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Shrek e i mestieri del teatro

“Shrek, il musical” è lo spettacolo che segna la ripresa del fortunato progetto, ideato nella passata stagione dall’assessorato alla coscienza civica e alla scuola guidato da Marina Machì e dal direttore artistico del teatro Rendano Isabel Russinova, dal tema suggestivo “Ogni luogo contiene segreti”.
Ed il teatro ne ha da svelare, sono quei segreti piccoli e grandi che si celano dietro l’allestimento di ogni spettacolo e, attraverso le competenze delle tante figure professionali addette, si svelano sul palcoscenico, spazio senza tempo e senza luogo, trasformandolo nel racconto di una storia sempre diversa.
Nel caso di Shrek, poi, personaggio di assoluta fantasia, simpaticissimo orco verde protagonista del primo film di animazione che ha portato a casa l’Oscar, l’approccio diventa ancora più interessante. Gli alunni delle scuole primarie e medie inferiori potranno veder diventare ‘realtà’ personaggi e luoghi di uno dei cartoni più amati.
Ed accadrà sotto i loro occhi mercoledì 23 gennaio, alle 9.30, quando sul palcoscenico del Rendano le maestranze saranno al lavoro per dare vita al mondo di Shrek, che debutterà la sera alle 20.30. La mattina dopo, giovedì 24, i bambini torneranno a vedere lo spettacolo, popolato da tutti i personaggi di quel mondo.

Il progetto, calibrato sui diversi ordini di scuola, coinvolge altri due spettacoli della Stagione di Prosa, l’imminente “Upupa” di Antonio Orfanò, tratto da “Gli Uccelli” di Aristofane, e l’immortale Shakespeare di “Romeo e Giulietta”. Più avanti l’iniziativa si trasferisce alla Stagione Lirica e lì è tutto un altro mondo che si apre allo sguardo dei ragazzi, arricchendo ulteriormente il parterre delle competenze professionali di cui il teatro si nutre. Una buona opportunità dunque per realizzare un incontro proficuo tra la scuola ed una realtà produttiva, una occasione di orientamento che si offre ai giovani che vorranno esprimere e perfezionare i propri talenti in un settore che necessita di rinnovare le proprie energie.

