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Il Rendano si tinge di nero

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ph Concetta galati

Cosenza(Cs) Si è conclusa con l’esibizione dell’esilarante duo Bove e Limardi la prima edizione di “Rendanoir” organizzata dall’associazione culturale IDEA e prodotta da Andrea Solano. La Sala Quintieri del teatro cosentino è stata, il  27 e il 28 aprile il palcoscenico su cui si sono esibite sette compagnie teatrali calabresi. Si è aperta sulle note di un brano jazz eseguito dalla “Sicari band” composta da Carlo Cimino al contrabbasso, Diego Altomare al pianoforte e Antonio Gelsomino voce, la seconda ed ultima serata condotta da Marco Tiesi e Raffaella Salamina. A susseguirsi sul palco cinque compagnie: Raffaella Reda e Teresa Scaglione; Paolo Mauro e Marco Silani; Il laboratorio artistico di Francesca Marchese; Imma Guarasci e Attori in corso. Irriverente “Il bluff” scritto da Andrea Solano e interpretato dalla coppia Reda e Scaglione, la prima in veste di narratrice e la seconda di protagonista. Il duo ha condotto gli spettatori nella New Orleans degli anni ’30, in una notte cupa e taciturna rotta solo dal rumore delle auto che passano dove in un locale malfamato Terry, cameriera dall’aria sciocca decide di dare una svolta alla propria vita giocando a poker con alcuni abituali clienti. La ragazza però si rivela sciocca solo all’apparenza e, per portare al termine il piano, uccide gli avversari con il veleno. Intanto si fa giorno, e la notte si dissolve recando con sé le vite. È poi la volta di Paolo Mauro e Marco Silani che mettono in scena un episodio realmente accaduto: “Una storia sbagliata”, quella di Giuseppe Zangaro  calabrese d’origine che nel ‘33  ha attentato alla vita del presidente degli Stati Uniti Roosevelt. Una vicenda processuale poco chiara e conclusasi alla svelta quella di Zangaro, calabrese appartenente alla “razza maledetta” parafrasando il titolo di un testo dell’antropologo Vito Teti. La terza esibizione è incentrata sulla figura della dark lady incarnata dalle attrici del laboratorio artistico di Francesca Marchese. “Veleno” titolo del testo messo in scena, è la storia di un matrimonio infelice e di comodo, che culmina con la morte di Gabriele ucciso dal veleno dell’ape regina, unico membro del regno animale tollerato dall’uomo. “Perdono”, scritto da Ciro Lenti e interpretato da Imma  Guarasci, è  il monologo struggente e rabbioso di una donna che bussa insistentemente ad una porta che rappresenta l’oltre,il limite, l’inconoscibile,

cappelli
ph Concetta Galati

l’altro da sé e si rivolge all’uomo che vi si trova dietro. La compagnia “Attori in corso” mette in scena “Scacco matto” di Matteo Spadafora, storia  un uomo e una donna  condannati a morte e legati da un filo indissolubile proprio come quello dei pezzi della scacchiera. A fare da intermezzo, le modelle dell’agenzia SIM di Selene e Giada Falcone che hanno sfilato indossando i modelli creati dalla cappelleria Steven’s Hats. A fine serata, la giuria composta da Dario De Luca, Maria Luisa Bigai e il duo Bove e Limardi hanno premiato Paolo Mauro e Marco Silani per il miglior spettacolo, Alessandro Castriota Scanderbeg per il miglior testo, Raffaella Reda  e Scaglione Teresa come migliori interpreti.

