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Fit- Cisl:« I dipendenti della Ecoservizi attendono l’erogazione dello stipendio»

LAMEZIA TERME (CZ) – «L’erogazione della mensilità di novembre aveva fatto sperare in una risoluzione positiva della vertenza che interessa i lavoratori della ditta Ecoservizi S.r.l. dei cantieri Unione dei comuni Versante Ionico, purtroppo così non è stato. Nonostante le rassicurazioni fornite- dichiara il segretario regionale della FIT-CISL, Antonio Procopio- , a oggi, i lavoratori devono ancora percepire la paga relativa ai mesi di dicembre, gennaio e tra qualche giorno si aggiungerà anche quella di febbraio. La notizia del rigetto da parte del Tar del ricorso presentato dalla società in merito alla riduzione del 28,10%, attuata dall’ente sul canone da corrispondere per il servizio, dovrebbe, di fatto, sboccare qualcosa visto che più volte abbiamo assistito ad un balletto di responsabilità tra società ed ente committente. La misura è colma, i lavoratori e le loro famiglie ormai allo stremo non possono più sopportare ulteriori ritardi e quindi, in assenza di risposte concrete e certe sull’erogazione delle mensilità, questa organizzazione avvierà tutte le azioni di lotta previste dalla normativa vigente».

Tribunale Amministrativo Regionale, inaugurato oggi il nuovo anno giudiziario

CATANZARO – Il Tribunale amministrativo regionale ha inaugurato oggi il nuovo anno giudiziario. Il presidente del Tar, Vincenzo Salomone, ha incontrato i giornalisti, sottolineando il forte operato svolto dal Tar nel 2016, come i grandi risultati raggiunti nelle risposte di giustizia in tempi brevi citando il caso dei 46 ricorsi e delle 34 sentenze in materia di interdittive antimafia, l’accelerazione dei giudizi in materia di appalti (di 98 ricorsi presentati 58 sono stati definiti e 31 sono già assegnati a udienza per la decisione) e le 80 sentenze in ambito sanitario.

«In una regione che ha una economia basata per quasi il 70% sulle risorse della pubblica amministrazione – ha dichiarato Salomone – è evidente la pressione e il peso che c’è sulla nostra attività. Il lavoro profuso con impegno dai magistrati e dal personale di segreteria ha consentito, tuttavia, di raggiungere nel 2016 importanti risultati come la notevole riduzione dell’arretrato».

Trivellazioni nel mar Jonio, Rizzo:«Siano i sindaci parte attiva nel ricorso al Tar»

CATANZARO – L’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo esprime grande preoccupazione per le autorizzazioni che sono state concesse alla Global-Med e che riguardano l’attività estrattiva al largo delle coste calabresi. La linea di contrasto della Regione Calabria alle trivellazioni nel mar Jonio era stata già stata espressa dalla Rizzo con la lettera del 16 novembre 2016 indirizzata al Ministro Galletti. Nella missiva veniva richiesta la sospensione delle autorizzazioni concesse ed un incontro per concordare le azioni a tutela del nostro mare. Non solo non c’è stata risposta, ma sono state rilasciate nuove autorizzazioni eludendo completamente  i dettami del Decreto Legislativo n. 625 del 25 novembre 1996, il quale vieta che un singolo gestore possa avere la titolarità di un permesso di ricerca in un’area superiore a 750 kmq. Per tali motivi la Regione Calabria ha deciso di proporre ricorso avverso tali autorizzazioni. «Chiederò – dichiara l’assessore Rizzo – a tutti sindaci dei Comuni costieri interessati all’attività di ricerca di idrocarburi, con l’utilizzo della tecnica air gun, di farsi parte attiva nei ricorsi da proporre al Tar Lazio, affinché si possa mettere in campo una sinergica azione di contrasto in un braccio di mare che, artificiosamente, al fine di aggirare la norma, appare suddiviso in due porzioni contigue. Noi siamo e saremo sempre in prima linea – rimarca – nella difesa del nostro territorio. Contrasteremo con tutti i mezzi a nostra disposizione tali attività sulle nostre coste e nei nostri mari.  Consideriamo non più tollerabile che ancora, dopo tanti anni dalla realizzazione dei primi pozzi, manchi una mappatura dello stato dell’arte che sia  in grado di stabilire il reale impatto che le trivellazioni hanno sull’ambiente. Per questa ragione ritengo che il rilascio di ulteriori autorizzazioni da parte del Ministero debba cessare in attesa di definizione della situazione e della sua evoluzione, tenendo conto,  purtroppo, che già  molto danno è stato provocato».

