Archivi tag: Taverna

Catanzaro, presentato il progetto della “Città delle scienze ambientali: Fata” da realizzare a Taverna

CATANZARO – Ieri mattina, nella Sala Giunta della Provincia di Catanzaro, alla presenza del Presidente città delle scienzedella Provincia Enzo Bruno, del Sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino e della dirigente competente in materia di sviluppo locale Rosetta Alberto, è stato presentato il progetto “La città delle scienze ambientali: Fata, il villaggio degli elementi”, al fine di incrementare il turismo locale e realizzato con un finanziamento di circa 5 milioni di euro, nell’ambito del progetto integrato di sviluppo locale (PISL) “Natura: un ponte tra mare e montagna” del Por Fesr Calabria 2007 – 2013. Questo intervento rientra in un finanziamento totale del PISL di 17 milioni e 600 mila euro e vede la Provincia di Catanzaro impegnata a coordinare un partenariato di 35 membri, tra cui 27 comuni. “La Provincia di Catanzaro risulta essere tra i soggetti beneficiari di questo Progetto integrato di sviluppo locale per la realizzazione di Sistemi turistici locali, dimostrando una grande capacità progettuale e di intraprendenza” ha detto Bruno, che ha aggiunto: “Nonostante l’evoluzione normativa e l’incertezza del momento, non ci fermeremo per garantire qualità dei servizi”.

Attraverso questo progetto, Taverna va ad arricchirsi di una nuova struttura, un Parco didattico di educazione ambientale, come maggiore attrattore di turismo nell’ambito della Sila Piccola. Si tratta di un centro di natura permanente, che può offrire opportunità didattiche, nonchè di valorizzazione del territorio, attraverso, appunto, questo polo di attrazione, rivolto principalmente e non solo al turismo scolastico. In questo modo, un’area del Parco Nazionale della Sila in localtà Carbonello, non utilizzata finora, sarà riqualificata ospitando infrastrutture realizzate in materiale ecocompatibile e amovibili, per la collocazione degli strumenti e delle attrezzature per la fruibilità delle attività didattiche. Tant’è che per la realizzazione del progetto il Comune di Taverna ha siglato un accordo con un altro soggetto beneficiario, il Centro Nazionale delle Ricerche. Come ha precisato il primo cittadino tavernese, la stessa concezione architettonica degli spazi renderà impercettibile il confine tra esterno e interno, per integrarsi pienamente con i quattro elementi “radici” di ogni cosa: fuoco, acqua, terra e aria, FATA in una sola parola. Il percorso conoscitivo, inoltre, sarà parte di una dimensione ludica, in un percorso di apprendimento che consenta di disporre di esperienze multisensoriali. Infatti, all’interno della struttura è prevista la realizzazione di installazioni multimediali, come ha affermato la dottoressa Alberto. Nel villaggio della scienza sarà quindi possibile studiare il cosiddetto “effetto Venturi” attraverso un disco volante che resta sospeso in aria per riprodurre macroscopicamente il moto delle molecole in gas, istogrammi d’acqua, vortici di fuoco, gallerie del vento, quadri magnetici.

A tutto ciò, il Sindaco Tarantino ha aggiunto che l’Altipiano Silano è in lizza per ottenere il riconoscimento di bene patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

 

 

 

 

