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“Vacantiandu”, a Lamezia terzo appuntamento con “L’arte della beffa”

LAMEZIA TERME (CZ)- Terzo appuntamento con la sesta edizione di “Vacantiandu 2016-17 – Città di Lamezia Terme”, la seguitissima e apprezzata rassegna organizzata dall’associazione teatrale “I Vacantusi”, sotto la direzione artistica di Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. Sabato 10 dicembre alle ore 20.45 e, in replica, domenica 11 dicembre alle ore 18, al teatro Politeama “Franco Costabile” di Lamezia Terme andrà in scena la commedia in vernacolo siciliano “L’arte della beffa”, commedia brillante in due atti, con la compagnia “Teatro Stabile Nisseno” di Caltanissetta. Una commedia scritta da Aldo Lo Castro, che si è ispirato alla terza novella della nona giornata del “Decamerone” di Boccaccio, una delle opere più note e irriverenti della letteratura italiana. La vis comica che prorompe da queste novelle, lo spessore e il “taglio teatrale” con cui sono stati disegnati numerosi personaggi seducono e non poco: quello descritto dal Boccaccio è infatti un mondo di avventurieri, imbroglioni, beffeggianti e beffeggiatori, donne disinibite e disponibili. La terza novella della nona giornata è stata rivisitata, ricostruita e trasferita in una terra che ben si presta a far da sfondo alla trama: la Sicilia. Sulla scena, pertanto, la lingua, gli umori e le caratteristiche della gente dell’isola s’incastoneranno nell’umanità boccaccesca in cui intelligenza e arguzia si propongono in maniera irriverente e mai scontata. La lingua usata è quella siciliana, così accattivante e colorita, e il testo originale ha perso le antiche sembianze per far posto ad una pièce che si snoda rapidamente sui ritmi della commedia dell’arte con un riferimento preciso ai pupi siciliani.

A Lamezia in scena “Terroni”, tratto dal libro di Pino Aprile

LAMEZIA TERME (CS) – Il prossimo martedì 1 dicembre a partire dalle 20,30 presso il Teatro Politeama “Franco Costabile” di Lamezia Terme si terrà lo spettacolo “Terroni”, tratto dal romanzo di Pino Aprile. Si tratta di un fuori programma della rassegna teatrale locale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, organizzato dall’Associazione “I Vacantusi”, con la direzione artistica di Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. L’evento proposto martedì sera è stato organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “OPsservatorio delle due Sicilie” e vedrà la partecipazione dell’autore e attore Roberto D’Alessandro e del giornalista e scrittore Pino Aprile. Sarà proprio D’Alessandro, attore, autore e regista calabrese originario di Montalto Uffugo, a dar vita alla narrazione di Pino Aprile, che rivede e rivisita la storia del Sud Italia e dell’Unità d’Italia. Il giornalista e scrittore, inoltre, coglierà l’occasone per presentare il suo ultimo lavoro letterario, “Carnefici”.

 

 

Domani a Lamezia la presentazione della nuova edizione di “Vacantiandu”

LAMEZIA TERME (CZ) – E’ convocata per domani alle ore 10,30, nella sala “Napolitano” del Comune di Lamezia Terme, la conferenza stampa per la presentazione della nuova Rassega Teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme” 2016/17. Nel corso della conferenza sarà presentato il cartellone con gli spettacoli che andranno in scena al Teatro Costabile di Sambiase.  

Alla conferenza stampa prenderanno parte il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, l’assessore alla Cultura Graziella Astorino, il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo, il Presidente regionale FITA (Federazione italiana teatro amatoriale) Diego Menniti, il Presidente Club Unesco di Lamezia Terme Mauro Vasta, i Direttori artistici della Rassegna teatrale, Nicola Morelli e Walter Vasta. La Rassegna Teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”  viene organizzata ogni anno dall’Associazione teatrale “I Vacantusi”, contribuendo ha realizzare importanti attività nel sociale e nella formazione dei ragazzi con i laboratori teatrali gratuiti. Questo grazie anche al sostegno di tanti imprenditori locali, che hanno creduto e credono, al progetto socio-solidale della kermesse culturale.