Rita Pellicori

Cosenza: Al Rendano a tu per tu con Stefano D’Orazio

di Lucia De Cicco

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“LaBella e la Bestia” il musical che ha visto il teatro Rendano di Cosenza come magnifica cornice di questo spettacolare e imponente lavoro della Compagnia delle Alghe, compagnia teatrale amatoriale di Cerisano, Cs, chiude le sue repliche con un sold out e con la presenza di Stefano D’Orazio, musicista, già componente dei Pooh, di Lena Biolcati, che negli anni trascorsi ha tenuto degli stages proprio per la Compagnia. Attori recitanti, protagonisti, Silvia Di Stefano, Andrea Cosentino, nella parte della Bella e di Bestia e nel ruolo di Babette, l’attrice Lucia Bianco. Com’è possibile che una compagnia amatoriale, nata per solidarietà, una raccolta fondi da destinare ad una macchina per l’assistenza sul territorio agli anziani e a chiunque ne facesse richiesta per il trasporto anche fuori Regione per cure mediche, diventi una Compagnia di successo tanto da attrarre nomi di questa importanza. Semplice, tutto nasce dall’amore e dalla determinazione di due coniugi Lory Nucaro e Massimiliano Pellegrino, due persone che svolgono un lavoro come tanti per vivere e che risiedono nel centro delle Serre Cosentine. Un Centro, Cerisano, tuttavia, che nel tempo ha registrato nomi di eccellenza, nel giornalismo, nella pittura e sede per moltissimi anni del Festival delle Serre, una passerella estiva di nomi illustri dello spettacolo, della cultura e del cinema Italiano, come Nicola Piovani, Paolo Villaggio, Michele Placido e tantissimi altri nomi del jazz e della musica d’autore come Danilo Rea. Ma nella storia di questa ridente cittadina, adagiata ai piedi di Monte Cocuzzo, vi sono avvenimenti importanti come l’allestimento di Palazzo Sersale in ospedale militare ai tempi della II guerra mondiale, dove spirò un pittore ebreo polacco, seppellito nel cimitero comunale. Oggi, codesto Palazzo, è riportato a una bellezza senza respiro, per chi ha la fortuna di visitarlo, con il suo giardino, le sue sale, il pozzo messo al centro del chiostro e i sotterranei, antiche prigioni, che forse nascondono passaggi segreti e spose che si aggirano senza riposo. Leggende, certo, ma che rendono il tutto più suggestivo e da dove la gente del luogo nel tempo ha attinto l’humus per sviluppare l’arte, oppure il suo bisogno. Certo il bisogno d’arte non dà da mangiare dice qualcuno, ma non di solo pane si vive, diceva qualcun altro di gran lunga più importante. Forse è proprio qui fra tradizione, arte, musica e mistero, che la compagnia attinge la sua nascita e la sua crescita per rilanciarsi con un progetto ambizioso, forse, quello di creare un’Accademia di Arti Performative, in cui canto, recitazione, dizione e discipline artistiche, come il ballo, possano confluire, idea che porterà la creazione di quest’ambizioso progetto nella Città bruzia. Con il patrocinio dell’assessorato alla comunicazione e spettacolo di Cosenza, Rosaria Succurro. Insomma arrivare in pochi anni a questi livelli artistici, c’informa uno degli attori, Massimo Cistaro, non è stato facile e soprattutto, necessita di tanta determinazione e prove costanti. Nella mattinata, del 24 scorso c. m, che ha preceduto in conferenza stampa,  il musical serale e che però è andato in scena per le Scuole del Cosentino, che ad ogni applauso, facevano seguire delle vere e proprie esclamazioni corali d’approvazione, attendiamo l’arrivo di uno dei nomi più importanti dello scenario musicale degli anni ‘90 del secolo scorso e dei primi anni del nuovo secolo, Stefano D’Orazio, celebre musicista di un gruppo leggendario degli anni sessanta, sopravvissuti ancora oggi alle mode e ai cambiamenti con una grande capacità di adattamento al nuovo, i Pooh. Arriva trafelato, con un gruppo di persone, si sente subito attratto dalle musiche del musical e si affaccia fuori un istante dalla Sala Quintieri, al secondo piano del teatro Rendano. Ancora la conferenza non inizia, il musical è alle ultime battute, dove il celebre brano, cantato da Gino Paoli e Amanda Sandrelli nel celebre film di animazione per bambini, sta andando nella scena ultima. Lo catturiamo, mentre prende padronanza dell’ambiente, rilassandosi, un attimo dal suo viaggio, sorseggiando dell’acqua e concedendosi alla nostra intervista.

Stefano D’Orazio, sarà lei il supervisore artistico del progetto di formazione dell’Accademia d’arte in stile USA. Come svolgerà il suo compito?

