Archivi tag: truffa

Furbetti del cartellino, interdetti cinque dipendenti comunali

MELITO PORTO SALVO (RC) – I militari della guardia di finanza della compagnia Melito Porto
Salvo, nell’ambito delle indagini effettuate dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione, a un’ordinanza di misura cautelare della interdizione dai pubblici uffici per periodi variabili da 10 a 7 mesi, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria, dott. Davide Lauro nei confronti di cinque dipendenti pubblici in servizio presso il comune di Bova Marina.

Truffa ai danni del comune di Bova Marina

Le indagini nei confronti, complessivamente, di n. 22 indagati, sono state dirette dal sostituto dott. Gianluca Gelso e coordinate dal procuratore aggiunto dott. Gerardo Dominijanni, ed hanno ad oggetto le ipotesi di reato di false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge da parte di pubblici dipendenti, di truffa ai danni dell’ente comunale e interruzione di servizio pubblico, nonché, per due indagati, di peculato in quanto usavano autovetture del predetto comune per fini privati. L’attività odierna nasce dalle doglianze di alcuni cittadini che spesso dovevano mettersi alla ricerca dei dipendenti comunali intenti alle loro faccende personali.
Oltre agli accertamenti documentali delle presenze giornaliere acquisiti presso l’ente, l’indagine si fonda sulle immagini acquisite all’interno e all’esterno dei locali del municipio mediante il monitoraggio visivo dell’orologio marcatempo per la rilevazione delle presenze giornaliere, su un’accurata attività di osservazione, pedinamento e controllo eseguita dai finanzieri si poteva cosi’ verificare che numerosi dipendenti del comune di Bova Marina, formalmente al lavoro, si assentavano ingiustificatamente recandosi a fare la spesa, al bar o a dialogare con altre persone nei pressi degli uffici comunali, anche per
svariate ore. Significativa è la circostanza che, in una struttura medio piccola, quale quella del comune di Bova Marina, composta da n. 25 impiegati effettivi, la percentuale di quelli sottoposti alle attuali indagini e’ pari all’88%, e nel corso di circa 80 giornate lavorative sono state
accertate 448 irregolarità di cui 30 gravi

Truffa all’Inps, scoperti oltre 300 falsi braccianti

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) –  I finanzieri della Compagnia di Rossano hanno smascherato, al termine di una indagine coordinata dalla Procura di Castrovillari diretta da Eugenio Facciolla, una truffa ai danni dell’Inps a opera di una azienda agricola che sfruttava il meccanismo delle assunzioni false di manodopera; 311 assunzioni fantasma che hanno creato un danno alle Casse dello Stato di 550 mila euro. La società, per l’accusa, ha presentato all’Ente falsi documenti dal 2011 al 2014, ottenendo la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione, malattia e maternità a beneficio di lavoratori che avrebbero prestato la propria attività su alcuni fondi nella Sibaritide. La società aveva denunciato all’Inps 15 mila giornate lavorative, risultate false, effettuate su terreni di cui non aveva, in molti casi, la disponibilità. I soggetti sono stati denunciati per falso, truffa, illecita somministrazione di manodopera e omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi obbligatorie per legge sono 311.

Truffa aggravata, sequestrati beni ad un ex dipendente pubblico

REGGIO CALABRIA – Nell’ambito dell’attività di servizio volta al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione, i Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro per equivalente, fino a concorrenza di una somma pari ad oltre 400.000 euro, a carico di un dipendente pubblico, attualmente in quiescenza, ritenuto responsabile di truffa aggravata ai danni dello Stato. Il provvedimento, eseguito dai militari della Compagnia di Palmi e della locale Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza, scaturisce da un’attività d’indagine eseguita nei confronti del citato dipendente pubblico il quale, a seguito dell’accoglimento di una domanda di “mobilità” dallo stesso presentata, veniva trasferito dall’Ente presso il quale prestava servizio, ad altra struttura Statale.

Doppio stipendio per 17 anni di attività

In proposito, dall’attività investigativa svolta è emerso che il predetto ometteva di comunicare agli Organi preposti le informazioni dovute in ordine a tale trasferimento, traendo in tal modo in inganno l’Ente erogatore e riuscendo ad ottenere illegittimamente – per ben 17 anni – un doppio stipendio, beneficiando, nel contempo, di contribuzioni previdenziali non spettanti. Tale quadro investigativo ha portato al provvedimento di sequestro, disposto dal Tribunale di Palmi ed eseguito dalle Fiamme Gialle, su delega della locale Procura della Repubblica. Tra i beni sottoposti a sequestro, un immobile e diversi rapporti finanziari.  L’attività di servizio testimonia il costante impegno messo in campo dalla Guardia di Finanza nella lotta agli sprechi di denaro pubblico ed a salvaguardia dei bilanci degli Enti Statali.

