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“Isole in rete” al Teatro dell’Acquario

Cosenza – Al Teatro dell’Acquario sabato 8 dicembre alle 21,00 e domenica 9 alle 18,00, la compagnia Sanpapié di Milano presenta “Io sono figlio”, un viaggio attraverso le immagini del nostro mondo contemporaneo, per esplorare alcune delle domande esistenziali che accompagnano la società di oggi.

Tre danzatori giocano con diverse qualità di movimento tra ironia, intensa fisicità e leggerezza. Nel tentativo di comprendere il loro diritto di nascita, si chiedono chi sono e da dove vengono. Lo spettacolo prosegue con la ricerca della compagnia sul tema dell’identità contemporanea. “Io Sono Figlio” debutta il 1 luglio al Festival delle Esperidi – Lecco – e in prima europea al Dance Base per Edinburgh Fringe Festival 2012.

Cast: Lara Guidetti, Francesco Pacelli, Federico Melca

Drammaturgia e testi: Marco Di Stefano

Coreografie: Lara Guidetti

Musiche: Marcello Gori

Costumi e scenografie: Giulia Bonaldi

Foto di locandina: Pino Montisci

Regia: Lara Guidetti e Marco Di Stefano

Sanpapié nasce nel 2007 dalla curiosità di un gruppo di persone affascinate dal corpo e dalla possibilità di sperimentare una formula in grado di fondere linguaggi artistici differenti. Su questo progetto si incontrano Lara Guidetti, coreografa e danzatrice, Sarah Chiarcos, drammaturga, Marcello Gori, musicista, e Fabio Ferretti, organizzatore. Il gruppo inizia ad esplorare le potenzialità comunicative del corpo e del movimento, affiancando al lavoro fisico un percorso drammaturgico e una ricerca sonora costante. Dal 2007 in poi Sanpapié produce BOH, solo di Lara Guidetti su drammaturgia di Sarah Chiarcos, Prima Persona, passo a due tra Lara e Francesco Pacelli, Modelli Tagliati in Carne [per l’esecuzione di un soggetto] e Come Una Piuma sul Pelo dell’Acqua. Nel 2012 Sanpapié produce e presenta Io sono figlio, di Lara Guidetti e Marco Di Stefano, spettacolo inserito nel progetto “Europe Inestable” finanziato dalla Comunità Europea.

Una barca per un viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso

Cosenza – Un uomo e una donna di bianco vestiti, immobili, eterei e minacciosi hanno atteso, sul palco del Teatro dell’Acquario, l’entrata dei numerosi spettatori e la loro sistemazione su quella “barca” invisibile che, da lì a poco, li avrebbe traghettati dall’Inferno al Purgatorio fino al Paradiso. Un viaggio lungo e tortuoso quello messo in scena, ieri pomeriggio, dalla compagnia di João Garcia Miguel; un viaggio, dal titolo “As Barcas” (The Boats), che per le tematiche e i gesti forti ha inchiodato lo spettatore alle sedute sbattendogli in faccia non solo i corpi nudi degli attori ma anche la cruda realtà e le acque, nere e putride, in cui oggi navighiamo.

Una rivisitazione in chiave moderna, innovativa e tecnologica dei testi del 1400 dell’autore portoghese Gil Vicente; parole che prendono corpo sul palco e corpi che diventano parola, si sostituiscono ad essa perché, come ripetuto più e più volte nel corso dello spettacolo, “non possiamo permettere che la parola prenda potere, dobbiamo passare ai fatti”.

Un viaggio che parte dal profondo e oscuro Inferno in compagnia di lussuriosi, accidiosi, ignavi, avari; dannati ormai senza possibilità di redenzione destinati a scontare pene in eterno; la metaforica barca si insinua velocemente nel Purgatorio dove la schiera di anime attende l’assoluzione e, infine, si giunge al tanto osannato Paradiso dove tutto splende tra canti, ave maria e processioni.

A parlare sono stati i corpi degli attori invasati, tramortiti, sensuali, vestiti e poi completamente nudi come a voler sottolineare che la vergogna, il pudore non appartengo per natura all’essere umano ma sono delle sensazioni indotte da una Chiesa che ci vuole costantemente ricordare la nostra propensione ad essere peccatori, la nostra tendenza a seguire le orme di Adamo ed Eva che, senza ritegno alcuno, hanno violato il precetto divino mangiando la mela.

