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[#FlashNews] Ritorna Ken il Guerriero: Le Origini Del Mito

Nuova serie manga per Ken il Guerriero: Le Origini del Mito!

Tramite il profilo Twitter del SilentMangaAudition!, concorso per fumetti in stile manga sponsorizzato dall’editore Coamix, apprendiamo di una nuova serie manga per Souten No Ken, conosciuto in Italia come Ken Il Guerriero: Le Origini Del Mito, serie prequel del fumetto cult disegnato da Tetsuo Hara e sceneggiato da Buronson, che racconta la storia di Kenshiro Kasumi, zio del Kenshiro storico e fratello di Ramon Kasumi, il maestro Ryuken della serie classica.

 

La nuova serie partirà sul numero di Ottobre del mensile Comic Zenon e sembra trattarsi di un sequel ambientato 7 anni dopo gli eventi di Souten No Ken, che all’epoca ebbe un finale affrettato a causa della chiusura della rivista Comic Bunch su cui veniva pubblicato.

Attendiamo con impazienza il ritorno delle avventure del 62° successore della Divina Scuola di Hokuto!

Antonio Vaccaro

Calabria… Regione poco social!

CATANZARO – La Calabria è ultima. nella classifica delle Regioni più social che vede capolista’ l’Emilia Romagna davanti a Valle d’Aosta, Puglia, Piemonte e Lazio. È quanto emerge dal report sulle strategie di comunicazione sui social media delle Regioni di DeRev Consulting, startup di strategie digitali, crowdfunding e social media.download (3)

L’ultima posizione è soprattutto figlia del che la Calabria non è presente su Facebook, Twitter e YouTube.

Per l’indagine DeRev ha preso in esame pagine e account ufficiali delle regioni, senza considerare quelle dedicate a singole attività.

Workshop “Trame di Carta2” : gli esperti a confronto parlano di editoria e web 2.0

LAMEZIA TERME (CZ) – La smaterializzazione è uno degli aspetti maggiormente pervasivi che negli ultimi anni stanno attraversando l’evoluzione del lavoro editoriale; cambiano i prodotti – vedi l’ebook – cambiano i modi di interazione con le utenze – vedi la comunicazione sociale e il “due-punto-zero” – e di conseguenza cambiano le professionalità, si delineano nuovi linguaggi e nuove strategie che ruotano attorno al content managment e al rumore dei social network, Facebook e Twitter in capo.

E allora fan page e cinguettii sparsi, foto e contest che richiamano l’attenzione dell’utente, per un attimo lo rendono protagonista e parte di una grande comunità ove vige la logica dell’interazione e soprattutto dell’immediato. E in questo grande mare, nulla va lasciato al caso, neppure il lancio in etere del ‘semplice’ tweet, o la pubblicazione di un innocente post.

Entro quest’ottica allora, l’idea degli organizzatori di Trame 3  il “Festival dei libri sulle mafie”  – che si terrà a Lamezia Terme dal 19 al 23 giugno prossimi –  hanno deciso di dedicare ai giovani neolaureati del Sud Italia il workshop “Trame di carta – Comunicare social. Librai ed editori ai tempi di Twitter, Facebook, Blog & co.”. Sono previste tre giornate di incontri (dal 19 al 22 giugno) finalizzato ad indirizzare i giovani verso percorsi di studio più funzionali al loro futuro impegno lavorativo nel mondo del libro, affrontando trasversalmente l’interessante tema de “editore e libraio vs social network”. Perché, come dicevamo, la rivoluzione digitale sta cambiando prima di tutto le professionalità del settore.

A raccontarci i perché di questo workshop con qualche riflessione sulle attese evoluzioni di questa commistione editoria/comunicazione sociale, due dei docenti che cureranno gli incontri: Antonio Cavallaro, responsabile ufficio stampa della casa editrice Rubbettino e Luca Conticonsulente formatore per il social media marketing.

Quali sono le caratteristiche dell’editore e quali quelle del libraio al tempo del web 2.0?

Antonio Cavallaro. Man mano che si procede con la smaterializzazione del libro i due ruoli finiscono inevitabilmente per confondersi. L’alto costo della produzione di libri stampati diminuisce sensibilmente per cui l’esigenza di fare un’attenta valutazione iniziale che tenga conto sia dell’esattezza dei contenuti (per evitare di dover poi ristampare) che dell’appeal del libro pubblicato viene a mancare o comunque a ridursi notevolmente. Ciò fa sì che i librai digitali (pensiamo ad Amazon) diventino editori e che gli editori digitali non avendo più il problema di raggiungere con i libri fisici le città e i lettori comincino a vendere direttamente on line. 

Luca Conti. L’editore non è più l’unico filtro alla pubblicazione del sapere. Ciò significa che il suo ruolo di selezione dei contenuti e proposta editoriale diventa sempre più rilevante, se svolto nel modo giusto, consapevole della presenza dei social network e della transizione verso il digitale e gli ebook. Il libraio può svolgere lo stesso ruolo di consiglio e consulenza, offrendo un servizio che i negozi online non possono offrire.

