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Deteneva in casa rari esemplari di tartarughe, una denuncia

CROTONE – Il Nucleo operativo delle Guardie ecozoofile di Fareambiente di Crotone, insieme ai carabinieri di Cutro, su delega della Procura della Repubblica, a conclusione di un’attività ispettiva finalizzata alla repressione della detenzione illegale di specie animali protette, ha denunciato G.F., di 30 anni. La denuncia è scattata dopo che si è  scoperto che il trentenne custodiva in casa nove esemplari di Testudo Hermanni, specie protetta dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione. G.F. è accusato, in particolare, di detenzione illegale di specie protette e ricettazione. Gli esemplari di tartaruga, tre adulti e sei nati da pochi mesi, sono stati sequestrati e affidati alle Guardie Ecozoofile in attesa del trasferimento al Centro recupero animali selvatici.

Stop a ruspe e trattori per le spiagge. A rischio le tartarughe in periodo riproduttivo

CATANZARO – Le spiagge calabresi, scrigno di biodiversità per essere culla della tartaruga marina Caretta caretta e del Fratino Charadrius alexandrinus, sono in questi giorni violentate da ruspe e trattori per operazioni di pseudo pulizia e/o spianamento.

Operazioni sconsiderate, spesso finanziate dalla stessa Regione Calabria, che per una serie di motivi e coincidenze vengono svolte proprio nel periodo riproduttivo di Caretta Caretta e Charadrius alexandrinus, minacciandone gravemente il successo riproduttivo.

La Regione, consapevole del valore naturale e paesaggistico dei litorali calabresi, dovrebbe finanziare operazioni di pulizia solo se eseguite a mano, come fu nei primi anni 2000.

In attesa che tali disposizioni vengano con urgenza regolamentate nell’ambito dei Piani Comunali di Spiaggia, Legambiente Calabria chiede ai Comuni e agli stabilimenti balneari di sospendere qualsiasi operazione da parte di mezzi meccanici su tutto il territorio regionale, con particolare riferimento alla costa ionica reggina ormai riconosciuta quale più importante area di riproduzione italiana di Caretta caretta.

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Legambiente Onlus ha realizzato anche la “Tartafriendly”, una guida contenente indicazioni e consigli per una gestione consapevole di spiagge amiche delle tartarughe. La principale specie di tartaruga marina che frequenta le nostre coste è la Caretta caretta, anche se si incontrano anche la tartaruga verde (Chelonia mydas) e, più raramente, la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea)

La Caretta caretta è protetta dalle normative internazionali e nazionali: Convenzione di Washington (1973); Convenzione di Berna (1979); Convenzione di Bonn, (1979); Direttiva Habitat, 92/43/CEE e 2006/105/CE, relativa alla conservazione degli habitat; Convenzione di Barcellona (1995); Regolamento (CE) n. 1967/2006 del Consiglio del 21 dicembre 2006.

Le tartarughe marine sono animali straordinari, che passano la maggior parte della loro vita in mare, ma tornano sulla terraferma in occasione dei periodi di riproduzione, quando depongono le proprie uova in nidi che scavano nei litorali in prevalenza sabbiosi.

Le tartarughe marine suscitano una grande attrattiva per gli umani, affascinati da questi animali così tranquilli e sicuri da adulti, quanto teneri e indifesi quando, dopo circa 50 giorni, escono dalle uova per raggiungere subito il mare.

Per tutti questi motivi esse meritano di essere protette, soprattutto nel periodo di riproduzione, quando si trovano a condividere con la presenza umana alcuni tratti di spiaggia spesso molto belli e incontaminati.

 Per rendere più bella e accogliente, sia per i turisti che per la vita animale e vegetale presente, il tratto di spiaggia, Legambiente chiede ai gestori di evitare di alterare il profilo dell’arenile con azioni quali livellamenti, movimenti terra, spianamenti, escavazioni, poiché la pulizia meccanica, oltre a cancellare eventuali tracce di deposizione, può anche danneggiare i nidi non segnalati.

