il Parco Nazionale del Pollino che della tutela della terra e dell’agroalimentare di qualità ne ha fatto un elemento di promozione del territorio e di attrattiva legata al turismo esperienziale sempre più diffuso in Italia. Lo stand Pollino People Experience, ubicato nella suggestiva cornice del Parco del Valentino, vedrà la partecipazione di oltre 25 aziende del territorio calabro – lucano legate dal comun denominatore di essere attività produttive in piena sintonia con l’area protetta, attente alla qualità ed identità delle produzioni.

«Al mondo in visita al Salone Internazionale del Gusto di Torino racconteremo la bellezza del Pollino con le storie di quanti hanno scelto di vivere e lavorare in questo meraviglioso territorio che da tempo si avvale della Carta Europea del turismo sostenibile ed è entrato a far parte a pieno titolo della rete mondiale dei Geopoarchi dell’Unesco. Un’occasione unica – racconta il presidente Domenico Pappaterra presentando la spedizione del “paniere Pollino” – che ci permette di collocare le nostre eccellenze enogastronomiche al fianco delle migliori esperienze agroalimentari del mondo, forti anche del Marchio del Parco, un marchio di qualità ambientale, che sostiene e tutela gli uomini e le donne che hanno scelto il Pollino per continuare la tradizione agricola radicata da sempre sui nostri territori e che oggi è diventata occasione di sviluppo anche per tanti giovani che ritornano alla terra riscoprendone il valore economico e sociale, culturale e paesaggistico».

Nel presentare l’edizione 2016 di Terra Madre il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, ha ribadito il valore “politico” delle scelte che ogni giorno compiono i consumatori: «Noi, con le nostre scelte, determiniamo il successo di un sistema di produzione, di agricoltura, di allevamento, e soprattutto determiniamo il futuro del pianeta». «Voler bene alla terra significa prendersene cura, occuparsene con gentilezza e amore: coltivare e custodire l’ambiente deve essere il segno distintivo di questo momento», ha commentato Petrini, presidente di Slow Food. «Serve una mobilitazione delle anime di tutti noi, un movimento globale che prenda in mano le disuguaglianze economiche ed ecologiche e si impegni per risolverle». Dal 22 al 26 settembre il Pollino ha così deciso di ritornare da protagonista nel mercato nazionale e bissare il successo e l’entusiasmo generato dall’ultima partecipazione al Salone del Gusto delle produzioni agroalimentari del Parco.

La scelta di uscire dal polo fieristico, per venire incontro al pubblico e coinvolgere tutta la città si annuncia come una edizione che raddoppierà il numero dei visitatori. «Momento speciale – ha concluso Pappaterra – per presentare a centinaia di migliaia di visitatori le aziende migliori del Pollino e le unicità delle nostre eccellenze agricole» in un contesto tra i più qualificati nel panorama fieristico internazionale dove la centralità la assumono le Comunità del cibo e il ruolo da protagonisti che sempre più è assegnato a tutti coloro che nel mondo coltivano e producono il nostro cibo, mettendo in evidenza valori come responsabilità sociale e sostenibilità.

All’edizione 2016 di Terra Madre sono previsti circa 800 espositori da 100 Paesi, 180 Presìdi Slow Food italiani tra i quali figura anche il Moscato Passito al Governo di Saracena, 150 Presìdi Slow Food internazionali provenienti da 55 Paesi, 5000 delegati della rete di Terra Madre da oltre 500 Comunità del cibo, provenienti da 160 Paesi.

Slow Food a Roseto Capo Spulico, per ridare identità alla nostra alimentazione

ROSETO CAPO SPULICO (CS) – COME ARGINARE LA DIFFUSA MALEDUCAZIONE ALIMENTARE E L’ASSENZA DI IDENTITÀ NELLA RISTORAZIONE CALABRESE? È, questo, il titolo del nuovo momento di approfondimento promosso dalla Condotta Pollino Sibaritide Arberia nell’ambito della FESTA DEL CONVIVIUM che si terrà il prossimo GIOVEDÌ 18 AGOSTO a Roseto Capo Spulico. Coordinati da Lenin MONTESANTO, fiduciario del sodalizio, interverranno, alle ORE 19, il Sindaco Rosanna MAZZIA, il giornalista SKY Lucio RIZZICA, Mohamed HAMDY, purchasing manager per l’area sud-est Europa di Bureau Veritas Italia,Fabrizio DELLAPIANA, Elio PERCIACCANTE, presidente Giovani di Confagricoltura Cosenza e delegato CEJA, responsabile Ufficio SLOW FOOD ITALIA, Mauro D’ACRI, consigliere regionale delegato all’agricoltura e l’On. Nicodemo OLIVERIO, capogruppo PD e membro della commissione agricoltura alla Camera dei Deputati. Parteciperanno, inoltre, diverse esperienze imprenditoriali operanti in tutto il territorio della Condotta. Tra le altre, Pietro GIOVAZZINI dell’AGRICÈ di Cerchiara di Calabria,Luigi ADINOLFI dell’azienda agricola SANTA MARINA di ORIOLO, Osvaldo DE FALCO, Ceo & founder della BIORFARM diROSSANO, Francesco RAMUNDO della BIORAM di PLATACI, Rosy MANFREDI dell’omonima azienda agricola di ORIOLO. – Il dibattito sarà anticipato dalla presentazione del libro dello chef Francesco MAZZEI, MEZZOGIORNO, SOUTHERN ITALIAN COOKING. L’evento, promosso d’intesa e grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale di Roseto guidata da Rosanna MAZZIA, con l’obiettivo di rendere omaggio alla CILIEGIA PIÙ BELLA D’ITALIA, riconoscimento nazionale ottenuto dalla ciliegia autoctona, è finalizzato a dimostrare il valore politico del cibo, a promuovere l’educazione alimentare, l’identità a tavola, la sovranità alimentare, il ritorno alla terra e lo sviluppo eco-sostenibile dei territori. Il nuovo evento della Condotta Slow Food con sedi a Rossano e Saracena rappresenta l’ultima, in ordine di tempo, di una serie di iniziative organizzate dal Convivium nel territorio per promuovere, dal basso jonio, passando per l’Area Urbana Rossano – Corigliano, la Sila Greca e l’Arberia, e fino al Pollino, il CIBO BUONO, PULITO E GIUSTO.

