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Protesta e preoccupazione per la condizione di precariato dei medici calabresi

ospedale_dellAnnunziata_CosenzaCOSENZA – Riceviamo e pubblichiamo:

Lo SMI esprime preoccupazione e perplessità per come si sta procedendo nella gestione dell’emergenza del Sistema Sanitario Regionale.

Da una parte un piano di rientro oppressivo e che non lascia spazio per la rinascita e la riqualificazione dei servizi, con tagli e accorpamenti di reparti e posti letto. Dall’altra parte un blocco del turnover che solo a proclami risulta finito. A quando le assunzioni? A quando la stabilizzazione dei medici ed infermieri precari? La Calabria ed in particolar modo la provincia di Cosenza , vanta un triste e grottesco primato in Italia: medici formatisi nelle corsie dei nostri ospedali, che hanno dato il meglio della loro vita lavorativa, che hanno sostenuto il peso di turni massacranti, che hanno permesso l’apertura di nuovi reparti (vedi la chirurgia vascolare e l’ematologia a Cosenza), sono dopo oltre dieci anni ancora in una condizione di precariato. Ancora anno dopo anno devono fare i conti con rinnovi di contratti trimestrali o quando sono fortunati, annuali. La normativa di legge ha previsto i concorsi riservati per i precari della sanità, ma ancora si parla di assumere altri precari o addirittura utilizzare graduatorie aperte di altre province.

Quanto dovranno ancora aspettare i nostri “ex giovani” medici per avere un giusto riconoscimento dopo anni di sacrifici e di tensioni al loro impegno? I dieci – dodici anni di precariato di diversi medici, sono un triste record che andrebbe al più presto interrotto. C’è bisogno di stabilità e di certezze nel lavoro per dare nuovo impulso e qualità nei servizi erogati.

Lo SMI a tal proposito lancia un appello al Presidente Regionale, on. Oliverio, affinchè prenda a cuore questa triste realtà di tanti medici che da anni aspettano il concorso per la loro stabilizzazione. Il presidente Regionale che rappresenta i cittadini calabresi si faccia promotore davanti al Commissario per il piano di rientro di un’azione forte e decisa per la risoluzione di un problema che da troppi anni si trascina senza soluzioni.

La Calabria ha sì bisogno di forze fresche in sanità, ma prima c’è bisogno che i precari che tanto hanno dato per il mantenimento dei LEA, siano stabilizzati, senza altri indugi.

Lo dichiara, senza indugi, il presidente regionale Dott. Claudio Picarelli.

 

Nuclei di cure primarie: efficienze e difficoltà

PAOLA (CS) – Il vicepresidente nazionale del Sindacato Medici Italiani, Cosmo De Matteis, ha inviato una lettera al direttore generale dell’Asp di Cosenza, Luigi Palumbo, per richiamare l’attenzione sua e delle altre cariche che a livello politico si interessano degli aspetti legati alla sanità sulle difficoltà che negli ultimi tempi stanno attraversando i nuclei di cure primarie di alcuni territori.

Riportiamo di seguito le parole della missiva:

Egr. Dott. Luigi Palumbo,

le scriviamo per chiederle di trovare soluzioni, urgenti, a un grave problema che sta pregiudicando i servizi sanitari per i cittadini di Paola, Cetraro; Montalto Uffugo e San Marco Argentano.

I nuclei di cure primarie (Ncp), come lei ben sa, sono il cardine del sistema di assistenza sul territorio per i pazienti. Strutture che vedono il coinvolgimento di diversi medici di famiglia e che rispondono a un progetto nazionale per una risposta più adeguata alla domanda di salute e che nella provincia di Cosenza è stato declinato in modo efficace.

Ebbene, negli ultimi tempi per disfunzioni amministrative, anzi per un inspiegabile immobilismo dei vertici pro tempore delle aziende sanitarie locali, assistiamo a una totale assenza di sostegno e indirizzo al lavoro dei Ncp e dei molti medici che vi operano.

Nonostante le ripetute sollecitazioni, la comunicazione tra chi opera in prima linea e chi ha le responsabilità di governance del territorio è inesistente.

Questa situazione è intollerabile e, come ripetiamo, ha delle chiare ricadute sui cittadini.

Per tutte queste ragioni, i vertici nazionali dei Sindacati dei Medici Italiani chiedono un immediato intervento per risolvere e chiudere questa vicenda, per voltare pagina nell’interesse della cittadinanza e per la tenuta del Ssr.

Cordiali saluti.

Il Vice Presidente Nazionale

Cosmo De Matteis

 

8° Congresso Regionale SMI

COSENZA – Sabato 12 aprile si svolgerà a Lamezia Terme l’ottavo Congresso Regionale del Sindacato Medici Italiani per eleggere il nuovo Direttivo.

Lo SMI, sorto in Calabria oltre trent’anni fa da un manipolo di medici di Guardia Medica, è oggi uno delle più importanti organizzazioni di categoria a livello nazionale e solo in Calabria conta oltre 500 associati.

