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Cosenza, sequestrati oltre 50mln alla famiglia Spadafora affiliata alla ‘ndrangheta

COSENZA – La Guardia di Finanza di Cosenza ha sottoposto a sequestro, nell’ambito di accertamenti economico-patrimoniali delegati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, un patrimonio di oltre 50 milioni di euro nei confronti di Spadafora Luigi (cl. 1951) e i figli Pasquale (cl.1976), Rosario (cl. 1987) e Antonio (cl. 1983), di San Giovanni in Fiore (CS), ritenuti affiliati di spicco della cosca Farao-Marincola della provincia di Crotone. Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale ai fini antimafia, emessa dal Tribunale di Catanzaro – Seconda Sezione Penale. Il sequestro, finalizzato alla successiva confisca ex art. 19 e segg. del D.Lgs. n. 159/2011, è avvenuto su richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

La famiglia Spadafora affiliata alla ‘ndrina e il supporto ai latitanti

La normativa antimafia prevede l’applicazione delle misure di prevenzione, anche patrimoniali, a carico di soggetti ritenuti, sulla base di elementi di fatto, pericolosi socialmente ed abitualmente dediti a traffici delittuosi ovvero che, per la loro condotta ed il tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuosa. In particolare, così come è emerso nel processo conseguente all’indagine “Stige” della D.D.A. di Catanzaro, la famiglia Spadafora – a mezzo delle imprese gestite, quali la “F.lli Spadafora S.r.l., la “Spadafora Legnami S.r.l., la “Famiglia Spadafora società semplice agricola e le altre imprese individuali a loro intestate – governava, in regime di monopolio ‘ndranghetistico, l’offerta di legname e prodotti derivanti dai tagli boschivi operati nel territorio silano. PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia – 2 Facendo leva sull’appartenenza alla ‘ndrina di San Giovanni in Fiore ed in virtù della forza intimidatoria che da ciò ne deriva, costituivano un vero e proprio cartello di controllo mafioso dei boschi, manipolando ed indirizzando l’aggiudicazione delle gare d’appalto boschive con metodo mafioso, consistito, tra l’altro, nel porre in essere danneggiamenti alle ditte che non si allineavano alle direttive imposte dalla criminalità organizzata. Inoltre, proprio grazie alla gestione dei boschi della Sila, gli Spadafora erano stati utilizzati per garantire, negli anni, la latitanza di elementi di spicco della cosca Farao-Marincola a cui, di fatto, facevano capo.

Le condanne e il sequestro

Per tali accuse, lo scorso nel febbraio 2021, gli Spadafora sono stati condannati, dal Tribunale di Crotone, a più di 60 di carcere; nello specifico, il capo famiglia, Spadafora Luigi, (attualmente agli arresti domiciliari) alla pena di anni 15 di reclusione, mentre i suoi tre figli, Pasquale, Rosario e Antonio (ad oggi, tutti detenuti in carcere), rispettivamente a 20, 14 e 14 anni di reclusione. Su di loro grava, altresì, la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, ancora da scontare poiché detenuti. Il sequestro odierno è stato possibile grazie al lavoro certosino svolto dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Cosenza, i quali, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno svolto accertamenti patrimoniali nei confronti degli appartenenti alla cosca condannati, nonché dei loro prossimi congiunti, esaminando e approfondendo le loro variazioni patrimoniali nell’arco temporale dal 2005 al 2017.

Il lavoro svolto ha evidenziato una continua e crescente sproporzione tra gli esigui redditi dichiarati negli anni dai soggetti interessati ed i loro rispettivi patrimoni immobiliari, mobiliari e finanziari, accumulati nel tempo. Infatti, lo screening patrimoniale posto in essere dalle Fiamme Gialle cosentine sugli imprenditori affiliati alla cosca – effettuato mediante tecniche investigative informatiche, a cui, successivamente, sono seguiti riscontri “sul campo” a mezzo sopralluoghi ed appostamenti – ha fatto emergere l’inadeguatezza dei ricavi e degli utili comunicati al fisco, rispetto ai beni e alle disponibilità economiche e patrimoniali accumulate progressivamente negli anni. PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia – 3 L’esecuzione del succitato provvedimento ha, pertanto, consentito il sequestro dei seguenti beni intestati e/o riconducibili ai quattro proposti: n. 6 complessi aziendali (di cui 3 società, 2 ditte individuali, n.1 azienda agricola e partecipazioni societarie), n. 203 immobili (tra terreni e fabbricati), n. 60 automezzi (autovetture, autocarri, rimorchi e mezzi agricoli), nonché quote societarie e disponibilità finanziarie di varia natura (conti correnti bancari, titoli azionari, buoni fruttiferi, libretti di risparmio e assicurazioni), per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro