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3 I MOMENTI IN CUI SI ARTICOLERÀ LA FESTA. Sulla scorta  del successo della 552esima Fiera della Ronza tenutasi nello scorso mese di giugno a CAMPANA, il Paese dell’Elefante di Pietra, sarà allestito, dalle ORE 19, il Villaggio Slow Foodcon le eccellenze enogastronomiche ed artigianali del territorio. Il SUINO NERO DI CALABRIA prodotto dall’azienda ROMANOdi Acri, l’azienda bioagricola LA SULLA di Rossano, il PUNTO VERDE CANAPA di Crotone, dall’azienda VIOLA di Saracena alBIRRIFICIO DE ALCHEMIA di Saracena, AMARO CALABRO di Cariati, gli ortaggi e le cofetture di bergamotto di CASA FORCINITI di Cariati, le marmellate ed i “panari” dell’azienda ANSELMI di Rossano, l’evo del consorzio TERRE BIZANTINE, dell’azienda agricola Cesare e Vincenzo RENZO, del FRANTOIO CONVERSO, di CAPPARELLI ZALAPINO di Rossano, RUBINO di Castrovillari, lo zafferano dell’azienda agricola NATURA VIVA di Cassano e di Giovanni MARINO di Campana, i succchi di clementine di BIOSMURRA e la liquirizia AMARELLI di Rossano, l’azienda BARBIERI di Altomonte, la società MEZZO PIENO di Cosenza, le aziende vitivinicole SERRACAVALLO di Bisignano, CHIMENTO di Acri, TRAMONTANA di Reggio Calabria, LA PIZZUTA DEL PRINCIPE di Strongoli, TENUTA DEL CASTELLO di Roseto, MASSERIA FALVO di Saracena, ODOARDI di Nocera Terinese, CAPARRA&SICILIANI di Cirò Marina, ANTICHE VIGNE di Marzi, IUZZOLINI di Cirò Marina, CERAUDO di Strongoli, Giuseppe CALABRESE di Saracena, il PASTIFICIO GIOIA di Gioia Tauro, il caseificio artigianale Vincenzo OLIVERIO di Castelsilano, i salumi dell’azienda agricola DR SRL, ed i prodotti della terradell’ORTOFRUTTA SILVESTRI di Roseto. Sono, queste, le aziende che saranno presenti all’interno del Villaggio Slow Food.

Tutto pronto per il Bio Summer Fest 2016

POLIA (VV) – Si svolgerà a Polia il 18 Agosto a partire dalle ore 9 il Bio Summer Fest 2016, festa dell’ ecosostenibilità delle tradizioni e del futuro, organizzato dall’Associazione di volontariato Famaropa.

L’Italia è, con le sue circa 50.000 aziende biologiche, la prima nazione in Europa per numero di “operatori bio” e la Calabria rappresenta una delle regioni leader con una delle più elevate superfici convertite al metodo bio.
L’evento si presenta con un programma ricco di attività, laboratori tematici, workshop e degustazioni che , durante tutta la giornata, permetteranno di trattare tematiche dall’agricoltura biologica alla mobilità sostenibile, dalla bioedilizia all’ecoturismo, dall’ ecocosmesi all’ artigianato locale e permetterà di scoprire, con la presenza di aziende che da anni lavorano nel settore, come la Calabria è cuore pulsante di un’ economia che riscopre le materie prime usate nel passato e valorizza le risorse naturali del territorio. Presenti alla manifestazione molti stand di aziende agricole provenienti da tutta la Regione con prodotti biologici (olio, vino, grano, formaggi, bacche di Goji) che sarà possibile degustare e/o acquistare, artigiani locali con le loro creazioni, mostre di fotografia e laboratori di cosmesi, riciclo e dell’arte del telaio. Ai workshop interverranno tecnici, esperti e rappresentanti istituzionali che esamineranno il “mondo bio” e l’ecosotenibilità da punti di vista differenti, tra i quali il Dr. Onofrio Casuscelli (Pres. Coldiretti Calabria), Dr. Giuseppe Panarello (Integralia Alimentazione Naturale e Bio) , Dr. Domenico Martella (Slow Food Vibo Valentia), Dr. Salvino Moro (Aiab Calabria) e Vincenzo Linarello (coop. Goel – Bio) Antonio Chiaramonte (Canapa a 360°), Massimiliano Capalbo (Orme nel Parco), Rosamaria Limardi (Jacurso da vivere e imparare). Il primo workshop avrà inizio a partire dalle ore 11.00 con i temi di Bioedilizia ed Artigianato; dalle ore 13.00 inizieranno i laboratori e la degustazione di prodotti bio e dalle ore 17.00 i workshop Bioagricoltura ed Ecoturismo, sino alla chiusura in serata con intrattenimento musicale e ringraziamenti a tutti i partecipanti. Patrocini: Comune di Polia, Regione Calabria, Coldiretti Calabria, Parco Nazionale della Sila, Slow Food Vibo Valentia, AIAB Calabria, Ismea. In collaborazione con Forum group di I like Filadelfia, Istituzione comunale Castelmonardo e Club Unesco di Vibo Valentia.

Per info: famaropa@gmail.com