Falsi braccianti per truffare l’Inps, denunciate 305 persone

LOCRI (RC) – Avrebbero instaurato rapporti di lavoro fittizi per poter percepire indebite prestazioni assistenziali e previdenziali erogate dall’Inps, oltre che per ottenere finanziamenti europei generando un danno erariale di oltre un milione di euro. I carabinieri della Compagnia di Locri hanno denunciato in stato di libertà 305 persone, alcune delle quali ritenute esponenti di spicco delle ‘ndrine locali, per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, truffa e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. I militari hanno esaminato le attività svolte nell’ultimo quadriennio da 15 imprese, alcune di fatto inesistenti, rilevando incongruenze come braccianti che non conoscono i loro terreni di lavoro, addetti impegnati in allevamenti privi di bestiame, terreni incolti che risultano come floridi vigneti e uliveti. L’indagine, coordinata dalla Procura di Locri, è la prosecuzione di una analoga definita ad ottobre e che aveva portato alla denuncia di oltre 1400 persone.

Scoperti falsi braccianti, truffa all’Inps per oltre quattro milioni di euro

LOCRI (RC) – Avrebbero truffato l’INPS mediante l’assunzione di oltre 600 dipendenti “fantasma”. Coinvolte una ventina di aziende agricole della Locride. Le società presentavano dei contratti di lavoro fittizi o di affitto o di comodato di terreni di proprietà di persone che erano all’oscuro della situazione e quindi estranee alla truffa. Una frode che ammonta ad oltre quattro milioni di euro. Le aziende, oggetto dell’indagine, presentavano all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale delle denunce trimestrali di documenti in cui si attestava l’assunzione fasulla di operai così da consentire loro, senza averne diritto, di percepire indennità di disoccupazione, di maternità, e anche assegni del nucleo familiare. Sono state dichiarate oltre 100 mila giornate di lavoro false che hanno coinvolto falsi braccianti che, nonostante dichiarassero un reddito modesto, possedevano in realtà beni di lusso. La denuncia è di truffa aggravata, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

 

 

 

 

 

 

 

Operazione “Camaleonte”, truffa e autoriciclaggio, in manette tre persone (VIDEO)

COSENZA – La Guardia di Finanza di Paola ha eseguito un’Ordinanza cautelare, personale e reale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Paola – dr.ssa Rosamaria MESITI, su richiesta del Procuratore della Repubblica dr. Pierpaolo Bruni e del Sostituto dr.ssa Teresa Valeria Grieco, nei confronti di 3 persone, responsabili per aver costituito e organizzato una Associazione a delinquere composta da 17 soggetti, al fine di commettere reati contro il patrimonio. In particolare, l’associazione criminale, capeggiata da un pluripregiudicato, Iacovo Agostino, attribuiva fittiziamente la titolarità di società e aziende al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, evadere imposte, tasse e contributi e truffare soggetti terzi anche attraverso l’autoriciclaggio di somme di denaro. Al capo e promotore dell’Associazione, effettivo titolare dei beni e delle attività, Iacovo Agostino, già destinatario di precedente misura restrittiva, è stata applicata la  misura della custodia in carcere.

 

 

Per due stretti partecipi e organizzatori dell’associazione criminale, che curavano i rapporti tra i diversi soggetti, quelli bancari e la contabilità delle aziende, svolgendo anche la funzione di “prestanome”, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare è stato emesso dall’A.G. a seguito dello sviluppo delle indagini effettuate dalle Fiamme Gialle, successivamente all’esecuzione, in data 03 marzo 2017, di:

 

  • una prima misura cautelare personale, che aveva portato all’arresto di 3 persone (una custodia in carcere e due arresti domiciliari) ed all’applicazione dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per altri 11 indagati, sempre per intestazione fittizia di aziende;
  • un primo Decreto di sequestro preventivo di 12 società, complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 2 milioni di euro;
  • perquisizioni locali.

