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Al Morelli in scena “Il tenace soldatino di stagno” la fiaba coraggiosa di Hans Christian Andersen

Cosenza ( Cs) E’ notte. Una notte speciale. Nel suo laboratorio il Babbo più famoso di tutti i babbi sta iniziando il suo viaggio intorno al mondo per consegnare i doni. E’ un viaggio che lui ed i suoi assistenti preparano molto accuratamente. Tutto deve essere pronto ed al suo posto.Tutto, tutto, tutto?  Non proprio tutto.           Quest’ anno tre giocattoli, per una strana sorte, vengono lasciati a casa. Un soldatino perché mancava lo stagno per fargli una gamba, una ballerina troppo perfetta consegnata in ritardo, un troll invidioso caduto dal sacco. Anche loro, però, avranno la loro storia. E sarà una storia di amore, di invidia e di tenacia. Una storia tra giocattoli; una storia in cui gli uomini non contano un gran che, i veri protagonisti sono loro. Così come nel racconto di Andersen anche qui i protagonisti umani sono a servizio a volte del racconto, a volte dei giocattoli, a volte della sorta. Fino a che, passata la nottata, la storia finirà, in una vampata, discreta e silenziosa come si è svolta, lasciando solo un piccolo cuore di stagno bruciacchiato nel camino testimonianza della tenacia di un piccolo soldatino. Quella tenacia propria dei bambini, anche se non ne riconoscono il nome: quella forza del cuore e della mente che li fa cadere e rialzarsi mille volte al giorno, che li fa provare e riprovare anche se “non si può!”, che fa mettere loro in fila suoni per riuscire a parlare A questa tenacia ed agli adulti che la riconoscono e la curano lo spettacolo è dedicato. Questo e tanto altro ancora sarà “Il tenace soldatino di Stagno”, lo spettacolo che andrà in scena al Teatro Morelli di Cosenza, a cura del Centro R.A.T domenica 03 aprile alle ore 18.00. 

Il Duo Messinese Carullo-Minasi chiude in grande stile il More Young

COSENZA – Ieri sera il teatro Morelli ha chiuso il sipario sull’ultima rappresentazione in programma per More Young, rassegna dedicata ai giovani artisti emergenti under 35.

Sul palco il duo messinese Carullo-Minasi con la loro “De Revolutionibus. Sulla miseria del genere umano”, con cui hanno vinto il premio Teatri del Sacro 2015. L’opera riprende due delle Operette Morali di Giacomo Leopardi: “Il Copernico” e “Galantuomo e Mondo”, portando in scena i testi originali e regalando al proprio pubblico uno spunto di riflessione sulla natura umana, usando raffinatezza nel proporre le parole dell’autore.

De Revolutionibus. Sulla miseria del genere umano

Amara ironia, una scenografia semplice, due figure sul palco, questi gli ingredienti che fanno di questa rappresentazione un progetto magnetico, in cui gli attori si rimbeccano, punzecchiano e interagiscono in maniera incalzante e mai noiosa.

Altro punto focale è l’amore per il teatro che nei tempi moderni, afflitti da una cultura che ci impone i 16:9 e le risate da poltrona, la società pian piano dimentica. Luci spente nei teatri e poltrone rotte abbandonate a loro stesse. Una prospettiva da arrestare, incentivando i movimenti culturali validi, come quelli emergenti che il More porta avanti con orgoglio.

Miriam Caruso
ph. Joe Santelli

Ultimo spettacolo per la rassegna More Young con Leopardi “in scena”

COSENZA – Si chiude il sipario su “MoreYoung”, la rassegna del “Progetto More” dedicata a giovani artisti emergenti e under 35. E’ ancora uno spettacolo, vincitore del premio Teatri del Sacro 2015, a calcare il palcoscenico di via Oberdan:  “De Revolutionibus. Sulla miseria del genere umano”, su testi originali di Giacomo Leopardi, dalle due Operette Morali: Il Copernico e Galantuomo e Mondo, diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi. L’appuntamento è venerdì 18 marzo alle ore 21.00.

Dopo il successo di Due passi sono, presentato al More nel 2013, ecco il nuovo lavoro del duo messinese. Uno spettacolo di grande semplicità formale, una partitura raffinata di gesti e parole, un’amara e ironica riflessione sulla natura dell’uomo. I due autori-attori, in scena con un improbabile Carro di Tespi, quasi due funamboli, artisti di strada d’altri tempi, raccontano e recitano intorno a una tematica “difficile” trasformandola, seppure con grande rispetto, in un’occasione ironica e divertente di riflessione. Un Leopardi ‘inedito’, in due atti unici definiti dagli autori “operetta infelice e per questo morale” e “operetta immorale e per questo felice.”

«Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi – affermano Carullo e Minasi. Passeggiando con il Maestro della più amara e saggia ironia, ci disperdiamo giocando con scenari che danno largo all’immaginazione, sperando di far scivolare il pubblico nella finestra di questo “oltre” che ancora in vita ci rimane e che può, con i suoi scherzi, renderci partecipi rivoluzionari del Sentimento del Sublime.»

Il successo di “Io, Mai niente con nessuno avevo fatto” sul palco del teatro Morelli

vucciria teatro1Si è tenuto ieri sera il tanto atteso spettacolo di Vuccirìa Teatro, compagnia teatrale indipendente di recentissima formazione, che ha portato sul palco del teatro Morelli il suo “Io, mai niente con nessuno avevo fatto”.

Il progetto non nasce dalla volontà di indagare su tematiche come la violenza, l’omofobia, la malattia, ma di raccontare una storia pura dove tutto ciò diventa contorno. Tematiche che corrono spesso il rischio di divenire una moda, un manifesto “rivoluzionario” che finisce  per restare ordinario e soprattutto autoreferenziale.

“Io, mai niente con nessuno avevo fatto” narra la storia di Giovanni, personaggio che rappresenta l’incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa e arriva credere a tutto quello che gli viene detto. La scelta è quindi quella di raccontare il “come” e non il “perché”, nel tentativo di mettere a nudo un’anima, spogliata da ogni sua infrastruttura, per crearne un modello di riferimento che, attraverso il personaggio di Giovanni, sia valido per tutti e non solo per quelle categorie che si riconoscono nell’omosessualità o nella malattia o nell’ignoranza, in uno scenario bruto, crudo, violento e forte di una Palermo senza filtri.vucciria teatro2

Il regista e drammaturgo Joele Anastasi ci racconta della sua volontà di creare in questo progetto “uno spettacolo che si possa fondare sull’emozione, negando il giudizio e puntando diritto al rapporto empatico che abbiamo con lo spettatore, cercando così di salvare il passaggio dal confronto con la morale.”

In scena abbiamo potuto apprezzare la performance di Joele Anastasi, Enrico Sortino e Federica Carruba Toscano che hanno fatto vivere al pubblico un’atmosfera brutale e istintiva, compiendo azioni spinte dal volere del proprio corpo e non della ragione, conducendo i propri personaggi su binari paralleli, senza punti d’incontro.

Lo spettacolo per il suo impegno a favore della sensibilizzazione e dell’informazione su tematiche sociali importanti come AIDS, diversità e tolleranza, è stato patrocinato da ROMA CAPITALE Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, N.P.S. Italia (Network PersoneSieropositive), dalla LILA Catania, (Lega Italiana Lotta contro l’Aids), GAYCS ITALIA, ARCI GAY CATANIA, STONEWALL, GAY CENTER, ANDOS, DI’GAY PROJECT, CIRCOLO MARIO MIELI.

Miriam Caruso

“More Young”: al Morelli di scena la compagnia Vucciria Teatro

COSENZA – Sarà Vuccirìa Teatro, compagnia teatrale indipendente di recentissima formazione, a salire sul palcoscenico del Teatro Morelli per il prossimo appuntamento con la programmazione del More dedicata agli artisti emergenti, in linea con le indicazioni del MiBACT, finanziatore del progetto attraverso la Regione Calabria. La stagione, patrocinata dal Comune di Cosenza, offre il teatro di Via Oberdan alle nuove istanze artistiche e la compagnia siciliana, nata nel 2013, ne è rappresentante autorevole, muovendosi su una ricerca precisa di autorialità nel tentativo di creazione di un linguaggio che sia l’incontro tra una drammaturgia originale e una ricerca attoriale attiva. Al Morelli andrà in scena “Io, mai niente con nessuno avevo fatto”, venerdì 4 marzo, con inizio alle ore 21. Lo spettacolo narra la storia di Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa e crede a tutto quello che gli viene detto. Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare.vucciria

Il progetto nasce dalla volontà di indagare su delle tematiche profondamente attuali, come la violenza, l’omofobia, la malattia: l’essere “differente” da ciò che è universalmente accettato e sicuro. Tematiche che corrono spesso il rischio di divenire una moda, un manifesto “rivoluzionario” che finisce per restare ordinario e soprattutto autoreferenziale. La scelta è quella di raccontare il “come” e non il “perché”, nel tentativo di mettere a nudo un’anima, spogliata di ogni sua infrastruttura, per crearne un modello di riferimento che sia valido per tutti e non solo per quelle categorie che si riconoscono nell’omosessualità o nella malattia o nell’ignoranza, in uno scenario bruto, crudo, violento e forte di una Palermo senza filtri; la regia e la drammaturgia sono a cura di Joele Anastasi.