Emergenza idrica a Cosenza, Caruso contro Sorical. Spadafora chiede al sindaco la denuncia in Procura

COSENZA – «Se le manovre del servizio idrico comunale (che fino a qualche tempo fa, seppure in presenza di riduzioni di portata fornita da Sorical,  garantivano una regolare erogazione alle utenze cittadine) non riescono oggi a compensare la carenza idrica dovuta al periodo di siccità, c’è una chiara ragione, riconducibile alla estrema discontinuità e variabilità dell’afflusso di volumi d’acqua addotti da Sorical per mantenere in carica il serbatoio di Cozzo Muoio”

Lo afferma l’Assessore alla riqualificazione urbana Francesco Caruso intervenendo sull’emergenza idrica.

«Per compensare correttamente la distribuzione cittadina attraverso i serbatoi di De Rada, Merone, Serra Spiga e Colle Mussano e raggiungere 
gli orari di erogazione mantenuti fino a qualche tempo fa – sottolinea Caruso – il Comune ha sperimentato che dal serbatoio di Cozzo Muoio dovrebbero affluire, per un sufficiente numero di ore, volumi costanti che si aggirano tra un minimo di 130 l/sec ad un massimo di 145 l/sec, in modo tale che gli operatori del servizio idrico attingano le portate necessarie che consentono, in funzione delle richieste degli utenti, di calibrare le uscite dai serbatoi. Allo stato attuale -precisa ancora l’Assessore Caruso – si stanno registrando arrivi al serbatoio di Cozzo Muoio non continui e non costanti, ma estremamente variabili  nel corso della giornata. Concorrono a causare, inoltre, il difficoltoso riempimento del serbatoio, anche le forniture dei comuni di Mendicino e  Carolei che, attraverso lo stesso, vengono approvvigionati. Come al solito, Sorical (che, questo l’unico dato certo e significativo, ha già ridotto la portata complessiva da 311 l/sec a 235 l/sec) maschera le proprie inefficienze sbandierando valori medi di portata addotta (magari aumentata in fasce orarie nelle quali risulta inutile ed inefficace) quando sarebbe sufficiente, almeno per consentirci di fronteggiare l’emergenza, garantire nelle ore giuste la continuità e le costanza dell’erogazione».

Il consigliere Spadafora chiede al Sindaco Mario Occhiuto di sporgere regolare denuncia in Procura affinché sia accertata la sussistenza del reato previsto dell’art. 331 del codice penale, ovvero “interruzione di pubblico servizio o di pubblica necessità”, nonché i responsabili dell’inspiegabile crisi idrica venutasi a creare.

Secondo il Consigliere Francesco Spadafora si tratta di una triste e grave vicenda sulla quale deve essere fatta piena luce, nonché individuata una tempestiva soluzione. Lo stesso nella qualità anche di Presidente del Gruppo “Misto”, esorta il Sindaco a intraprendere le giuste e immediate azioni legali nei confronti della Sorical, società che gestisce per conto della Regione le acque calabresi, in quanto, nonostante i numerosi contatti e le false promesse che avrebbe ristabilito ben presto la distribuzione idrica nella città capoluogo, sembra stia facendo il cosiddetto gioco delle tre carte, lasciando la maggior parte dei cosentini senz’acqua. Per il consigliere bruzio, quindi, dopo aver segnalato al Prefetto gli enormi disagi patiti dalla popolazione, è opportuno rivolgersi alla Procura per individuare sia le cause che le responsabilità di coloro i quali stanno causando detta interruzione idrica nella più vasta area della città.

 

Sagra di Donnici, boom di presenze, il plauso del consigliere Spadafora

DONNICI (CS) – Sfiorate le 50.000 presenze in due giorni. Tanta allegria e tanta gente ieri sera per lo spettacolo musicale tenutosi in Piazza Bilotto a Donnici Inferiore. Visitatori in coda per gustare le peculiarità gastronomiche del territorio. Al Sindaco Mario Occhiuto il consueto premio del Grappolo d’oro “per la capacità di aver reso la città più bella e più attrattiva”.

