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Lungomare, lavori mai conclusi e diverse irregolarità riscontrate

VIBO VALENTIA – I finanzieri, su delega della Procura della Repubblica, hanno eseguito un sequestro preventivo ad opera di un cantiere edile. La zona è situata nella frazione marina di Nicotera. La Guardia di Finanza ha disposto un provvedimento dopo le indagini riguardanti lo svolgimento di una gara d’appalto. Quest’ultima serviva per dare il via alla progettazione, oltre che al completamento, recupero e riqualificazione, del lungomare e della pineta.

Lavori mai conclusi

Secondo le indagini i lavori non ancora ultimati risultavano essere difformi in relazione ai progetti. A ciò si aggiunge la scadenza del termine per la consegna dell’opera. Le ipotesi di reato contestate, nei confronti dei quattro indagati nella vicenda, vanno dall’abuso d’ufficio al falso in atti pubblici commesso da pubblico ufficiale. Senza dimenticare la frode nelle pubbliche forniture, la truffa e l’occupazione abusiva di spazio demaniale marittimo.

 

Fermi per spaccio a Vibo, tra i clienti anche minorenni

VIBO VALENTIA – Attività di spaccio nel territorio del vibonese: è con questa accusa che la squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di cinque persone. Si tratta di: Arcangelo Michele D’Angelo, di 27 anni; Giovanni, Michele ed Antonio Zuliani, di 21, 19 e 25 anni, e Nicola Doria, di 30. L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura della repubblica nei confronti delle suddette cinque persone, accusate di avere svolto un’intensa attività di spaccio di droga in città e nella frazione “Piscopio”. Altre due persone, Emmanuele La Bella, di 25 anni, e Francesco Morano, di 20, hanno ricevuto l’ordine di presentarsi alla polizia giudiziaria, secondo disposizione del gip. Dalle indagini svolte dagli agenti è emerso che tra le persone che acquistavano la droga dal gruppo di spacciatori, in luoghi anche centrali della città, c’erano anche minorenni.

Chiusura col botto per il “Festival Leggere&Scrivere”, oltre trentamila i partecipanti

VIBO VALENTIA – Voglia di crescere. È più che un intento, è un obiettivo da perseguire mettendosi subito al lavoro. Si respira entusiasmo tra le sale di palazzo Gagliardi, in conclusione della sesta edizione del Festival Leggere&Scrivere. Innanzitutto, la parola ai numeri. Sei giorni, oltre 200 dibattiti per un totale di 250 ospiti. Un programma che ha spaziato tra musica, letteratura, scienza, attualità e che ha visto la partecipazione di 30.000 persone. Molti i sold-out: dall’incontro con il presidente del Senato Pietro Grasso alla serata con Morgan. Successo anche per le lectio magistralis di Carlo Freccero e del filosofo Gianni Vattimo. Stesso discorso per Lirio Abbate, Luciano Violante, Leo Gullotta, Franco Arminio, Don Backy, Marina Ripa di Meana, a testimonianza di un festival che ogni anno dimostra di essere poliedrico e di venire incontro a gusti diversificati. Da menzionare l’incontro con un manager delle cultura del calibro di Francesco Micheli, creatore di Fastweb: una presenza, attraverso la quale il Festival ha sottolineato l’attenzione sui temi della promozione delle cultura e, con essa, del marketing del territorio. Nella stessa ottica vanno letti la presenza di Paolo Verri, presidente della Fondazione Matera 2019 e il confronto di Leggere&Scrivere con PordenoneLegge, il Libro Possibile di Polignano a Mare, Giffoni Film Festival. Al festival il pubblico vuole conoscere gli autori, parlare con loro, ma, soprattutto, leggere i loro libri. Successo di vendite, dunque, si è registrato anche al bookshop di palazzo Gagliardi. Tra i libri più venduti si segnalano: Storie di sangue, amici e fantasmi (Feltrinelli) di Pietro Grasso, Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere) di Franco Arminio, La lista. Il ricatto della Repubblica di Massimo Carminati (Rizzoli) di Lirio Abbate.  Buon esito anche per La jihad delle donne (Salerno editore) di Luciana Capretti e Cattivi maestri. La sfida educativa alla pedagogia mafiosa (Edb) di don Giacomo Panizza. Il Festival Leggere&Scrivere è stato, naturalmente, libri, ma anche sapori, arte e musica. Il cibo è cultura: lo ha dimostrato l’alta partecipazione alle degustazioni di sapori locali, a cura dell’Accademia Italiana della Cucina di Vibo Valentia e della Confindustria cittadina. «Per la sesta edizione abbiamo cercato di rappresentare sia delle personali – afferma soddisfatto Antonio La Gamba, curatore delle mostre d’arte presentate al Festival nonché autore del manifesto di questa edizione – come quella di Pino Pontoriero con la Cannistrà che l’orafo Pietro Topia e gli artisti della Bottega Limen, inoltre la videoinstallazione Filicudi e la partecipazione di 70 artisti internazionali nell’opera Inferno e Paradiso, coordinati dall’argentina Maya Lopez Muro». «Personalmente – spiega La Gamba – ho presentato in anteprima la Stele dell’identità e dell’amicizia che verrà donata al Comune di Norcia. La grande affluenza dei visitatori che ha ammirato le opere ci fa ben sperare per le prossime edizioni». Dall’arte alla musica classica. Chiesa di San Michele gremita per le tre serate di concerti in ricordo della violinista vibonese Greta Medini: tre appuntamenti di grande pathos ed emozioni, attraverso i quali si è affermata la volontà di far uscire il Festival dalla tradizionale sede di palazzo Gagliardi per coinvolgere altri luoghi della città. Il Festival ama i giovanissimi; un amore ricambiato: oltre 1000 tra bambini e ragazzi, dalla scuola materna alla media, sono stati coinvolti nelle iniziative ludiche a palazzo Gagliardi e presso la roulotte “Libertina”, ideata da Giovanni Lauritano. «Pensare ai più piccoli è stata anche quest’anno una priorità: lettura ad alta voce, laboratori creativi, merende e tante altre iniziative hanno rappresentato una straordinaria occasione per dare libero sfogo alla creatività, alla voglia di giocare e divertirsi» sottolineano le responsabili dello Spazio Bimbi Katia Rosi e Antonella Furci. 