Al “Rendano” per la stagione di prosa lo spettacolo Upupa” di Antonio Orfanò

La fonte di ispirazione è la commedia “Gli uccelli” di Aristofane, testo eternamente attuale, nonostante sia stata rappresentata per la prima volta nel 414 a.c.
Antonio Orfanò, autore dello script e regista di “Upupa – My dream is my rebel king” (Il mio sogno è il mio re ribelle), lo spettacolo che andrà in scena al Teatro “Rendano” di Cosenza sabato 26 gennaio (ore 20,30) e domenica 27 gennaio (ore 18,00) per la stagione di prosa diretta da Isabel Russinova, ne ha tratto spunto per una nuova rilettura che ha visto il suo debutto in prima nazionale a Taormina Arte per poi
essere rappresentata a Torino, per le Olimpiadi della cultura di Luca Ronconi, ed anche a Siracusa, Atene, Bruxelles e Parigi.
“E’ estremamente interessante – sottolinea il direttore artistico del “Rendano” Isabel Russinova – l’atmosfera  particolare di questo lavoro teatrale che risente della contaminazione di più linguaggi, restituendo uno spettacolo molto vicino al mondo fantastico.  Aristofane d’altra parte si presta molto a questa lettura, così  da affascinare anche un pubblico più giovane”.
La vicenda è arcinota e narra di due vecchi ateniesi, Pistetero ed Evelpide, che, stanchi e disgustati della loro patria (dove imperversano delatori e maniaci dei processi), decidono di emigrare. Guidati da una cornacchia e da un corvo, raggiungono Tereo, un uomo trasformato dagli dèi in upupa, e gli manifestano la loro intenzione di stabilirsi in un luogo dove poter vivere tranquilli. Anzi, Pistetero lancia a Upupa una proposta: fondare una città nell’aria, la cui particolare collocazione, tra cielo e terra, permetterà agli uccelli di comandare sugli uomini e diventare addirittura più potenti degli dei.
La regia e la sceneggiatura di Orfanò tracciano il percorso dell’uomo, dalla ricerca di libertà alla distruzione del sogno di un mondo ideale, Upupa appunto, che i protagonisti raggiungono a fatica. La distruzione di questo sogno è causata dal forte desiderio di potere, un potere ingannatore che si intrufola nel mondo “puro” e priva gli uomini dei propri sogni.
La critica che ha già recensito lo spettacolo di Antonio Orfanò (produzione della compagnia “La Chapliniana” di Roma in collaborazione con “Taormina Arte”) ne ha parlato come di “una parabola sulla fragilità dell’uomo con le sue debolezze. Una leggenda moderna su temi antichi dove comunque trionfa la fantasia.”
Secondo il regista Antonio Orfanò “Upupa è una metafora senza tempo, il simbolo della speranza di un mondo più bello, più armonioso. L’intreccio di stili e di miti è tale da disarmare qualsiasi spettatore, che sarà chiamato a sognare e riflettere.
Lo smarrimento, la confusione, l’incertezza, la violenza degli eventi –spiega ancora Orfanò – sollecitano la fuga e la ricerca, rimettendosi così all’immaginifico quale misterioso, ineluttabile e insopprimibile valore di vita: l’uomo, quindi, spiega le ali evadendo da una realtà limitata, dissacrata e mortificata, pensando a un “mondo ideale” come giusto e legittimo corrispettivo: questo luogo utopico è “UPUPA” dove il mondo degli uomini è visto dall’alto e con distacco.
In questo mondo ideale immagina di trovarsi, in una sequenza onirica, Pistetero per il quale “Upupa” è il rifugio, la speranza e il sogno dell’uomo e di ogni giovane in particolare.
Nel sogno tutto è perfetto, persino la malvagità del “Potere” è gentile: infatti, il “Potere” ingannatore s’intrufola nella nuova città e, servendosi dei propri poteri, abbaglia, avvince e priva Pistetero del proprio sogno.
Risvegliatasi l’antica coscienza che lo aveva portato ad “UPUPA”, Pistetero si avvede della distruzione del proprio “sogno”.
Ed è qui – spiega ancora Antonio Orfanò – che si entra nella seconda fase del dramma: la ribellione. Infatti Pistetero sciorina e brandisce la propria esplosiva e dignitosa ribellione: “Il mio sogno è il mio re ribelle” come creatura vivente nel miracolo di una nevrotica e scalpitante “fantasia-certezza” in cui si concretizza una funzione di immagini e finzioni.
Alla fine l’uomo, con la sua capacità di creatività e fantasia e il suo desiderio eterno e ineluttabile di sognare devono prevalere e sovrastare il reale.”
Al “Rendano” di Cosenza reciteranno, insieme ad Antonio Orfanò, anche Lorenza Caroleo, Andrea Niccolini, Francesco Maltese, Giuseppe Mortelliti, Alberto Calligaris, Giulio Fazio, Ilenia Dagostino ed Elisa Angelucci.
Biglietti in vendita sia al botteghino del teatro che all’agenzia Inprimafila di Viale degli Alimena.

