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On. Nicodemo Oliverio: le parole del Papa scuotono le nostre coscienze.

ROMA – L’On. Nicodemo Nazzareno Oliverio capogruppo del PD in commissione agricoltura della camera dei deputati, ha diffuso questo comunicato stampa, per smuovere alla riflessione sulle parole di Papa Francesco:

Quando il denaro diventa un idolo, comanda le scelte dell’uomo. E allora rovina l’uomo e lo condanna”. Le espressioni di Papa Francesco, rivolte ai settemila soci della cooperazione in udienza in Vaticano, rappresentano una forte denuncia contro il capitalismo e contro la schiavitù imposta dal denaro e dal suo uso distorto. E ci riportano ad una forte espressione di san Francesco d’Assisi: “il denaro è lo sterco del diavolo”.

Ci ritroviamo con convinzione con il Papa, quando afferma che “il denaro a servizio della vita può essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se però é una cooperativa autentica, vera dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale”.

La Politica, le Istituzioni, l’associazionismo devono fare tesoro dell’insegnamento del Santo Padre, che chiede di lottare “contro lo sfruttamento del lavoro, contro le manipolazioni del mercato e contro gli scandalosi traffici di corruzione”, impegnandosi a pagare “più giusti salari” e operare per “far vivere con dignità le famiglie”.

Il ricco ed articolato mondo della cooperazione del nostro Paese dimostra che si può promuovere sviluppo e creare lavoro, anche nel comparto agroalimentare e in particolare nell’agricoltura sociale, a partire da una concezione economica basata sulla solidarietà e sulla sussidiarietà e che metta la persona centro della impresa economica.

Al Presidente della Confcooperative nazionale Maurizio Gardini, riconosciuto protagonista di un esemplare modello cooperativo e a tutti i soci presenti nell’Aula Paolo VI un forte incoraggiamento per il lavoro che quotidianamente svolgono e per i risultati conseguiti.

I Lions determinati a promuovere la cultura dell’Imprenditoria

Il Lionismo sempre più concretamente presente nella società civile, capace di individuare bisogni e necessità. Non più sommatoria di servizi, ma Servizio comune nell’affrontare i problemi della civis e della società; cuore sì, ma anche e, soprattutto, capacità di organizzazione, per passare dell’etica delle intenzioni all’etica delle responsabilità.

Ed è proprio che con tale spirito che in questo Anno Sociale 2014-2015, la Responsabile del Distretto Lions 108YA  (Campania, Basilicata, Calabria) del Progetto Lions/Leo “Divento Imprenditore”, Maria Bitonte, ha voluto, con grande tenacia, realizzare appieno tale utile e nobile Progetto, rivolto non soltanto ai giovani Leo, specchio di generazioni di Lions che li hanno sempre guidati verso il concetto di Bene Comune, indispensabile in una società civile, ma rivolto anche a tutti quei giovani che hanno voluto, con grande intraprendenza, affacciarsi al mondo dell’imprenditoria.

Il Distretto 108YA, d’intesa con l’A.N.D.U.C (Associazione Nazione Docenti Universitari a Contratto), con le Camere di Commercio, con il Banco di Napoli e con la Confindustria, ha bandito il Concorso a premi DIVENTO IMPRENDITORE, la cui iniziativa ha voluto promuovere la cultura dell’imprenditoria, a fronte delle enormi difficoltà che, oggi, i giovani, incontrano nel programmare il proprio futuro e a quanto siano,   esposti ad un peggioramento delle opportunità occupazionali e suscettibili alle fasi della crisi economica.

La soluzione migliore, dunque, per i Lions del Distretto e, nella fattispecie, per la Responsabile Distrettuale del Progetto, Maria Bitonte, è stata quella di creare le giuste condizioni, affinché il conseguimento della Laurea, la preparazione tecnica e professionale insieme, dei giovani potenziali imprenditori (Leo e non solo) possano essere valorizzate nel mondo dell’Impresa. Sono pervenute, così, presso la Segreteria del Distretto 108YA, da parte di oltre 50 proponenti, tredici Idee Imprenditoriali, molto interessanti per innovazione, originalità e fattibilità. Ed è con grande soddisfazione che sabato 14 febbraio, presso la Sala Consiliare della Città di Salerno, dove si è tenuto il Congresso d’Inverno dei Lions del Distretto 108YA, alla presenza del Governatore, Liliana Caruso, del Professore Franco Scarpino, in duplice veste di Presidente dell’A.N.D.U.C. e di Responsabile Distrettuale LCIF (Lions Clubs Fondazione Internazionale) e di tutte le più alte cariche Lionistiche e Leo, che Maria Bitonte, ha potuto presentare ed esporre le svariate iniziative imprenditoriali, tra cui cinque calabresi, da Catanzaro a Reggio Calabria.

