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UDC, tutto pronto per il prossimo Congresso provinciale

COSENZA – Il partito dell’UDC celebrerà il proprio congresso provinciale nella città di Cosenza giorno 22 aprile. Il partito dello scudocrociato della Calabria, dopo aver celebrato il congresso regionale eleggendo segretario politico l’on. Francesco Talarico, continua il suo camino di  organizzazione a livello provinciale e territoriale. Per arrivare preparati e protagonisti ai prossimi appuntamenti elettorali occorre selezionare la nuova classe dirigente, ascoltare i cittadini, confrontarsi con le parti sociali, elaborare un programma politico, definire la linea politica, esplorare nuovi metodi di lavoro. All’importante manifestazione provinciale, che si terrà presso i locali dell’Italiana Hotels di Cosenza, in via Panebianco n.452, parteciperanno il segretario nazionale On. Lorenzo Cesa ed il segretario regionale On. Francesco Talarico. Saranno presenti come ospiti parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali, rappresentanti del mondo associativo e rappresentanti di corpi intermedi. Gli iscritti saranno chiamati ad eleggere il nuovo segretario provinciale dell’UDC, il presidente del partito ed  il comitato provinciale. Da sottolineare l’importante azione svolta, in un contesto decisamente delicato, dal commissario provinciale Giuseppe Bitonti. Con pazienza certosina è riuscito a percorrere il territorio provinciale, a garantire la nuova fase di tesseramento nella massima trasparenza, ed in tempi decisamente rapidi ha portato a compimento il lavoro a lui affidato: riorganizzare il partito portandolo a congresso provinciale.

Luigi De Magistris e Mario Occhiuto, due sindaci a confronto

Si accorciano sempre più le distanze tra le città del sud che si trovano ad affrontare stesse problematiche nell’amministrare la cosa pubblica. E’ quanto è emerso ieri sera durante l’incontro organizzato da Mimmo Talarico, presidente dell’Associazione Calabriattiva per il terzo degli incontri sul tema Sindaci a Sud, con gli ospiti Luigi De Magistris, sindaco di Napoli ed il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, per parlare delle esperienze amministrative delle città che governano ambedue con un secondo mandato plebiscitario, affrontando analoghi problemi amministrativi e politici.

img_20160924_183302Durante la serata durante si è parlato anche della proposta avanzata dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, di portare, anzi, di riportare le Olimpiadi nella terra natia, ovvero nel mediterraneo, che sembrerebbe prendere sempre più consistenza.

Occhiuto, che è anche presidente della Commissione Mezzogiorno dell’Anci, dopo aver avuto l’ok dai sindaci di Bari e Napoli,  nei giorni scorsi ha rilanciato la sua proposta anche a Matteo Renzi perché le Olimpiadi del 2028 possono essere organizzate da una parte di Paese che deve spogliarsi dello stereotipo di territorio caratterizzato soltanto dalla criminalità organizzata. Un grande evento del genere invece può rappresentare non solo una opportunità di crescita infrastrutturale per le regioni del sud d’Italia ma anche l’occasione per fare rete fra i comuni di Napoli, Bari, Cosenza, Palermo e le rispettive regioni.

Le esperienze dei due comuni, quello di Napoli e Cosenza, vengono raccontate dai due sindaci impegnati per riportare le condizioni di una Italia descritta dalla Costituzione Italiana a partire dall’articolo 3 che indica come sia <<compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese>>.

E’ quanto ricorda con molta forza il sindaco di Napoli Luigi De Magistris nel suo appassionato intervento. <<Spesso noi sindaci siamo costretti ad andare contro le leggi dello stato che risultano essere, il più delle volte, l’ostacolo principale per governare una città. Il governo della città molto spesso si trova a dover operare contro leggi ordinarie, ci vuole coraggio, ci vuole forza a riscrivere atti o delibere>>, afferma con umiltà e passione Luigi De Magistris, <<ma oggi qualcosa sta cambiando, il segreto sta nell’autonomia e nella libertà, quando si sbaglia paga il sindaco in prima persona quando invece si fa bene ne traggono tutti vantaggio. E bisogna affidare le risorse direttamente ai sindaci, afferma ancora De Magistris, ma se questo non avverrà saremo anche capaci di andare a prenderle direttamente>>.

Fiorenza Gonzales

Elezioni Cosenza, corrono in sei per la poltrona di sindaco

COSENZA – Si allarga il parterre degli aspiranti sindaci di Cosenza. E’ stata ufficializzata la candidatura alla carica di primo cittadino di Valerio Formisani che correrà in rappresentanza di Rifondazione Comunista, di Sinistra Italiana e di altri movimenti civici tra cui l’Associazione Dossetti di Paolo Palma ed il circolo Valarioti di Mimmo Talarico. In campo dunque al momento i candidati a vestire la fascia tricolore sono sei. Oltre a Formisani, ci sono Lucio Presta, Mario Occhiuto, Gustavo Coscarelli, Arnaldo Golletti ed Enzo Paolini, anche se nelle ultime ore continua a farsi strada l’ipotesi di un ricollocamento dell’avvocato all’interno dell’Alleanza Civica di centrosinistra. Intendiamoci, le smentite fioccano e Paolini ha più volte manifestato la volontà di rimanere arroccato sulle proprie posizioni. Ma a nessuno piace gareggiare sapendo di perdere in partenza, e gli aspiranti consiglieri che lo sostengono, conti alla mano, sanno perfettamente che riuscire a guadagnare uno scranno a Palazzo dei Bruzi con la coalizione di Paolini è una missione proibitiva. L’avvocato dunque, rischia di rimanere senza candidati e questa prospettiva potrebbe indurlo  fare un passo indietro.