Le femmine di tartaruga marina, infatti, scelgono il sito di nidificazione valutando le caratteristiche della spiaggia e la distanza dal mare.

Preferiscono le spiagge ampie, che favoriscono una migliore scelta tra diversi siti idonei per deporre le uova.

La presenza di un nido di tartaruga marina può essere individuata dalle impronte lasciate sulla sabbia che indicano il percorso di risalita fino al luogo prescelto per l’escavazione del nido.

 Le tracce conducono a segni del ricoprimento della camera di deposizione delle uova, scavata dalla femmina con le zampe natatoie posteriori.

Detenzione illecita di tartarughe protette, denunciato giovane di 21 anni

CIRò MARINA (KR) – Il personale del Corpo guardie ecozoofile Fareambiente di Crotone con i Carabinieri della Compagnia di Scandale ha posto sotto sequestro a Cirò Marina ben 88 esemplari di tartaruga “Testudo Hermanni”, una specie protetta, nell’ambito di un’attività investigativa congiunta per il contrasto al traffico illecito di animali protetti. Un giovane, M.S., di 21 anni, le deteneva senza autorizzazione nella sua abitazione ed è stato denunciato per i reati di detenzione e vendita illegale di animali protetti e detenzione degli stessi in condizioni incompatibili con la loro natura, con conseguenti gravi sofferenze per la stesse tartarughe. Gli esemplari, di età compresa tra un mese e dieci anni, sono stati reintrodotti in natura in una zona protetta con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato.

Continua il salvataggio di Tartarughe a Crotone, soddisfazione da parte della Provincia

Crotone – Il centro di recupero “AMP” di Capo Rizzuto continua ad occuparsi del salvataggio delle tartarughe caretta caretta. Il 23 settembre è stato liberata una tartaruga ,ritrovata il 7 dello stesso mese. Il ritorno in mare, seguito alle dovute cure veterinarie, è avvenuto alla presenza di Simone Scalise, responsabile AMP, degli operatori della MISER.ICR e della Gestione Servizi Spa. Stano Zurlo, presidente della provincia di Crotone, si è detto soddisfatto dell’operazione.

Caretta Caretta recuperata da pescatori, si salverà? FOTO e VIDEO

LAMEZIA TERME – Una domenica mattina passata al mare nei pressi del pontile ex Sir. Due pescatori – uno è accompagnato dalla famiglia – avvistano un elemento in acqua: è una tartaruga. Una Caretta caretta, specie protetta. È ferita da un amo, sul guscio presenta della mucillagine. La tartaruga viene recuperata, nel frattempo viene chiamata la Guardia costiera. L’animale viene idratato, invano si cerca di liberarlo dall’amo che mette a repentaglio la sua vita. Sul posto giungono La Gamba, maresciallo della Guardia Costiera, Stefania Giglio, biologa del Centro Studi Cetacei Onlus, Battista Bonello e Antonio Romanello, veterinari dell’Asp – area C di Lamezia Terme. La tartaruga è stata chiamata Marti, è un piccolo di circa 5 anni del quale non è stato possibile individuare il sesso. E’ stata portata nel centro di recupero di Isola Capo Rizzuto: deve essere operata urgentemente altrimenti rischia di non sopravvivere.

Non è la prima tartaruga ritrovata sul Tirreno: negli ultimi due mesi si contano fino a tre esemplari al giorno ritrovati sulle coste tirreniche. Nel 90 % dei casi si tratta di animali morti. Le cause di una simile moria sono ancora sconosciute, le analisi per individuarle sono in corso. Quanto agli animali vivi, il più delle volte sono intrappolati dai fili delle lenze.