I giovani proponenti, saranno affiancati, orgogliosamente, da Soci Lions imprenditori, managers, professionisti, insomma esperti tutor di settore, attraverso i quali le suddette idee prenderanno concretamente forma anche grazie a strumenti di Microcredito e premi voucher.

Molto soddisfatte dunque il Governatore, Liliana Caruso e la Responsabile  Maria Bitonte la quale ritiene, con grande ottimismo, che dare delle piccole opportunità è estremamente importante poiché, spesso, sono l’inizio di grandi imprese.

L’Assessore Luigi Fedele e il quarto workshop regionale Robinwood Plus

CATANZARO – L’assessore all’Internazionalizzazione Luigi Fedele aprirà venerdi prossimo nel Parco Nazionale dell’Aspromonte – Centro Visite”Villaggio De Leo” il quarto workshop “Robinwood Plus” sul tema: la “Silvicultura come risorsa chiave per lo sviluppo,la protezione ambientale ed il miglioramento della qualità della vita”,organizzato dallo stesso assessorato alle politiche  di sviluppo euro mediterranee.Dopo i tre workshop organizzati nei tre parchi nazionali calabresi,”Robinwood” torna in Aspromonte per il suo ultimo appuntamento regionale per illustrare i risultati del progetto e presentare al territorio le linee guida e le raccomandazioni finali.”Si porrà l’attenzione – ha dichiarato l’assessore Fedele – sulla gestione e valorizzazione del patrimonio forestale e sullo sviluppo del turismo sostenibile nelle aree rurali.Durante il workshop verranno presentate,inoltre,le Raccomandazioni strategiche e le Linee Guida con l’intento, di valutarne la rilevanza,creando confronti e spunti per nuove idee progettuali in base alle quali si potranno costruire, nel prossimo futuro ,progetti e partenariati transnazionali.

A Castrovillari giornata di studio su “la scuola al servizio della crescita e dello sviluppo del territorio del Pollino”

Castrovillari (Cs) – “La scuola al servizio della crescita e dello sviluppo del territorio del Pollino è il tema di una  giornata di studio e formazione che si sta tenendo  presso l’auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Pitagora – Calvosa” di Castrovillari, dove relazionano il Sindaco, Domenico Lo Polito, e il neo Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza, Francesco Fusca.

Sono stati invitati per l’occasione i dirigenti scolastici, docenti e rappresentanti degli studenti e dei genitori di altri Istituti, amministratori locali e rappresentanti del mondo del lavoro , delle associazioni e del volontariato  del comprensorio.

Lo sviluppo del territorio, così, è al centro delle attenzioni della scuola che, con gli altri soggetti, partecipa alla crescita anche della Zona attraverso la preparazione delle giovani generazioni, promuovendo, tra l’altro, tutto ciò che può legare queste capacità alla realtà.

 

Un’occasione per discutere su ciò che può fare una seria condivisione di programmazione attraverso una sinergia di azioni, di cui non si può più fare a meno per la vera crescita di un territorio come il Pollino.

Intervista a Giulietto Chiesa su crisi, futuro, media, Alternativa e Grillo

Giulietto Chiesa ha partecipato al convegno su crisi e politiche europee che si è tenuto a Pentone(Cz), presso il salone del Santuario di Termine. Lo abbiamo sentito su crisi, futur, media, Alternativa e Grillo.

Crisi e scenari futuri: solidarietà o guerra

Fatti e interpretazioni

Media e manipolazione

Grillo e Alternativa

 

 

 

A cura di Rita Paonessa

FOCUS/Crisi, politiche europee, futuro: un convegno a Pentone (Cz). Giulietto Chiesa ha chiuso la serata

PENTONE (CZ) – Crisi, politiche europee, debito e speculazione, futuro: se ne è parlato a ‘Famiglie in crisi: quale futuro per l’Italia?’. Il convegno si è tenuto a Pentone, in provincia di Catanzaro, presso il salone del santuario di Termine. Giulietto Chiesa [intervista] ha chiuso la serata. Prima di lui sono intervenuti Alberto Scerbo (docente Magna Graecia già direttore Osservatorio Giuridico Conferenza Episcopale Calabra), Vincenzo Falcone (docente universitario già segretario generale Comitato delle Regioni UE) e Sergio Basile (direttore ‘QuiEuropa’ – Osservatorio nazionale Politiche Europee). Dopo i saluti del sindaco di Pentone, Raffaele Mirenzi, ha introdotto il convegno Don Gaetano Rocca, rettore del Santuario e direttore diocesano Ufficio Pastorale del Lavoro e Problemi sociali. L’incontro è stato organizzato dal Santuario Madonna di Termine, in collaborazione con l’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro (Dipartimento di Filosofia del diritto), QuiEuropa (www.quieuropa.it) e Comune di Pentone.

