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L’Università della Calabria inaugura lo Sportello antiviolenza e il Baby pit stop

RENDE (CS) – Sarà inaugurato lunedì 20 giugno lo Sportello antiviolenza e il Baby pit stop dell’Università della Calabria. I due servizi, che nascono in collaborazione con il CUG di Ateneo presieduto da Giuliana Mocchi, la rete UNIRE – Università in Rete contro la violenza di genere – e la delegata alle Pari Opportunità, Giovanna Vingelli, sono stati collocati presso la sede del Comitato Unico di Garanzia lungo il ponte pedonale nella zona occupata dalle associazioni universitarie. 

In particolare lo Sportello antiviolenza garantirà un servizio, anonimo, gratuito e senza obbligo di denuncia, gestito in collaborazione con il Centro Antiviolenza “R. Lanzino” e a completa disposizione di una vasta comunità di persone tra docenti, studenti e personale amministrativo. Lo Sportello sarà sempre attivo, da remoto, e un giorno a settimana assicurerà il servizio in presenza tramite due operatrici professionali. Qualunque componente della comunità accademica abbia subito atti di discriminazione e/o violenza legati al genere, anche in spazi esterni a quelli universitari, potrà trovare nello Sportello uno spazio sicuro d’ascolto, assistenza, informazione, aiuto. In caso di bisogni particolari, il personale dello sportello potrà fare da ponte tra l’utenza e le strutture, associazioni, istituzioni socio-sanitarie o giudiziarie del territorio. 

Il Baby pit stop, che nasce in collaborazione con l’Unicef e con il Rotaract di Rende, invece, è un ambiente protetto, attrezzato con fasciatoio, lavandino e scalda biberon, che permetterà ai genitori di allattare ed accudire il proprio bebè con riservatezza e comodità. 

«Con queste iniziative di valore – spiega il rettore Nicola Leone – lanciamo un messaggio forte: all’UniCal la dignità e il benessere delle persone sono messe al primo posto. Non a caso poche settimane fa l’ateneo ha ricevuto dalla Commissione Europea l’HR Excellence in research, che testimonia come il campus sia un ambiente ideale per ricercatrici e ricercatori. Lo Sportello antiviolenza offre un supporto concreto a chi si trova in situazioni delicate, anche difficili da denunciare alle autorità competenti. Il progetto nasce con l’intenzione di far sentire coloro che frequentano l’Università parte di una comunità consapevole di vivere in un luogo in cui ci sia rispetto verso tutti e tutte. Il Baby pit stop, invece, è uno spazio nato per favorire la conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e di studio della comunità universitaria ma utilissimo anche alle persone in visita all’interno della struttura universitaria». 

L’inaugurazione dello Sportello antiviolenza e del Baby pit stop sarà accompagnato, sempre lunedì 20, a partire dalle 9 e 30, da un incontro pubblico in Aula Magna che, dopo l’apertura dei lavori da parte del rettore Nicola Leone, prevede gli interventi di Giuliana Mocchi (presidente Cug), Marina Calloni (responsabile dell’Accademic network UN.I.RE.), Angela Costabile (delegata orientamento); Chiara Gravina (delegata Centro Antiviolenza R. Lanzino); Maria Francesca Longo (presidente Rotaract Rende 2019-2020); Monica Perri (presidente Comitato provinciale Unicef); Patrizia (Piro Prorettrice delegata al centro residenziale); Antonella Veltri (presidente D.i.Re.), Giovanna Vingelli (delegata pari opportunità). L’incontro, che è aperto al pubblico, sarà concluso dalla vicepresidente della Regione Calabria, Giuseppina Princi.

Studenti Unical in visita all’impianto Sorical “servono tecnici con ottima formazione”

RENDE (CS) – Un gruppo di studenti dell’Università della Calabria – nell’ambito del Corso di Idrogeologia del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienza della Terra (DIBEST) – ha fatto visita ieri mattina al Campo Pozzi in località Medma, facente parte delle opere acquedottistiche gestite dalla Sorical. Ad accogliere gli studenti ed il Docente Giovanni Vespasiano, sono stati gli ingegneri della Sorical Massimo Macri (Responsabile Compartimento Centro), Paolo Mainieri (Responsabile Compartimento Nord) e Giuseppe Viggiani (Direzione Operativa), unitamente al personale di Zona, con Domenico Isola e Giuseppe Raguseo. 