Biglietto Intero: € 10,00
Ridotto (Under 26 e Over 60): € 8,00
Studenti Unical: € 5,00

Progetto More, i Punta Corsara in scena al Morelli con Hamlet

COSENZA – Hamlet Travestie è lo spettacolo, in scena al Morelli venerdì 19 febbraio, alle ore 21. I Punta Corsara – compagnia nata nel 2011 dopo il progetto triennale della Fondazione Campania dei Festival per il teatro Auditorium di Scampia – propongono una stravagante quanto insolita rivisitazione del colosso shakespeariano. Lo spettacolo racconta la storia di una famiglia napoletana a noi contemporanea, i Barilotto, in un quadro di sopravvivenza quotidiana: il lavoro, la casa, i debiti, i figli. Ognuno vincolato al legame con l’altro, in una stasi violenta in nome dell’unità. Dissociato, se ne sta Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto. Fra gag irresistibili e sentori di camorra, alla fine un delitto ci scappa sul serio.

“Hamlet Travestie”, nato nell’ambito del progetto Tfaddal promosso dal Teatro Franco Parenti per i 40 anni dall’Amleto di Testori vede in scena  Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, Emanuele Valenti e Gianni Vastarella. Lo spettacolo, degli stessi  Valenti e  Vastarella, ospitato alla XV edizione di Primavera dei Teatri, ha vinto il premio in-box 2103.

Il Pinocchio di Zaches Teatro, una Favola per Adulti

pinocchioCOSENZA – Ieri sera il teatro Morelli di Cosenza ha ospitato un momento di altissimo teatro, portando il pubblico in una realtà altra, realtà in cui gli attori si trasformano in marionette e portano in scena un capolavoro di oltre un secolo, rivisitando una favola che vive nell’infanzia di tantissimi bambini e adulti: Pinocchio.

Zaches Teatro, la compagnia composta da Alice Conti, Gianluca Gabriele e Giulia Viana, ha portato in scena un Pinocchio che ritorna alle origini, mostrando il burattino monello collodiano che, compiendo scelte sbagliate, può incappare nelle peggiori delle conseguenze. Non più quindi l’alleggerimento tematico della trasposizione animata Disney, ma scenari che trattano temi forti, come quello della morte, in una veste ironica e quasi grottesca.

A scandire i tempi della storia la voce narrante della fatina, una bambola umana dai capelli turchini che guida il protagonista nel corso della sua storia, danzando in scena con movimenti plastici e indicando al burattino la retta via. Pinocchio, ovviamente, non ascolterà i consigli della sua guida, ma cadrà più volte in tentazione per mano del Gatto e della Volpe o di Lucignolo, errori che non resteranno impuniti, in quanto il piccolo monello finirà ad esempio preda degli assassini che tenteranno di ucciderlo.

Pinocchio

A completare lo spettacolo, le musiche incalzanti, i dialoghi in italiano e in dialetto, le maschere, la predominanza del rosso in scena e la presenza di un secondo sipario al centro del palco. Verso la fine della rappresentazione, il pubblico stesso è diventato parte integrante della favola. Gli attori hanno coinvolto inoltre due bambine del pubblico a salire sul palco a prender parte ad un meta-spettacolo con i protagonisti.

Un viaggio in un mondo fantastico, un polveroso teatro di marionette, un’atmosfera ironica e cruda, il talento degli attori, tutti elementi in grado di rendere giustizia ad un capolavoro che si è sbiadito nel corso degli anni. Il pubblico ha riso e si è divertito, i bambini presenti non hanno staccato gli occhi dalla scena per neanche un minuto e hanno espresso i loro dubbi ai genitori, con vocina chiara e curiosa, nel buio del teatro.

Pinocchio

Uno spettacolo che si rivolge non solo ai più piccoli, ma che rappresenta un lato della realtà, in grado di far riflettere anche i grandi.