 

Il reato, previsto dall’art. 12 quinquies della Legge n. 356/1992, intende perseguire la fittizia attribuzione ad altri della titolarità di beni che potrebbero essere oggetto di sequestro e confisca. Il soggetto effettivo titolare, al fine di evitare il sequestro dei beni illecitamente acquisiti, “scherma” l’investimento patrimoniale e ne attribuisce fittiziamente la titolarità formale dello stesso ad un terzo soggetto, c.d.  “prestanome”. Nelle attività imprenditoriali spesso ciò avviene con l’assunzione della qualità di socio occulto di società  e la presenza di soci e imprenditori “fittizi” o “prestanome”, il tutto al fine di agevolare una successiva circolazione dei beni nel tessuto finanziario, economico e produttivo ed evitare che l’emergere della illecita ricchezza consenta l’applicazione di misure patrimoniali e quindi il sequestro e la confisca dei beni.In questa seconda fase delle investigazioni sono state accertate anche condotte di autoriciclaggio, commesse da due degli odierni arrestati, per importi superiori a 100.000 euro, profitto dei reati di intestazione fittizia.La predetta somma è stata autoriciclata, attraverso una serie di movimentazioni finanziarie confluite nei conti correnti di altre società, sempre intestate a prestanome e di proprietà di Iacovo Agostino. Per tali motivi, su disposizione del G.I.P presso il Tribunale di Paola, sono state ulteriormente sottoposte a sequestro: le quote sociali di n. 2 societàcomplessi aziendali, beni immobili, mobili, autovetture e disponibilità finanziarie riferiti alle suddette persone giuridiche, beni e disponibilità finanziarie riconducibili alle persone indagate, per un valore complessivo pari ad circa 1 milioni di euro.

Le indagini effettuate dalle Fiamme Gialle, comprensive della prima e della seconda fase, hanno consentito di ricostruire la storia societaria e finanziaria di n. 14 imprese attive nei seguenti settori: Supermercati, Abbigliamento e Pubblicità, tutte riconducibili al “dominus” – di fatto di proprietario e gestore, attraverso compiacenti prestanome legati da vincoli di parentela, di amicizia e pregressi rapporti di lavoro. Le attività commerciali venivano avviate ed operavano di fatto per uno o due anni, durante i quali però contraevano ingenti debiti nei confronti di fornitori e, soprattutto, dell’Erario, per poi essere abbandonate, poste in liquidazione o dichiarate fallite. I complessi aziendali, quindi, venivano ceduti ad altri soggetti economici di nuova costituzione, sempre riconducibili all‘effettivo titolare, attraverso i prestanome. Il notevole flusso di denaro generato  – soprattutto contante – serviva per finanziare la “catena delle diverse attività”, producendo ulteriore ricchezza “illecita”, condizionante il  tessuto finanziario, economico e produttivo.Complessivamente, al termine delle indagini, dirette e coordinate da un gruppo di lavoro composto da Pubblici Ministeri che lavorano anche per il contrasto agli illeciti arricchimenti patrimoniali, sinergicamente ad altri gruppi che si occupano rispettivamente di reati contro la Pubblica Amministrazione ed in materia Ambientale, sono state applicate 17 misure cautelari personali e  disposti sequestri preventivi nei confronti degli indagati, aventi ad oggetto 14 società, complessi aziendali, beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni di euro.

Scoperto falso invalido, truffa all’Inps per oltre 100 mila euro

LOCRI (RC) – Nell’ambito dell’attività istituzionale in materia di spesa pubblica, i Finanzieri del Gruppo di Locri hanno accertato, al termine di un’attività di indagine, una truffa aggravata in danno dell’INPS perpetrata da un cittadino italiano che ha ottenuto indebitamente oltre 100 mila euro a titolo di pensione d’invalidità. Le investigazioni, supportate da numerosi riscontri quali appostamenti e videoriprese, hanno consentito di disvelare l’effettiva autonomia e l’assenza di alcun impedimento fisico del soggetto attenzionato in grado di svolgere ogni normale attività senza necessità di alcun ausilio. L’uomo avrebbe percepito indebitamente l’indennità riconosciutagli a seguito di visita medico-legale dalla Commissione Invalidi Civili che lo aveva ritenuto “Invalido con totale e permanente inabilità lavorativa (100%) e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”. Nel corso delle indagini delle Fiamme Gialle l’“invalido” è stato video-ripreso mentre svolgeva le normali attività quotidiane, effettuava compere al mercato, trasportava bidoni colmi d’acqua e si recava, alla guida di un mezzo agricolo, sul terreno di proprietà dove svolgeva attività di coltivazioni. L’ammontare di quanto illecitamente intascato dal falso invalido è stato quantificato in un totale di oltre 100 mila euro in 7 anni. Le indagini si sono concluse con il deferimento all’Autorità Giudiziaria del “falso invalido”, per l’ipotesi di reato riguardante la truffa aggravata ai danni dell’INPS ed è stata avanza richiesta di sequestro preventivo del profitto del reato. ll risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto degli illeciti commessi nel settore della spesa pubblica a tutela dei cittadini che operano nel pieno rispetto della legalità. Il tutto a dimostrazione del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria.