Un supervisore ha il compito di capire qual è il meccanismo, l’itinerario e soprattutto i talenti, che all’interno di quest’Accademia devono o possono fare un certo tipo di percorso artistico. Il compito è quello alla fine di circondarsi di un gruppo di collaboratori eccellenti, che permettano che tutto, poi, sarà in discesa e dove là, il cadere in piedi diventa importante, perché si ha attorno collaboratori validi, che riescono a rendere possibile la fantasia, che uno ha in mente e questo penso sia il segreto, se segreto si può definire, la grande fatica, dove individuare personaggi, dare spazio e fare dei piccoli passi indietro di tanto in tanto.

Ciò per capire che cosa?

Per capire che ci sono persone, che stando in contatto con un certo tipo di realtà, forse ne sanno un poco di più di chi sta, invece, seduto dietro una scrivania.

Ha potuto individuare qualche talento in mezzo agli attori della Compagnia delle Alghe?

Ancora è presto per poterlo comprendere. Nello specifico però questo progetto, che stiamo cercando di lanciare a Cosenza, è proprio quello di individuare dei talenti e soprattutto fare in modo che essi, guidati in un certo modo, facciano ciò che si chiama: “il salto di qualità” per diventare, come in questo caso, da ottimi dilettanti a buoni professionisti e ci piacerebbe tanto che diventassero, anche, ottimi professionisti.

Un’Accademia da Sogno Presto a Cosenza

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ph. Francesco Farina

COSENZA – “La Calabria ha un popolo di creativi che hanno sempre sgomitato per arrivare al gradino più alto. Perché non dare la possibilità a chi ha talento e passione di avere qualcuno a fianco in modo da essere aiutato e indirizzato verso la giusta strada?”. Cosi ha esordito Stefano D’Orazio durante la conferenza stampa di presentazione del progetto “Academy of musical theatre arts” promosso dall’associazione culturale di spettacolo “Compagnia delle Alghe”, svoltasi ieri presso la sala Quintieri del ridotto del Teatro Rendano di Cosenza.

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ph. Francesco Farina

Sono intervenuti, oltre lo stesso D’Orazio, l’assessore alla comunicazione, teatro, eventi e spettacolo del comune di Cosenza Rosaria Succurro; Massimiliano Pellegrino, presidente di “Compagnia delle Alghe”; Silvia di Stefano e Lena Biolcati. L’Accademia si porrà la scommessa di provare a concretizzare un’opportunità nella realtà meridionale, in particolare quella calabrese, per tanti giovani che sognano Broadway. Il progetto avrà come finalità l’insegnamento, secondo gli standard americani, di canto, danza e recitazione allo scopo di realizzare musical. Il percorso formativo dell’Accademia partirà con un corso di 9/10 ore distribuite nell’arco della giornata, durante la quale si insegneranno danza, recitazione, canto ma anche più nel particolare il solfeggio e la danza di Broadway.

L’orientamento sarà principalmente quello di fornire all’allievo, una volta conclusi gli studi, i mezzi necessari per accedere ad una carriera di performer professionista nel panorama del musical italiano e non solo. Il target di età per iscriversi in Accademia sarà dai 16 anni in su, dando la possibilità a talenti di tutte le età di accedere all’Accademia, fatta eccezione per la danza. Saranno previsti inoltre degli incontri mensili di full immersion con professionisti del musical e con le figure principali che vi ruotano attorno. A conclusione della conferenza stampa lo stesso D’Orazio ha tenuto a sottolineare che ci sarà bisogno di una sinergia tra privato e pubblico affinché l’Accademia possa sorgere. Nei prossimi giorni D’Orazio sarà in giro per Cosenza allo scopo di selezionare alcuni spazi dove potrebbe vedere la luce il sogno di tanti giovani calabresi.

Francesco Farina

Per “L’Amico Fritz” di Mascagni accordi di collaborazione tra Teatri

la selezione dei cantanti al teatro municipale di piacenza

COSENZA – Il Teatro “Rendano” di Cosenza stringe importanti accordi di collaborazione con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Teatro “Alighieri” di Ravenna e la Fondazione Teatro comunale “Luciano Pavarotti” di Modena, per l’opera “L’amico Fritz” di Pietro Mascagni che il 30 ottobre 2015 inaugurerà la prossima stagione lirica del teatro di tradizione cosentino.