È così che Vacantiandu si ripresenta per il 6° anno, portando in scena solo il sorriso. Dal 12 novembre al 9 aprile, per dieci appuntamenti, vi aspetteremo al Teatro Costabile (ex Politeama) con un progetto di Teatro Attivo pensato anche per le famiglie. Uno spettacolo serale al sabato e uno pomeridiano di domenica per vivere insieme un nuovo anno all’insegna del divertimento e della funzione sociale e culturale che da sempre il teatro porta con sé.

Vacantiandu, lunedì la conferenza stampa a conclusione della rassegna teatrale

LAMEZIA TERME (CZ) – E’ convocata per lunedì 20 giugno alle ore 9:30, nella sala Napolitano in via Sen. Arturo Perugini, la conferenza stampa conclusiva della Rassega Teatrale Città di Lamezia Terme “Vacantiandu” 2015/16. Nel corso della conferenza verrà illustrato il bilancio della stagione appena conclusa e saranno presentate alcune anticipazioni sulla prossima rassegna teatrale.

Alla conferenza stampa prenderanno parte il Sindaco di Lamezia Terme Avv. Paolo Mascaro, l’assessore comunale alla Cultura dott.ssa Elisa Gullo,  la dirigente del Settore Cultura dott.ssa Nadia Aiello, il vice-presidente Club Unesco di Lamezia Avv. Sergio Tomaino, e i Direttori artistici della rassegna teatrale, Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo.

La kermesse culturale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, organizzata ogni anno dall’Associazione teatrale lametina “I Vacantusi”, si appresta dunque ad organizzare la sesta edizione per la stagione 2016/2017. Una manifestazione che in pochissimi anni ha conquistato un pubblico sempre più numeroso, proveniente da ogni parte della Calabria. e questo grazie alla professionalità e qualità degli spettacoli che sono stati proposti, in un crescendo di successi e soddisfazioni. Anche per questo motivo l’associazione “I Vacantusi” ha ricevuto nei giorni scorsi, a Reggio Calabria dai Rotary club della regione, il “Premio Città del Sole” assegnato “a quei calabresi di Calabria che operano nella propria terra d’origine, che si sono contraddistinti per impegno, operosità, coraggio e onestà nel campo delle arti, delle scienze, delle lettere e delle professioni, contribuendo così alla crescita culturale, umana, sociale ed economica della nostra regione”.

La compagnia “I Vacantusi” chiude l’edizione 2016 della rassegna teatrale lametina “Vacantiandu”

LAMEZIA TERME (CS) – Si è conclusa con grande successo di pubblico la rassegna teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. A chiudere un ampio cartellone è stato lo spettacolo “Cesare, due figlie e tre valigie” della compagnia lametina “I Vacantusi”Vacantusi che è andato in scena per due serate. L’opera, diretta da Giovanni Carpanzano, è un libero riadattamento della commedia di Claude Magnier, la divertente e amaramente ironica storia di una famiglia borghese alle prese con le proprie manie e piccole ossessioni. Tuttavia, assolute protagoniste, fin dal titolo stesso della pièce, sono tre valigie, contenenti gioielli, denaro e biancheria intima della governante Caterina, in procinto di lasciare la case per sposare un barone. Una commedia degli equivoci, dunque, che ha catapultato gli spettatori nel mondo delle nevrosi moderne, tra una risata e uno spunto di riflessione.

A conclusione dello spettacolo, presentato dalla giornalista Ketty Riolo, la compagnia ha consegnato al Sindaco Paolo Mascaro e al regista Giovanni Carpanzano la maschera in ceramica rossa simbolo della rassegna 2016. Gli organizzatori sono ora al lavoro per approntare l’edizione 2017.