XXXII sagra della salsiccia e della patata silana

sagraTAVERNA(CZ)-Il fascino autunnale della Sila Piccola incontra i piaceri della tradizione più antica, in occasione della XXXII° Sagra della Salsiccia e della Patata Silana, che ha caratterizzato il week end  montano della provincia catanzarese.Trentadue anni di continuo mutamento, pur restano fedele alla sua appartenenza e alla sua terra madre: la splendida cornice naturale del villaggio Cutura Sila, grazie all’amministrazione del Comune di Taverna retta dal neo sindaco Sebastiano Tarantino.Una grande festa dell’arte gastronomica, caratterizzata dalla partecipazione di tanti diversi artigiani, provenienti da tutta la regione, che hanno guidato i visitatori verso la riscoperta di tesori culturali e culinari, che sembravano perduti.Dal cesto artigianale all’antico utensile da lavoro, dall’apicoltore al casaro, dall’espositore di formaggi e salumi tipici a quello di ortaggi e patate, passando per l’arte e le tradizioni, nelle quali musica e gioco hanno accompagnato i sapori e la naturalità di qualcosa di buono.Per dipingere al meglio il benessere si è pensato di articolare l’evento in due giornate, la prima dedicata esclusivamente all’esposizione di prodotti tipici e artigianali, la seconda dedicata alla preparazione delle pietanze a base di patata oltre che all’esposizione di prodotti tipici e artigianali come il giorno precedente.Le note della Banda musicale di Albi, lasciava spazio alle mazurke e alle tarantelle che scandivano il ritmo dei giochi di gruppo: dal Tiro alla Fune al gioco della Pignatta; dalla corsa con i sacchi ai giochi tradizionali a base di premi culinari, senza dimenticare i più piccoli, che hanno potuto  dar sfogo al loro divertimento nell’area gonfiabili allestita per l’occasione.Protagoniste dell’evento, come sempre, il prodotto primordiale del nostro territorio, la patata silana, proponendola sotto vari aspetti proprio nel periodo in cui essa viene estratta dal grembo della madre terra, così da farne anche assaporare la sua umile freschezza, mentre si sposa con la tradizionale salsiccia catanzarese.Un modello che continua a essere vincente perché, valorizza il territorio montano, favorendo la scoperta dei più antichi sapori, incentivando così il turismo locale a Km 0 e stimolando anche una conoscenza più forte e consapevole delle ricchezze culturali e ambientali del nostro territorio e della nostra tradizione.

Sequestrato manufatto abusivo

COSENZA –  Le operazioni di controllo effettuate dal Corpo Forestale dello Stato sul territorio dell’area protetta del Pollino, hanno portato ieri al sequestro di un manufatto eseguito senza le necessarie autorizzazioni. Gli uomini dei Comandi Stazione di Campotenese e Morano Calabro (CS), hanno messo i sigilli a un manufatto in corso di realizzazione in località “Taverna-Vallone Tiglio” del comune di Morano Calabro (CS), ubicato in zona 2 del Parco Nazionale del Pollino. Effettuati i dovuti accertamenti,  si è rilevato che la costruzione, facente parte di un plesso colonico, veniva realizzata quale ristrutturazione e ampliamento dell’opera edile esistente ma in assenza delle autorizzazioni previste per legge. Il CTA del CFS, il cui compito prioritario nel Parco è l’attività di sorveglianza, sulla corretta gestione del patrimonio edilizio delle zone tutelate contribuisce anche a diminuire il rischio sismico, oltre che il danno urbanistico, paesaggistico ed ambientale. Il trasgressore è stato deferito all’A.G. competente.

Arte: a Cotronei la mostra itinerante OMAGGIO a MATTIA PRETI

La mostra omaggio al pittore calabrese “Mattia Preti” a cura della pittrice Wilma Pipicelli, farà tappa a Cotronei dal prossimo 18 gennaio;

Dopo Taverna, (cittadina natale di Mattia Pre
ti),  Torino (nell’ambito del Salone del libro), San Giovanni in Fiore, Catanzaro, Pizzo Calabro e Reggio Calabria,  la mostra che ha fatto ufficialmente parte delle iniziative collaterali del quarto centenario della nascita del grande pittore, sarà ospitata presso la dimora storica del Palazzo Verga, nel cuore del centro storico di Cotronei.

Le Sanguigne e le terracotte dipinte a mano della Pipicelli, elogiate da tanti illustri personaggi e critici con in testa il Prof.Vittorio Sgarbi, (quale presidente del Comitato scientifico dell’evento culturale del secolo e che ha avuto come location Taverna)  potranno essere finalmente apprezzate anche a Cotronei e da tutti coloro che amano l’arte pittorica.

L’inaugurazione prevista per le ore 17,00 di sabato 18 gennaio, vedrà la partecipazione dei Sindaci dei comuni di Taverna e di Cotronei, Eugenio Canino e Nicola Belcastro, della studiosa pretiana Adalgisa Zarrella , della componente della Commissione Pari Opportunità di Cotronei Maria Rosaria Loria.

La mostra resterà allestita fino al prossimo 26 gennaio.