Tempo, dunque, di bilanci. «Il bilancio è più che positivo – afferma Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese e anima del Festival Leggere&Scrivere. «Il pubblico ha premiato anche in questa edizione una formula che offre un ventaglio di appuntamenti per ogni fascia di età, l’obiettivo è fare un festival sempre più ricco di proposte». «Come ogni anno nei giorni del festival Vibo Valentia si trasforma in una piccola capitale delle cultura» puntualizza Gilberto Floriani insieme a Maria Teresa Marzano. «Siamo pronti a metterci al lavoro per crescere ancora di più: ci spinge l’attenzione con cui ci ha seguito il pubblico». Floriani ribadisce: «Il festival è un patrimonio di Vibo, dei vibonesi, di tutto il territorio: l’auspicio che, anche grazie a una sempre maggiore attenzione dei media locali in futuro, si sviluppi questa consapevolezza di un bene comune, che ognuno, a seconda del proprio ruolo, deve contribuire a far crescere». Floriani conclude: «L’edizione 2017 ha visto crescere anche l’attenzione dei media nazionali; un segnale che ci spinge a continuare su una direzione ben precisa: mantenere l’identità vibonese e calabrese, ma nello stesso tempo allargare gli orizzonti e diventare una realtà ben posizionata anche nel panorama culturale italiano. Noi siamo pronti per questa sfida e da domani ci metteremo al lavoro».

Al Leggere&Scrivere Vattimo come Nietzsche, «Vincerà l’uomo più moderato»

VIBO VALENTIA –  «Non è una letio ma un’esortazione a salvare l’anima attraverso la scrittura e la lettura». È un Gianni Vattimo a tutto campo quello che oggi ha coinvolto il pubblico del Festival Leggere&Scrivere 2017 con la sua lectio magistralis dal titolo “Leggerescrivereanima”. La lectio del filosofo torinese si è sviluppata partendo dal racconto delle prime esperienze di insegnante in una scuola di formazione professionale cattolica alle docenze umanistiche nella scuola media “Rosmini”, passando per l’impegno politico e le approfondite ricerche eseguite durante la sua brillante carriera. Con un’attenzione particolare alla filosofia tedesca – l’esistenzialismo di Martin Heidegger il superuomo di Friedrich Nietzsche, lo storicismo marxista – Vattimo si è soffermato sulla vita interiore, l’interpretazione della scrittura e tanto altro. Sul palco del festival si sente a suo agio: recita versi e poesie, brioso. Mite. Cita Bertolt Brecht e Georges Brassens. «Il Nietzsche che più mi persuade – ha spiegato Vattimo – è il Nietzsche politico, più precisamente il filosofo dell’Uomo Moderato. Il nichilismo culmina per Nietzsche con la caduta dei veli che mostrano la pura struttura di dominio. I deboli falliscono. Ma chi sopravvive? Per Nietzsche vincerà l’uomo più moderato, l’uomo che ha sufficiente ironia e distacco da non lasciarsi coinvolgere dai rapporti di dominio…».