«Sono, come sempre, tre giorni meravigliosi per il territorio di Donnici. Una frazione vestita meravigliosamente a festa per celebrare i prodotti che la rendono famosa in tutto il panorama provinciale e regionale: l’uva e il vino. Gusto, tradizione e divertimento caratterizzano la nostra Sagra, attirando migliaia di visitatori provenienti da tutta la Provincia ed oltre». Con queste parole Francesco Spadafora, Consigliere Comunale di Cosenza, nonché espressione del territorio donnicese, commenta il grande successo dei due primi tre giorni della 38^edizione di Sapori d’Autunno, ovvero la manifestazione che preso il nome della Sagra dell’Uva e del Vino Donnici, la quale si concluderà questa sera con la sfilata nel borgo antico degli abiti tradizionali e lo spettacolo di “Francesco Gullo” e i “Verso Sud”.

«La Sagra dell’Uva e del Vino di Donnici si conferma essere uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno cosentino, che anche quest’anno nelle prime due giornate ha raggiunto numeri record di visitatori e appassionati – ha dichiarato Francesco Spadafora, Consigliere della città bruzia – è stato veramente bello vedere così tanta gente nel nostro territorio, con tanti eventi in ogni angolo del bellissimo e suggestivo borgo antico, con le aziende e le cantine di Donnici che in Piazza Mons. Bilotto hanno fatto degustare vini, formaggi e prodotti tipici della nostra terra».

Un risultato veramente straordinario, frutto di un grande lavoro e di una grande sinergia tra l’Associazione NEMESI, organizzatrice dell’evento, le aziende del posto e l’Amministrazione Comunale, che ha patrocinato e sostenuto economicamente questo collaudato appuntamento.

«Per tale successo desidero ringraziare – ha dichiarato Francesco Spadafora – l’infaticabile Rosaria Succurro, Assessore al Turismo e Marketing Territoriale, che ha lavorato con grande impegno e passione per la realizzazione di questa straordinaria 38^ edizione, che ancora, una volta, ha dimostrato di essere apprezzata da tutti coloro i quali desiderano trascorrere un weekend all’insegna del buon cibo, del bere e del divertimento. Un grazie va anche al Sindaco, Mario Occhiuto, che ha consentito, attraverso il finanziamento ed il supporto della macchina comunale, la realizzazione di tale tradizionale evento enogastronomico, molto importante sia per la valorizzazione delle eccellenze del territorio che per l’immagine di Donnici, sempre più proiettata ad accogliere rilevanti flussi turistici».

Allo stesso Sindaco, nella serata di ieri, dopo un video proiettato sul palco principale di Piazza Bilotto su quanto è stato realizzato in questi anni nella città capoluogo, l’associazione NEMESI, per il tramite di Roberto Cleo, direttore artistico della Kermesse, ha consegnato il premio del Grappolo d’oro, istituito per la prima volta nel 2012, “per la capacità di aver reso la città più bella e più attrattiva”.

Stasera, dunque, ultima serata con l’arrivederci al 2019 quando la sagra festeggerà i suoi primi 39 anni.

Località Albo discarica a cielo aperto, interviene il consigliere Spadafora

COSENZA – A seguito delle segnalazioni di alcuni cittadini il consigliere di maggioranza di Palazzo dei Bruzi Francesco Spadafora, da poco anche membro della commissione Ambiente Anci ha prontamente allertato gli uffici competenti al fine di bonificare l’area all’altezza di località Albo, lungo la strada Provinciale 241 – ex statale 19 – diventata da diverso tempo una vera a propria discarica a cielo aperto.

«Uno spettacolo veramente indecoroso e, per quanto mi riguarda, inaccettabile». Esordisce così sul suo profilo face book il consigliere Spadafora.

«Inaccettabile perché tutto questo “scempio” o “squallore” è creato da noi cittadini che non rispettiamo, non solo le regole, ma anche l’ambiente e il decoro delle nostre bellissime zone. Inaccettabile perché i comportamenti di questi “incivili” pesano sulle tasche di quei cittadini che sono invece ligi e corretti nell’effettuare in maniera adeguata la raccolta differenziata. Inaccettabile perché la rimozione di tali rifiuti/materiali, nonché il loro smaltimento, generano costi non indifferenti per l’amministrazione comunale, ovvero per la collettività».