Era in malattia da mesi ma svolgeva un secondo lavoro, denunciato

ROSSANO (CS)- Era in malattia dall’ottobre scorso ma continuava regolarmente a svolgere un secondo lavoro per un Caf, oltre ad andarsene in giro per la provincia alla guida dei propri veicoli. Per questo motivo, la Polizia di Stato ha denunciato per truffa V.L., di 45 anni, dipendente di una società di riscossione tributi per conto di enti locali. Alla denuncia del responsabile della Società di riscossione tributi, sono seguite le indagini del personale del Commissariato di Rossano con verifiche, riscontri e pedinamenti. Le indagini si sono concluse il 7 febbraio scorso, quando gli agenti hanno sorpreso l’uomo negli Uffici di un Caf di Mirto mentre era intento ad espletare piena attività lavorativa al servizio degli utenti che per problematiche varie si rivolgevano a lui.

Truffano l’Inps, sono 8 le persone denunciate. Vari i reati contestati

PALMI (RC) – I carabinieri di Taurianova hanno denunciato otto persone per una truffa ai danni dell’Inps. Tra queste figurano medici e un avvocato. Le accuse, a vario titolo, vanno dalla falsità ideologica e materiale, commessa da pubblico ufficiale, alla truffa ai danni dello Stato. A queste bisogna aggiungere quella di falsa attestazione durante il servizio.

Soldi dall’Inps, il tutto è partito da” un’assunzione” anomala

L’indagine ha preso piede dopo la scoperta di un’assunzione fittizia relativa ad una donna. La 45enne era stata “assunta” come bracciante da parte di un imprenditore agricolo. Dal 2012 al 2017, di conseguenza, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha erogato delle somme, in realtà non dovute, per un totale di oltre 27mila euro. Coinvolto anche un medico dell’ospedale di Polistena. Il professionista avrebbe attestato l’ingresso della donna, presso il pronto soccorso, per giustificare patologie in realtà inesistenti. Nella vicenda sono finiti il cognato della donna, il medico di famiglia, un avvocato e l’impiegato di un patronato agricolo. Denunciati altri due medici per falsa attestazione, durante il servizio in ospedale, e truffa.

Sequestrati 35mila euro a funzionario pubblico infedele. Le accuse sono peculato e truffa

SAN LORENZO BELLIZZI (CS) – La Guardia di Finanza ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro di una somma di poco superiore ai 35mila euro emesso dal Tribunale di Castrovillari, nei confronti di V.A. 66 anni, in qualità di dipendente pubblico del comune di San Lorenzo Bellizzi (Cs). L’ordinanza è il risultato della prosecuzione di una complessa attività d’indagine che si è conclusa con la denuncia a piede libero del funzionario pubblico, in quiescenza dal mese di novembre, per i reati di peculato, falsità in atti e truffa.

Il funzionario sfruttando gli incarichi rivestiti si è appropriato illecitamente di 14.541,11 euro al comune di Trebisacce (CS) e di 35.278,46 euro al comune di San Lorenzo Bellizzi. Il dipendente pubblico infedele già nel mese di giugno è stato destinatario della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio cui sono seguiti sequestri di beni fino di 14.541,11 euro, sottratti alle casse del comune di Trebisacce.

Le iniziali indagini svolte hanno evidenziato che il funzionario, sfruttando la sua carica di responsabile dell’ufficio Ragioneria presso il comune di Trebisacce, dopa aver contratto dei finanziamenti personali con istituti di credito operava solo formalmente la decurtazione sulla propria busta paga della ritenuta mensile del quinto della retribuzione.

Analoga attività illecita è risultata effettuata nel comune di San Lorenzo Bellizzi ove, mediante appositi aggiustamenti e quadrature dei conti, ha sottratto più di 35.278,46 euro alle casse dell’Ente, per pagare, tra l’altro, un finanziamento contratto con una società a fronte della cessione del quinto dello stipendio.

Il dipendente infedele, in questo caso, ha posto in essere un articolato artifizio contabile che, sfuggito all’esame generale dei conti da parte degli organi di controllo interni, non ha destato il benché minimo sospetto di irregolarità. Al contrario, la ricostruzione operata dalla Guardia di Finanza, mediante l’esame di ogni singola movimentazione di somme tra i vari capitoli di spesa, ha permesso di evidenziare e quantificare i reali ammanchi di cassa, consentendo la pronta applicazione del provvedimento di sequestro anche per equivalente, della somma di 35.278,46 euro, tra beni immobili e saldi attivi di conti correnti bancari.