Mario Caligiuri e Andrea Sberze e il libro sul tema dell’intelligence

VIBO VALENTIA – Così come la parola terrorismo è entrata a far parte, in maniera forte, del vocabolario quotidiano dopo la strage dell’undici settembre, così quella che si rifà al termine “intelligence” porta la data del 7 gennaio 2015. Quel giorno nel cuore della Francia, precisamente a Parigi, fu colpita la sede del giornale Charlie Hebdo. I giornali ripetono costantemente nei propri articoli questi due termini, stessa cosa dicasi nei notiziari mandati in onda sulle varie emittenti televisive. 

UN LIBRO A QUATTRO MANI

Di questo se n’è discusso al Festival Leggere&Scrivere 2017 in occasione della presentazione, in anteprima nazionale, del libro di Mario Caligiuri e Andrea Sberze Il pericolo viene dal mare. Intelligence e portualità”. Il testo è stato appena editato da Rubbettino con la prefazione di curata da Lucio Caracciolo. Secondo gli autori il ruolo dell’intelligence si intrccia con la questione sicurezza via mare. Queste le parole dei due scrittori. «Circa l’80% dei flussi commerciali globali si svolge via mare con procedure molto complesse. La movimentazione della merce su una scala così larga può essere sfruttata dalla criminalità e dal terrorismo. Tutto questo rende vulnerabili le infrastrutture portuali e agevolando l’economia e i traffici illeciti».

Il fenomeno relativo all’intelligence, sino a poco tempo fa definito argomento di nicchia, quindi per pochi, oggi la sua percezione sociale si è completamente trasformata. «Esso rappresenta uno strumento – dichiarano Caliguri e Sberze – che consente a tutti, cittadini, imprese e Stati, di comprendere la realtà e ricomporre il sapere. Il fatto che un tema come questo abbia risalto anche all’interno di un festival della letteratura è emblematico della trasformata percezione sociale. Tutto ciò si evince dalla necessità di questo strumento, che rappresenta un autentico investimento culturale. Potrebbe essere presto studiato nelle scuole e nelle università italiane, così come già avviene da tempo in tanti altri Paesi del mondo».

Al “Leggere&Scrivere” si parla di fundraising, progetti condivisi per investire sulla cultura

VIBO VALENTIA – Sostegno economico alla cultura, costruzione di un percorso condiviso con la comunità e la cittadinanza, maggiore attrattività del territorio. Questi i punti salienti dell’incontro tenuto oggi a palazzo Gagliardi, nell’ambito dell’ultima giornata del Festival Leggere&Scrivere 2017, con Massimo Cohen Cagli, direttore della Scuola di fundraising di Roma; Donatella Romeo, segretario generale della Camera di Commercio di Vibo Valentia e il presidente di Confindustria Vibo, Anselmo Pungitore. Padrone di casa è stato il direttore del festival Gilberto Floriani, qui in veste di direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese. La discussione è stata introdotta da Floriani, che ha affermato: «Abbiamo lanciato in queste settimane l’iniziativa Bibliocard – con il quale si potrà diventare donatori del Sistema Bibliotecario Vibonese e sostenere servizi e progetti vari, tra cui la biblioteca itinerante – per creare uno vero e proprio patto di reciproco scambio con i cittadini di Vibo. L’iniziativa è all’avanguardia per la Calabria, ma si inserisce in quel rapporto tra economia, comunità e cultura che oggi è uno dei grandi temi in Italia». Illustrando il concetto di fundraising, Cohen Cagli ha spiegato: «Non significa semplicemente raccogliere soldi, ma reperire risorse finanziarie attraverso la promozione e la sponsorizzazione. La storia del fundraising ha radici profonde. Nasce nel 1200, in corrispondenza della creazione dei Comuni, quando le Misericordie creano gli ospedali. Il tema centrale è infatti garantire risorse per produrre benessere. Da qui la grande sfida: accrescere la conoscenza attraverso educazione civica e responsabilità sociale. E in questa prospettiva il certosino lavoro promosso dal Sistema Bibliotecario Vibonese è un’esperienza pilota per il Sud». Il presidente di Confindustria Anselmo Pingitore ha puntato il dito sulla redditività: «Come imprenditori noi siamo attenti agli investimenti, al rapporto costi-ricavi. Il connubio impresa e cultura non può prescindere da questo aspetto. Occorre, tuttavia, creare responsabilità sociale nel mondo delle imprese, dobbiamo avviarci su questo percorso». «La settimana che stiamo vivendo a Vibo – ha affermato Donatella Romeo, della Camera di Commercio vibonese – grazie al Festival Leggere&Scrivere è un miracolo. Un viaggio nella cultura per la città e per la Calabria. E pensare che i fondi per la cultura e per i servizi sociali, soprattutto in tempi di crisi, sono i primi a essere tagliati». Romeo ha poi fornito alcuni dati interessanti: «La cultura vale il 5,5% dell’economia nazionale e un milione di occupati, in Calabria conta il 7,3% del Pil e 25mila occupati. Dall’industria culturale alle arti visive bisogna ripensare complessivamente il settore guardando ai nativi digitali e ai nuovi spazi occupazionali che hanno grandi margini di redditività. Per questo, con il direttore Floriani, abbiamo intenzione per la prossima edizione di portare alcuni eventi del Festival all’interno della nostra sede, l’antico convento Valentianum».

