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Terremoto, due chiese chiuse per inagibilità

COSENZA – A causa del sisma di lunedi scorso, i tecnici che hanno effettuato il sopralluogo nelle strutture della Parrocchia,  hanno comunicato al parroco la chiusura delle chiese di Santa Maria della Sanità e di San Giovanni Battista e l’oratorio parrocchiale don Luigi Federico per inagibilità.

Pertanto, come si rende noto, «tutte le sacre funzioni avranno luogo presso la chiesa delle cappuccinelle in corso Vittorio Emanuele fino a data da destinarsi». 

Terremoto a Rende, verifiche ad edifici Unical. Danni alle aule

RENDE (CS) – Tre lievi scosse d’assestamento si sono registrate nell’area interessata ieri pomeriggio da un terremoto di magnitudo 4.3. L’epicentro è stato a Castiglione Cosentino, l’ultima scossa alle 11,36 con magnitudo 0.5. «Non sorprendono, vista l’intensità dell’evento sismico che le ha precedute» dice il responsabile del Laboratorio di Sismologia dell’ateneo Mario La Rocca.
Non sono invece collegati al sisma dell’area urbana di Cosenza, gli eventi che si sono registrati nelle stesse ore nell’area del Tirreno meridionale, interessato da una serie di scosse – da 2.1 a 2.8 di magnitudo – dalle 17 e 25 di ieri sera. «Sono verosimilmente le scosse d’assestamento di un altro sisma di magnitudo 3.4 che si è verificato pochi minuti prima di quello di Rende. Sono eventi indipendenti – spiega La Rocca – Coinvolgono faglie disgiunte, per cui non può esserci relazione.
Il Tirreno è peraltro da tempo interessato da un’attività sismica molto diffusa».

CONTROLLI ALL’UNICAL 

L’Università ha predisposto questa mattina un’immediata verifica su aule, alloggi ed edifici dell’ateneo, per valutare la presenza di eventuali danni provocati dalla forte scossa di ieri pomeriggio. Dai controlli operati dagli uffici tecnici dell’Unical e del Centro residenziale non sono emerse criticità strutturali.
Per quanto riguarda l’Ateneo, i danni principali riguardano le aule consolidate dove sono caduti giù alcuni quadrotti in fibra minerale dai controsoffitti. Nell’aula P2 sono cadute dal soffitto alcune doghe in alluminio e si è intervenuti per rimuovere e mettere in sicurezza il locale. Sono stati avviati anche gli interventi di ripristino delle aule consolidate.
In alcuni alloggi del Centro residenziale sono state rilevate crepe sulle pareti interne, ma nessun danno di tipo strutturale.

Forte scossa di terremoto a Cosenza

COSENZA – Una forte scossa di terremoto è stata avvertita in provincia di Cosenza alle ore 17.02. La prima stima dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia attribuisce al sisma una magnitudo tra il 4.3 e il 4.8, secondo la prima stima provvisoria.

L’epicentro è stato localizzato a 2 chilometri a est di Rende, ad una profondità di 10 km. 

Molta gente nei centri della provincia si è riversata in strada.

I primi danni

I vigili del fuoco stanno effettuando i sopralluoghi per valutare eventuali danni a strutture ed abitazioni. Dalle prima frammentarie notizie ci sarebbero abitazioni e palazzi con muri lesionati e crepe. Calcinacci caduti negli appartamenti universitari e strade intasate con conseguenti disagi alla circolazione.  Dagli scaffali dei supermercati prodotti caduti sul pavimento.

Non ci sarebbero danni gravi e feriti.

 

La parola al sismologo

«L’evento registrato è in linea con la sismicità dell’area. Vista la magnitudo di questo terremoto c’è da aspettarsi ulteriori eventi di intensità minore nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Scosse di assestamento sono il naturale decorso di eventi di questo tipo», ha spiegato il professore Mario La Rocca, responsabile del Laboratorio di sismologia dell’Università della Calabria.

Scossa di terremoto nel catanzarese

CATANZARO – Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8 è stata avvertita alle 6:42 di oggi in provincia di Catanzaro nella zona della Presila.
Secondo i rilevamenti effettuati dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il sisma ha avuto ipocentro molto superficiale a 2 chilometri di profondità e epicentro a 5 chilometri dal comune di Albi. Il movimento tellurico era stato anticipato da altre due sismi registrati dalla sala operativa dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4:42, con magnitudo 2, e alle 22:51 del 22 gennaio con magnitudo 2.5.

Non si registrano danni alle persone o alle cose.

La scossa di stamane è stata avvertita nettamente dalla popolazione. Nei comuni della zona della Presila catanzarese, già interessata venerdì scorso da un altro sisma di magnitudo 4 (poi riqualificato in 3.8), oggi le scuole sono rimaste chiuse.