Il Campo pozzi Medma è stato potenziato di recente dalla Sorical perché in questa area è significativa la presenza di manganese e ferro nel sottosuolo. Sorical, in piena emergenza, ha provveduto a costruire una nuova sezione di filtrazione in due step, che ora consente di avere acqua potabile nelle giuste quantità per soddisfare una vasta area che va da Nicotera Marina, Ioppolo, Ricadi fino alla frazione Vulcano di Tropea.
Agli studenti sono state illustrate le attività di monitoraggio e manutenzione straordinaria dei pozzi che Sorical ha effettuato, negli ultimi anni, in diversi siti della Calabria, riportandoli, in svariati casi, ai valori di emungimento iniziali.
Sono state descritte anche le innovazioni tecniche e amministrative introdotte da Sorical, che consentono da tempo l’acquisto delle centinaia di elettropompe necessarie per i pozzi secondo criteri di economia ed efficienza. Il conseguente risparmio energetico – consistente e stabile nel tempo – costituisce un elemento particolarmente significativo alla luce dei recenti incrementi del costo dell’energia.
 
 “Formare tecnici specializzati provenienti dalle nostre scuole e università fa parte della missione della nuova Sorical che la Regione Calabria sta costruendo”, commenta il Commissario della società Cataldo Calabretta. “Sorical in futuro guarderà sempre con maggiore interesse ai centri di formazione della Calabria. Abbiamo bisogno di ingegneri, geometri, periti tecnici e informatici, biologi e chimici. Personale che va prima formato attraverso percorsi di alta specializzazione e poi inseriti nei cicli produttivi. Con il presidente della Regione Roberto Occhiuto stiamo lavorando affinché la Calabria abbia al più presto il migliore servizio idrico integrato. C’è tanto la lavorare ma, dopo anni di inerzia, finalmente si stanno gettando le basi per voltare pagina”.

Accordo di collaborazione tra Comune di Cosenza e Università della Calabria. La firma di Caruso e Leone