  
E i lettori, quanto sono ricettivi alla comunicazione che passa per il web?
 

A. Cavallaro. Il web oramai è la forma privilegiata di comunicazione per cui l’attenzione è certamente molto alta. Credo tuttavia che la forma stampata del libro mantenga (almeno in Italia) un certo prestigio che conferisce anche una maggiore credibilità e fiducia.

L.Conti. I lettori di libri usano molto internet, certamente più di quanto facciano in media editori o librai. Credo quindi ci sia un terreno molto fertile per promuovere un nuovo tipo di relazione tra questi soggetti, sulla piazza del social web di oggi.

 Il workshop promosso dall’AIE in occasione del festival “Trame” è dedicato ai giovani, di certo avvezzi all’uso dei social network, ma con finalità diverse e legate alla sfera personale. Credi che ci saranno difficoltà nell’introdurli a questo “nuovo utilizzo” di strumenti che già conoscono?
 

 A. Cavallaro. Non penso. Si tratta in fondo solo di far vedere che vi sono finalità diverse nell’utilizzo di ambienti nei quali si muovono già con grande familiarità (certamente con maggiore familiarità di quanto alcuni si muovano in una grande biblioteca o in una grande libreria).

L. Conti. La difficoltà principale sta nella consapevolezza che l’uso personale influenza l’uso professionale e che le due sfere, non più separabili nel mondo moderno, possono rafforzarsi a vicenda. Pensare di poter gestire la comunicazione social di una azienda, semplicemente applicando le stesse regole relative all’uso personale degli stessi strumenti, è un mito da sfatare e il workshop dedicherà spazio anche a questo aspetto per nulla secondario.

Fino a qualche anno fa era impensabile il livello di penetrazione che il linguaggio dei social ha oggi nelle strategie di comunicazione e marketing. Sulla base della tua esperienza, quali altre sorprese ci riserba il futuro della comunicazione in digitale? 
 

 A. Cavallaro. Al momento i social media rappresentano la magna pars del web. Persone che finora erano sprovviste di computer ne hanno acquistato uno in vista di un account su Facebook. Pertanto ritengo che i social media possano essere molto utili ai fini della comunicazione editoriale. Certo al momento l’utilizzo che se ne fa non segue le logiche “sociale” e molti editori continuano a usare i s.m. come un canale unidirezionale mediante il quale dare informazioni (o pubblicità) ai follower perdendo così di vista la dimensione di community che i social si portano dietro. I social network come uno strumento dalle incredibili potenzialità ma che debbono essere usati nella maniera corretta.

L. Conti. Riemergeranno i curatori di contenuti di qualità, al servizio del lettore e dell’utente, con una valorizzazione economica per nulla marginale. Oggi sembra utopico, ma le macchine non possono tutto e l’uomo ha molto da aggiungere, sempre che sia al passo con i tempi e padrone degli strumenti.

 

Alle prese con il 2.0 il lavoro editoriale vede l’editore e il libraio come due figure complementari e quasi interscambiabili che devono maneggiare con attenzione i contenuti che intendono trasmettere ai lettori, al fine di acquisire la loro fiducia e fidelizzarli al massimo grado.
Sono necessarie, pertanto, figure specializzate, che sappiano maneggiare queste armi professionalmente, puntando su contenuti di qualità che si distinguano nell’anarchico vociare del web; laddove, probabilmente, questo è solo l’inizio di una lunga evoluzione che metterà sempre di più al centro delle strategie le relazioni e le interazioni in uno scambio continuo tra addetti al settore e utenze.

Riprendendo Luca Conti in un commento all’intervista: “l’editoria deve reinventarsi. Prima lo comprende, prima abbraccia il cambiamento, più probabilità ha di trarne giovamento”.

 

Giovanna M. Russo

Rivolta in Turchia

rivolta in Turchia
rivolta in turchia

 

Turchia, centinaia di arresti durante la rivolta nata contro l’abbattimento di un parco che farà posto ad un centro commerciale.
Le manganellate sono già in offerta 3×2.

Il premier Erdogan: “Twitter una minaccia per la società”. Famosa è la frase ‘navigare come un turco’.

Il governo turco rallenta internet. Ora la Turchia è molto più simile alla Calabria.

Un giovane ferito durante gli scontri è stato dichiarato clinicamente morto. Ha l’attività cerebrale ridotta a 56 k.

Erdogan accusa i social network di responsabilità nelle violenze. Anche anche a me vien voglia di spaccare tutto ogni volta che vedo la foto di un gattino su Facebook.

La gente scende in piazza con pentole e padelle.  Vana la mossa del governo di regalare mountain bike a 18 rapporti.

Muore un giovane travolto da un taxi. E figuriamoci se non ci fosse stato il tassametro.

la Farnesina invita gli italiani in Turchia alla massima prudenza. “Fate come se foste a casa vostra”.