Un viaggio austero e perverso, dunque, puntellato da momenti di stridente sarcasmo; una critica aspra e feroce alla nostra società, al nostro modo di vivere e al nostro diventare complici insospettabili di un mondo in cui vigono omertà, clientelismo, false ideologie politiche, finto senso della patria e apparente e ostentata devozione a Dio. Nessuno è uscito illeso dal “campo di battaglia”, nessuno è stato risparmiato; da Berlusconi alla Merkel, da Gesù che urla il suo amore per la Maddalena al politico che si insinua nel pubblico e, come in ogni campagna elettorale, presenta il suo programma distribuendo agli spettatori volantini bianchi; non una parola, non una frase perché oggi non c’è più politica ma solo volontà fittizie che non si trasformano mai in concretezza.

Una realtà cruda e nuda è stata messa in scena dalla compagnia di João Garcia Miguel, una realtà che si è insinuata nel corpo dello spettatore, lo ha attraversato, lo ha scosso, lo ha sconvolto e “stuprato”. Una perfomance memorabile che ha riscosso il consenso di tutti i presenti tra acclamazioni e calorosi applausi che non avevano nessuna intenzione di spegnersi. Uno spettacolo da digerire e metabolizzare mentre nella testa continuano a rimbombare come una cantilena le parole degli attori “non può esistere la sinistra senza la destra, il ricco senza il povero, la donna senza l’uomo, l’odio senza l’amore, non può esistere l’inferno senza il cielo”.

Annabella Muraca

João Garcia Miguel al Teatro dell’Acquario di Cosenza

COSENZA – Sabato 1 dicembre e domenica 2 alle ore 18 al Teatro dell’Acquario si esibirà la compagnia di João Garcia Miguel. Mercoledì 28 ottobre, invece,  sempre al teatro dell’Acquario la compagnia terrà un laboratorio per dare delle risposte a molte delle frequenti domande che lo spettatore contemporaneo si pone quando si confronta con i lavori di un artista.  L’obiettivo di questo laboratorio è quello di introdurre la performance “As barcas” e decifrare alcuni punti concettuali: è un percorso non solo per attori ma anche per studenti e in generale per il pubblico che è curioso di conoscere. La modalità didattica cercherà di favorire la partecipazione e la condivisione di opinioni. Per interagire con i partecipanti verranno mostrate alcune immagini della produzione “As barcas” che poi saranno seguite da esercizi pratici. I partecipanti interessati possono richiedere materiale ausiliare come testi e note di lavoro del processo creativo.

La compagnia nasce nell’Ottobre del 2002 grazie al lavoro di ricerca del fondatore João Garcia Miguel. Nel 2004 vengono fondati due spazi “ Espaço do Urso” e “dos Anjos” a Lisbona dove si lavora sulla creazione e sulle performing e visual arts. La JGM cerca di stabilire partnership nazionali e internazionali con istituzioni, gruppi artistici e artisti indipendenti con i quali condividere gli stessi valori.

I testi di Gil Vicente (La “Barca in Paradiso”, la “Barca in Purgatorio” e la “Barca all’Inferno”) sono come un viaggio. L’autore portoghese alimenta la creazione della compagnia di João Garcia Miguel, fatta di parole che sono incise nei corpi. L’interesse verso il mondo medievale si adatta bene al lavoro della compagnia sui testi classici. E’ un investimento nella ricerca per scoprire che esistono prospettive differenti per leggere il mondo. In questi viaggi nel passato, la compagnia riscopre il concetto medievale di “sconvolgere il mondo e metterlo alla rovescia”, concetto diventato uno dei sottotitoli della stessa drammaturgia di “As Barcas”. La performance coesiste con le nuove tecnologie interattive real time: con esse, si ritorna al tema del viaggio: viaggio verso un corpo impossibile, sconosciuto, perso in un labirinto fatto di sensi, condannato a morte, senza tempo, che si muove in uno spazio al di là della vita. Questo spazio funziona come gli specchi invertiti che riflettono il mondo alla rovescia. Un mondo impossibile.

Ulteriori informazioni al sito del Teatro dell’Acquario.

 

Un viaggio tra identità, famiglia e memoria

Cosenza – Nessuno spettacolo, nessun attore, nessun palco; solo un viaggio tra diversi luoghi, diverse identità e diverse storie. Un viaggio non metaforico ma reale che ha portato gli spettatori dietro le quinte del Teatro dell’Acquario per esplorare luoghi, storie, volti, voci.

È così che il “Teatro de lo Inestabile – Valencia”, con lo “spettacolo” El desencanto, è riuscito prima a forzare e poi ad abbattere completamente la quarta parete; quel muro immaginario che usualmente vede lo spettatore da una parte e l’attore dall’altra senza però avere la possibilità di contaminarsi. I componenti del Teatro de lo Inestabile hanno dunque deciso di dare un taglio netto alle tradizionali rappresentazioni teatrali e di dare più valore al contatto con l’altro, con il diverso da sé; si è deciso di scendere dal palco per viaggiare insieme agli spettatori e spiegare la scelta di uno spettacolo che ha più il sapore di uno studio, di una ricerca antropologica.