«Il terremoto? Si può sconfiggere, se si vuole». L’invito di Carlo Tansi alla prevenzione

COSENZA – Riceviamo e di seguito pubblichiamo nota stampa del candidato governatore Carlo Tansi:

«La Calabria è attraversata da un sistema di faglie in piena attività, che si sviluppa da nord verso sud, dal Massiccio del Pollino, attraversando la Valle del Crati, lo Stretto di Messina, fino a terminare al largo delle coste della Sicilia orientale. Nel passato queste faglie hanno originato i terremoti catastrofici Valle del Crati 1183, Reggio e Messina 1908 (oltre 120.000 morti), Calabria meridionale 1783 (35.000 morti), Calabria centrale 1638 (10.000 morti) e 1905 (557 morti), area cosentina 1835 (circa 100 morti), 1836 (circa 600 morti), 1854 Piane Crati, 115 morti) e 1870 (circa 500 morti). In Calabria si sono concentrati oltre il 50% dei terremoti catastrofici che hanno colpito l’intera penisola italiana dall’anno 1000 ad oggi».

«Ogni terremoto o raggruppamento di terremoti (quando i terremoti sono particolarmente concentrati nel tempo e nello spazio si parla di “sciami sismici”) è determinato da una faglia che si sta muovendo. Gli sciami sismici possono esaurirsi dopo pochi giorni, o dopo mesi, o dopo anni. La maggior parte degli sciami si esauriscono gradualmente, ma in alcuni casi possono evolvere con scosse violente, come è accaduto all’Aquila nel 2009 o a Mormanno nel 2012, quando i terremoti vennero preceduti da sciami che durarono oltre un anno. La scienza nel 2019 non è in grado di capire i meccanismi evolutivi di questi sciami. Nemmeno gli scienziati giapponesi e californiani – che sono i massimi esperti al mondo di terremoti – sono in grado di prevedere l’evoluzione dei terremoti o degli sciami sismici e, quindi, l’evoluzione del movimento delle faglie. La scienza sa che, come tutte le faglie attive, anche le faglie della Calabria e si muoveranno in futuro; ma non è in grado di sapere dire quando di preciso queste faglie si muoveranno. Potranno muoversi tra un giorno o tra cento anni, o tra mille anni. È un po’ come quando un cardiologo sa che un suo paziente ha la predisposizione all’infarto: sa che prima o poi l’infarto si manifesterà ma non può sapere quando avverrà».

«Abbiamo però un unico grande alleato per non morire di terremoto: la prevenzione. Come insegnano giapponesi e americani, ci si può difendere semplicemente costruendo case capaci di resistere ai terremoti. Un terremoto come quello di Amatrice (magnitudo 6,5) in Giappone o negli Stati Uniti di certo non avrebbe fatto alcun danno né agli edifici né, tanto meno, alle persone. Certamente un terremoto come quello di oggi (magnitudo 4.6) non avrebbero fatto neanche notizia.  Qualche mese fa in California si è verificato un terremoto di magnitudo 7.1, la stessa magnitudo del terremoto che nel 1783 in Calabria centro-meridionale ha mietuto 35.000 morti per intenderci. In California non ha fatto neanche una vittima. Quindi in altre parti del mondo il rischio sismico, grazie alla tecnologia e al rispetto delle norme tecniche per le costruzioni, è stato quasi completamente sconfitto.  La prevenzione del rischio sismico è un tema che deve riguardare sia gli edifici pubblici (scuole, ospedali, ecc.) ed infrastrutture (strade e ferrovie), e sia edifici privati. Gli studi fatti sui terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni, hanno permesso di capire che in Italia il rischio sismico dipende dalle cattive prassi costruttive che rendono eccessivamente vulnerabili le nostre abitazioni anche di fronte a terremoti di magnitudo non elevata. Molti edifici in Calabria sono vulnerabili perché non sono state rispettate le regole dell’arte del costruire».

«La scienza – continua Tansi – oggi offre tutti i mezzi per costruire o adeguare le case in grado di resistere ai terremoti, anche molto forti. Oggi migliorare il comportamento delle nostre abitazioni in caso di terremoto è facilissimo: con nuovi interventi, qualsiasi costruzione esistente può essere “adeguata sismicamente”, cioè rinforzata con materiali e criteri molto innovativi. Lo Stato ogni anno stanzia attraverso il dipartimento della Protezione Civile nazionale ingenti somme da destinare proprio al miglioramento sismico degli edifici privati ma la Calabria, malgrado l’elevata sismicità, non riesce ad utilizzarle perché la Regione è stata finora sempre molto lenta ed incapace nel controllare le domande dei privati. Solo a titolo di esempio negli anni scorsi è capitato che nell’arco di un triennio a fronte di finanziamenti complessivi di circa 30 milioni di euro destinati ai privati ne siano stati utilizzati circa 500.000 euro, senza sapere poi che fine abbia fatto la parte restante, nella migliore delle ipotesi restituita al mittente a danno dei cittadini. Se sarò eletto una delle mie prime azioni di governo sarà proprio quella di formare un gruppo di esperti capaci di individuare le azioni opportune per mettere a frutto tutte le risorse economiche indirizzate ad abbattere la vulnerabilità sismica degli edifici privati. Altro strumento che lo Stato mette a disposizione per rendere più sicure le loro abitazioni, è il “sisma bonus” promulgato dopo il terremoto di Amatrice. Si tratta di una detrazione fiscale divenuta molto vantaggiosa a partire dal gennaio 2017 – fino all’ 85% – concessa sia ai privati (persone fisiche, imprenditori individuali, professionisti) che alle società per interventi “anti sismici” realizzati su immobili di tipo abitativo (anche seconda casa) o su quelli utilizzati per le attività produttive, situati nelle zone sismiche». 