Consiglio Provinciale, “Oggi si pone fine alla vicenda Occhiuto”

COSENZA- Una bella pagina istituzionale, quella del Consiglio Provinciale odierno, che pone definitivamente termine alla vicenda che ha visto coinvolto l’ex Presidente Mario Occhiuto,  decaduto a seguito delle diverse sentenze di Tar e Consiglio di Stato.In apertura dei lavori presentata dal Consigliere Franco Bruno una pregiudiziale di legittimità; questione del tutto insussistente ai sensi della Legge Delrio, rafforzata dalle Sentenze del TAR e Ordinanza del Consiglio di Stato, come spiegato dal Segretario Generale Umberto Greco. Due sono state le surroghe, approvate all’unanimità dal Consiglio Provinciale: quella che ha visto il Consigliere Antonio Russo succedere al decaduto Consigliere Pietro Lucisano, che ha peraltro inviato le proprie dimissioni; e quella del Consigliere Basilio Ferrari, succeduto al già consigliere provinciale Lino Di Nardo. Il Consiglio è terminato con la presa d’atto della Sentenza del TAR Calabria, SEZ I, N. 1834 del 16 settembre 2016, con otto voti a favore e tre astenuti (Lamboglia, Serra e Ramundo).Botta e risposta fra Bruno e Nicoletti, con il primo che – prima di abbandonare l’aula – ha accusato il collega consigliere di avere cambiato casacca. Dura la risposta di Lucantonio Nicoletti, che ha accusato Franco Bruno di aver svolto illegalmente il ruolo di Vice Presidente per otto mesi e oggi quindi parla in nome e per conto di altri, nel mentre «io non devo niente a nessuno, perché sono stato candidato in una lista civica e non ho avuto incarichi».Pacati i successivi interventi dei Consiglieri provinciali, anche di minoranza. A intervenire i Consiglieri Serra, Capalbo, Ramundo, Lamboglia, Pascarelli e Russo. Si è parlato da “uomini delle istituzioni”, perché c’è una macchina che deve riprendere il cammino e arrivare in porto: c’è un Funzionario dello Stato che fornisce le necessarie garanzie ed è necessario chiudere questa esperienza con dignità e con rispetto verso l’Ente.Evidente in chiusura la soddisfazione del Presidente Di Natale, che ha richiamato la pacatezza della discussione: «Sono felice e ringrazio chi, insieme a me, ha contribuito a vincere questa battaglia di legalità. Oggi è stata registrata una bella pagina istituzionale ed è stata garantita la continuità amministrativa della Provincia di Cosenza».

Provincia Cosenza, la dichiarazione di Guccione dopo la sentenza del Tar

COSENZA – Dopo la sentenza di oggi emessa dal Tar della Calabria, che ha annullato la convocazione delle elezioni per l’elezione del consiglio provinciale ma non del presidente, si espresso sulla vicenda anche Carlo Guccione, consigliere comunale alla guida della coalizione La Grande Cosenza: «La sentenza pronunciata oggi dal Tar della Calabria ha messo in evidenza in modo inequivocabile che Mario Occhiuto, dal momento della sua decadenza da sindaco avvenuta nel mese di febbraio in seguito alle dimissioni della maggioranza dei componenti del consiglio comunale, ha avuto come effetto la decadenza da primo cittadino ma anche da presidente della Provincia di Cosenza. Addirittura, la sua rielezione a sindaco non ha comportato in modo automatico la sua ripresa di funzione da presidente della Provincia. È evidente che da febbraio ad oggi ha ricoperto questa carica in maniera del tutto illegittima. Ha utilizzato la carica di presidente abusivo della Provincia per la formazione delle liste e per la campagna elettorale nelle ultime elezioni amministrative di Cosenza. Con questa sentenza – ha proseguito Carlo Guccione – del Tar della Calabria iniziano ad essere ripristinate le regole democratiche da lungo tempo calpestate nella nostra città per favorire interessi, clienti e amici. Finalmente incominciamo a vederci chiaro. Si tratta di una prima tangibile conferma di quanto abbiamo sostenuto in questi ultimi mesi. La democrazia e il funzionamento trasparente delle istituzioni, a partire dalle più elementari regole, sono state piegate a una logica personalistica tesa a usurpare i diritti dei cittadini utilizzando funzioni e cariche istituzionali addirittura senza averne alcun diritto».