Un viaggio, un documentario che raccoglie esperienze di vita legate al cambiamento, alle nascite, alla morte; un percorso che si è snodato tra ricordi, pensieri, riflessioni di gente comune che sui sacrifici, sul lavoro, sul dolore e sulle gioie ha costruito la propria identità.
Un viaggio in parte preparato e in parte costruito insieme agli spettatori che, partecipi ed entusiasti, hanno deciso di condividere e mettere in comune le vicende che li hanno segnati e resi quel che sono. Un lungo serpentone di persone, ognuno con la propria storia, ognuno con le proprie speranze e le proprie paure rivolte al futuro; un serpentone che si è snodato tra scale, quinte, camerini riempiti con oggetti inermi e televisioni che proiettavano volti di sconosciuti dalle storie però familiari.

Le persone accorse a teatro hanno dunque visitato tre diversi spazi; in primis quello privato legato alla memoria e al ricordo; in questo caso il teatro degli eventi è l’oikos, la casa, il luogo intimo e privato per eccellenza dove tutto si consuma e nulla di disvela essendo, infatti, il luogo della riservatezza; la casa diviene così il simbolo della famiglia che si protegge chiudendosi a riccio e cercando sempre la benedizione dell’altro. Si è poi passati al luogo pubblico dove, grazie all’incontro con l’altro, si costruisce l’identità e, infine, si è passati al terzo e ultimo spazio; il teatro che, invece, è il luogo in cui l’identità si sfalda perché si vestono i panni di qualcun altro.
L’identità è come quell’uomo che cammina sul bagnasciuga, cammina guardando in avanti per costruire qualcosa ma, nello stesso tempo, dietro di sé lascia delle orme che andranno a comporre la sua storia, quello che con il tempo diventerà ricordo.

L’identità è dunque passato, presente e futuro; è ciò che è stato, ciò che è e ciò che, forse, sarà.

Annabella Muraca

João Garcia Miguel al Teatro dell’Acquario

COSENZA – Sabato 1 dicembre alle ore 21, 00 e domenica 2 dicembre alle ore 18,00 al teatro dell’Acquario arriva l’autore portoghese João Garcia Miguel con la sua compagnia portando in scena i testi di Gil Vincente la “Barca in Paradiso”, la “Barca in Purgatorio” e la “Barca all’Inferno”-

La compagnia, inoltre, mercoledì 28 novembre dalle ore 19,00 alle ore 22,00 terrà sempre nel Teatro un laboratorio sulla creatività e sul rapporto tra testo classico e perfomance contemporanea.

Il laboratorio è rivolto a tutti, attori, studenti e curiosi.

Il fine settimana dei teatri cosentini

COSENZA – All’AcquarioBistrot di Cosenza va in scena “Berlino-Hollywood solo andata”, spettacolo di teatro-canzone a cura di Stefania De Cola e Luciano Pensabene. Le musiche suonate dal vivo sono di Raul Gagliardi.

Con riferimento alla Germania degli anni 20’e 30’ (Weimar), lo spettacolo segue la vicenda umana e artistica di una futura diva, dai primi passi in questo mondo di grande fermento culturale, l’esordio nei cabaret berlinesi (kabarett) sino allo sbarco negli Stati Uniti dove vivrà con trepidazione le fasi della seconda guerra mondiale in prima persona, esibendosi per le truppe. Un racconto biografico sullo sfondo della grande Storia.

Sabato 24 novembre alle 21,00 e domenica 25 alle 18,00 al Teatro dell’Acquario invece è in programmazione “El desencanto”, un viaggio verso diverse identità, età e luoghi d’incontro. Un percorso lungo i luoghi che pre-esistono nella città che abitiamo: il parco, la casa privata e le facciate che ci accompagnano quando camminiamo per le strade. Lo scopo della compagnia é quello di documentare il momento storico attuale dal punto di vista degli attori, prendendo in considerazione gli eventi che accadono nella sfera sociale, economica e politica. Il pensiero è rivolto agli avvenimenti sociali che stanno stravolgendo il concetto di famiglia, di politica, di città e nazione ed anche del progetto artistico dello stesso Teatro de lo Inestable.

Domenica 25 novembre alle 18,00 al Teatro Morelli sarà la volta de “Le avventure di Gian Burrasca” liberamente tratto da Il giornalino di Gian Burrasca di Luigi Bertelli (Vamba): adattamento e regia Lucia Catalano.