A tal proposito, nei giorni scorsi a Piacenza, nella sala “Scenografi” del Teatro Municipale, si sono concluse le audizioni per la selezione delle “voci” che canteranno nell’opera di Mascagni che, sempre in ottobre, debutterà, prima del “Rendano”, proprio al Municipale di Piacenza, inaugurandone a sua volta la stagione 2015/2016. Tra i cantanti selezionati a Piacenza figura il soprano cosentino Sarah Baratta che nell’ultima stagione lirica del “Rendano” è stata Berta ne “Il Barbiere di Siviglia”, e Angelo Fiore, vincitore del Concorso internazionale “Maria Quintieri”, bandito dal “Rendano” e che ha rivestito il ruolo di Pinkerton nella “Madama Butterfly” del dicembre scorso.

Alle selezioni hanno partecipato 85 giovani cantanti (limite massimo d’età: 30 anni) provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero  (Croazia, Serbia, Ucraina, Romania, Australia). Gli aspiranti ad un ruolo nell’Amico Fritz di Mascagni si sono dovuti misurare con un’aria obbligata, tratta dalla stessa opera in allestimento, più un’altra aria a scelta del candidato.

Hanno superato la selezione  per i ruoli principali: i soprani Sarah Baratta e Clarissa Costanzo per Suzel, i tenori Ivan Defabiani e Angelo Fiore per Fritz, i mezzosoprani Eloisa Aisemberg e Nicole Brandolino per Beppe, i baritoni Paolo Ingrasciotta e Giovanni  Tiralongo per David, il tenore Mariano Buccino per Federico e il soprano Marta Mari per Caterina. Dalla selezione piacentina saranno poi formati i cast che saranno impiegati al “Municipale” di Piacenza e al “Rendano” di Cosenza.

Della commissione che ha selezionato le voci a Piacenza ha fatto parte il famoso baritono Leo Nucci, vera e propria istituzione del canto lirico in Italia e nel mondo (che firmerà anche la regia de “L’amico Fritz”), al quale si deve il progetto “Opera Laboratorio”, promosso dalla Fondazione Teatri-Teatro Municipale di Piacenza per offrire a giovani cantanti di fare esperienza formativa per un’adeguata preparazione musicale e scenica.

In commissione anche  il direttore artistico del Teatro”Rendano” di Cosenza Lorenzo Parisi, il direttore artistico del “Municipale” di Piacenza Cristina Ferrari, Angela Longeri (direttore della Fondazione Teatri di Piacenza) e Salvo Piro (regista collaboratore dell’allestimento dell’opera di Mascagni).

“Sono rimasto molto bene impressionato dalla larga partecipazione – sottolinea il direttore artistico del “Rendano” Parisi – ma ancor di più dal buon livello di preparazione dei giovani cantanti. I dieci prescelti, tutti italiani e dalle buone qualità vocali confermano il rinnovato interesse dei nostri giovani per il canto lirico. Una circostanza che lascia ben sperare per l’allestimento de “L’amico Fritz” che sarà rappresentata per la prima volta in assoluto al Teatro “Rendano” che nei suoi cento anni di storia non ha mai, prima d’ora, messo in scena l’opera di Mascagni”.

Al Rendano l’Euromediterraneo Festival presenta “Riccardo III” interpretato da Massimo Ranieri

COSENZA – Domani 4 marzo, si alza il sipario  su “Euromediterraneo Winter/s Fest”. Evento ospitato all’interno del cartellone “Rendano in Prosa” e patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza. A idearlo il direttore artistico Enrico Provenzano.

Un festival che da ben 8 edizioni, sul palco dell’anfiteatro di Altomonte  ed ora sulle tavole dello storico teatro di tradizione A. Rendano, riscontra l’attenzione della critica, della stampa specializzata e il gradimento  del pubblico.

In programma, il “Riccardo III” di con il grande Massimo Ranieri .

Il “Festival Euromediterraneo”, sotto la direzione artistica di Enrico Provenzano, vanta otto edizioni di grande successo. Tanto da ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel panorama nazionale insieme a kermesse della portata della Versiliana, a Viareggio e di Taofestival, a Taormina, ritagliandosi oltre 2000 minuti sui media nazionali.