Al Rendano, “SpoSIamoci” mostra dedicata alle migliori aziende del settore

Il matrimonio, uno dei giorni più attesi dalle coppie, un momento da vivere nel pieno della felicità e dell’armonia.
Sposiamoci, la mostra dedicata alle migliori aziende del settore, ideata ed organizzata da Giada Falcone e Selene Falcone giovani imprenditrici dell’agenzia SIM grandi eventi e con il patrocinio del comune di Cosenza.
Un progetto itinerant che sceglie come prima tappa la meravigliosa cornice del teatro A.Rendano nei giorni 19 e 20 gennaio ai quali seguiranno  prossimi appuntamenti in tutta la Calabria.
Sebbene l’evento è rivolto principalmente alle future coppie, Sposiamoci , accoglie diverse aziende in grado di offrire i loro servizi adatti ad ogni grande evento .
Una mostra aperta a tutti,quindi, con tante proposte per soddisfare le esigente dei visitatori.
In scena abiti da sposa , addobbi floreali, gioielli, lista nozze, sala ricevimento, centro benessere, catering, articoli da regalo, arredamenti, hairstylist, fotografia, viaggi di nozze, autonoleggio,intrattenimento, tutto in linea con lo stile e l’eleganza.
Sposiamoci significa anche un ricco programma di eventi collaterali tra dèfilè  di moda, degustazioni, proposte musicali,dimostrazioni make-up e acconciature, set fotografici e wedding play con il gioco numero uno in italia proposto nei migliori matrimoni.
Affascinante esposizione di macchina e giro in carrozze d’epoca per grandi e bambini nel meraviglioso centro storico , è una delle tante ulteriori attività collaterali dell’evento.
Ad inaugurare la mostra il 19 gennaio alle ore 17,00  sarà l’assessore del comune di Cosenza Rosaria Succurro.
Nella giornata di domenica 20 dalle 10,00 alle 20,00 si altereranno workshop , degustazioni, dimostrazioni , prove gratuite al pubblico.
Per tutti i partecipanti che si registreranno nel momento del loro ingresso in teatro ,la possibilità di vincere un viaggio per due persone. L’estrazione avverrà domenica 20 a seguito della presentazione di wedding pocket (agenda dedicata agli sposi) 2013.
Per chi vuole iniziare a sognare il giorno più bello , il sipario di Sposiamoci si apre il 19 gennaio alle ore 17,00, con ingresso gratuito.
Mostra delle migliori aziende selezionate per garantire qualificate proposte in tema di matrimonio ed eventi. La mostra sarà interattiva e dinamica in modo da coinvolgere il pubblico con prove dal vivo gratuite.

Michelle Hunziker con l’One Woman Show “Mi scappa da ridere” il 2 Febbraio Al Rendano

COSENZA – Se esistesse una favola di Michelle Hunziker, comincerebbe certamente con una risata. Una risata così cristallina da scatenare un uragano, capace di trasportare lo spettatore in un mondo inatteso di aneddoti sorprendenti, dove nessuno – soprattutto lei – si prende mai sul serio. E’ da qui che nasce “Mi scappa da ridere”, lo spettacolo prodotto da Bibi Ballandi per la “Ballandi Entertainment” , portato in scena da Michelle e giunto alla sua terza edizione dopo il travolgente successo delle prime due.

“Mi scappa da ridere” sarà in scena il prossimo 2 febbraio (ore 21,00) al Teatro “Rendano” di Cosenza per la sezione “Celebrity” della stagione firmata da Isabel Russinova.
Nello spettacolo, dal carattere dichiaratamente autobiografico, è la stessa Hunziker a raccontare la “sua favola”. La sua vita reale, la sua infanzia, la sue passioni, i suoi principi azzurri si fondono a fantasia, invenzione ed immaginazione. Ne nasce uno show scoppiettante dove Michelle si mette in gioco del tutto: in versione intimista, sexy, umoristica, invecchiata, ritoccata chirurgicamente. E naturalmente anche cantante, ballerina e intrattenitrice. Per Michelle Hunziker, la risata è anche un modo di comunicare. E’ una sua caratteristica che prorompe, nella vita reale come nel lavoro, non solo nei momenti giusti ma anche in quelli meno adatti, come situazioni drammatiche o malinconiche. La risata è il suo mantra, una formuletta magica, il bidibi bodibi bu che spalanca le porte del suo carattere e della sua comunicatività.
“Mi scappa da ridere” è un “One Woman Show” dal ritmo incalzante e dall’impianto visivo di grande fascino e novità, che lo rendono unico ed originale come l’artista intorno alla quale è stato costruito.
Il supporto di mezzi tecnologici e visuali usati in modo narrativo ed interattivo, farà sì che la showgirl svizzera sia accompagnata, ora dal vivo, ora in maniera creativo- virtuale, dal corpo di ballo, dall’ orchestra, ma soprattutto da un intrigante personaggio critico e dissacratore, il Mago Forest, Grillo Parlante virtuale della  Hunziker. Con una scenografia ricca di ledwall ed ologrammi, la regia dell’one woman show è di Giampiero Solari. Lo spettacolo è scritto a più mani, da Riccardo Cassini, Francesco Freyrie, Piero Guerrera, Giampiero Solari e, ovviamente, dalla stessa protagonista Michelle Hunziker.

Le coreografie sono di Bill Goodson, le musiche di Leonardo De Amicis. I costumi sono di Grazia Materia; l’impianto scenico e le luci di Marcello Jazzetti, la regia video di Cristina Redini, gli abiti di scena di Michelle Hunziker sono di Elisabetta Franchi e di Celyn B.

