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Dorina Bianchi: «Da Svimez dati confortanti per la Calabria»

ROMA- «Il rapporto Svimez evidenzia che l’agricoltura è un comparto strategico per la ripresa del Mezzogiorno e offre grandissime opportunità di sviluppo e di crescita anche occupazionali, in particolare per i giovani. Bene anche il posizionamento della Calabria, che realizza gli andamenti migliori nel settore e fa da traino anche sulla creazione di nuova occupazione per i giovani. Agricoltura e turismo possono essere un asset per lo sviluppo della Regione e di tutto il Mezzogiorno. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese del Gruppo Area Popolare, in merito al rapporto Ismea-Svimez».

Rapporto Svimez, l’agricoltura è il motore della ripresa

pietro-molinari-coldirettiLAMEZIA TERME (CZ) – Confermato dai dati Svimez il grande peso dell’agricoltura che fa segnare il maggior tasso di crescita dei posti di lavoro nel 2016 .«E’ una dimostrazione di come l’agricoltura – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – è oggi capace di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole intraprendere con idee innovative sia a chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. Il rilancio in Calabria  passa dunque dalla capacità di riuscire finalmente a sfruttare le risorse culturali e paesaggistiche e ambientali che offrono enormi opportunità all’agricoltura di qualità, all’enogastronomia e al turismo. Un modello di sviluppo che si va affermando che  passa dalla valorizzazione della distintività del territorio come hanno dimostrato di saper fare le moltissime nuove imprese condotte da giovani nate nel settore agricolo.  Questo è il modello di sviluppo per il quale stiamo lavorando poiché raccoglie le istanze dei cittadini-consumatori relativamente ai prodotti alimentari e alla qualità delle produzioni agricole, guardano sempre di più alla salvaguardia e valorizzazione della sfera etica. Di grande significato – aggiunge – è che l’agricoltura è stimolata da una politica volta a valorizzarne la multifunzionalità anche con pratiche agricole più sostenibili. Questo modello di agricoltura fortemente sostenuto da Coldiretti è  driver formidabile  – conclude Molinaro – capace di assicurare più ampie performance a tutti i settori produttivi».

Rapporto Svimez agricoltura. Bene la Calabria, crescita economica e occupazionale

CATANZARO – Il Consigliere Mauro D’Acri, Delegato del Presidente Oliverio per l’Agricoltura, si è espresso in merito alle anticipazioni dei dati del Rapporto Svimez, ribadendo la propria soddisfazione per la crescita del Pil al Sud dell’1%, «contro lo 0.7 del resto d’Italia. Un segnale – ha detto D’Acri – non di poca importanza, se si considera che a trainare la ripresa economica del Meridione è stata soprattutto, ed ancora una volta, l’agricoltura (+7,3%)». La Calabria, in particolare, cresciuta nel settore dell’1,1% ha trainato positivamente l’intera penisola. Altro dato importante relativo al comparto agroalimentare calabrese è l’incremento occupazionale, che ammonta all’1,3%.

«La crescita del Pil nelle regioni del Sud – ha concluso D’Acri – ha beneficiato nel 2015 anche della chiusura della programmazione dei Fondi strutturali europei 2007-2013, che ha portato ad una notevole accelerazione della spesa pubblica. La Regione, tra l’altro, ha insediato oltre quattrocento nuovi giovani imprenditori  che, a loro volta, hanno creato nuove opportunità di lavoro e sviluppo, favorendo quindi incremento occupazionale e crescita del Pil. Oltre al duro lavoro di questa Giunta regionale e del Dipartimento “Agricoltura”, c’è da sottolineare che l’agricoltura calabrese ha reagito bene alla congiuntura negativa, grazie anche alla forte determinazione e serietà di tante aziende calabresi, alcune delle quali già affermate, insieme alle nostre produzioni di qualità, su mercati internazionali».

Svimez: Calabria ultima per qualità della Pubblica Amministrazione calabrese

CATANZARO – In Calabria la qualità della Pubblica amministrazione è e rimane ai minimi. Lo rileva lo studio “Measuring Institutional Quality in Italy” curato da Annamaria Nifo e Gaetano Vecchione e pubblicato sulla “Rivista Economica del Mezzogiorno”, trimestrale della Svimez edito da Il Mulino. Lo studio analizza le performance di regioni e province italiane negli anni 2004-2012 sulla base dell’Iqi (Institutional Quality Index).