COSENZA – Un importante accordo di collaborazione è stato firmato questa mattina, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, tra il Comune di Cosenza e l’Università della Calabria, per promuovere e valorizzare, attraverso l’istituzione di tavoli tematici ed il supporto delle competenze tecnico-scientifiche dell’Unical, una serie di buone pratiche indirizzate ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse territoriali.
Il protocollo è stato sottoscritto dal Sindaco di Cosenza Franz Caruso e dal Rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone. L’intesa stipulata dalle due istituzioni, nell’ambito delle rispettive finalità, si propone di perseguire la realizzazione di obiettivi di interesse pubblico riguardanti lo sviluppo futuro della città di Cosenza e del suo territorio, ai fini della sua crescita e valorizzazione. In particolare, il rapporto di collaborazione tra Comune e Unical darà vita ad un confronto aperto in grado di agevolare e supportare la partecipazione ai bandi previsti dal PNRR, al fine di promuovere e sviluppare progetti ed azioni congiunte tesi a favorire lo sviluppo di molteplici iniziative.
L’accordo prevede la possibilità di attivare azioni e progetti in diversi ambiti di interesse, quali, anzitutto, quelli della mobilità sostenibile, viabilità e trasporti, delle infrastrutture, con particolare riferimento al loro monitoraggio e digitalizzazione, quelli dell’ambiente, transizione ecologica e difesa del suolo, tutela delle acque e depurazione e agricoltura urbana. Il Sindaco Franz Caruso ha ringraziato il Rettore dell’Università della Calabria, prof.Nicola Leone, per l’accoglienza che ha riservato all’idea e al progetto dell’Amministrazione comunale sottolineando “la volontà di consumare finalmente un primo passo verso quella sorta di integrazione reciproca delle due istituzioni. Questa forma di sinergia e collaborazione – ha tenuto a precisare Franz Caruso – difficilmente nel passato si è mai realizzata. E’ molto importante e fondamentale per la città di Cosenza – ha aggiunto il primo cittadino – avviare questa interlocuzione diretta con il mondo accademico perché è – questo – anche un modo per arricchirsi di nuove conoscenze, di nuovi sistemi, tecniche e procedure per poter realizzare servizi sempre più efficienti nella nostra città. Il nostro Magnifico Rettore – ha detto ancora Franz Caruso – è un’eccellenza e non è soltanto uno dei migliori studiosi dell’Intelligenza Artificiale, ma è il migliore e noi come cosentini siamo orgogliosi di essere rappresentanti in questo importante settore dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale dal prof.Leone che è un insostituibile punto di riferimento”. L’intesa con l’Università per il Sindaco della città capoluogo “è una combinazione che non potevo lasciarmi sfuggire”. E per Franz Caruso guardare alle qualità che ci sono nel nostro territorio è “un fiore all’occhiello dell’azione amministrativa. Questo deve essere – ha rimarcato il Sindaco – uno dei compiti primari di chi gestisce la cosa pubblica. E’ un passo fondamentale di un percorso che ci vedrà da subito lavorare insieme perché ci sono – è vero – una serie di settori nei quali si può intervenire insieme, ma ce ne sono alcuni già individuati, come il Piano Urbano dei trasporti (PUT) ed il PUMS, piano urbano della mobilità sostenibile, punti qualificanti del mio programma e dell’azione amministrativa che stiamo portando avanti. Noi tra qualche giorno formalizzeremo l’incarico all’Università della Calabria per la redazione del PUT e del PUMS, come primo segnale di una collaborazione che a mio avviso si deve sviluppare sempre di più negli altri settori contemplati nel protocollo”. Un ultimo passaggio il Sindaco lo ha dedicato al recupero e alla rinascita del centro storico. “Siamo destinatari e responsabili di un finanziamento per 40 milioni di euro nel Cis Cosenza, ma l’Università della Calabria ha una fetta dei restanti 50 milioni. Ci sarà quindi un momento ulteriore di condivisione di un percorso per la realizzazione di qualcosa che è molto importante, perché contribuire alla rinascita del centro storico è qualcosa che qualifica tutti quanti e che mette insieme queste sinergie istituzionali che si traducono in azioni concrete, al di là della sottoscrizione dell’atto formale. E’ importante integrare le nostre due realtà che non sono patrimonio di un territorio, perché l’Università della Calabria non è patrimonio della città di Cosenza, come non è neanche patrimonio del territorio che la ospita. L’Università della Calabria è patrimonio di tutti i calabresi che noi dobbiamo saper valorizzare e anche utilizzare, con le sue competenze e qualità. Avere la possibilità, infine, di portare nel centro storico una facoltà dell’Università della Calabria è un sogno nel cassetto che io spero possa, invece realizzarsi, partendo da questo primo importante protocollo d’intesa”.
“L’accordo di oggi – ha dichiarato dal canto suo il Rettore Nicola Leone – rappresenta un altro passo nelle politiche della terza missione dell’Unical, ovvero quelle di attività con le quali l’Università entra in interazione diretta con la società e gli enti pubblici, affiancando le missioni tradizionali di insegnamento (prima missione) e ricerca (seconda missione). Per molti anni questo compito è stato interpretato principalmente come attività di trasferimento tecnologico, ma oggi l’Università mette a disposizione le sue competenze a supporto della crescita del territorio. Abbiamo accolto, in questa ottica, l’invito del Comune di Cosenza a rendere disponibili gli strumenti della nostra conoscenza tecnico-scientifica, con l’obiettivo di supportare le iniziative di progettazione che intraprenderà il Comune per intercettare le opportunità offerte dal PNRR. Quest’anno – ha concluso il Rettore – l’Unical festeggerà 50 anni dal suo primo anno accademico. E non dobbiamo mai dimenticare quale fu lo spirito che ispirò la nascita di questo campus che, a differenza della maggior parte delle università italiane, fu pensato, voluto e costruito, fin dal primo rettore Beniamino Andreatta, per interagire con l’ambiente circostante e per favorirne la crescita culturale e lo sviluppo socio-economico. Un’ispirazione che continua a guidarci anche oggi”.
L’Università della Calabria ha individuato quali responsabili dell’attuazione del protocollo d’intesa, il prof. Giuseppe Guido, delegato del Rettore per il mobility management e per lo sport, ed il prof. Raffaele Zinno, delegato del Rettore per l’ambiente. Per il Comune di Cosenza, invece, il Sindaco Franz Caruso ha indicato la consigliera delegata al welfare Caterina Savastano e la Presidente della commissione consiliare lavori pubblici, Concetta De Paola. Il protocollo d’intesa avrà una validità di 4 anni.

 

L’Unical premiata dalla commissione europea: «È un ambiente ideale per la ricerca»

RENDE (CS) – L’Università della Calabria ha ottenuto il riconoscimento “HR Excellence in Research”, conferito dalla Commissione Europea nell’ambito dell’iniziativa Human Resources Strategy for Researchers (HRS4R). Un percorso finalizzato all’adeguamento della condotta di un’istituzione ai principi della Carta europea dei ricercatori e del Codice di condotta per il reclutamento dei ricercatori (C&C). In Italia solo 16 atenei hanno ottenuto tale riconoscimento e tra questi l’Unical è una delle sole 4 a sud di Roma.