“Upupa” di Antonio Orfanò in Scena il 26 e 27 Gennaio al Rendano

COSENZA – La fonte di ispirazione è la commedia “Gli uccelli” di Aristofane, testo eternamente attuale, nonostante sia stata rappresentata per la prima volta nel 414 a.c.
Antonio Orfanò, autore dello script e regista di “Upupa – My dream is my rebel king” (Il mio sogno è il mio re ribelle), lo spettacolo che andrà in scena al Teatro “Rendano” sabato 26 gennaio (ore 20,30) e domenica 27 gennaio (ore 18,00) per la stagione di prosa, ne ha tratto spunto per una nuova rilettura che ha visto il suo debutto in prima nazionale a Taormina Arte per poi essere rappresentata a Torino, per le Olimpiadi della cultura di Luca Ronconi, ed anche a Siracusa, Atene, Bruxelles e Parigi.
La vicenda è arcinota e narra di due vecchi ateniesi, Pistetero ed Evelpide, che, stanchi e disgustati della loro patria (dove imperversano delatori e maniaci dei processi), decidono di emigrare. Guidati da una cornacchia e da un corvo, raggiungono Tereo, un uomo trasformato dagli dèi in upupa, e gli manifestano la loro intenzione di stabilirsi in un luogo dove poter vivere tranquilli. Anzi, Pistetero lancia a Upupa una proposta: fondare una città nell’aria, la cui particolare collocazione, tra cielo e terra, permetterà agli uccelli di comandare sugli uomini e diventare addirittura più potenti degli dei.

La regia e la sceneggiatura di Orfanò tracciano il percorso dell’uomo, dalla ricerca di libertà alla distruzione del sogno di un mondo ideale, Upupa, che i protagonisti raggiungono a fatica. La distruzione di questo sogno è causata dal forte desiderio di potere, un potere ingannatore che si intrufola nel mondo “puro” e priva gli uomini dei propri sogni. La critica che ha già recensito lo spettacolo di Antonio Orfanò (produzione della compagnia “La Chapliniana” di Roma in collaborazione con “Taormina Arte”) ne ha parlato come di “una parabola sulla fragilità dell’uomo con le sue debolezze. Una leggenda moderna su temi antichi dove comunque trionfa la fantasia.” Secondo il regista Antonio Orfanò “Upupa è una metafora senza tempo, il simbolo della speranza di un mondo più bello, più armonioso. L’intreccio di stili e di miti è tale da disarmare qualsiasi spettatore, che sarà chiamato a sognare e riflettere.” Al “Rendano” di Cosenza reciteranno, insieme ad Antonio Orfanò, anche Lorenza Caroleo, Simone Francia, Emanuele Banchio, Giuseppe Mortelliti, Giulio Fazio, Erica Iannello, Stefania Piffano, Barbara Acora.

Arriva al Rendano il musical Shrek, l’unico orco che non fa paura ai bambini

È l’unico orco che non spaventa i bambini, anzi, li diverte un mondo, perché è buono anche quando è burbero, perché è simpatico anche quando è un po’ sboccato, perché è tenerissimo quando si innamora della principessa Fiona e per lei sopporta (per un po’) anche le rigide regole della vita di Corte….troppo rigide per un Orco abituato alla libertà della sua palude!

Sì, è proprio lui, è “Shrek”, il personaggio dell’omonimo film di animazione,  divenuta poi una saga firmata DreamWorks, perché ben quattro sono state le pellicole dedicate. Veri e propri kolossal se si pensa che i primi due film sono costati 60 milioni di dollari e, a livello mondiale, tutti e  quattro hanno totalizzato 200 milioni di entrate e 1,3 miliardi di dollari di incassi. Nel 2002, anno in cui è stata introdotta la categoria, “Shrek” è stato il primo film d’animazione premiato con l’Oscar. Nel 2005, si è classificato sesto tra i 100 migliori film d’animazione, dopo ‘I Simpson’, ‘Tom e Jerry’, ‘South Park’ e ‘Toy Story’…. e scoppia la shrekmania.