Nelle precedenti edizioni gli spettacoli offerti sono stati di altissima qualità e spesso in esclusiva regionale: dai premi Oscar Nicola Piovani e Louis Bacalov; ai concerti di Piero Pelù, Irene Grandi a Renzo Arbore; ai recital di Katia Ricciarelli, Michele Placido, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Giannini fino al genio della danza italiana Raffaele Paganini.

L’edizione 2015 torna con un appuntamento d’eccezione

“Grazie alla sensibilità dell’amministrazione comunale di Cosenza e alla sinergia con gli altri operatori dello spettacolo  – spiega Provenzano – ho avuto la possibilità di proporre un appuntamento di altissima qualità all’interno del cartellone Rendano in Prosa”.

“Euromediterraneo Winter/S Fest” affida il suo esordio domani, sul palco del Teatro A. Rendano, a uno spettacolo in esclusiva regionale, unica data in Calabria: la tragedia shakespeariana “Riccardo III” di e con  Massimo Ranieri.

A 450 anni dalla nascita del grande Bardo (nel 2016 ricadranno, invece, i 400 anni dalla morte) Massimo Ranieri riporta in scena una delle sue tragedie più fosche e spietate. Questo particolare Riccardo III è una bella sfida per Massimo Ranieri che, oltre ad interpretare il personaggio, si è cimentato nella regia, allestendo una produzione di altissimolivello. Gli attori in scena sono ben diciotto, una produzione d’altri tempi o, perlomeno, non da tempi di crisi che stiamo vivendo. Più di cento repliche, una lunga tournèe che ha riscosso successo in tutta Italia. Massimo Ranieri ha scelto di affrontare Shakespeare partendo proprio da Riccardo III: una sfida difficile che risponde ad una messinscena rigorosa, da tragedia greca.Re Riccardo incarna un male assoluto, insoluto, che si gioca tutto per i propri scopi e per questo alla fine pagherà tutto. Le musiche sono state composte per l’occasione da Ennio Morricone, una musica spiazzante, ben diversa da quella cui per anni ci ha abituati il Maestro. Alla musica si affiancano le scene disegnate da Lorenzo Cutuli, sulla suggestione delle atmosfere da film noir anni ’50. Ranieri colloca la sua pièce negli anni ’50 presentando i protagonisti dell’intera opera non più con i classici costumi del periodo elisabettiano, bensì in smoking e papillon. Ranieri si muove egregiamente nella parte di Riccardo, interpreta l’attore per antonomasia, l’uomo che nella sua rete di potere inganna, uccide, seduce, ma ogni volta assume un volto diverso per ottenere il suo scopo.

Il Teatro Rendano ospita l’XI convegno scientifico della Fondazione “Lilli Funaro”

COSENZA – Il Teatro “Rendano” ospiterà venerdì 6 marzo e sabato 7 marzo l’appuntamento annuale con il convegno scientifico organizzato dalla Fondazione “Lilli Funaro”, giunto quest’anno alla sua XI edizione. L’iniziativa, il cui tema è “Formazione e informazione: Oncologia e territorio in Calabria”, è patrocinata dal Comune di Cosenza. Domani, mercoledì 4 marzo, alle ore 11,00, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, il programma del convegno sarà illustrato nel corso di una conferenza stampa alla quale prenderanno parte l’Assessore alla Sanità e qualità della vita Massimo Bozzo, Michele Funaro, in rappresentanza della Fondazione “Lilli Funaro”, e il dott.Domenico Migaldi del Comitato Scientifico della stessa Fondazione. Il convegno di venerdì e sabato prossimi ospiterà numerose personalità del mondo scientifico ed accademico calabrese e nazionale come i professori Giovanni e Antonio Gasbarrini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il prof.Sebastiano Cavallaro del Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania, il prof.Sebastiano Andò dell’Università della Calabria e il prof.Ludovico Docimo della Seconda Università di Napoli. La lezione magistrale di apertura sul tema “La famiglia davanti al problema della malattia” è affidata a Mons.Luigi Renzo, Vescovo di Mileto.Nel corso della conferenza stampa di domani si parlerà anche dell’assegnazione, da parte della Fondazione “Lilli Funaro” delle borse di studio e dei contributi alla ricerca, e dell’attribuzione del Premio “Rocco Docimo”, voluto dal Comune di Cosenza e intitolato alla memoria del prof.Rocco Docimo, medico cosentino scomparso il 5 luglio 2002, figura di assoluto prestigio nell’ambito della chirurgia nazionale. La consegna del Premio “Docimo” avverrà venerdì 6 marzo, alle ore 17,00, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”. Alla sua prima edizione, il riconoscimento sarà attribuito alla memoria di un altro medico cosentino scomparso, il prof.Peppino Mollica, anch’egli figura di primo piano della nostra città, dalle indiscusse doti professionali e soprattutto umane.