Centrale a biomasse di Sorbo San Basile, la protesta di chi non ci sta

TAVERNA (CZ) –  Era maggio, era il 2011. Il comitato ‘no alla centrale a biomasse di Sorbo San Basile’ cominciava ad organizzare la protesta. Ieri, a Taverna, ha chiamato a raccolta associazioni e cittadini. Perché la centrale a biomasse si è materializzata: sul BURC (Bollettino Ufficiale della Regione Calabria) del 15 ottobre 2012 è stato pubblicato il decreto che autorizza la ANZ – Power a costruire una centrale a biomasse a Sorbo San Basile, in provincia di Catanzaro. Località Piano di Moggio. A due passi dall’aria più pulita d’Europa, quella della Sila. Amministratori locali tra i progettisti. Potenza complessiva di 4,3 MW. Migliaia di tonnellate di legname da bruciare: più di quello presente sul territorio, ci spiegano alcuni esponenti del comitato. «Coinvolgeremo tutti i soggetti sensibili – hanno dichiarato – per produrre, entro il 14 dicembre, il ricorso al TAR e, se necessario, al Consiglio di Stato». Alla manifestazione è stato presente anche Salvatore Scalzo. Il consigliere del Comune di Catanzaro in quota PD si è impegnato a portare il caso in consiglio.

Quest’ estate il Ministero dell’Ambiente aveva dato parere negativo alla costruzione della centrale per vincoli dovuti a coltivazioni di prodotti con marchio Dop e Pat (Prodotti Agricoli Tradizionali). Nei giorni scorsi sono scattati gli avvisi di garanzia per presunte irregolarità nella pratica presentata per ottenere le autorizzazioni necessarie. Le indagini sono state condotte dalla Procura di Catanzaro.

Il comitato ‘no alla centrale a biomasse’ è contrario alla costruzione dell’impianto per i danni alla salute. Un esponente chiarisce un aspetto della normativa sulle biomasse e sulla classificazione dei rifiuti rispetto a cosa è possibile bruciare. «Spulciando la legge – spiega – si parla di imballaggi e rifiuti da imballaggio, legno, carta, cartone, vestiti (anche sintetici, quindi pure nylon e plastica), pannolini,assorbenti, altri prodotti tessili, oli e grassi animali commestibili, rifiuti biodegradabili – perché lo riscrivono?». Ma c’è chi dice sì alla centrale: per i posti di lavoro (qualche unità) e perché di rischi per la salute non ce ne sarebbero.

 

 

 

Rita Paonessa

r.paonessa@ottoetrenta.it

Taverna, abiti che possono raccontare la storia. Vestiti ritrovati da salvaguardare, Lucia Portoghesi: volontariato culturale

Lucia Portoghesi

TAVERNA (CZ) –  Una camicina per bambino, ricamata con un disegno detto ‘reticello umbro’, tipico della Firenze cinquecentesca. E’ impolverata, presenta alcuni buchi: segni del tempo passato in circa quattro secoli. E’ uno dei vestiti ritrovati, nella Chiesa di Santa Maria, una decina di anni fa. Potrebbe raccontare la storia di chi l’ha indossato, della sua famiglia, di un’epoca intera: il modo di pensare, i rapporti sociali, la vita quotidiana. Ma, per questo, è necessario salvaguardare gli abiti. Lo spiega Lucia Portoghesi. «Salviamo questo tesoro – dice – rimbocchiamoci le maniche tutti insieme».

L’archeologa e storica del costume venne chiamata a Taverna, a seguire i lavori poi bloccati. Ad oggi, i vestiti si sono ulteriormente deteriorati, alcuni sono stati aggrediti dalle muffe. E’ urgente, perciò, che si proceda a una corretta conservazione. Si tratta di disinfestare gli abiti per distruggere i microorganismi che li rovinano e reidratarli. In tempo di ristrettezze economiche, Lucia Portoghesi propone il volontariato culturale. Si potrebbe istituire una scuola di restauro a Taverna. Lei insegnerebbe gratuitamente, le operazioni più semplici potrebbero essere addirittura eseguite da tutti. Nello stesso tempo si formerebbero delle professionalità (alcune sue allieve di scuole passate lavorano a Berlino e Monaco). Il progetto pensato dall’archeologa ultraottantenne, dunque, valorizzerebbe le persone e il patrimonio artistico. Anche in vista del turismo e del quarto centenario di Mattia Preti.

La Chiesa di Santa Maria

Il ritrovamento dei tessuti risale al 2004. Nella Chiesa di Santa Maria vengono eseguiti alcuni lavori. Crolla un muro: si scopre una cripta, resti umani, vestiti, scarpe. Risalgono al tempo di Mattia Preti, appartengono alle famiglie nobiliari di Taverna. Lucia Portoghesi segue gli scavi. I lavori, però, vengono stoppati. A distanza di dieci anni, «recuperare questo patrimonio è importante».

Quanto alla camicina, da ricerche successive è emerso che a Firenze, nel 1500, venivano fatte ordinazioni di tessuti dalla Calabria: solo una delle informazioni celate dagli abiti ritrovati.

 

Rita Paonessa