Secondo l’indagine la prima regione meridionale si trova solo al 12/mo posto su 20, ed è l’Abruzzo, con un valore di 0,6, seguito dalla Liguria con 0,58. Di seguito Puglia (0,47), Basilicata (0,45), Sardegna (0,38), Molise (0,34), Campania (0,32). In coda Sicilia (0,24) e Calabria (0,14). “Per ridurre il divario Nord/Sud – rileva la Svimez – in questo ambito servono interventi di riforma della pa più forti per il Sud, per colmare i divari nei diritti di cittadinanza. Il processo di supporto può avere impulso anche dai fondi Ue 2014/2020”.

Persi 11mila posti di lavoro in Calabria secondo il rapporto Svimez

ROMA – Il mercato del lavoro italiano continua a deteriorarsi: nel primo trimestre 2013 il Sud ha perso 166mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente, 244mila il Centro-Nord. Gli occupati nel Mezzogiorno scendono quindi nei primi mesi del 2013 sotto la soglia dei 6 milioni: non accadeva da 36 anni, dal 1977. Lo segnala il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2013 presentato questa mattina. Nel 2012 il tasso di occupazione in età 15-64 è stato del 43,8% nel Mezzogiorno e del 63,8% nel Centro-Nord.

A livello regionale il tasso più alto si registra in Abruzzo (56,8%), il più basso in Campania, dove lavora solo il 40% della popolazione in età da lavoro. In valori assoluti, la Sicilia perde 38mila occupati, 11mila la Calabria, 6mila la Sardegna, 3mila la Basilicata. Nel Sud l’occupazione in agricoltura cala nel 2012 dell’1% e del 3,2% nell’industria, mentre tiene nei servizi (+0,3%).

A livello regionale, cala l’occupazione agricola in Abruzzo (-23,8%), Molise (-7%), Basilicata (-6,4%), Calabria (-5,6%), mentre cresce in Campania (+4,1%) e Sardegna (+5%).

Segno negativo per l’industria in tutte le regioni del Sud, a eccezione dell’Abruzzo (+3,9%), con le punte della Sardegna (-11%), della Sicilia (-6,9%) e del Molise (-5,6%).

Positivo invece il settore dei servizi, soprattutto in Molise (+3,2%), Campania (+2,5%), Sardegna (+1,1%). In valori assoluti, nel 2012, rispetto al 2011, il Sud ha perso oltre 4mila posti di lavoro in agricoltura, 42.800 nell’industria e ha registrato un incremento di 11.600 unità nei servizi.

Energie rinnovabili: enorme potenziale del Sud

ROMA – Il Sud presenta a livello nazionale un vantaggio competitivo in termini di potenza prodotta dalle nuove rinnovabili (solare, eolico e biomasse) del 55%, con punte del 97% per l’eolico, e con un enorme potenziale non sfruttato in campo geotermico. Lo segnala il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2013 presentato questa mattina.

Lo sviluppo geotermico in particolare, soprattutto al Sud, potrebbe offrire importanti opportunità nella produzione di energia termica (per riscaldare e raffreddare). Per favorire uno sviluppo di questi impianti però occorrerebbe passare da un approccio basato sulla incentivazione individuale ad uno collettivo, rivolto cioè alle comunità più che ai singoli, e per fare ciò va promossa la nascita di operatori che organizzino e realizzino progetti a tale scala. Per caratteristiche tecniche, tale produzione si presta a essere più facilmente realizzabile nel breve periodo.

Quanto al fotovoltaico, il 29% degli impianti, circa 139mila, si trova nel Mezzogiorno, a fronte di una produzione di potenza pari al 38% del totale nazionale. Per caratteristiche orografiche, inoltre, il Sud è leader indiscusso nel settore eolico, con quasi 6mila impianti, di cui il 60% concentrato in Puglia, Sicilia e Campania. Riguardo invece alle bioenergie, l’87% degli impianti si concentra nel Centro-Nord, ma il Sud concorre alla produzione nazionale per oltre il 35%.