Consegna del premio “Rocco Docimo” venerdì al Rendano

COSENZA – L’Amministrazione comunale di Cosenza e la Fondazione “Lilli Funaro” Onlus, hanno istituito, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa,  il premio annuale “Rocco Docimo”, intitolato alla memoria del prof.Rocco Docimo, medico cosentino, figura di assoluto prestigio nell’ambito della chirurgia nazionale alla quale diede grande lustro anche con la sua attività accademica, esplicata nell’Università di Napoli, dove fu più volte titolare delle cattedre di Chirurgia Geriatrica, Chirurgia d’Urgenza e di Clinica Chirurgica, fino a ricoprire incarichi importanti come, tra gli altri, quelli di Presidente della Società Italiana di Chirurgia, della Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza, della Società Italiana di Fisiopatologia Chirurgica e della Società Italiana Chirurghi Universitari. Finalità del premio “Rocco Docimo” è quella di attribuire annualmente il riconoscimento ad un medico cosentino che, nel corso della sua attività, si sia particolarmente distinto sia per le proprie capacità professionali, sia per aver dato lustro alla città di Cosenza. In occasione della sua prima edizione, il premio “Prof.Rocco Docimo” sarà assegnato alla memoria del prof.Giuseppe Mollica “per aver messo sempre il paziente al centro della sua meritoria ed indimenticabile attività di medico”. La consegna del premio “Docimo” avverrà venerdì 6 marzo, alle ore 17,00, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, nell’ambito del convegno scientifico, organizzato dalla Fondazione “Lilli Funaro”, giunto quest’anno alla sua undicesima edizione e che avrà per tema “Formazione ed Informazione: Oncologia e Territorio in Calabria”.

L’istituzione del Premio “Docimo” è stata fortemente voluta dall’Assessore alla sanità del Comune di Cosenza Massimo Bozzo, che dichiara: “Insieme alla Fondazione “Lilli Funaro” ci è sembrato doveroso istituire un premio che portasse il nome del prof.Rocco Docimo, una delle espressioni più importanti della medicina calabrese al cui magistero si sono formate intere generazioni di medici cosentini. Accanto a questa scelta c’è poi quella di assegnare questo riconoscimento, alla sua prima edizione, alla memoria di un altro medico cosentino scomparso, il prof.Peppino Mollica, anch’egli figura di primo piano della nostra città, dalle indiscusse doti professionali e soprattutto umane”.

Il prof.Mollica nasce a Cosenza il 24 novembre 1930 nel centro storico. Si laurea nel 1956 in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli. Nel 1958 inizia a frequentare l’Ospedale civile dell’Annunziata come tirocinante e, dopo aver sostenuto un concorso, diventa assistente della Divisione di Medicina diretta dal prof.Mario Valentini. Il suo impegno ed il suo carattere aperto e leale gli consentono rapidamente di farsi apprezzare da colleghi e pazienti. In Ospedale cerca in tutti i modi di dare sostanza al suo impegno, distinguendosi per acume clinico e capacità diagnostiche, coniugate ad uno spiccato senso di compartecipazione alla sofferenza del malato, al quale si accosta sempre con grande affetto. Nel 1970 lascia il reparto di Medicina Interna per trasferirsi nella Divisione di Gastroenterologia, appena fondata e diretta dal Prof.Giovanni Manno, con cui nasce una feconda collaborazione professionale ed una grande amicizia. Nel 1983 diventa primario di gastroenterologia presso il presidio ospedaliero “Ferrari” di Castrovillari dove resta per dieci anni. Nel 1994 vince il concorso di primario della Divisione di Gastroenterologia del Presidio ospedaliero dell’Annunziata di Cosenza, coronando il sogno di una vita, ma, purtroppo, prima ancora di prendere servizio, improvvisamente si spegne, nella notte del 2 settembre.