E a distanza di pochi giorni “grazie al sindaco e alla giunta – prosegue Spadafora – e al lavoro di Ecologia Oggi, la zona teatro di inciviltà è stata bonificata.Confidiamo nel buon senso dei cittadini, ai quali chiediamo di non trasgredire le regole e di rispettare l’ambiente e il decoro di queste bellissime zone.Personalmente rimarrò vigile e qualora dovessero persistere questi atti di inciviltà denuncerò, senza alcuna remora, all’Autorità Giudiziaria”.

Cosenza, il consigliere comunale Davide Bruno aderisce alla Lega

COSENZA – Continua senza sosta l’ascesa ed il radicamento della Lega di Salvini in Calabria e, in particolare, nella provincia di Cosenza; è di oggi la notizia che anche il consigliere comunale del capoluogo bruzio, Davide Bruno, ha firmato l’adesione alla Lega Salvini premier divenendo, a tutti gli effetti, un consigliere leghista di Cosenza. Davide Bruno, oggi consigliere comunale e nella precedente consiliatura già assessore, persona  nota e stimata nell’ambiente cosentino, ha maturato la convinzione di aderire alla Lega dopo aver ponderato attraverso vari incontri con i dirigenti leghisti ai vari livelli, regionale, provinciale e cittadino. Nella città di Cosenza l’adesione di Davide Bruno si aggiunge a quella di Vincenzo Granata, l’altro consigliere che nei giorni scorsi ha aderito rompendo il muro del silenzio che fino allo scorso marzo aveva circondato il mondo leghista nella città dei Bruzi.

SODDISFATTO IL COORDINATORE REGIONALE DOMENICO FURGIUELE

Su questa vicenda si dice molto soddisfatto il coordinatore regionale, l’On.le Domenico Furgiuele che dichiara quanto la Lega stia diventando, anche in Calabria,  sempre di più attrazione di quanti condividono un progetto di rinnovamento e di cambiamento nella città di Cosenza e nell’intera regione; sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario cittadino di Cosenza, Gianfranco Bonofiglio, che si dice personalmente soddisfatto dell’adesione del consigliere Bruno, giovane di rispecchiata moralità e di qualità politiche che saprà rappresentare le giuste istanze dei cittadini cosentini in una nuova ottica di rappresentanza politica.

COMPIACIMENTO E’ STATO ESPRESSO ANCHE DA BERNARDO SPADAFORA, SEGRETARIO PROVINCIALE DELLA LEGA

Sull’adesione di Davide Bruno alla Lega registriamo anche una nota stampa del segretario provinciale e vicecoordinatore regionale Bernardo Spadafora: «Con questa adesione, fortemente voluta dal sottoscritto e dall’intera dirigenza regionale, salutata anche, con entusiasmo, da tanti dirigenti  territoriali, si è voluto dare un segnale tangibile di come la Lega intenda radicarsi sul territorio calabrese; Davide è un giovane consigliere comunale di Cosenza, già con un buon bagaglio di esperienza amministrativa, persona per bene, pulita e preparata, con alle spalle una esperienza di vita traumatica, figlio di un imprenditore coraggioso, vittima di mafia, perché si rifiutò di pagare la cosiddetta “tassa dell’altro stato”: il pizzo. Una ferita personale, per Davide, che non avremmo voluto riaprire, ma che lui stesso ha voluto ricordare, perché serva da monito; un segnale forte questo anche per tutti quei “mestieranti dell’antimafia” che si arricchiscono senza “sporcarsi le mani”, senza scendere e vivere i nostri ambienti, decretando, con le proprie “penne avvelenate”, chi è colpevole e chi è innocente, ledendo e passando sulla dignità di chi l’antimafia la vive nel quotidiano, “sporcandosi” appunto le mani e non “sputando” sentenze da qualche attico lontano e miliardario; un segnale netto anche nei confronti di chi pensa di utilizzare la Lega in Calabria come “diligenza da assaltare”, come treno o mezzo sul quale  fare veicolare le proprie ed esasperate aspirazioni personali, o peggio ancora i propri interessi». 