 

Provincia di Cosenza, il Tar annulla convocazione elezioni. Occhiuto si rivolge al Consiglio di Stato

COSENZA – Un nuovo terremoto scuote la politica a Cosenza. Il Tar della Calabria, infatti, ha disposto l’annullamento del decreto 4/16 con il quale il presidente della Provincia Mario Occhiuto aveva indetto i comizi elettorali per la tornata di secondo grado del consiglio provinciale e non per l’elezione del presidente.

img_20160916_163307I particolari sono stati resi noti durante una conferenza stampa indetta dallo stesso di Natale questo pomeriggio, l’ennesima conferenza stampa. Questa volta la sentenza si pronuncia sul ricorso fatto a nome del consigliere comunale Marsico che, insieme ad un gruppo più nutrito di consiglieri, chiede l’annullamento delle elezioni fissate per il 23 ottobre da Mario Occhiuto. La data era stata decisa non a caso; proprio in quel periodo decadranno le cariche dei consiglieri provinciali le cui funzioni durano due anni. Erano stati eletti infatti il 13 ottobre del 2014 e secondo Occhiuto quindi, riferendosi alla legge 56 del 2014, il corpo elettorale sarà costituito da sindaci e consiglieri, in carica alla data del 23 ottobre. Il consigliere Di Natale è di altro parere perché da qualche mese rivendica la titolarità a presidente del consiglio in qualità di consigliere anziano dichiarando, con tanto di leggi e ricorsi al Tar, che Mario Occhiuto è decaduto dalla carica di Presidente della Provincia di Cosenza quando è decaduto anche come sindaco della città.

Di Natale, accompagnato dall’avvocato Enrico Morcavallo che ha illustrato tecnicamente la sentenza del Tribunale Amministrativo, ha tenuto a precisare che questa che si sta configuando come una battaglia non è per conquistare una poltrona bensì per ripristinare la legalità e la nota con cui Occhiuto avrebbe indetto le elezioni, l’unico decreto adottato da Presidente della Provincia, oltre ad essere un atto senza alcuna valenza giuridica, perché proveniente da soggetto che non ha requisiti per farlo, rappresenta anche un reato denunciato alla magistratura competente. Anzi i reati sarebbero due, aggiunge l’avvocato Morcavallo, quello di abuso d’ufficio e quello di mancata osservazione dolosa del provvedimento di un giudice. Insomma per come scritto sulla sentenza la norma dello statuto deve essere disapplicata. Al verificarsi del fatto delle dimissioi contestuali della maggioranza dei consiglieri comunali si verifica l’effetto della decadenza del sindaco e del presidente della provincia.

Intanto Mario Occhiuto prende atto della sentenza, pur non condividendo l’apparato logico giuridico, e dichiara di impugnarla davanti il Consiglio di Stato.

<<La sentenza, tuttavia, non ha l’effetto di individuare un mio eventuale sostituto, né tantomeno ne indica alcuno e pertanto rimane, comunque, in carica il vicepresidente Lino Di Nardo.

Pertanto se il Consiglio di Stato confermerà la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, sarà mia cura trarne le conseguenze.

Resta il fatto che la legge Delrio di riforma delle Province dimostra tutte le sue lacune, motivo per cui l’interpretazione risulta poco chiara sotto diversi aspetti>>.

 

Fiorenza Gonzales

Provincia, il Tar accoglie il ricorso di Graziano Di Natale

COSENZA – Il Tar ha accolto il ricorso di Graziano Di Natale, consigliere provinciale del Partito Democratico che sarebbe dovuto subentrare alla presidenza della Provincia al posto di Mario Occhiuto dopo lo scioglimento del consiglio comunale e la fine anticipata dell’amministrazione di Palazzo dei Bruzi. La conseguenza, sul piano tecnico, dovrebbe essere la nullità di tutti gli atti firmati da Occhiuto dopo lo scioglimento del consiglio comunale, compresa la nomina a vicepresidente di Franco Bruno divenuto subito dopo, presidente facente funzioni. Maggiori informazioni saranno rese note nel corso di una conferenza stampa già convocata per il primo pomeriggio proprio presso il palazzo della Provincia di Piazza XV Marzo.