Sabato 12 i delegati provenienti dalle Aziende Sanitarie Provinciali e dalle Aziende Ospedaliere di tutta la regione si riuniranno nella prestigiosa cornice del T Hotel di Feroleto Antico per eleggere i loro quadri direttivi ed i delegati al Congresso Nazionale che si svolgerà in ottobre.

Lo SMI (già CUMI) ha rappresentato nel corso degli anni un fattivo artefice di rivendicazioni per la tutela non solo delle varie categorie mediche ma anche e soprattutto della tutela e qualità della salute dei cittadini calabresi. Notevoli sono stati gli interventi a difesa della tutela sanitaria del territorio con la difesa del servizio di Continuità Assistenziale, con le innovazioni della professionalità dei medici di famiglia (NCP di recente attuazione) con l’appoggio ai medici ospedalieri che sulla loro pelle pagano oggi errori ed omissioni di decenni di cattiva gestione sanitaria. I vertici dello SMI Calabria si presentano all’impegno congressuale con la volontà di rinnovare lo staff dirigenziale per dar posto a nuovi ingressi che dovranno, come in passato, essere non in contrapposizione alla politica ma di stimolo perché si attuino tutte le misure per correggere una tendenza che parla di malasanità e di emigrazione sanitaria a dispetto delle grandi professionalità che la nostra classe medica è capace di esprimere.

All’evento parteciperà il Segretario Nazionale del Sindacato Salvo Calì, da molti anni figura di spicco del sindacalismo medico italiano, oltre a tanti ospiti della Politica e delle Istituzioni che potranno ascoltare e confrontarsi con le proposte di indirizzo politico-sanitario che, come in altre occasioni, hanno sollecitato cambiamenti importanti del nostro vivere sociale.

L’attuale Presidente Regionale Giorgio Zicarelli insieme al Segretario Regionale Lino Puzzonia condurranno i lavori delle elezioni che si svolgeranno nel corso della giornata.

Sanità, via libera alla stabilizzazione di 700 professionisti

Sanita’, vittoria della guardia medica in Calabria. Il tar accoglie il ricorso dello SMI (Sindacato Medici Italiani): via libera alla stabilizzazione di 700 professionisti.

Pina Onotri, dirigente nazionale SMI: “la regione deve pubblicare 700 zone carenti. Non esistono alibi. Si va verso la fine della precarizzazione di 700 medici di continuita’ assistenziale. Un successo della nostra iniziativa politica e giuridica”.
Per Pina Onotri, responsabile nazionale Continuità assistenziale Smi, “la decisione del Tar segue altre analoghe in tal senso, per esempio anche in Campania, presentate dalla nostra sigla, volte a garantire i diritti dei medici. E’ una campagna contro la precarizzazione ulteriore del Ssn da parte delle Regioni. In Calabria grazie al lavoro di Salvatore Ventura, responsabile regionale del settore, abbiamo cercato da un lato il confronto con l’assessorato, purtroppo rimasto senza risposta, dall’altro avviato tutte le iniziative sindacali e giuridiche. Il risultato è positivo: il tribunale amministrativo ha accolto il nostro ricorso: si devono pubblicare le 700 zone carenti.
Un messaggio chiaro per tutte le altre realtà del Paese dove si tende a costruire una sanità pubblica basata sul precariato e sull’indebolimento dei servizi per i cittadini”.

Per il Segretario Regionale Organizzativo Paolo Guglielmelli questa è una “giornata storica per il sindacalismo medico in Calabria, il Sindacato dei Medici Italiani ( SMI ) raggiunge l’obiettivo per cui ha lottato negli ultimi anni per riconoscere un giusto diritto a tanti medici che convivono da troppo tempo con una precarietà devastante. Il servizio di Continuità Assistenziale, meglio conosciuto come Guardia Medica, nella nostra Regione ha continuato ad essere in alcune realtà un indispensabile servizio per la risposta alle urgenze di migliaia di cittadini solo grazie alla dedizione e sacrificio di medici che hanno continuato la loro opera anche se non stabilizzati. E’ bene ricordare che, in virtù del blocco regionale all’assegnazione delle zone carenti molte postazioni di G.M. sono state rette per anni da medici con incarico trimestrale senza possibilità di continuità lavorativa. Lo SMI che da oltre trenta anni rappresenta la forza più rappresentativa della categoria ha negli ultimi anni svolto un vero braccio di ferro con gli organi regionali fino a dover adire le vie legali che hanno confermato quanto affermato da sempre per la stabilizzazione e la messa in regola di centinaia di professionisti. Oltre il danno anche la beffa in quanto la Regione, e quindi i cittadini contribuenti, dovranno sobbarcarsi anche l’onere delle spese processuali. Speriamo nell’efficienza degli organismi regionali preposti perché avviino in tempi brevi l’attuazione del provvedimento e non penalizzino ulteriormente centinaia di famiglie in attesa di giustizia e serenità”.