Spadafora, «Riconvertiamo l’Annunziata in Cittadella della Salute»

COSENZA –La discussione sull’ubicazione del nuovo ospedale di Cosenza è stata inserita oggi tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Cosenza. Tra gli interventi programmati quello del presidente del “Gruppo Misto”, Francesco Spadafora, consigliere comunale alla seconda consiliatura, il quale ha subito fatto presente che l’argomento inerente la costruzione del nuovo Ospedale hub di Cosenza, come si è avuto modo di constatare nel corso degli ultimi mesi, è stato oggetto di un “vivace” scontro politico che ha fatto registrare un increscioso scambio di accuse e polemiche tra i vari schieramenti politici.
«Polemiche e accuse che alimentano, senza alcun dubbio, – ha detto Spadafora- un clima di sfiducia e di anti politica nei cittadini, i quali sono sempre più stanchi di una classe politica “farraginosa” che anche in questo caso non ha saputo porre l’attenzione esclusivamente sul benessere e sulla salute dei cittadini».
Il Consigliere Francesco Spadafora, ha inoltre precisato nel corso del suo intervento di prendere le distanze da questo modo litigioso e strumentale di affrontare le questioni delicate, soprattutto se tali scelte riguardano il futuro della città ed il diritto alla salute dei cittadini, evidenziando, altresì, che la realizzazione del nuovo Ospedale, per il futuro della sanità cosentina e calabrese, oltre che essere delicata e importante, trova quasi certamente la condivisione della maggior parte dei consiglieri comunali.

E lo stesso consigliere ha espresso dunque delle perplessità sul fatto che la nuova struttura ospedaliera venga realizzata, in quanto ulteriormente ai fondi pubblici individuati nel “Patto per la Calabria”, occorrono quelli afferenti ai privati che ancora non si conoscono e ai quali, qualora tale struttura venisse effettivamente realizzata, dovranno essere affidati tutti i servizi extra-sanitari. Il suo personale auspicio ovviamente è quello che il nuovo Ospedale hub di Cosenza possa essere realizzato, in quanto il Presidio dell’Annunziata, pur essendo stato negli ultimi anni oggetto di importanti opere di aggiornamento ei ampliamento, e mostrandosi ancora un punto di riferimento per l’intera Provincia di Cosenza, presenta, non solo alcune evidenti carenze strutturali e funzionali, ma anche scarsi standard di servizi. Servizi che, purtroppo, non riesce più ad erogare a causa di personale numericamente inadeguato.

Spadafora auspica un intervento immediato della regione

Secondo Spadafora, parallelamente alla costruzione del nuovo nosocomio, che vedrà luce almeno tra 10-15 anni, è opportuno che la Regione provveda, sin da subito, a programmare delle soluzioni che possano risolvere la grave carenza del personale medico e paramedico, al quale va riconosciuto il grande attaccamento alla professione, facendo rilevare che gli stessi i bravi operatori sanitari in servizio presso l’attuale nosocomio cittadino, per via anche della scarsa assistenza territoriale, sono costretti ad effettuare turni massacranti ed insostenibili a causa di un elevato carico assistenziale.
«Tale stato di cose- ha aggiunto- compromette, e non poco, la qualità dei servizi ed influisce, in modo particolare, negativamente sui cittadini, i quali, il più delle volte, sono costretti a fare lunghe attese in pronto soccorso o per effettuare delle prestazioni specialistiche. Tutto ciò per evidenziare che la Regione deve necessariamente farsi carico di tutte queste problematiche e risolverle prima che entri in funzione il nuovo Ospedale, il quale, seppur indispensabile, risulterà poco risolutivo se non dotato di servi e personale adeguato».
Francesco Spadafora ha inoltre ritenuto alquanto doveroso esprimere la sua personale opinione in merito alla discussione in cui verteva l’ordine del giorno, ovvero la localizzazione della futura struttura Ospedaliera, la cui scelta, ha sottolineato, nonostante i suggerimenti ed opinioni dei vari gruppi politici avvenuti in questi mesi a mezzo stampa e non, rientra nelle prerogative del Sindaco e dell’assise comunale che alla fine del dibattito saprà trovare la giusta sintesi.
«Lo studio di fattibilità- ha dichiarato poi- fatto commissionare dalla Regione, com’è risaputo, ha messo a confronto tre zone in cui allocare il nuovo Ospedale hub di Cosenza, cioè la zona di Vaglio Lise, di Muoio Piccolo e quella di Via degli Stadi.La soluzione migliore secondo i tecnici risulterebbe essere quella di Vaglio Lise per ragioni Ambientali, Geomorfologiche e di sostenibilità economica».
A tal riguardo, il capogruppo Spadafora, ha detto di condividere il ragionamento del Sindaco Occhiuto circa la localizzazione della nuova struttura nell’area di Vaglio Lise che comporterà, quasi sicuramente, un impoverimento del nostro centro storico e di tutte le zone a sud della città. Spadafora ha poi evidenziato che le preoccupazioni del Sindaco Occhiuto sul profilo urbanistico non fanno assolutamente una piega, in quanto lo spostamento dell’attuale stabilimento Ospedaliero in un’area a nord della città, porterebbe allo svuotamento e alla marginalizzazione di una parte della città.
Rivolgendosi ai Consiglieri Comunali presenti, ha dichiarato – infine- «che gli amministratori della città di Cosenza non possono assolutamente permettere che il centro storico e le zone a sud perdano le proprie funzioni, motivo per il quale, se la decisione di questo propendere verso un sito diverso da quello su cui attualmente insiste l’attuale Presidio Ospedaliero, si dovranno cercare adeguate soluzioni affinché quella zona non diventi un’altra periferia della città». Secondo Spadafora, è necessario demandare al Sindaco la possibilità di confrontarsi con la Regione al fine di individuare concrete soluzioni che consentano a quella zona di poter continuare essere viva e parte integrante della città.