L’orco verde e malizioso – insieme alla sua esilarante banda di amici uscita dalle fiabe più famose, Pinocchio, i tre porcellini, il gatto con gli stivali, il pifferaio magico, Peter Pan, il brutto anatroccolo –   arriva in teatro nel 2008 in versione commedia musicale, targata USA, e presto diventa una tournée mondiale che attraversa le principali capitali europee. Di pochi mesi fa (ottobre 2012) il debutto a Milano della versione italiana, firmata dai registi Ned Grujic e Claudio Insegno, già definita il miglior musical del 2012, e poi via alla tournée che sta attraversando con grande successo lo stivale.

Al Teatro Rendano, doppio appuntamento con “Shrek il Musical”, nell’ambito della stagione teatrale allestita da Isabel Russinova, mercoledì 23 gennaio alle ore 20.30 e giovedì 24 gennaio (ore 9.30) per una recita scolastica, riservata alle ultime due classi delle scuole primarie e alle scuole medie inferiori. Lo spettacolo coincide infatti con l’avvio della seconda edizione dell’iniziativa “Ogni luogo contiene segreti”, ideata e organizzata dall’assessore alla scuola Marina Machì per avvicinare i giovani al teatro, non solo in quanto spettatori, ma con un approccio diretto ai luoghi ed ai mestieri del teatro attraverso, ad esempio, l’incontro con le maestranze durante la fase di allestimento dello spettacolo.

Unitevi allora alle avventure dell’eroe Shrek che, con il suo leale amico Ciuchino, tenta di salvare la Principessa Fiona, tenuta prigioniera in una torre da un terribile drago. Il terrificante segreto della Principessa trascinerà Shrek e il suo compagno in un’emozionante avventura. A tutto questo aggiungete Lord Farquaad, uomo di piccola statura alla ricerca di una sposa fedele che gli permetterà di diventare Re, oltre a tutti i personaggi fiabeschi che prenderanno vita sul palco, e otterrete la commedia musicale più divertente e romantica dell’anno.

Le musiche, di Jeanine Tesori, sono eseguite dal vivo da una band di dieci elementi. Testi e canzoni sono di David Lindsay-Abaire. Nel cast troviamo, nel ruolo dei protagonisti, Alice Mistroni (FIONA) e Nicolas Tenerani (SHREK), due artisti che vestono il musical come una seconda pelle. Gli altri protagonisti, Emiliano Geppetti (CIUCHINO), Piero Di Blasio (LORD FARQUAAD). Completano il cast Marco Stabile, Claudia Campolongo, Valentina De Giovanni, Giulio Pangi, Alessandro Arcodia, Manuela Tasciotti, Pasquale Girone Malafronte, Fiorella Nolis, Elisa Colummi, Marco Trespioli, Andrea Attila Felice, Davide Dal Seno,  Daniele Derogatis, Michelangelo De Marco, Beatrice Baldaccini. La direzione musicale è di Dino Scuderi, scene e costumi di Luisa Spinatelli, coreografie di Valeriano Longoni.

È iniziata la corsa al tagliando presso il botteghino del Rendano e l’agenzia InPrimafila. I prezzi: € 25 (poltrona), € 20 (palchi centrali), € 15 (palchi laterali) ed € 10 (galleria).

 

Il 10 gennaio inaugura il nuovo cartellone concertistico dell’Associazione Quintieri

COSENZA – È un legame storico quello tra il teatro Alfonso Rendano e l’Associazione Maurizio Quintieri, potrebbe dirsi un vecchio amore, suggellato nel tempo dall’intitolazione della sala del Ridotto, dove da sempre si tiene la stagione concertistica dell’associazione, proprio al musicista cosentino cui è dedicata la bella realtà musicale e anche la più longeva della città.

Il nuovo cartellone concertistico della Quintieri, che inaugura il prossimo 10 gennaio, propone nei suoi primi appuntamenti una contaminazione di generi, musica e poesia, musica e canto, musica che nella parola trova la sua fonte di ispirazione.