Minacce di morte per due giornalisti e un avvocato. Tutti i messaggi di solidarietà

Proiettile minacceVIBO VALENTIA Come regalo di Natale hanno trovato tre buste contenenti esplicite minacce di morte e altrettanti proiettili calibro 7.65. Si tratta di Pietro Comito, direttore responsabile della testata giornalistica LaC News 24, di Francesco Mobilio, giornalista della redazione vibonese de Il Quotidiano del Sud e di Marco Talarico, avvocato, già presidente del consiglio comunale di Vibo Valentia. Le tre missive sono state recapitate ai rispettivi indirizzi e, nel caso dei due giornalisti, alla sede delle redazioni d’appartenenza. Le buste, del tipo imbottite per la spedizione di cd, identiche nell’aspetto e nel formato, avevano anche il medesimo contenuto. In tutti e tre i casi, infatti, all’interno delle buste è stato rinvenuto lo stesso ritaglio di un titolo del Quotidiano del Sud del primo dicembre scorso, inerente la demolizione del cosiddetto “Palazzo della vergogna” a Vibo Valentia,; un proiettile calibro 7.65, un foglietto dattiloscritto in dialetto contenente minacce di morte e firmato “i frati 7.65”. Nel testo di legge: «Pi mo u iettasti… A scordata… i frati 7,65… Mu ti guardi sempre».

Il fatto è stato prontamente denunciato ai carabinieri e sull’episodio è alta l’attenzione del prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, il quale se ne occuperà lunedì al rientro in sede in un apposito Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un analogo episodio, nel 2009, aveva visto oggetto di minacce gli stessi Mobilio e Talarico e Giuseppe Baglivo, allora giornalista di Calabria Ora. Anche in quell’occasione il riferimento esplicito era alla demolizione del Palazzo della vergogna.

Ai colleghi Comito e Mobilio e all’avvocato Talarico la solidarietà della redazione di ottoetrenta.it

ALTRE REAZIONI

CARLO PARISI, segretario generale aggiunto della Fnsi: “Esprimere piena e convinta solidarietà ai colleghi Pietro Comito e Francesco Mobilio ed alle redazioni de LaC e del Quotidiano del Sud, oltre naturalmente all’ex presidente del Consiglio Comunale di Vibo Valentia, Marco Talarico, è un atto scontato e doveroso, ma non basta più. Il ripetersi della medesima intimidazione a distanza di sei anni ripropone, in tutta la sua drammaticità, il fenomeno dell’impunità di coloro che, a vario titolo e nelle più svariate forme, attentano alla libertà personale di quanti sono quotidianamente impegnati ad affermare e diffondere la cultura della legalità soprattutto in territori, come quello vibonese, particolarmente influenzati dal condizionamento mafioso. Territori nei quali c’è ancora chi pensa che basti spedire un proiettile in una busta per tappare la bocca o spezzare la penna ai giornalisti seri e impegnati a svolgere semplicemente il proprio mestiere. Episodi come questo devono indurre seriamente a riflettere giornali e giornalisti sul valore della professione che non può e non deve essere gestita con superficialità, né tantomeno affidata a giovani ed inesperti cronisti mal pagati o non pagati affatto a fronte del rischio della vita o, nella migliore delle ipotesi, del far vivere nella paura le proprie famiglie. Non è possibile, non è accettabile che dopo sei anni il responsabile o i responsabili di un episodio circostanziato come questo non abbiano ancora un nome. La Prefettura di Vibo Valentia, sempre sensibile ai problemi dei giornalisti, stimoli, quindi, forze dell’ordine e magistratura a fare piena luce sull’episodio e ad assicurare i responsabili alla giustizia. Non è, inoltre, possibile che validi e stimati giornalisti siano costretti a chiedersi se valga veramente la pena rischiare la vita senza la certezza di uno stipendio a fine mese. E quanto sia giusto dover combattere con un altro ‘nemico’ che non impugna la pistola, ma ti toglie comunque il sonno e la dignità: l’editore che ti paga a singhiozzo o non ti paga affatto mentre continui, con serietà, professionalità e coraggio, a tenere alta la bandiera della qualità dell’informazione e della libertà di stampa”.