L’Annunziata come una Cittadella della Salute

«Una delle soluzioni plausibili potrebbe essere la riconversione dell’Annunziata in una vera e propria “Cittadella della Salute” dove raggruppare tutti i servizi amministrativi e sanitari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, attualmente sparpagliati per la città con gravi costi per le casse regionali».
In conclusione, l’auspicio di Spadafora è quello che il Consiglio Comunale, dopo un confronto vero, possa adottare la scelta migliore per il bene della città e della salute dei cittadini, sottolineando, infine, che questa scelta, più di qualunque altra, riguarda direttamente ognuno dei consiglieri comunali e che è certamente destinata a caratterizzare la città da qui ai prossimi 50 anni, sia che ai decide di dar priorità al nuovo Ospedale, sia che si decide di non farlo, sicuramente il Consiglio Comunale odierno lascerà un segno decisivo sul futuro della città.

Nuovo ospedale, botta e risposta a Palazzo dei Bruzi tra Covelli e Spadafora

COSENZA – Botta e risposta tra i consiglieri comunali di Palazzo dei Bruzi Damiano Covelli, capogruppo del Pd e Francesco Spadafora, consigliere di maggioranza del “Gruppo Misto”. Al centro la questione del Nuovo Ospedale e l’accusa di Covelli per la mancata convocazione della Conferenza dei Capigruppo al Comune.

COVELLI, «ORMAI E’ CHIARA UNA IRRESPONSABILITA’ POLITICA»

«Era prevista per oggi, 8 giugno, la conferenza dei capigruppo- si legge in una nota di Covelli – per stabilire la data del prossimo consiglio comunale con all’ordine del giorno l’individuazione del sito per la realizzazione del nuovo ospedale e invece, ancora una volta, continua a slittare la convocazione dell’Assise comunale. A far saltare la riunione una lettera a firma di sette capigruppo di maggioranza che, senza nessuna motivazione ne chiedevano lo spostamento. L’ennesimo rinvio è la dimostrazione che Occhiuto e la sua maggioranza di centrodestra non vogliono che l’Assise comunale discuta e scelga. Tant’è vero che è da gennaio che lo stesso sindaco, malgrado i tanti annunci, non ha mai inteso voler affrontare la questione con la serietà e la responsabilità che merita. Il sindaco continua a perdere tempo, rischiando di far svanire una grande occasione per il bene della città e della salute dei cittadini. È evidente che la maggioranza di Occhiuto è allo sbando e scappa davanti alla discussione sul sito del nuovo ospedale. Le risorse ci sono e corriamo il rischio di perderle: il sindaco e ciascun consigliere sono chiamati alla responsabilità, non si può continuare con il balletto dei rinvii. Ormai è chiara un’irresponsabilità politica da parte della maggioranza guidata da Occhiuto. Basta annunci. Ecco perché – dopo il rinvio di oggi della conferenza dei capigruppo – ho energicamente insistito nel chiedere al presidente del consiglio comunale di convocare all’inizio della prossima settimana l’incontro e procedere alla seduta dell’Assise, sperando che Occhiuto e la sua maggioranza questa volta rispondano al richiamo del senso di responsabilità».

