Archivi tag: Svezia

Unical, il gruppo di Intelligenza Artificiale premiato a Stoccolma

STOCCOLMA – Un nuovo prestigioso riconoscimento internazionale è stato conferito nella giornata di oggi al gruppo di Intelligenza Artificiale dell’Università della Calabria. Infatti, un lavoro del Prof. Gianluigi Greco, Ordinario di Informatica presso il Dipartimento di Matematica e Informatica, è stato selezionato tra i migliori contributi scientifici della ventisettesima edizione della conferenza internazionale IJCAI (International Joint Conference on Artificial Intelligence), in corso di svolgimento a Stoccolma, Svezia.

La conferenza IJCAI è il più importante forum internazionale sull’intelligenza artificiale, che vede annualmente la partecipazione di migliaia di ricercatori provenienti da tutte le Università del mondo e dai centri di ricerca pubblici e privati più attivi nel settore, quali Google, Alibaba, Baidu e Facebook.

La selezione quale migliore contributo scientifico in questa conferenza ha dunque un carattere di eccezionalità, configurandosi come tra le più ambite onorificenze nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

I l lavoro per il quale è stato premiato il Prof. Greco, assieme ai coautori dell’Università di Salerno, il Prof. Vincenzo Auletta e il Dott. Diodato Ferraioli, analizza le dinamiche di propagazione delle opinioni nelle reti sociali, offrendo un innovativo contributo alla comprensione dei meccanismi grazie ai quali opinioni espresse da una minoranza possono acquisire visibilità, in modo virale, fino ad influenzare tutta la rete nel suo complesso. Le applicazioni di questo studio sono molteplici, spaziando dall’identificazione automatica delle fake news alla definizione di efficaci campagne di social marketing, solo per citarne due tra le più significative.

Il riconoscimento di oggi rafforza ulteriormente il prestigio e la visibilità internazionale del Prof. Gianluigi Greco, che in passato aveva ricevuto, tra l’altro, il Kurt Goedel Research Fellowship Prize, assegnato nel 2014 dalla Kurt Goedel Society per i suoi contributi allo studio dei fondamenti logici dell’intelligenza artificiale, e ancor prima – nel 2009 – il Marco Somalvico Award, assegnato dall’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale come migliore giovane ricercatore in Italia.

Linn Öberg: Respiro Svedese e Musica Ipnotica

COSENZA –  Non è facile trovarsi in una situazione che possa convogliare le emozioni di tante persone in un unico luogo. Provare gli stessi sentimenti che percepisce l’estraneo seduto accanto a te o il barman che ti prepara qualcosa da bere. Lo scorso giovedì, al Cafè Barrè, questo evento raro si è verificato in una forma tangibile e piacevole, durante il concerto di una band giunta in Italia dopo un lungo viaggio dalla Svezia. Parlo di Linn Öberg e della sua band, che con voce angelica e sonorità minimal ha conquistato il pubblico notturno cosentino.

L’evento, organizzato e promosso da Andrea Venneri, rappresenta uno dei tanti appuntamenti che daranno la possibilità di far conoscere artisti emergenti di grande talento, di provenienza nazionale ed internazionale, e la loro musica inedita.

Abbiamo chiacchierato con Linn Öberg, per scoprire un po’ del suo mondo e della musica fresca e ipnotica.

Ciao Linn, raccontaci come hai iniziato i tuoi primi passi nel mondo della musica.

Ho suonato le prime note al piano all’età di 6 anni. A cantare all’età di 8 e a 14 anni ho iniziato a scrivere canzoni.

Quali sono gli strumenti che hai scelto per caratterizzare il tuo sound?

Nei miei pezzi suono la chitarra acustica ed il mellotron. Inoltre, nel mio set, utilizzo la batteria, il piano, il basso ed adoro l’aggiunta dei cori.

Quali influenze musicali hanno concorso a creare il tuo stile?

E’ una domanda difficile. A me piace molto, ad esempio, Bon Iver o i First Aid Kit. Ma ho influenze che provengono da diversi artisti di tutte le nazionalità.

Com’è nato il progetto musicale “Linn Öberg”?

Ho iniziato da sola, suonando la chitarra. Poi ho sentito l’esigenza di creare qualcosa di più grande e ho chiamato altri musicisti per completare la mia band. Ci siamo così evoluti in un progetto che conserva una base acustica, anche se non come i precedenti lavori, ed una componente elettronica.

Come componi i tuoi pezzi?

Spesso inizio improvvisando con la chitarra e registrando le mie sperimentazioni. Nel riascoltare le registrazioni, se mi piace qualcosa inizio a cercare una melodia e a scrivere un testo.

Come potresti definire il tuo genere?

Anche questa è una domanda molto difficile. Penso possa definirsi come Alternative/Pop con influenze Folk. Comunque musica indipendente.

Durante il concerto, la tua esibizione mi ha colpita per l’enorme trasporto che trasmetti con la tua musica. Quali sensazioni provi mentre canti?

Cerco di rievocare le stesse emozioni che ho provato mentre scrivevo i brani, fino a trovare le sensazioni che hanno dato loro vita.

Qual è la tematica principale che accomuna i pezzi del tuo nuovo album “When You Go”?

Ci sono tante canzoni d’amore. Amori prosciugati e separazioni. Roba forte! Sento il bisogno di scrivere quando penso molto a queste tematiche, cercando di comunicare ciò che provo alle persone che mi ascoltano.

Componi quando sei felice o quando sei triste?

Non riesco a scrivere quando sono troppo felice, ma neanche quando sono troppo depressa. Devo trovare una via di mezzo, rispettando i miei pensieri.

 

Miriam Caruso

ph. Francesco Farina