Il percorso è iniziato il 25 marzo del 2021 e si concluso, un anno dopo, con la candidatura del progetto “UniCal longs 4 Excellence”, che si corona oggi con il riconoscimento assegnato dalla Commissione europea. Il risultato ottenuto accresce la visibilità internazionale dell’Ateneo come ambiente di lavoro stimolante per le ricercatrici e i ricercatori, rendendolo così più attrattivo nei confronti dei migliori studiosi nazionali e internazionali.

«Sono particolarmente soddisfatto per il riconoscimento che la Commissione Europea ci ha tributato – ha affermato il rettore Nicola Leone – accettando il nostro progetto senza alcuna revisione. Un piano strategico importante, dato che oggi più che mai, visti i cambiamenti nel mondo della ricerca universitaria, è necessario contare su un ambiente di lavoro accogliente e positivo. Nel mio programma di governance, non a caso, ho posto particolare attenzione alla necessità di prendersi cura delle risorse umane e del loro benessere lavorativo. Perché la ricerca di qualità e di eccellenza si ottiene solo in contesti stimolanti e inclusivi».

 «Il riconoscimento “HR Excellence in research” – ha dichiarato ancora Leone – è stato attribuito per la prima volta nella storia dell’Unical. I vantaggi non riguardano solo i ricercatori, ma tutto l’ateneo che diventerà un modello per il suo ambiente di lavoro fervido, favorevole alla crescita dei ricercatori. Il riconoscimento sarà, inoltre, garante dell’impegno dell’istituzione ad assicurare procedure di reclutamento e di valutazione eque e trasparenti. La comunità europea ha creduto nel nostro progetto. Intraprendiamo così un percorso virtuoso di crescita e di allineamento alle direttive europee, creando un ambiente accademico sempre più positivo e di alta qualità».

LA CARTA EUROPEA DEI RICERCATORI E IL CODICE DI CONDOTTA

I principi espressi nella Carta e nel Codice sono quaranta, suddivisi in 4 aree tematiche: procedure di reclutamento; aspetti etici e professionali; condizioni di lavoro e previdenza sociale; formazione. 

Il riconoscimento è stato attribuito dalla Commissione all’Unical in quanto i valutatori hanno apprezzato l’attenzione prestata nell’allineare le pratiche riguardanti la gestione delle risorse umane a quelle della Carta e dei principi del Codice. 

«L’analisi presentata è risultata completa e l’action plan ha soddisfatto tutti i requisiti richiesti per l’utilizzo del premio HR Excellence in Research – si legge nella nota della Commissione. Il premio riflette l’impegno a migliorare continuamente le politiche in materia di risorse umane in linea con la Carta europea dei ricercatori e il Codice di condotta per il reclutamento dei ricercatori, in particolare l’impegno a realizzare procedure di reclutamento e valutazione eque e trasparenti».

IL TEAM UNICAL

«Un importante risultato per l’intero ateneo che, da oggi, fa parte della ristretta cerchia di istituzioni europee premiate con l’Award di eccellenza HRS4R della Commissione Europea – ha dichiarato Francesco Valentini, responsabile scientifico del progetto UniCal longs 4 Excellence – Questo grande successo è il frutto di un sinergico e intenso lavoro di squadra durato circa un anno e mezzo, che ha visto una partecipazione massiccia e entusiastica di tutta la comunità accademica».

I lavori del progetto, portati avanti dallo staff dell’Area ricerca innovazione e impatto sociale (Ariis) dell’ateneo, sono stati coordinati da una commissione scientifica, presieduta dallo stesso Valentini, e da una tecnica, presieduta da Andrea Attanasio, responsabile di Ariis.

UN PIANO PER LA PARITA’ DI GENERE

La costante attenzione dell’Unical verso le buone pratiche nel campo delle risorse umane è testimoniata anche dal rafforzamento delle politiche per la parità di genere. L’ateneo ha infatti adottato il Genere equality plan (Gep) uno strumento che promuove, tra l’altro, l’equilibrio di genere nelle leadership, l’uguaglianza di genere nel reclutamento e nella progressione di carriera, l’integrazione della prospettiva di genere nella ricerca, nella didattica e nella terza missione, il contrasto a ogni forma di discriminazione, l’equilibrio tra vita privata e lavorativa. 

Unical nel Progetto GreeNexUS: al fianco di UNIBO per sviluppare materiali sostenibili

RENDE (CS) – Il Progetto GreeNexUS, Green-health-safety Nexus for new Urban Spaces, coordinato dall’Università di Bologna è risultato tra i vincitori del recente bando Marie Curie del programma Horizon Europe.