LA REPLICA DI FRANCESCO SPADAFORA, «BASTA STRUMENTALIZZAZIONI»

Alla luce di quanto apparso sulla stampa relativamente alla mancata convocazione della conferenza dei capigruppo a Palazzo dei Bruzi e alle conseguenti  accuse del consigliere e capogruppo del Pd Damiano Covelli di una presunta mancanza di responsabilità da parte dei consiglieri di maggioranza «vorrei rasserenare l’amico Covelli che è prerogativa assoluta di noi consiglieri di maggioranza e del sindaco Occhiuto affrontare in Consiglio Comunale la questione relativa al nuovo ospedale, senza sottrarci, in alcun modo alla discussione riguardante l’individuazione del sito ove realizzare il nuovo nosocomio cittadino». A dirlo è il consigliere di maggioranza del Comune di Cosenza Francesco Spadafora, capogruppo del “Gruppo Misto”.
«Contrariamente a quanto affermato da Covelli – prosegue Spadafora- il Consiglio Comunale relativo al nuovo Ospedale sarà poi l’occasione per confrontarci sugli ormai annosi problemi che affliggono la sanità calabrese e – non di meno – sulle responsabilità di chi ha causato quello che oggi può chiaramente essere definito un fallimento. Una discussione alla quale il Partito Democratico non potrà certo sottrarsi».
«Al riguardo- dichiara poi Spadafora – la prossima riunione del Consiglio Comunale sarà anche l’occasione per tentare di capire cosa finora abbia fatto il governo regionale al fine di ridurre le ormai note criticità che hanno portato la sanità nella nostra regione al collasso. E intanto che si deciderà sul nuovo ospedale, sarebbe interessante conoscere quali sono le manovre in atto da parte della regione al fine di migliorare la disastrosa e vergognosa condizione in cui versa – solo per fare un esempio – il pronto soccorso dell’Annunziata – un non luogo, diventato oggi un campo di battaglia dove quotidianamente si rischia di morire. Per non parlare ancora delle lunghe liste di attesa che costringono – ogni giorno- i cittadini calabresi a recarsi fuori regione per curarsi. E’ su questo che bisognerebbe interrogarsi e non strumentalizzare la mancata convocazione della conferenza dei capigruppo, rinviata perchè alcuni esponenti, per impegni già assunti, non sarebbero stati presenti».
«La conferenza dei capigruppo- conclude il consigliere Francesco Spadafora – si terrà già la prossima settimana e, in seno ad essa, sarà stabilita la data del civico consesso. La parte politica a cui sempre più appartengo – in maniera convinta- a differenza di altri- non è abituata a falsi proclami e continue conferenze stampa, bensì ai fatti, alla realizzazione concreta di opere che sono sotto gli occhi di tutti i cosentini e i calabresi».

Donnici, riparata grave perdita condotta idrica, Spadafora soddisfatto

COSENZA- «E’ stata riparata nei giorni scorsi, dopo un complesso intervento, la perdita avveratasi nel mese di gennaio sulla condotta idrica nella frazione di Donnici Superiore, annessa al serbatoio Zumpo.

E’ quanto rende noto il consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi Francesco Spadafora, espressione del territorio donnicese, il quale aveva sollecitato, fin da subito, agli organi competenti comunali la riparazione di detta perdita dalla quale si disperdevano centinaia di litri di acqua al secondo sull’asfalto.
Lo stesso Spadafora, da sempre attento alle problematiche che affliggono le zone periferiche e decentrate della città, si è detto molto soddisfatto per tale intervento che nella sua laboriosità, grazie al lavoro e alle competenze dei tecnici comunali del servizio idrico e della Regione Calabria, ha consentito di realizzare anche nuovi allacci idrici a tutti gli edifici presenti lungo via Interna.
Un intervento che ha richiesto anche la collaborazione dell’Enel, in quanto nelle vicinanze della condotta idrica deteriorata erano presenti due elettrodotti interrati, ovvero una linea ad alta e una a bassa tensione, che hanno reso complicato l’esecuzione della riparazione idrica.
In conclusione,  il consigliere Francesco Spadafora, ha ringraziato l’amministrazione comunale che, unitamente ai tecnici del servizio idrico, «si è dimostrata sensibile verso questa problematica che creava, e non poco, anche disagi ai cittadini, ai quali bisogna prestare attenzione e garantire i servi che pagano attraverso le tasse»