Quando viene avvistato un animale, è molto importante segnalarne la presenza. Si attiverà così la rete d’intervento per gli spiaggiamenti degli animali acquatici, individuata con DPGR – CA n. 104 del 29 Luglio 2013. Ne fanno parte le Asp (Azienda Sanitaria Provinciale), le sezioni degli IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) e, tra gli altri, le Capitanerie di Porto e il Centro Studi Cetacei Onlus che opera a titolo gratuito e volontario.

 

 

Il video

 

 

 

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Rita Paonessa

Strage di tartarughe sulle spiagge di Pizzo

VIBO VALENTIA – Ancora animali in pericolo. Decine e decine di tartarughe della specie “Testudo hermanni”, meglio nota come “tartaruga di terra” sono state ritrovate morte carbonizzate a causa di un incendio a Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia.

A fare la scoperta alcuni escursionisti che in una radura adiacente al mare hanno rinvenuto le tartarughe carbonizzate in una striscia di terra di neanche un chilometro. Molte delle tartarughe erano delle femmine adulte con più di 20 anni di vita e essendo questo il periodo delle schiuse delle uova, il numero dei decessi potrebbe essere più alto, considerando anche le piccole tartarughe morte sottoterra per ipertermia prima ancora di vedere la luce.

E’ il terzo anno consecutivo che a Pizzo, sempre nella stessa zona, gli incendi dolosi provocano una strage di tartarughe di terra, specie protetta dalla Convenzione di Berna e di cui è vietato il prelievo in natura e la detenzione non regolamentata da apposite documentazioni.

Strongoli: ventuno tartarughe marine nate sulla spiaggia

 

STRONGOLI (CROTONE) – Sono nate nella notte sulla spiaggia di Strongoli Marina, Ventuno tartarughe marine della specie ‘caretta caretta’. Ad accorgersi della schiusa, sono stati un gruppo di turisti che ha notato i piccoli dirigersi verso la strada attratti dalla luci dell’abitato. Gli stessi turisti hanno avvisato le autorità comunali di Strongoli, grazie all’opera di alcuni volontari, si è provveduto a recuperare le piccole tartarughe e riportarle nel nido che è stato presidiato.

Vandali a “passeggio” sulle uova delle tartarughe marine

Palizzi (RC). E’ successo sulla spiaggia di Palizzi, a Reggio Calabria.I primi bagnanti che sono scesi in spiaggia ieri mattina, hanno subito notato che tutti gli ombrelloni, lasciati sul litorale anche di notte, erano stati  gettati in mare da alcuni vandali. E controllando il tratto, opportunamente recintato dai ricercatori del Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria, in cui due o tre esemplari di “Caretta Caretta” circa un mese fa avevano deposto le uova, si è fatta l’amara scoperta: i teppisti erano arrivati anche li, passeggiando tranquillamente sulle uova. Non resta che augurarsi che sotto i loro piedi le uova non siano rimaste del tutto o in parte danneggiate.

Ennesima Tartaruga Ferita Per Le Reti Da Pesca

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CATANZARO – Un esemplare di Tartaruga Marina è stato trovato, avvolto completamente da fili di nylon, nel mare di Scalea.

Il rettile, trasportato immediatamente al Centro recupero della Riserva Marina di Isola Capo Rizzuto, è deceduto per le numerose emorragie provocate dalla rete che gli aveva causato la necrosi delle pinne anteriore e posteriore sinistre.

Il Wwf rende noto che questo non è un caso isolato; altre 8 tartarughe sono state ritrovate con gravi ferite, tra cui 4 mortali, negli ultimi giorni.

In mare tartarughe curate in Cras

 

Catanzaro – Sono tornate in mare i 28 esemplari di tartarughe di Hermann rinvenute sul territorio in condizioni tali da renderne necessario il ricovero nel Centro recupero animali selvatici (Cras) dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro. Gli esemplari, completamente guariti, sono stati liberati sul litorale tirrenico catanzarese in un territorio ad altissima vocazione per la specie, caratterizzato da un bosco esteso di pino marittimo con arbusti tipici della macchia mediterranea.

 

(ANSA)