Miriam Caruso
ph. Joe Santelli

More Young si apre con Amleto del CollettivO CineticO

COSENZA – Entra nel vivo la programmazione di More, il progetto teatrale diretto dalla compagnia Scena Verticale, in partenariato con il Comune di Cosenza nella prestigiosa cornice del teatr Morelli. Dopo i due appuntamenti precedenti, quasi un prologo, si apre la fase più intensa della stagione con “More Young” che in ottemperanza alle linee guida del bando ministeriale che consente l’esperienza della residenza artistica More, fa spazio alle compagnie emergenti under 35, in piena affermazione sulla scena teatrale contemporanea. CollettivO CineticO

Il primo appuntamento è previsto per il prossimo 5 febbraio alle ore 21 con l’Amleto del ColletivO CineticO, una compagnia nata nel 2007 come ambiente di sperimentazione perfomativa a metà strada tra teatro e arte visiva, che discute e indaga lo statuto ontologico del concetto di performance. In Amleto, attori professionisti, dilettanti, intellettuali timidi, sostituti dell’ultimo minuto, critici, sfigati e danzatori si contendono il titolo di protagonista dello spettacolo ma, lasciati in balìa di un’istruzione e senza la possibilità di controllare le proprie competenze, precipitano nella condizione amletica per eccellenza: reali candidati non sanno quello che li attende in scena e il loro solo riferimento è un manuale d’istruzioni inviato due settimane prima, per cui ognuno si prepara da solo e arriva a teatro direttamente per salire sul palcoscenico. Guidati da una voce fuori campo, i candidati si sfidano in prove e saranno gli spettatori, attraverso un applausometro, a eleggere il vincitore: Amleto. Nulla di premeditato in uno spettacolo fondato solo sul rapporto col pubblico. Il concept, così come la regia e la drammaturgia (in coppia, quest’ultima, con Angelo Pedroni) è di Francesca Pennini.

Per quanto riguarda i biglietti, c’è la possibilità, oltre alla tariffa intera (€ 10,00), di acquistarne a tariffa ridotta (€ 8,00 per under 26 e over 60), oltre che alle agevolazioni previste per gli studenti dell’Unical (€ 5,00).

 

 

Cosenza, al Teatro Morelli torna la musica del maestro Cristiano Burato

Cristiano Burato COSENZA – Torna al Teatro Morelli di Cosenza il pianista Cristiano Burato. L’appuntamento è fissato per giovedì 14 gennaio alle ore 20,30. Il fine è di quelli nobili: l’evento, organizzato dall’Istituto Calabrese Arte Musica e Spettacolo in collaborazione con il Rotary Club Cosenza Nord e patrocinato dal Comune di Cosenza, contribuirà, con il ricavato delle vendite dei biglietti, all’acquisto di vaccini per l’eradicazione della Polio. Il programma della serata prevede l’esecuzione della Fantasia op. 49 e della Sonata n. 2 op. 35 di Chopin, mentre nella seconda parte avrà spazio il Carnaval op. 9 di R. Schumann.

Non è, però, questa la prima volta di Burato in quel di Cosenza: difatti, già nel 2001 il pianista era stato invitato nella città bruzia per incontrare i giovani pianisti del luogo. Ma era anche l’anno, questo, di costituzione dell’Istituto Calabrese di Arte Musica e Spettacolo e da allora numerosi sono stati gli stage e i corsi tenuti dal maestro, non solo in città ma anche in tutta la Calabria. Oltre a ciò, Burato, uno dei maggiori pianisti della sua generazione, è stato anche membro della giuria del Concorso Pianistico Internazionale “Luciano Luciani” di Cosenza.

More Christmas all’epilogo tra teatro e cucina

Cucinar ramingoCOSENZA – La sezione natalizia d’apertura del Progetto More, “More Christmas”, volge all’epilogo con il secondo appuntamento che vedrà in scena “Cucinar ramingo. In capo al mondo” di e con Giancarlo Bloise, il prossimo martedì 29 diembre alle ore 21,00 nella consueta cornice del teatro di via Oberdan. Tale pièce va in scena dopo l’appuntamento con gli “Scanti di Natale”, l’esilarante concerto prodotto dalla compagnia Scena Verticale con la regia di Dario De Luca.

Lo spettacolo di Bloise, cibo per il corpo e per l’anima, attraverso l’arte della cucina rivela una storia antica, fatta di profumi e sapori: una cucina che diviene pretesto per narrare la storia millenaria dell’uomo, tra narrazione e fornelli. Uno spettacolo, questo, vincitore del Premio Dante Cappelletti 2012, che è nato da studi di ricerca dello stesso Bloise, che gli hanno permesso di mettere a frutto il mestiere del “narra-attore-cucinante”.

Lo spettacolo è fuori abbonamento.