Tutto è nato dalla volontà del governo di abbattere 600 alberi. E si è subito ritrovato col seme della rivolta in mano.

 

Sciscia.

Cosenza: neve e gelo raccontati a suono di ‘post’

Che i social la facciano da padrone tra i mezzi di interazione è ormai risaputo, tanto quanto è noto che oggi spesso facciano le scarpe alle agenzie, battendole sul tempo con gli aggiornamenti e le ultime notizie.
L’Italia pareggia con l’Olanda? Al pari delle urla compiaciute dei vicini al piano di sotto per il goal al 91esimo, lo leggiamo un secondo dopo nei 140 caratteri di un tweet. Si avverte una scossa di terremoto? Prima che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia aggiorni il portale web, noi sappiamo a che ora si è verificato e dove è stato avvertito il sisma dagli aggiornamenti su facebook.
E se nevica? Beh, se nevica, con un solo click abbiamo a portata di mano immagini da tutta Italia, da angolazioni e visuali che qualsiasi sito di meteorologia può solo sognare.

COSENZA – L’ondata di neve e gelo che da giorni ormai colpisce l’Italia, creando ovunque disagi, si è abbattuta anche sulla Calabria, dove la neve, che da tempo aveva interessato i rilievi e le maggiori località sciistiche, caduta oggi anche sulle località a bassa quota. Tra i capoluoghi di provincia risparmiata forse solo Reggio Calabria, ma unicamente perché possiede una posizione geografica che difficilmente si presta a questo tipo di fenomeni atmosferici.
In Sila si sono toccate temperature dell’ordine di -13 gradi con tre metri di neve, mentre sull’Aspromonte si registra una situazione “più normale” con temperature attorno allo zero.
Anche le città di Cosenza e Rende, sono state interessate da una copiosa nevicata che sembra essersi placata solo nel tardo pomeriggio. Domani 11 febbraio, in entrambi i comuni le scuole rimarranno chiuse, lo stesso però non si potrà dire per molti uffici.
Ma i cosentini vista la fortuita coincidenza del riposo domenicale oggi hanno potuto comunque godere della prima vera nevicata del 2013.
Immancabili le “guerre” a palle di neve, i pupazzi nei cortili dei condomini e, perché no, qualche scatto subito “postato” su facebook per rendere tutti gli amici virtuali e non dell’evento metereologico.

E noi abbiamo deciso di dedicare uno spazio a una piccola raccolta di questi scatti, per lo più provenienti da Cosenza e provincia, “prendendoli in prestito” dal web.

 

Giovanna M. Russo

Per qualche follower in più

Prendiamo un’azienda un tempo fiorente: la Lo Puzzo spa, ottima produttrice di cocozzielli alla scapece liofilizzati. Mettiamo che poverina, nonostante il suo impegno, la Lopuzzo vada male nelle vendite e sia sull’orlo del fallimento. Per reclamizzarsi ed attirare un pò di gente, apre uno o più profili su vari social network. Mettiamo ancora che questi profili non se li fili nessuno. Cosa lo ha aperto a fare la Lopuzzo il profilo? E soprattutto, che figura ci fa a non avere nemmeno uno straccio di visitatore sulla sua pagina?

Diciamo la verità, è una preoccupazione che sta a cuore a noi tutti, ogni volta che scriviamo qualcosa o condividiamo una foto in rete, che almeno qualcuno commenti o apprezzi, figuriamoci quanto stia a cuore ad una azienda bisognosa come la Lopuzzo.

Ma se nonostante tutto l’impegno, non ti calcola proprio nessuno, cosa fare? Sono gli stessi social network a venirti incontro: la Lopuzzo spa, dietro una relativamente piccola sommetta di denaro, acquista letteralmente contatti fittizi per la sua bella paginetta, che come per magia in un solo giorno passano da poche centinaia a molte migliaia. Ora il signor Lopuzzo, che non ha ancora risolto il problema della vendite (perchè si sa, i contatti fittizi mica mangiano cocozzielli alla scapece) ha almeno salvato la faccia agli occhi di tutti.

La Lopuzzo spa ovviamente è una azienda di fantasia e assolutamente fittizia. Non è un prodotto della fantasia invece una pagina Twitter riconducibile all’entourage di Silvio Berlusconi: andava così così diciamo, ferma lì con circa 7.000 followers. Poi, durante la magica notte di San Silvestro, proprio mentre tutto il mondo festeggiava, la pagina passa da 7.000 a circa 70.000 followers. Ovviamente lungi dall’insuinare irregolarità, anche perchè i gestori della pagina denunciano una violazione della stessa ad opera di ignoti, a seguito della quale i contatti si sarebbero decuplicati.  Cose che succedono, insomma. C’è chi a sua insaputa si è ritrovata proprietaria di una casa, figuriamoci se è il caso di gridare allo scandalo per qualche follower in più.

Ed in ogni caso, i fake accounts, se non mangiano cocozzielli, non hanno (per ora) nemmeno diritto al voto.