Tutti al Rendano con “Luci accese al terzo piano”

COSENZA – (aggiornamento) Sabato 31 gennaio, nella Sala “Quintieri”  del Teatro “Rendano”, alle ore 17,30, sarà presentato il volume “Luci accese al terzo piano”, pubblicato dall’Amministrazione comunale, opera che dà conto dell’attività e del lavoro svolti dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi nel periodo compreso tra la fine del 2011 ed il mese di luglio del 2013. Nelle pagine del libro, nato da un’idea della Dirigente dell’Ufficio Stampa del Comune, Elena Scrivano, sono riassunti due anni di lavoro della Commissione che ha ospitato,  nelle sue molteplici sedute, personalità illustri della cultura cosentina, giornalisti, scrittori, artisti, videomakers e musicisti che non sempre hanno raccolto nella loro città i frutti del  loro impegno, distinguendosi in qualche caso più altrove che non nella terra di appartenenza. A loro la Commissione cultura ha voluto riconoscere questo impegno e il loro attaccamento alla terra d’origine.”Luci accese al terzo piano” si compone di nove capitoli e racconta, complessivamente, più di ottanta storie appartenenti a coloro che in due anni hanno popolato la sala, al terzo piano di Palazzo dei Bruzi, dove abitualmente si riunisce la Commissione cultura  e che ha successivamente spostato le sue sedute nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” per i lavori di ristrutturazione della sede municipale.

“Raccontare queste storie – scrive nella introduzione al libro il Presidente della Commissione Claudio Nigro – equivale a ripercorrere il cammino tracciato e a fissare, anche a futura memoria, fatti e accadimenti, sottraendoli alla velocità che oggi contraddistingue lo scorrere del tempo, ma anche al rischio di una tutt’altro che improbabile scoloritura. Riconoscere e  valorizzare il patrimonio, umano e culturale, costruito da chi è stato ospitato in commissione, ha significato per noi – scrive ancora Nigro – ricevere un arricchimento che ci stimola a svolgere ancora meglio le nostre funzioni,  nell’auspicio che il percorso che si trova riassunto in questa pubblicazione possa servire a ridare ai giovani della nostra città la voglia di credere nel proprio talento e nelle proprie capacità, insieme alla fiducia in un futuro migliore nel quale a ciascuno dovrebbe essere data l’opportunità di veder riconosciuto il proprio impegno

Nel corso della presentazione del volume al “Rendano”, alla presenza del Sindaco Mario Occhiuto e dell’Assessore al Teatro Rosaria Succurro, saranno ricordate le figure del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, dell’attore Totonno Chiappetta, dello scrittore e  poeta Gianfranco Aloe,  ospitati in Commissione Cultura e scomparsi prematuramente nel corso del 2014. Ziccarelli sarà ricordato dall’attore Giovanni Turco, Chiappetta da Ciccio De Rose, Aloe da Mimmo Frammartino, componente della Commissione cultura. La Vice Presidente Maria Lucente ricorderà, invece, la figura del prof. Franco Crispini, già ordinario di Storia della filosofia e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, scomparso il 31 dicembre scorso ed al quale la Commissione non ha fatto, purtroppo, in tempo ad assegnare un riconoscimento per il complesso della sua attività accademica e per l’impulso dato alla crescita culturale della nostra città.