MARIO OLIVERIO – Presidente della Giunta Regionale della Calabria: “Sono certo che anche questo tentativo di intimorire uomini che amano la verità e il proprio lavoro, sarà respinto e rispedito al mittente. La Calabria che vuole tenere alta la testa e la schiena dritta, le istituzioni democratiche ed i cittadini perbene, che in questa regione sono la maggioranza e non vogliono cedere alla paura, sono profondamente vicini e solidali a quanti come Mobilio, Comito e Talarico si oppongono ai soprusi e ad ogni tipo di prevaricazione mafiosa. La nostra regione ha bisogno di liberarsi definitivamente dalla piaga della criminalità e diventare, finalmente, una regione ‘normale’, una terra libera da paure e minacce. Mi auguro che i responsabili di questo ennesimo, vile atto intimidatorio siano individuati al più presto e consegnati alle autorità competenti”.

GIORNALISTI D’AZIONE: “Dopo le vili minacce ai due giornalisti Pietro Comito, direttore di LaC News 24, e Francesco Mobilio, della redazione vibonese de Il Quotidiano del Sud, il movimento “Giornalisti d’Azione” esprime disprezzo per la parte «malata» della Calabria, quella della ‘ndrangheta, del malaffare, delle minacce a chi svolge il proprio lavoro e piena solidarietà ai colleghi. “Giornalisti d’Azione” esprime, dunque, rabbia per questi gesti vili che soffocano la democrazia, la libertà,i progetti e i sogni di chi lavora per costruire una Calabria nuova, diversa. Pertanto, il movimento si augura che i fautori di questo gesto vengano assicurati alla giustizia e, soprattutto, auspica che questo episodio possa finalmente essere occasione di mettere in atto una operazione di pulizia anche della cosiddetta «zona grigia», capace, cioè, di isolare coloro i quali pur non avendo la «patente» di mafiosi, e dunque pur non usando fucile e pistola, condizionano le persone in ogni ambito sociale, soffocando, nei fatti, ogni tentativo di cambiamento reale”.

SEBASTIANO BARBANTI – Deputato: “I giornalisti che hanno subito il grave atto intimidatorio hanno bisogno soprattutto delle istituzioni, non solo della solidarietà. Siamo alle solite: due giornalisti fanno il loro lavoro nell’amara terra di Calabria e le cosche, non appena hanno il sentore che siano emarginati dalle istituzioni, colpiscono. In questi casi è giusto che le istituzioni diano solidarietà a chi subisce questi atti meschini, ma ritengo che sia necessario soprattutto far sentire la presenza delle istituzioni con atti concreti, magari con la copertura politico-istituzionale delle indagini giornalistiche che hanno punto sul vivo le cosche. Detto questo sono disponibile nel supportare le loro future indagini giornalistiche e quelle in corso ed auspico che la politica tutta faccia seguire alla solidarietà azioni concrete affinché queste azioni deprecabili non abbiano più niente a che fare con la nostra terra e la nostra cultura”.

DORINA BIANCHI (deputato e componente della Commissione Parlamentare Antimafia): “Qualcuno avrebbe voluto rovinare il loro natale, ma non c’è riuscito perché la forza delle idee e della verità è più forte di qualsiasi minaccia ed intimidazione. Piena solidarietà ai due giornalisti Pietro Comito, direttore responsabile dell’emittente televisiva La C, e Francesco Mobilio, del Quotidiano del Sud per il grave atto intimidatorio perpetrato nei loro confronti. Un atto di violenza che ferisce la coscienza democratica della città e di tutti coloro che credono nei valori e nei principi della democrazia, della convivenza civile e della verità”. Auspichiamo dunque che, anche alla luce di quest’ultimo episodio di intimidazione di chiara matrice ndranghetista, le indagini della magistratura e delle forze di polizia possano imprimere quella svolta necessaria per assicurare alla giustizia i responsabili delle organizzazioni malavitose e della criminalità in Provincia di Vibo Valentia”.

 

Gli auguri di Talarico al nuovo questore Carella

Reggio Calabria – ”Al nuovo questore di Catanzaro, Vincenzo Carella, formulo gli auguri piu’ sentiti di buon lavoro, certo che la notevole esperienza acquisita sul campo e la conoscenza del territorio calabrese, nei vari incarichi ricoperti, rappresentino una basa solida nella lotta alla criminalita’ e per l’affermazione della sicurezza e del bene comune”. E’ quanto scrive in una nota il presidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, che aggiunge: ”Mi ha, particolarmente, colpito la volonta’ espressa dal neo questore di lavorare vicini alla gente per aumentare il grado di fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato. E’ l’aspetto sociale, sempre piu’ importante, dell’attivita’ delle Forze dell’Ordine che fanno della prevenzioneun momento prezioso delle loro strategie operative”.

Rieletto Talarico Presidente del Consiglio regionale

REGGIO CALABRIA – Francesco Talarico (Udc) è stato riconfermato alla carica di Presidente del Consiglio regionale con trenta voti. L’elezione è avvenuta intorno alla 14, Talarico ha ottenuto 29 voti della maggioranza ed uno dal consigliere dell’opposizione Mirabella. I due vice presidenti invece sono Alessandro Nicolò (Pdl) per la maggioranza e Pietro Amato (Pd) per l’opposizione. Durante l’ultima votazione sono stati eletti i segretari-questori, Francesco Sulla (Pd) per l’opposizione e Giovanni Nucera per la maggioranza.