Accertamenti Imu 2012, «Molti punti oscuri», Spadafora interroga il sindaco

COSENZA – E’ stata presentata stamane dal consigliere comunale di Cosenza Francesco Spadafora, presidente del Gruppo Misto, un’interrogazione urgente rivolta al primo cittadino Mario Occhiuto. La questione è relativa ai tributi e nello specifico agli avvisi di accertamento per i pagamenti IMU per l’anno 2012, avvisi che in questi giorni stanno giungendo a moltissimi cittadini di Cosenza. «Una  situazione alquanto paradossale». Una situazione che presenta delle criticità, in quanto «la notifica di tali accertamenti – si legge nell’interrogazione di Spadafora- sembrerebbe avvenuta oltre il previsto termine del 31 dicembre 2017. Da informazioni acquisite presso l’ufficio Tributi ed anche presso la società di riscossione, pare che quest’ultima sia in possesso di distinta di spedizione attestante la consegna alle Poste in data antecedente al 31 dicembre 2017, premesso ulteriormente che presso Poste Italiane risulta che le buste degli avvisi di accertamento sono state prese in carico (accettate) in data 4 gennaio 2018 e che interpellando il numero verde 803160 di Poste Italiane, l’operatore telefonico ha dichiarato che la “presa in carico” corrisponde al momento di affidamento della spedizione (o accettazione) e che non ci può essere una data anteriore rispetto a quella».  Una vicenda quindi difficile da intuire.

E’ dunque assai impellente per Spadafora una risposta da parte del sindaco Occhiuto per cercare di chiarire alcuni aspetti, primo fra tutti quello relativo «alla società incaricata –si legge poi nell’interrogazione- dell’accertamento e riscossione dei tributi che aspetta sempre gli ultimi giorni dell’ultima settimana dell’ultimo mese dell’ultimo anno utile per inviare gli avvisi di accertamento. E’ oltremodo necessario – prosegue- conoscere che cosa abbia impedito l’emissione dei predetti accertamenti entro l’autunno 2017 e se nel contratto in essere con la società di riscossione è prevista tale tempistica per l’emissione degli accertamenti. In ultimo è necessario con la massima urgenza fare luce sulla ragione per la quale le buste degli accertamenti sono state consegnate a Poste Italiane in un ufficio di Napoli invece che a Cosenza».

Bergamini, Cipparrone e Spadafora al sindaco: «Il comune di Cosenza si costituisca parte civile nell’eventuale processo»

COSENZA – «Se ci sarà un processo per accertare i responsabili dell’uccisione di Denis Bergamini, chiediamo sin d’ora al sindaco Mario Occhiuto e alla Giunta comunale di valutare l’eventualità che il comune, attraverso l’avvocatura di Palazzo dei Bruzi, si costituisca parte civile».
La richiesta è dei consiglieri comunali Giovanni Cipparrone e Gisberto Spadafora.
«Il comune – sottolineano i consiglieri Cipparrone e Spadafora – quale ente territoriale rappresentante degli interessi della collettività, deve rendersi portavoce, di fronte ad un fatto-reato in via di accertamento, di eventuali danni subiti dalla stessa collettività. In questo caso – affermano i consiglieri comunali – il danno configurabile è quello sofferto dalla comunità per il turbamento morale suscitato dalla morte del calciatore del Cosenza. Ecco perché – sottolineano, inoltre, Cipparrone e Spadafora – se ci sarà un procedimento penale, noi vogliamo dare il nostro contributo, nel processo ed al processo, perché riteniamo che sia stata colpita tutta la comunità, non solo quella sportiva. Gli scenari inquietanti emersi negli ultimi giorni, dopo l’esito delle superperizie e l’incidente probatorio disposto dalla procura di Castrovillari, fanno supporre che l’apertura di un procedimento penale sia prossima. Riteniamo che la nostra iniziativa non abbia solo un fondamento giuridico, a tutela del danno causato alla collettività, ma si pone in continuità con l’attenzione riservata alla famiglia Bergamini dall’amministrazione comunale, manifestata con l’intitolazione, a Denis Bergamini, il 21 novembre del 2015, di una piazza, di fronte lo stadio San Vito-Marulla, e con l’invito in commissione cultura della signora Donata, sorella del calciatore scomparso. Riteniamo – concludono Cipparrone e Spadafora – che i familiari prima, e la città dopo, abbiano il diritto di sapere fino in fondo qual è la verità. Gli ultimi sviluppi, grazie al lavoro svolto dal procuratore Eugenio Facciolla, lasciano ben sperare per squarciare una volta per tutte il velo del mistero, dopo 28 anni dalla scomparsa del calciatore del Cosenza».