Lamezia, ultimo doppio spettacolo per la chiusura della rassegna “Vacantiandu”

LAMEZIA TERME (CZ) – La rassegna teatrale lametina “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, volge al termine. L’ultimo appuntamento è previsto al Locandina I VacantusiTeatro Grandinetti con gli attori della compagna lametina “I Vacantusi”, che si esibiranno nella commedia “Cesare, due figlie e tre valigie” in un doppio spettacolo: l’uno mercoledì 1 giugno alle 20,45, l’altro giovedì 2 giugno alle 18,45. La commedia, diretta da Giovanni Carpanzano, è un libero riadattamento e riduzione in due tempo di una commedia di Claude Magnier. Una commedia ricca di equivoci che racconta la storia dell’industriale Cesare De Filippis e della moglie Geltrude, i quali subiscono un ricatto dal loro dipendente, Antonino, che dopo una frode assicura di restituire il malloppo solo una volta sposata Susanna, che crede essere la loro figlia, legata sentimentalmente all’autista Oscar. Vere protagoniste, però, saranno tre valigie cariche di gioielli, in una serie di colpi di scena e stravolgimenti che metteranno a nudo le ipocrisie della classe borghese e le sue manie.

I personaggi e gli interpreti sono: l’industriale Cesare de Filippis (Nicola Morelli), la moglie Geltrude De Filippis  (Sabrina Pugliese), la figlia Susanna De Filippis (Daniela Muraca), l’impiegato Antonino Pica (Walter Vasta), la ragazza Isabella (Rita Scalzo), la donna piacente Sophia (Arianna Perri), la governante Caterina (Angela Gaetano), il pedicurista Filippo (Paolo Morelli), la sarta stilista Rità Dorè (Rossellina Aiello), l’ex autista Oscar (Nunzio Santoro). Aiuto regia Jacqueline Gisele Rodriguez, Andrea Maltraversi; scenografia Ennio Stranieri; audio luci Camillo Benzo; trucco Patrizia Michienzi, acconciature Candidato Parrucchieri Aerre.

Successo al Politeama per “Se mai ti sposerò”, la commedia napoletana in scena per “Vacantiandu”

Lamezia Terme ( Cz) – Ha riscosso un successo strepitoso la commedia “Se mai mi sposerò”, messa in scena dalla compagnia “Il sipario” di Napoli, scritta e diretta da Sasà Palumbo, codirettore insieme a Nicola Morelli e Walter Vasta della fortunatissima rassegna teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme” che ha preso il via lo scorso 28 novembre e che sta per giungere al termine. Bravissimi tutti gli attori in scena, che hanno conquistato con le loro esilaranti battute, ma soprattutto con la loro mimica e la loro gestualità, il pubblico presente ai due spettacoli andati in scena al Teatro Politeama Costabile di Lamezia Terme. La storia è quella di un giovane, Filippo, che sta per sposarsi, che i giorni prima del fatidico “sì” viene “bombardato” dai consigli contrastanti che gli danni i due fratelli: da una parte c’è Sasà, che ha alle spalle due matrimoni falliti, che cerca in tutti i modi di convincere il fratello minore a non sposarsi. Dall’altra parte c’è il fratello Andrea che, single per scelta e quindi senza esperienze matrimoniali, spinge il fratello Filippo a fare questo importante passo. Nella casa dei fratelli Venturini si vivono quindi attimi di trepidazione durante i preparativi del matrimonio di Filippo, sottomesso a continue pressioni psicologiche da parte dei due fratelli. Sasà, che si trova ad affrontare le difficoltà economiche e non, per garantire gli alimenti ai propri figli e alle due ex mogli, fa di tutto per scoraggiare il fratello, tentando così di boicottare il matrimonio. In opposizione alle pressioni psicologiche di Sasà, ci sono i vari consigli di incoraggiamento di Andrea, fratello maggiore del futuro sposo, che tenta in tutti i modi di far comprendere a Filippo la felicità e la gioia di metter su famiglia con la donna che si ama. Quando arriva il grande giorno, Filippo entra in una crisi profonda, anche per via della festa a sorpresa per l’addio al celibato e la notte trascorsa con una “infermiera”: per questo chiede aiuto al pubblico su come comportarsi. Alla fine, prevarrà l’amore per la sua donna, anche se appena dopo pronunciato il fatidico “sì”, inizia subito il primo battibecco tra marito e moglie. Bella e apprezzata anche la scelta di scendere dal palco e coinvolgere il pubblico in questo turbinio di sentimenti: un modo per rendere partecipe gli spettatori in questo “teatro nel teatro”. Insieme a Sasà Palumbo, sono saliti sul palco Raffaele Wirz, Anna Pirolli, Silvia Licenziato, Rosa Cece, Ciro Lago, Gianni Palumbo, Sara Palumbo, Elisabetta Fulgione e Giuseppe Wirz. Scene Giovanni Palumbo; trucco Rosa Cece; effetti Fox Marsella, tecnico Raffaele Guadagno.