Si tratta di un progetto di ricerca innovativa condotta attraverso la formazione di 10 Dottorandi distribuiti su 8 Beneficiari e 12 Partner Associati per un totale di oltre 2,6 Milioni di Euro.

Abstract del progetto GreeNexUS:

Nel nostro pianeta sempre più antropizzato, molte città stanno affrontando molteplici sfide sociali e ambientali e il legame tra le caratteristiche dei contesti urbani verdi e la salute e sicurezza delle persone rappresenta un tema emergente e di urgente importanza. L’inquinamento atmosferico e il clima urbano, il ridotto contatto con la natura, l’accesso limitato a spazi verdi di qualità, i tessuti e le infrastrutture urbane che scoraggiano la mobilità sostenibile e sicura e gli stili di vita attivi, minacciano il benessere psicofisico di una società che invecchia e ne aumentano le disparità sociali. Il progetto GreeNexUS propone un approccio nuovo e multidisciplinare per promuovere l’inverdimento urbano, la rigenerazione territoriale e la sicurezza/accessibilità/percorribilità delle infrastrutture urbane, come strategie chiave per affrontare queste sfide, sfidando nel contempo i cambiamenti climatici e contrastando le disuguaglianze nei gruppi svantaggiati/vulnerabili causati dalle pandemie. I partecipanti a GreeNexUS (20 istituzioni provenienti da 9 paesi europei) hanno unito le forze per offrire un programma collaborativo di formazione attraverso la ricerca che coinvolge università, centri di ricerca, aziende, ONG e autorità locali che condividono questa nuova visione di promuovere una città più verde, più sana e più sicura regni delle città e dei paesi d’Europa. Ciò guiderà il processo GreeNexUS per formare specialisti, le cui competenze all’avanguardia e intersettoriali saranno sviluppate e gestite attraverso un impegnativo programma generale di formazione che combina e integra i vari campi di conoscenza innovativa dei partecipanti di GreeNexUS, e include anche la formazione sulle competenze trasversali. In termini di ricerca, 10 temi specifici e multidisciplinari saranno affrontati da 10 dottorandi, che hanno l’obiettivo di diffondere l’approccio GreeNexUS oltre l’ambito e la durata del progetto, sotto la guida di un gruppo di supervisione di esperti accademici e non.

UNICAL al fianco di UNIBO e Iterchimica per lo studio di nuovi leganti sostenibili. Supervisori: Prof. Cesare Sangiorgi (UNIBO), Prof. Cesare Oliviero Rossi (UNICAL), Dott.ssa Loretta Venturini (ITERCHIMICA).

Il dottorando incardinato presso UNIBO sfrutterà le proprie conoscenze chimiche per raggiungere gli obiettivi della ricerca proposta che mira allo sviluppo di soluzioni di pavimentazione alternative per le superfici urbane mediante bioleganti e aggregati artificiali prodotti da polveri di scarto riciclate . Verranno applicati protocolli di laboratorio ad hoc per derivare i nuovi leganti dalle biomasse di scarto esistenti e per produrre aggregati artificiali da polveri di scarto geopolimerizzate. La fattibilità della produzione su scala reale del biolegante sarà valutata su una produzione pilota a livello industriale finalizzata allo sviluppo di composti fibropolimerici contenenti ringiovanenti a freddo. I test in situ delle emissioni seguiranno le attività di laboratorio per verificare le proprietà a bassa emissione dei calcestruzzi bio-phalt sviluppati, con particolare attenzione al rilascio di COV e IPA e altri inquinanti in diverse condizioni di temperatura della superficie e dell’aria.

La formazione e la gestione degli studenti internazionali saranno affidati ai docenti dott. Paolino Caputo del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche e al Prof Rosolino Vaiana del Dipartimento di Ingegneria Civile.

Unical, Laurea alla memoria per Clelia

Al termine di un’emozionante seduta, è stata conferita questa mattina la laurea alla memoria a Clelia Scordamaglia. giovane studentessa dell’Università della Calabria che stava stava per laurearsi in Scienze dell’Amministrazione quando un male l’ha portata via qualche mese fa.

In commissione i professori Giampaolo Gerbasi, in qualità di presidente, Flavio Ponte, Maria Teresa Nardo, Roberto De Luca, Maurizio Cerruto, Ercole Giap Parini. La laurea è stata ritirata dalla famiglia di Clelia.
 
«Clelia ama studiare e ama la vita; una studentessa sorridente come è giusto essere a questa età (…). Clelia oggi si è laureata. La chiamiamo laurea alla memoria, ma la memoria è cosa viva e che si rinnova ogni giorno. Oggi Clelia si è laureata in Scienze dell’Amministrazione». Sull’account ufficiale dell’università della Calabria, Clelia viene ricordata così al presente. 