Grande successo per “Aggiungi un posto a tavola” al Rendano

COSENZA –

Lunghi applausi e risate a scena aperta per  “Aggiungi un posto a tavola”. Più di due ore e mezza di puro piacere, di brani indimenticabili, travolgenti coreografie, gag divertenti, coreografie corali e celebri canzoni e un allestimento che strizza l’occhio all’originale, alle indimenticabili produzioni del Sistina: questi gli ingredienti di uno spettacolo vivace e dal ritmo serrato, che hanno fatto sì che il secondo appuntamento di  “Rendano in prosa” abbia conquistato il pubblico del Teatro Rendano. Protagonisti i giovani interpreti della Compagnia dell’Alba. Si alza il sipario sulle note dell’irresistibile  “Aggiungi un posto a tavola”: è don Silvestro, il parroco del paese (interpretato da un bravo Gabriele de Guglielmo che ricorda per timbro di voce Dorelli, interprete della versione degli anni ‘70), a incoraggiare i suoi parrocchiani alla solidarietà e all’accoglienza cristiana. L’occasione per mettere alla prova il loro sentimento di carità è l’arrivo di Consolazione, una prostituta che attira l’attenzione dei mariti del paese. Nei suoi panni una divertente Simona Patitucci che sa come attirare l’attenzione, con i suoi vestiti appariscenti e le sue canzoni un po’ licenziose. Destinata, per amore, a un matrimonio con il virile Toto, un Gaetano Cespa dotato di grande talento, diventa l’improbabile mentore della candida Clementina.  Interpretata dalla deliziosa Carolina Ciampoli, innamorata perdutamente di don Silvestro.

“Aggiungi un posto a tavola”, “Peccato che sia peccato” e “Notte da non dormire” sono solo alcuni dei brani che  fanno dello spettacolo, firmato da Fabrizio Angelini (il burbero Sindaco Crispino), una commedia piacevole e coinvolgente. È  senza alcun dubbio una bella opera corale, i giovani interpreti della compagnia (i cori sono tutti rigorosamente live!) si misurano con un mostro sacro della commedia musicale italiana. Esuberanti e dalle eccellenti doti canore, i protagonisti non tradiscono le aspettative così come la regia di Angelini (tra i maggiori interpreti italiani di musical) lascia grande spazio ai virtuosismi e alla loro versatilità canora. Il testo, divertente e leggermente modernizzato nel linguaggio, ha un buon ritmo e strappa sorrisi e risate pur conservando intatto lo spirito e l’ingenuità dell’originale. L’umorismo, vintage come i costumi e le scene, diverte il pubblico. Le coreografie, in perfetto stile anni ‘70, sostengono coerentemente questa messa in scena, con tanto di colomba che si posa magicamente sul posto riservato a Dio sul ritornello finale «dividi il companatico/raddoppia l’allegria».  Un ottimo allestimento, quello della Compagnia dell’Alba, che rende omaggio a una commedia leggendaria.

Prossimo appuntamento della rassegna, martedì 3 febbraio, alle ore 20.30, “Una famiglia quasi perfetta” di Carlo Buccirosso. Un affresco impietoso della nostra società, reso irresistibile dal sarcasmo e l’ironia del comico napoletano Carlo Buccirosso. Ancora tanta comicità ma, questa volta dal sapore partenopeo.

Questi i costi per “Una famiglia quasi perfetta”: platea e palco platea 28 euro; palchi di I ordine centrale 25 euro; palchi di II ordine centrale: 21 euro;  palchi di I ordine e II ordine laterali: 17 euro; galleria: 12 euro.

 

Sold out per il Rendano in prosa

COSENZA –

È già tutto esaurito per il secondo appuntamento della stagione “Rendano in prosa”! La prima serata con la commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola”, l’indimenticabile commedia di Garinei e Giovannini, fissata per domani, ha registrato un sold out già da diversi giorni. A grande richiesta è stata aggiunta una seconda replica, domenica 25 gennaio alle ore 20:30.

Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza; sul palco del Teatro A. Rendano 13 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica questi gli ingredienti del cartellone ideato da“Musica & Musica”, l’Associazione culturale “Le Pleiadi”, “GF Management” e la FRL Eventi.

È possibile acquistare i biglietti per la seconda serata presso il l’agenzia Imprimafila, questi i costi per il musical “Aggiungi un posto a tavola”: platea e palco platea 28 euro; palchi di I ordine centrale 25 euro; palchi di II ordine centrale: 21 euro;  palchi di I ordine e II ordine laterali: 17 euro; galleria: 12 euro.