“Lo scopone scientifico” di Enzo Ardone al Grandinetti di Lamezia Terme

Lamezia Terme ( Cz) -Tutto pronto per il quattordicesimo appuntamento della rassegna “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, che quest’anno ha offerto al numeroso pubblico spettacoli di grandissima qualità. Sabato 2 aprile alle ore 20.45 al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme andrà in scena “Lo scopone scientifico” con la regia di Enzo Ardone, che vedrà sul palco gli attori della compagnia “Rive Gauche” di Roma. La commedia è tratta dall’omonimo film diretto da Luigi Comencini e scritto da Rodolfo Sonego, sulla base di un avvenimento reale a cui aveva assistito a Napoli nel 1947. L’adattamento per il teatro è stato curato da Giovanni Clementi. La storia si svolge tra una baracca romana e una lussuosa villa, dove ogni anno una vecchia signora americana, amante del gioco delle carte, viene a soggiornare. Tutti gli anni quindi l’anziana donna e il suo segretario si scontrano giocando allo scopone scientifico con Peppino e Antonia, coppia di borgatari. Una partita che ogni anno dà la possibilità alla coppia romana di sognare un futuro diverso e di uscire dalla loro vita misera. Ogni anno però, puntualmente, la coppia americana ha la meglio su Antonia e Peppino, fino a quando le cose sembrano cambiare, sia per i consigli di un professore, il saggio della baraccopoli, che per l’intervento di un baro. Solo l’intervento finale di Cleopatra, figlia dei due baraccati, metterà fine a questa lunga partita.  Una commedia che sottolinea l’importanza del binomio denaro-potere e che Luigi Comencini, regista del film, ha definito “una favola giusta sulla lotta dei deboli contro i potenti”. I protagonisti della commedia sono: Peppino (Paolo Formiconi), Antonio (Anna Maria Astengo), la vecchia (Maria Antonietta Tortora), George (Paolo Franzini), il Professore (Raimondo Statella), Richetto (Elio Bruni), Cleopatra (Giulia Ardone), nonno Augusto (Agostino Abolesci), Pasqualina (Antonella Rebecchi), Iolanda (Monica Biagini) e il dottore (Maurizio Bisozzi).

Successo a Lamezia Terme per lo spettacolo “L’anatra all’arancia”