Intelligence, Domenico Talia al master Unical su democrazia dell’algoritmo e potere del digitale

RENDE (CS) – Domenico Talia, professore ordinario di sistemi di elaborazione delle informazioniall’Università della Calabria, ha tenuto una lezione al Master in Intelligence dell’ateneo di Arcavacata, diretto da Mario Caligiuri.

La lezione è stata incentrata sul ruolo sempre più importante degli algoritmi nelle nostre vite e di come essi stiano influenzando in maniera costante le democrazie occidentali.

Il professore ha iniziato la sua lezione con una citazione di Martin Heidegger “Le conseguenze della tecnologia sono tutt’altro che tecnologiche”, discutendo come oggi siamo completamente circondati dagli algoritmi, che non solo determinano il funzionamento di macchine e servizi ma determinano i nostri complessi comportamenti quotidiani.

Il professore ha poi illustrato la storia degli algoritmi, precisando che hanno origini antichissime, rintracciabili oltre 5 mila anni fa nell’antica Babilonia, come in Cina e In India.

“Ma il cuore dello sviluppo degli algoritmi – ha precisato – va rintracciato nei primi calcolatori automatici sviluppati alla fine degli anni Trenta e che verranno poi utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo sviluppo tecnologico successivo al conflitto bellico ha permesso nel 1969 il collegamento tra due computer capaci di comunicare tra loro proprio algoritimi”.

“Altra data significativa – per Talia – è stata il 1991 quando al CERN di Ginevra è stata creata la rete internet che permette il passaggio di una mole enorme di informazioni.

Per il docente “gli algoritmi e i computer hanno reso vitali i dati, cambiando totalmente la vita delle persone e diventando mediatori tra gli esseri umani e la realtà.!Il 2007 è l’anno decisivo con la commercializzazione dell’iphone di Steve Jobs che ha rivoluzionato il mondo dell’informazione e dell’intelligenza digitale”.

Talia ha proseguito soffermandosi sull’aspetto umano, affermando che “in tutti gli algoritmi che utilizziamo, c’è una forma di pensiero di chi ha scritto l’algoritmo e ha proposto la soluzione di un problema. Tuttavia, spesso non è l’unica soluzione ma una possibile tra tante”.

“Gli algoritmi – ha proseguito – sono un’estensione del nostro corpo e della nostra mente ma è decisa da qualcun altro. Infatti, per analogia, oggi 20 programmatori di Google influenzano la vita di alcuni miliardi di persone ogni giorno”.

Il professore ha poi spiegato il concetto del Deep Learning, relativo all’apprendimento profondo delle reti neurali attraverso le quali si individuano, tra l’altro, il sentiment analysis, il riconoscimento facciale e l’identificazione vocale. Il tutto, tramite l’utilizzo di algoritmi sempre più complessi ed elaborati.

“A tal proposito – sostiene Talia – si può parlare di “software power, che è un’egemonia culturale che influenza il mondo intero. Gli USA hanno creato queste tecnologie, la Cina le sta sviluppando, mentre l’Europa pensa alla regolamentazione, avendo perso il treno del
digitale da anni”.

“Al momento – ha concluso il docente – possiamo descrivere la nostra realtà con i concetti di datacrazia, algocrazia e
datapower, dove il potere si sposta dai luoghi della politica a quelli di chi produce il digitale, ridisegnando l’organizzazione del potere nel mondo”.

L’Unical presenta il nuovo portale: più accessibile e con più news

RENDE (CS) – L’Unical rinnova il look del portale d’ateneo, con una veste grafica più moderna, semplice da navigare, ricca di contenuti informativi, da esplorare agevolmente anche da cellulare: www.unical.it

Si tratta di una prima fase non definitiva, data l’enorme mole di contenuti da far migrare al nuovo sito, che fino a transizione completa manterrà ancora su un doppio binario la possibilità di consultazione del vecchio portale. Restano ancora in corso di aggiornamento le pagine dipartimentali, che migreranno gradualmente sul nuovo sito.

Il varo del nuovo portale di ateneo è un altro obiettivo raggiunto tra i punti del programma del rettore Nicola Leone, nel quadro più ampio dei servizi alla comunità accademica e alle famiglie degli studenti. Il sito è stato ristrutturato per offrire una diffusione più agevole delle informazioni, con una maggiore funzionalità, con un’attenzione particolare alla veste grafica, per rendere immediatamente accessibili tutti i servizi. Ma il target va oltre i confini dell’Unical, offrendo la possibilità di condividere le attività dell’ateneo anche con il territorio, nell’ottica di far conoscere a tutti le grandi opportunità di formazione, ricerca e innovazione che offre il campus, nonché il trasferimento tecnologico, il public engagement e i benefici che ricadono sulla società.