Coldiretti, Tar sospende piano straordinario malattia Vescicolare Suina

CATANZARO – “Non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire.” Questo il commento a caldo dopo che il Tar della Calabria sede di Catanzaro, a seguito del ricorso presentato dalla Coldiretti Calabria e Associazione Regionale Suinicoltori Calabresi (ARS), per tramite dell’avv. Giovanni Spataro, nei confronti  il Commissario ad acta alla Sanità, la Regione Calabria ed altri con ordinanza  ha sospeso, in larga parte, il provvedimento impugnato e cioè  il Decreto Commissariale n. 139 del 22.12.2015, riguardante “Piano Straordinario per l’acquisizione della qualifica di Regione accreditata per la Malattia Vescicolare dei suini, nonché del detto Piano Straordinario, della relativa modulistica tutto pubblicato sul BURC del 08.01.2016.” “I giudici amministrativi – commenta un soddisfatto Pietro Molinaro – hanno sopperito all’arroganza della Task Force servizi veterinari regionali, che nonostante nostre documentate note sull’argomento, senza risposta, ed incontri nonché la richiesta ufficiale di revoca in autotutela del Decreto, è voluta andare avanti con pessimi risultati. Gli abbattimenti e le macellazioni “sommarie” previste nel piano, senza compensazione economica, portavano un danno schiacciante agli allevatori, già in forte difficoltà. Senza dire poi del vulnus al prestigioso patrimonio suinicolo regionale e alla filiera suinicola dei quattro salumi DOP che vanno difesi quale vera e propria ragione di interesse pubblico. Adesso, al fine di eliminare, prima della sentenza di merito, gli aspetti critici connessi al Piano di eradicazione del Commissario ad Acta  ed evitare ulteriori guai e problemi agli allevatori suinicoli è urgente – chiede Molinaro – che venga fissato un incontro con il Ministero della Salute – Direzione Generale della Sanità Animale, già avanzato  con nota del 1 aprile u.s. per tramite dell’Associazione Nazionale Suinicoltori.”

Cosenza Popolare fuori dai giochi, l’NCD farà ricorso al TAR, “provvedimento ingiusto e antidemocratico”

Cosenza ( Cs) – “C’è stato comunicato ufficialmente che la lista Cosenza Popolare è stata ricusata per motivi esclusivamente  di carattere formale. Al fine poter garantire la regolare presenza di una parte politica che nelle ultime elezioni regionali è stata la prima forza nella città di Cosenza, abbiamo deciso di proporre ricorso giurisdizionale dinnanzi al TAR Calabria di Catanzaro affidando l’incarico all’ Avv. Giovanni Spataro del foro di Cosenza”. Questo quanto diffuso da una nota della segreteria regionale NCD.  “Tale ingiusto ed antidemocratico provvedimento ci impone di reagire nelle forme consentite dall’ordinamento al fine di salvaguardare il diritto costituzionalmente garantito di partecipazione popolare  e di rappresentatività di ogni aggregazione politica presente sul territorio.Registriamo, nello stesso tempo,che parteciperanno alla competizione elettorale liste zeppe di personaggi squalificati che ammorbano l’aria democratica della città, mentre  le istituzione preposte al controllo fingono di non vedere.Questa è una città ammalata, che viene infangata ogni giorno da connivenze, reticenze  ed atteggiamenti omertosi che fanno grande la zona grigia e determinano un arretramento costante della parte laboriosa ed onesta della comunità.

Regione Calabria, Il dipartimento Lavori pubblici si esprime sul TAR

CATANZARO- Il Dipartimento regionale “Lavori Pubblici” – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – rende noto che il Tar di Catanzaro, con sei sentenze pubblicate negli ultimi giorni, ha respinto i ricorsi presentati da altrettanti Comuni avverso le deliberazioni della Giunta Regionale n. 370 /15 e n. 337/2015 che disciplinano, a favore dei Comuni, il beneficio del pagamento mediante rateizzazione pluriennale o compensazione per sola cassa del debito maturato per il servizio idropotabile (per gli anni 1981-2004) e per il servizio di raccolta dei rifiuti (dal 2014). La pubblicazione delle sentenze favorevoli alla Regione costituisce una buona occasione per ribadire ulteriormente che il sistema di rateizzazione e compensazione proposto dalla stessa Regione rappresenta una utile opportunità per i Comuni morosi al fine di ridurre l’incidenza del debito pregresso non solo sugli equilibri di bilancio ma anche, e soprattutto, sulle tasche degli stessi cittadini. E’ infatti obbligo di ogni pubblica amministrazione, non solo di iscrivere in bilancio tutti i debiti pregressi, ma anche di ripianare lo stesso debito. Questo significa, in concreto, che, a tal fine, il Comune deve ridurre le spese o aumentare le entrate e quindi gravare sui cittadini. Nel caso in cui il Comune non manifesta interesse a rateizzare o compensare, la Regione – al fine di assicurare il rispetto delle norme di legge – dovrà ricorrere a mezzi coattivi di riscossione integrale di quanto dovuto. Ciò considerando, l’auspicio del Dipartimento è che i Comuni morosi, nell’interesse dei cittadini e al fine di assicurare l’equilibrio del proprio bilancio, provvedano al più presto a verificare la loro posizione, prendendo contatto con gli uffici regionali,secondo le indicazioni pubblicate on-line sul sito web del Dipartimento Lavori Pubblici, Infrastrutture, Mobilità (per le questioni del servizio idrico) e sul sito web del Dipartimento Ambiente e Territorio (per quanto riguarda i rifiuti).

regione_calabria_presidenza_della_giunta_regionale