Il Teatro dell’Acquario presenta il Festival ‘Isole in rete’

COSENZA – Il Centro R.A.T. Teatro dell’Acquario, presenta una serie di spettacoli previsti nell’ambito del Festival “Isole in rete”. Tale progetto, che interessa l’arte del teatro e della danza, è finanziato dal programma Cultura della Commissione Europea. Il festival, sull’identità europea, coinvolge compagnie e teatri del Portogallo, Spagna, Italia e Germania, per contribuire all’incontro artistico e al confronto creativo tra professionisti e spettatori.

Gli spettacoli si terranno dal 24 novembre al 16 dicembre presso il Teatro dell’Acquario di Cosenza; il costo del biglietto intero è di € 8,50; inoltre è previsto uno sconto per gli studenti Unical e Danza, con un biglietto ridotto al costo di € 4,00. L’intero programma della manifestazione è sul sito: http://www.teatrodellacquario.com/news.php?nid=926. Da segnalare la partecipazione degli artisti del ‘Teatro De Lo Inestable’ di Valencia, della Compagnia ‘João Garcia Miguel’ di Lisbona, della ‘Provisional Danza Carmen Werner’ di Madrid e della Compagnia ‘Sanpapié’ Di Milano. Quest’ultima presenterà lo spettacolo di danza, musica e parole “Io Sono Figlio”.

Il Teatro dell’Acquario presenta i Bistroteatrali

COSENZA – Il programma dei Bistroteatrali prevede per il 15 novembre ‘Chiamatemi fred!’, tributo a Fred Buscaglione. Con Valentina Mazzuca, voce narrante e singer e il M° Francesco Tropea, piano e arrangiamenti. Il tutto sarà accompagnato da un menu vintage: strudel al salmone e ricotta, tortino di riso al forno, dessert di mele alla Strega.

Il 22 novembre ‘Berlino-Hollywood solo andata’ di Stefania De Cola e Luciano Pensabene. Con Stefania De Cola, Francesco Aiello e Raul Gagliardi; insieme il menù Marlene Monroe. Il 29 novembre ‘Accorduo’  con Fausto Scirchio, pianoforte/voce e Alessio Sisca batteria/basso. Brani inediti, reinterpretazioni di standards, sperimentazioni e improvvisazioni insieme al menu Melting pot. Il 6 dicembre ‘Camminanti’ a Vinicio Capossela Tribute con Sasà Calabrese, bass e vocal, Roberto Risorto, piano, Fabrizio La Fauci, drums. Il trio ripropone in chiave acustica i brani più rappresentativi. Menu Modi’.

Il 13 dicembre (MAD) Midnight Acoustic Duet  con Aurelia Zucaro, voce, e Riccardo Guido, chitarra acustica e loop machine. Un repertorio raffinato, che rivisita i grandi classici della musica italiana d’autore e li combina con gli standard blues e soul che hanno fatto la storia della musica americana. Menu Blues Alley. Il 22 dicembre ‘Prego: Venere E’ Servita’ tratto dagli atti unici di Aldo Nicolaj. Con Francesca Marchese e Francesca De Rose. Una donna, tante donne. Isteriche, sole, accompagnate, depresse, malate, tristi, felici, stanche, determinate, assolutamente determinate, malinconiche, puttane, tormentate ma tutte condite in salsa piccante. Menu Piccantino.

27 dicembre ‘Verdiana E Massimo Garritano Duo’ Immensamente Mia – il concerto acustico. Con Verdiana Zangaro, Voce e Massimo Garritano, Chitarra acustica e bouzuky. Rielaborazione del materiale portato al successo dall’indimenticata artista calabrese Mia Martini, pietra miliare della musica italiana. Una produzione Ragapelli Fam. Menu Alla Bagnarota. 3 gennaio Il meglio dei giochi natalizi  con il Menu Per Le Feste. Tutte le serate iniziano alle 21:00.

Acquario in Jazz 2012 Dal 16 Al 18 Novembre

saxCOSENZA – Questa mattina è stato presentato il programma di Acquario in Jazz 2012.

Venerdì 16 novembre, alle ore 21, aprono la rassegna i Steve Grossman Quartet, con Steve Grossman sassofoni, Dino Rubino piano, Emanuele Primavera batteria e Carmelo Venuto c.basso.

Sabato 17, sempre alle 21, è il turno degli Amanita, Raul Gagliardi chitarra, Carlo Cimino contrabbasso, Maurizio Mirabelli batteria e Nicola Sergio piano solo.

Infine domenica 18, alle ore 18:30, si esibiranno Mattia Cigalini ai sassofoni e Andrea Pozza al piano.

Le prevendite sono disponibili al Blu Gaja Vacanze C.so L. Fera (già d’Italia) 90 e Libreria Ubik via Galliano 4.

Info su www.teatrodellacquario.com