«Sono molto soddisfatto di questa nuova versione del portale – ha dichiarato il rettore Nicola Leone – che rappresenta la prima forma di comunicazione diretta con i nostri studenti e le loro famiglie. L’esigenza di realizzare una nuova interfaccia nasce dalla volontà di offrire maggiore semplicità nel trovare le aree di interesse e migliorare la trasparenza nelle attività dell’ateneo. Ci tengo a ringraziare l’area dell’ICT per l’impegno profuso in questi mesi, gli uffici responsabili dei servizi per l’intenso lavoro di riorganizzazione dei contenuti e tutti coloro che hanno contribuito e ancora contribuiranno al progetto. Certo ci saranno ancora settimane di assestamento e un periodo di rodaggio in cui calibrare meglio le diverse sezioni, siamo consapevoli che ci sono tanti aspetti che possiamo migliorare; ma oggi offriamo uno strumento molto più attuale e meglio organizzato, che via via si perfezionerà sempre più col contributo della comunità accademica».

IL RESTYLING

Il nuovo portale è caratterizzato da un profondo restyling del progetto grafico, dalla revisione della mappa di navigazione e dei contenuti, con una maggiore attenzione verso gli utenti e dunque con una più accentuata focalizzazione sui servizi e, infine, dalla valorizzazione dei dati, in particolare riguardo offerta formativa, ricerca e innovazione, organizzazione. Il nuovo portale è inoltre direttamente collegato ai sistemi informativi Unical e alle informazioni presenti nei database, garantendo che i dati siano sempre aggiornati alla situazione reale.

Sulla home page sono infatti immediatamente visibili le sezioni Campus, Didattica, Ricerca, Internazionale, Innovazione e società, Organizzazione e, in evidenza, si trovano i link per accedere a “Orienta Unical”, per gli studenti che vogliono iscriversi e “Front office on line”, per ricevere telematicamente ogni tipo di informazione direttamente dai referenti di area, anche restando a casa propria.

Ampio spazio alle Notizie, aggiornate giorno per giorno, e al Magazine, una vera e propria rivista on line di approfondimento, ricca di contenuti esclusivi, in formato testo e video, dedicata al mondo Unical e alla divulgazione scientifica.

Spazio anche all’Agenda con tutti gli eventi in programma in ateneo, una sezione Coronavirus, con le misure di sicurezza aggiornate adottate dall’ateneo, e gli Avvisi, in cui è possibile trovare bandi, disposizioni e comunicazioni dirette principalmente al personale e agli studenti.

OPEN DATA

L’infrastruttura è stata progettata internamente dall’area Servizi informatici e tecnologici che ha congiuntamente avviato un progetto open data di ateneo per condividere dati disponibili su didattica, ricerca e organizzazione. La piattaforma è già pubblicata nel catalogo del software open source della Pubblica amministrazione. Le informazioni già disponibili includono i corsi di studio, il dettaglio dei singoli insegnamenti, attività e risultati della ricerca (ad esempio, laboratori, pubblicazioni, progetti, brevetti, spin-off) e, oltre ad essere navigabili on-line, sono accessibili anche da applicazioni software.

Unical, laboratorio di giornalismo digitale con Smorto di Repubblica

RENDE (CS) – Giovedì 10 marzo l’associazione culturale Entropia di Rende (CS) avrà il piacere di ospitare presso il DAM dell’Università della Calabria il giornalista de La Repubblica Giuseppe Smorto, per un doppio evento. Dalle ore 15 alle 17, il giornalista terrà un laboratorio di Giornalismo Digitale, materia di cui è massimo esperto, avendo diretto dal 2013 al 2016 Repubblica.it portandolo a diventare il primo sito di informazione in Italia. Dopo il laboratorio, alle ore 17:30, si terrà invece la presentazione del suo libro d’inchiesta “A sud del Sud. Viaggio dentro la Calabria tra i diavoli e i resistenti” (Ed. Zolfo, 2021)”.
 