«Nel mio programma di governo regionale ho indicato come, per ridurre drasticamente il rischio sismico, sia necessario applicare altre pratiche fondamentali, finora trascurate, come il tanto pubblicizzato ma mai applicato “fascicolo del fabbricato”, che consente di verificare il grado di vulnerabilità sismica e quindi di censire il livello di vulnerabilità sismica e di sicurezza di ogni edificio, pubblico e privato, mediante l’ausilio di liberi professionisti, come ingegneri, architetti, geologi, geometri. Rendendo obbligatorio il “fascicolo del fabbricato” sarà possibile ottenere un quadro complessivo su tutta la Regione del livello di sicurezza degli edifici pubblici, come le scuole in cui i nostri figli trascorrono molte ore della giornata e gli ospedali, ed anche degli edifici privati, che consenta di intervenire in modo programmato – con lo stanziamento di risorse adeguate – per l’adeguamento sismico degli edifici con una conseguente drastica riduzione del rischio da terremoto. Dovrà essere anche verificato il grado di stabilità di opere pubbliche come i ponti e i viadotti ricadenti nel territorio calabrese che, a causa della assenza di manutenzione e di mancata programmazione politica rappresentano una grave minaccia per la sicurezza pubblica. Inoltre, prevedo poi di istituire uno sportello regionale per i cittadini, con sedi dislocate nei capoluoghi di provincia, per fornire assistenza ai cittadini privati sulla prevenzione dal rischio sismico, sia in relazione ai suddetti finanziamenti a fondo perduto e sia per sfruttare al meglio gli incentivi fiscali del “sisma-bonus”».

 

 

 

 

 

Scossa di terremoto nel catanzarese, evacuato il liceo scientifico

Gli studenti del Liceo scientifico di Catanzaro in piazza Matteotti

CATANZARO – Scossa di terremoto di magnitudo 4, con epicentro a 2 km da Caraffa di Catanzaro, ad una profondità di 27 km: è stata registrata dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia),  alle ore 8.11.

Secondo quanto appreso, il Liceo Scientifico di Catanzaro è stato fatto evacuare.

La scossa è stata avvertita nel catanzarese, anche nella presila, a Lamezia Terme, Cosenza, Crotone.

 

 

 

 

 

 

 

@foto di copertina dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) 

Scossa di terremoto nel Cosentino

COSENZA – Una scossa di terremoto di magnitudo ML 2.6 è stata localizzata dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 4 km ad ovest di Castiglione Cosentino (CS) alle ore 16,05.

Il sisma, con coordinate geografiche (lat, lon) 39.34, 16.24 ed una profondità di soli 10 km, è durato circa tre  secondi ed è stato distintamente avvertito dalla popolazione delle vicine Cosenza, Rende, Castrolibero e in diversi altri comuni della provincia cosentina.  

A Rende (5 km dall’epicentro) alcuni si sono riversati in strada, dopo aver sentito il pavimento “ballare” sotto i piedi, per paura che il fenomeno si ripetesse di li a poco. 

E il secondo terremoto in Calabria nelle ultime 24 ore. Ieri infatti, alle 17,32, una scossa di magnitudo ML 2.2 è stata rilevata a largo della Costa Calabra sud occidentale (fra le province di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio di Calabria), con coordinate geografiche (lat, lon) 38.74, 15.69 e ad una profondità di 104 km.

Inoltre nella giornata di oggi un altro terremoto, di magnitudo ML 2.0, è avvenuto a Longi (Messina), alle 14:58.

Sisma nel Reggino, è la sesta scossa in pochi giorni

REGGIO CALABRIA  – Un terremoto di magnitudo 3.4 è stato registrato stamani alle 11.14 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia con epicentro a San Pietro di Caridà, nel Reggino.

La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma al momento non sono segnalati danni.

Lo sciame sismico desta però preoccupazione, dal momento che una prima scossa era stata registrata alle 6.43 del mattino con magnitudo 2.2. A san Pietro di Caridà, il 27 maggio scorso, si sono verificate altre quattro scosse la più intensa delle quali di magnitudo 3.6.