Nell’evento inaugurale del 10 gennaio, alle ore 20.15 nella sala Quintieri, è la stessa Isabel Russinova a suggellare la rinnovata collaborazione, partecipando al concerto che vede al pianoforte e al violino Giuseppe Maiorca e Lorenzo Parisi, rispettivamente direttore artistico e presidente dell’associazione Quintieri. “…Quando il Novecento è rosa. Parole e musica al femminile” è il titolo del concerto che ha in programma musiche di Brahms, Beethoven, Bach, Piazzolla, Gardel, Massenet, Legrand. Su queste note l’attrice Isabel Russinova ha scelto di recitare i versi, anche con frammenti in lingua originale, di undici poetesse, le sudamericane Olga Orozco, Alejandra Pizarnik, Maria Mercedes Carranza, Yolanda Pantin; le maghrebine Zyneb Laawady e Amina Said, l’iraniana Anahid Baklu e la russa Marina Ivanova Cvetaeva; le statunitensi Sarah Mayes e Tatum Emerald; la nostra indimenticata Alda Merini. Un viaggio nella poesia di donne che hanno investigato il ruolo della donna nella loro poesia fatta anche di denuncia sociale.

Parola e musica si fondono nel concerto del 28 marzo  – “Donna vorrei morir. Suoni e voci nell’Europa dell’Ottocento – che ha la sua figura femminile nel mezzo soprano Edita Randova; la musica che usa la parola per ispirarsi  e per superarne i limiti e i confini è nel concerto per pianoforte dell’11 aprile – “Apréz une lecture de Dante” di F. Liszt –  che ha come protagonista Antonio Consales.

Completa l’offerta del primo semestre, ed anche questa è una piacevole novità, il concerto del vincitore del Premio Maria Quintieri, la cui prima edizione si è consumata l’ottobre scorso. È il violinista Roberto D’Auria, un autentico virtuoso di appena 18 anni che il 14 febbraio propone un programma dedicato alla scuola violinistica italiana ed ai suoi eredi, accompagnato al pianoforte dal giovane cosentino Andrea Bauleo.

Un’associazione come la “Maurizio Quintieri”, ‘in prima linea’ da trentacinque anni, sa bene come cogliere ed introdurre elementi di innovazione anche nel confezionamento dell’offerta culturale dedicata alla musica classica. Così, la seconda parte di stagione, ad ottobre, presenta CLASSICAL, un Festival in sei appuntamenti dedicato alla musica classica.

Qualche anticipazione sul programma:

l’affermato duo napoletano Alberto Maria Ruta e Antonello Cannavale (violino e pianoforte); Alessandro Crosta e Nadia Testa (flauto/ottavino e pianoforte) con un programma dedicato a trascrizioni operistiche; i giovani talenti calabresi del bel canto, il soprano Angela Bianco ed il basso-baritono Andrea Graziano; gli eclettici Bozen Brass,  un quintetto di ottoni dalla solida formazione musicale che offre uno spettacolo ricco di stili, generi, strumenti e costumi; Michael e Gunilla Süssmann (violino e pianoforte), ospiti di prestigiose istituzioni internazionali.

Parte integrante della rassegna è  il “Premio Maria Quintieri” che nel 2013 è dedicato al pianoforte e soprattutto diventa internazionale.

Con Capossela il Rendano diventa una palestra folk

COSENZA – Bretelle, cappello rosso, giacca infilata solo ad un braccio e lunghi baffi finti così si presenta ieri sera il visionario Vinicio Capossella in un Teatro Rendano che a stento riesce a contenere tutto il pubblico accorso, eterogeneo come non mai, numerosissimo come lo si vede solo nelle grandi occasione e questa senza altro lo è.

Finisce il lungo viaggio tra i racconti mitici dei mostri e delle balene, abbandona le turbolenze e le tentazioni del mare, per ritornare, fermarsi in un porto nuovo, diverso dalle radici preziose quello della musica greca attraverso la quale rilegge tutti i suoi pezzi migliori, musica che sa di inquietudine, di emarginazione, ma anche di quell’estasi che spinge a uscire fuori da sé per arrivare alla rivolta.

Le luci si abbassano, sullo sfondo la sua personale palestra, le spalliere da ginnastica per gli esercizi dell’anima e nell’aria si respira da subito la vera atmosfera ellenica, racconta storie, balla da solo al centro del palco, si muove tra gli strumenti con la lentezza che lo contraddistingue e ogni qual volta si avvicina al suo piano parla e si concede un bicchiere, così per mantenere l’atmosfera da solito locale con gli amici di sempre .