Il testo documenta una Calabria fatta di tante storie positive, diversamente dall’immaginario collettivo che vede solo una regione perduta e afflitta dalle piaghe della criminalità. Piccole storie di resistenza, spesso nate proprio laddove è mancato l’intervento pubblico, come quella de La Guarimba, un’associazione culturale nata nel 2012, con l’obiettivo di riaprire l’unico cinema di Amantea. La Guarimba International Film Festival, che da allora si svolge ogni anno ad Amantea con la proiezione di cortometraggi da tutto il mondo, promuovendo il connubio fra cultura e integrazione per la rigenerazione dei luoghi, è un evento ormai noto al grande pubblico. Una storia che avremo il piacere di ascoltare direttamente dalla voce del presidente dell’associazione Giulio Vita, che presenterà il libro insieme alla presidente di Entropia Daniela Ielasi, e naturalmente allo stesso autore.
 
Giuseppe Smorto è un giornalista professionista con un’esperienza di oltre quarant’anni, in cui è stato caporedattore dello Sport, del “Venerdì” e della redazione di Torino. È stato vicedirettore de La Repubblica fino a dicembre 2019 e delegato all’integrazione delle piattaforme cartacea e digitale. Nel settembre 2021 ha vinto la prima edizione del Premio Oxfam “Raccontare la disuguaglianza”, con un reportage sulla Sanità in Calabria, pubblicato dal Venerdì di Repubblica. Mentre nell’ottobre del 2021 ha vinto il Premio Letterario “Rhegium Julii” nella sezione giornalismo con il libro-inchiesta “A sud del Sud”.
 
Ricordiamo che l’evento si tiene in presenza, sono dunque necessari green pass e mascherina. Per il laboratorio invece è necessario inviare anche richiesta di partecipazione all’indirizzo redazione@fattialcubo.it.

Unical verso la normalità: alto l’afflusso di studenti per l’avvio del secondo semestre

RENDE (Cs) – Da questa mattina sono tornati in aula gli studenti dell’Università della Calabria, per l’avvio delle lezioni del secondo semestre.

Lezioni tutte in presenza, come già accaduto con l’inizio dell’anno accademico, e modalità doppia (in aula e in streaming) per quei pochi corsi così numerosi da non poter ospitati – nel rispetto delle norme di prevenzione anti Covid – nelle aule dell’ateneo.

L’Unical, infatti, ha deciso di mettere in campo uno sforzo organizzativo ulteriore per consentire, già da ottobre scorso, il ritorno in presenza, mantenendo però la capienza delle aule al 50 per cento e garantendo così il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Una precauzione che non è più prescritta dalle norme, ma che l’Unical ha deciso di adottare per consentire agli studenti di frequentare con maggiore tranquillità e tutelare, così, anche le famiglie e la comunità.

Le lezioni sono state programmate tenendo quindi conto di tutte le aule con maggiore capienza dell’ateneo e di un calendario più ampio, che prevede la possibilità di spalmare l’orario settimanale fino al sabato mattina. Agli studenti viene richiesto di prenotare il posto in aula, utilizzando l’app Smartcampus, così da garantire il rispetto della soglia del 50 per cento massimo di occupazione. Grazie all’organizzazione messa in piedi, però, sono pochissimi gli studenti che non hanno trovato posto in aula (le lezioni, nel loro caso, sono garantite via streaming): su oltre 35mila richieste di prenotazione, solo 260 non sono state accettate, con una percentuale di accoglimento del 99,3 per cento. Gli studenti che non hanno trovato posto in aula, inoltre, avranno una priorità sulle prenotazioni per la settimana successiva.

La ripresa è stata regolare e ordinata, nessun disagio segnalato: il campus riprende a vivere, confidando in un graduale ritorno alla normalità.

«Il sistema appare ormai ben rodato – commenta il rettore Nicola Leone – Un nuovo semestre significa confrontarsi con un’organizzazione diversa, un altro orario, corsi differenti e in alcuni casi con più iscritti di quello precedente. Ma non ci sono stati intoppi e la percentuale di accoglimento delle richieste di prenotazione è anzi aumentata. Andiamo verso una ripresa ormai diffusa di tutte le attività, con la riapertura anche dei musei e dell’orto botanico, e da aprile, con la fine dello stato d’emergenza, contiamo di allentare ulteriormente le restrizioni. Abbiamo però ritenuto giusto in questa fase mantenere ancora la capienza ridotta e il distanziamento, aggiunti all’uso della mascherina, perché in Calabria, in controtendenza rispetto al dato nazionale, la curva dei contagi tarda a scendere. Ad ogni modo, pur con queste precauzioni, grazie a uno scrupoloso piano organizzativo, siamo riusciti a garantire alla quasi totalità dei nostri iscritti la possibilità di frequentare in presenza e di tornare a vivere, quindi, il nostro campus, senza rinunciare alla sicurezza».