«Ce ne torniamo a casa arricchiti, ma ci avete dato troppe nozioni», interviene un uomo dal pubblico a fine serata. In effetti, i relatori hanno dato informazioni e dati, anche tecnici, di cui non si sente parlare spesso: sulle prime, orientarsi è difficile. Ma il sasso è stato lanciato. Per Don Gaetano Rocca non sono importanti tanto le risposte quanto le domande. Il rettore del santuario, nell’introduzione, ha fatto ricorso alla metafora, diffusa, della malattia e della cura: «la malattia è evidente e conclamata – ha detto – la terapia per risolverla è avvolta da una nebulosa che spazia tra ideologia e particolare formazione culturale». Tra gli altri, ha citato Ford: «È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina».

L’elemento comune alle relazioni sembra essere stato il fattore tempo. E’ necessario agire in fretta. E’ necessario guardare al lungo termine per intravvedere gli esiti – catastrofici – della crisi attuale e trovare le relative soluzioni. E’ necessario pure guardare al passato. Per tentare di capire come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo, individuare le responsabilità, renderci conto di chi siamo e di chi possiamo essere. Dopo gli interventi dei relatori, i presenti hanno posto domande e condiviso riflessioni: il confronto è continuato.

 

Cambiamenti veloci e politica lenta, il caso Calabria – Mutamenti economici veloci, politica lenta nel rispondere: è il gap messo in luce da Vincenzo Falcone. Quanto all’Europa, per il professore, «la coscienza europea non si ottiene dall’oggi al domani e, anche se il percorso è ancora lungo, il processo è irreversibile». Falcone si è soffermato sulla Calabria, «la regione dove nulla si trasforma – ha detto – lo dico perché a causa di una classe dirigente che non sa guardare oltre il breve periodo ed è carente circa la conoscenza dei processi, cioè noi abbiamo una classe politica ignorante, che non conosce la storia della Calabria». Il professore ha snocciolato alcuni dati: accesso al credito inesistente, 70mila miliardi di vecchie lire messe a disposizione della Calabria, impatto degli interventi comunitari uguale a zero.

Politica, economia, Europa – Alberto Scerbo ha fatto il punto sull’Europa: una parola – secondo lui – dietro cui ci si nasconde («Si dice ‘ce lo ha ordinato l’Europa’, ma non so quante cose ci ha realmente ordinato l’Europa»). Per il docente, l’Europa politica non c’è: «un problema molto difficile è la sovranità degli Stati: perché si possa parlare di un organismo sovranazionale, è necessario che gli Stati facciano un’azione di abdicazione alla propria sovranità, ma questa abdicazione non c’è stata». D’altra parte, Scerbo ha sottolineato la prevaricazione dell’elemento economico: «l’economia è diventata il problema essenziale, muove la politica: politica e diritto sono arretrati e hanno messo davanti a sé l’elemento economico, usato per giustificare le scelte della politica e del diritto».

Debito e risposte europee (Fiscal Compact e Fondo salva Stati) – Sergio Basile ha analizzato debito pubblico e risvolti delle risposte europee. «In Italia il debito pubblico scoppia negli anni ’80 – ha spiegato – in trenta anni passa dal 60% al 125 %». Ha proseguito: «in parte è dovuto alla cattiva gestione politica, ma questo è vero solo al 10%, lo dicono i dati». Il direttore di QuiEuropa ha fatto, quindi, riferimento alla privatizzazione della Banca d’Italia (1992, Governo Amato), agli 80 miliardi di interessi passivi pagati ogni anno alle banche, alle agenzie di rating e ai loro “consigli” manipolati seguiti come diktat, ai 45 miliardi d’euro l’anno che dovremmo pagare per venti anni secondo il Fiscal Compact, ai meccanismi inquietanti del Fondo salva Stati. Fattori che hanno giocato e giocano un ruolo rilevante nel debito pubblico. «La mia non è una teoria complottista, sono dati pubblici, si trovano su internet», ha precisato Sergio Basile.

Crisi, pianeta e guerra – Giulietto Chiesa ha ampliato la prospettiva al pianeta e agli scenari futuri. Il giornalista ha spiegato che le risorse del pianeta (petrolio incluso) sono limitate, ma viviamo in un sistema – quello capitalistico – orientato a uno sviluppo illimitato. «Ma in un sistema finito di risorse, uno sviluppo infinito è impossibile». D’altra parte, paesi fino a ieri sfruttati – Cina, Brasile, America Latina, India, i cosiddetti BRICS – crescono velocemente. «Non siamo più al centro del mondo – ha detto – dovremo fare i conti con la necessità di diminuire i consumi. Per il presidente di Alternativa, proseguire con questo ritmo significa andare dritti verso la guerra perché «si dovrà andare a prendere le risorse dove ci sono». Perciò «non possiamo più crescere», è la conclusione di Giulietto Chiesa, in controtendenza rispetto al leitmotiv di questi tempi. Il giornalista ha fatto anche riferimento all’infinita produzione di denaro e a rifinanziamento delle banche fallite.

 

Rita Paonessa