Quasi tre ore di musica in cui la fisarmonica, il baglamas, le percussioni e il boukuzi si uniscono alla perfezione ai suoi pezzi storici come Con una rosa, Corre il soldato, Scivola via, non sono mancati gli illustri omaggi come quello al cantastorie  Enzo del Re con Lavorare con lentezza, quello al poeta più anarchico che abbiamo conosciuto Fabrizio De Andrè con Quello che non ho, fino a mettere in musica il Te deum dei calabresi.

Il pubblico è incontenibile, si alza dai propri posti, si lascia trasportare dai ritmi del blues e del folk urbano, dimentica di essere a teatro, del resto Vinicio fin dall’inizio ha invitato tutti a mettersi comodi, come in una taverna, persino ad accendersi una sigaretta magari evitando di spegnerla sul velluto delle poltrone.

Il finale con il Ballo di San Vito elettrico è un vero delirio, Capossela si leva il suo cappello per indossare ancora una volta la maschera da Minotauro, raffiche di luci bianche aggiungono vertiginosità ed è subito pura eccitazione, un’esplosione crescente e costante e poi di nuovo il buio.

Geniale come sempre, unico nel rendere un concerto una meravigliosa epopea.

Gaia Santolla

 

 

Stagione di Prosa del Rendano: Nancy Brilli ne “La Locandiera” di Goldoni

COSENZA – Non si fa alcuna fatica ad immaginare nel personaggio uscito dalla penna di Goldoni un’attrice brillante e dotata di grande simpatia come Nancy Brilli che, dopo otto anni, torna alla tournée, attraversando tutto lo stivale, con questa Locandiera, diretta da Giuseppe Marini – regista abituato alle riletture critiche dei grandi classici – e prodotta da “Società per attori”. Al teatro Rendano di Cosenza, unica tappa calabrese, lo spettacolo inaugura la stagione di prosa sabato prossimo 15 dicembre (ore 20.30) con replica pomeridiana (ore 18.00) domenica 16.

Nei panni dei personaggi maschili della commedia, al centro degli intrighi orchestrati da Mirandolina, ci sono Fabio Bussotti, Maximilian Nisi e Claudio Castrogiovanni e Andrea Paolotti, rispettivamente il Marchese di Forlipopoli, il Conte di Albafiorita, il Cavaliere di Ripafratta ed il cameriere Fabrizio. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi sono disegnati da Nicoletta Ercole e – scrive la critica – giocano un ruolo determinante nella regia di Marini che punta su passione, desiderio e relazioni pericolose. “In questo gioco, perverso quanto sterile – così Marini nelle sue note alla regia – l’Amore è sostituito dalle sue recite e la finzione si serve dell’Amore stesso come strumento e mai come autentica componente affettiva”. Eppure, ammette infine con spiazzante sincerità Mirandolina «tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, vagheggiata, adorata. Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne».

A pieno ritmo la vendita dei biglietti, al botteghino del Rendano così come all’agenzia InPrimaFila e, da quest’anno, anche online. Prezzi ridotti del 20% rispetto alla passata stagione e per i nuclei familiari di almeno quattro persone possibilità di richiedere la Family Card per acquistare il tagliando d’ingresso con il 50% di sconto su tutti gli ordini di posto, eccetto la galleria.

Stagione di Prosa del Teatro Rendano 2012/2013

Dal 2 dicembre la campagna abbonamenti alla Stagione di Prosa del Teatro Rendano. Inaugurazione con “La Locandiera” di Nancy Brilli.

Da domenica 2 dicembre il botteghino del teatro Rendano accoglie quanti vorranno abbonarsi alla Stagione di Prosa 2012/2013, firmata dal direttore artistico Isabel Russinova.

Sei gli spettacoli inclusi nel carnet, a partire da “La Locandiera” di Goldoni che sabato 15 dicembre inaugura la stagione teatrale. Nel cartellone in abbonamento altri classici della letteratura, da “Questa sera si recita a soggetto” di Pirandello al “Romeo e Giulietta” di Shakespeare e una incursione nella commediografia greca antica di Aristofane che ha ispirato “Upupa” di Antonio Orfanò. Infine, la comicità partenopea di Peppino De Filippo, portata in scena dal figlio Luigi in “Peppino, quante belle risate” accanto a quella caustica e un po’ snob di una Signora del teatro, Franca Valeri, autrice e interprete di “Non tutto è risolto”.