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Lamezia Terme ( Cz) – Coppie che scoppiano e matrimoni in frantumi. Questo il filo conduttore della commedia “L’Anatra all’arancia” messa in scena dalla compagnia “Dietro le quinte” di Milazzo (Messina), nell’ambito della rassegna “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. Uno spettacolo che ha divertito molto il pubblico del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, che ha particolarmente apprezzato la bravura degli attori: cinque personaggi, scolpiti tra comicità e satira psicologica, che hanno animato una storia fatta di continui colpi di scena e battute frizzanti. Filo conduttore della serata: le mille sfaccettature dell’amore, della gelosia, della fedeltà e dell’infedeltà. Temi tipici della commedia all’italiana, scontati ma, paradossalmente, sempre attuali. La crisi coniugale generata dalla monotonia e dal piattume e la conseguente infedeltà, sono infatti al centro della storia, che fin dalle prime battute sembra prendere una direzione “più aperta” e moderna, per invece concludersi con la gelosia di chi non vuole mollare il proprio coniuge.
La scena si apre nel salotto di una coppia in crisi: Gilberto (David Amalfa) riesce a far confessare alla moglie Lisa (Arianna Rizzo), con un tranello, la love story che la donna ha da tre mesi con un nobile francese, Jean Claude (Andrea Gitto). Dopo la confessione non segue però una reazione spropositata e gelosa del marito, anzi decide di organizzare una serata in compagnia del nobile francese e della sua segretaria Patty (Laura Briguglio), divertentissima nella sua parte di svampita. Alla fine della serata, e dopo una notte un po’ movimentata, marito e moglie si scoprono “gelosi” l’uno dell’altro, ritornando insieme e mandando via i due “amici”, che nel frattempo erano entrati in “sintonia amorosa”. Il tutto, avvenuto sotto l’occhio vigile della governante Teresina (Marilena De Pasquale), che con le sue battute in siciliano, ha particolarmente fatto divertire il pubblico. “L’anatra all’arancia” è diventata, dunque, a modo suo, un inno alla famiglia e al matrimonio indissolubile. A conclusione della serata, i direttori artistici Nicola Morelli e Walter Vasta hanno consegnato alla compagnia la maschera rossa simbolo della rassegna teatrale, mentre gli attori siculi hanno ringraziato non solo il pubblico, particolarmente caloroso, ma tutta l’organizzazione per l’accoglienza e la professionalità dimostrata. In particolare, il regista e attore David Amalfa ha sottolineato come entrare a far parte del cartellone teatrale della rassegna “Vacantiandu” sia diventato un obiettivo di tutte le compagnie teatrali.

Al Grandinetti di Lamezia Terme successo per la commedia “A morte ‘e Carnevale”

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Lamezia Terme ( Cz) – Rivivono i “quartieri spagnoli” di Napoli al teatro Grandinetti di Lamezia Terme. I bravissimi attori degli “Amici del teatro di Napoli” hanno infatti proposto un classico di Raffaele Viviani: “A morte ‘e Carnevale”, con la regia di Emanuele Passaro e Antonio Pollio. Una commedia in tre atti che è piaciuta al pubblico, che si è immerso per una serata nella Napoli dei primi del ‘900.  La commedia inizia partendo dagli ultimi istanti di vita di Pasquale Capuozzi, detto “Carnevale”, un usuraio della peggiore risma, più che avido, dal quale viene fuori tutta la cattiveria di chi, in modo ben evidente, ha l’interesse per i soldi, quei “denari dati con l’interesse”. Accanto a lui c’è ‘Ntunetta, Antonietta, che lo accudisce. Lei, entrata in casa a 16 anni come serva, ne resta “padrona”, diventando sua moglie. Insieme ai due, sul palco c’è anche l’unico nipote di Carnevale, Rafele, squattrinato scansafatiche che, trovatisi per caso ad assistere a uno dei frequenti attacchi di cuore dello zio, approfitta del momento per tentare di aggraziarsi, prima il fratello del padre, qual era il “Carnevale”, per rimanerne unico successore dell’ingente eredità, poi, visto l’ingarbugliarsi della storia, della “zia”, eventualmente a ereditare fosse lei.

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La commedia racconta l’eterno contrasto tra la generosità e la pura avarizia, i soldi dati per interesse, il tutto accresciuto dalla cupidigia, dalla bramosia verso la vile moneta, di Carnevale, che fino all’ultimo è rimasto legato ai soldi. Intorno a lui, anche tantissimi personaggi, che si affannano per entrare nelle grazie del moribondo usuraio, per ricevere quella fetta di eredità “perché gli spetta”, millantando parentele più o meno strette, accompagnate da quel fittizio bene “nato spontaneamente” solo per il proprio interesse. Tanti colpi di scena che si susseguono nei tre atti, prima all’interno dell’umile casa di Carnevale e poi all’esterno, in un vicoletto dei quartieri spagnoli, per poi ritornare all’interno della casa, fino al ritorno di Carnevale, che dopo il funerale, si sveglia  e ritorna dalla sua amata ‘Ntunetta, che nel frattempo si era già organizzata per sposarsi con il nipote Rafaele. Il tutto, in un napoletano molto stretto e una gestualità tipica partenopea.  La commedia, inserita nella rassegna “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, che quest’anno ha offerto al numeroso pubblico spettacoli di grandissima qualità, ha molto divertito il folto pubblico.