Prodotti contraffatti e file musicali pirata, sequestri della finanza di Vibo Valentia

VIBO VALENTIA – Sequestrati dalle Fiamme Gialle di Vibo Valentia oltre 21.000 prodotti illegali, denunciati 10 soggetti, segnalate 11 persone per abusivismo commerciale. Questi i risultati conseguiti all’esito dei controlli svolti dalle Fiamme Gialle vibonesi nell’ambito di uno specifico dispositivo operativo predisposto dal Comando Provinciale di Vibo Valentia per il contrasto dei fenomeni della contraffazione, dell’abusivismo commerciale, delle violazioni in materia di sicurezza dei prodotti e tutela del “Made in Italy”. L’attività di controllo economico del territorio, intensificata nel corso della stagione estiva soprattutto sul litorale, notoriamente ad alta vocazione turistica, ha consentito di sottrarre dal mercato un ingente numero di prodotti commerciali irregolari e di segnalare 21 soggetti alle competenti autorità giudiziaria ed amministrativa. Più di 1.000 i prodotti contraffatti sequestrati, molti dei quali recanti marchi di note multinazionali leader nella commercializzazione di articoli di abbigliamento. L’incessante impegno rivolto dalla Guardia di Finanza al “mercato del falso” persegue la finalità di garantire la tutela delle imprese che lavorano nel solco della legalità e, contestualmente, debellare la “produzione sommersa”, responsabile di favorire i tipici fenomeni da cui trae alimento il crimine organizzato: lavoro nero e irregolare, immigrazione clandestina, riciclaggio, evasione fiscale e contributiva. Oltre 2.500 i beni di consumo, le apparecchiature elettroniche, i giocattoli e gli oggetti di moda rintracciati e sequestrati dai Finanzieri di Vibo Valentia per commercio abusivo. La decisa azione di contrasto alla vendita di tale merce, che sfugge al circuito dell’economia legale, è costantemente orientata a tutelare il diritto dei consumatori all’acquisto di prodotti originali e non nocivi per la salute e, nel contempo, garantire la neutralizzazione di quei mercati paralleli che, non immuni da ingerenze della malavita organizzata, arrecano grave nocumento alla macchina produttiva legale. Circa 2.500 i file musicali “pirata” scoperti in una nota discoteca del vibonese e sottoposti a sequestro dalle Fiamme Gialle in quanto posseduti ed utilizzati dal deejay del suddetto locale in aperta violazione della normativa sul diritto d’autore.

Festival Leggere&Scrivere: I segreti di Carminati nel libro di Lirio Abbate

VIBO VALENTIA – “Vedi su internet chi c…. sono io”. A parlare è Massimo Carminati, principale indiziato nel processo Mafia Capitale, ex terrorista dei Nar, intercettato mentre si rivolge ad un operatore telefonico. E la sua storia, oggi, a palazzo Gagliardi, l’ha raccontata al pubblico di Leggere&Scrivere il caporedattore dell’Espresso Lirio Abbate. Abbate, autore di un’inchiesta giornalistica, di un libro e di un docufilm su Carminati, ora sotto scorta dopo le minacce ricevute da Er Cecato, è partito dal furto al caveau della banca del Tribunale di Roma per spiegare «retroscena rimasti celati per anni. Una storia di tanti gialli, storie non dette. E un ricatto alla Repubblica». Giunto a Vibo, ospite del Leggere&Scrivere 2017, per presentare il suo ultimo libro “La lista. Il ricatto alla Repubblica di Massimo Carminati” (Rizzoli, 2017), il giornalista dell’Espresso, intervistato dal direttore de La C news24, Pietro Melia, ha raccontato con foto, video e intercettazioni il furto di alcune cassette di sicurezza nel 1999 all’interno del Palazzo di Giustizia commesso da una banda specializzata. «Nel posto più protetto d’Italia, senza forzare serrature, Carminati, coinvolto in alcune tra le inchieste più scottanti del Paese, come l’omicidio Pecorelli, la strage di Bologna, l’assassinio Fausto e Iaio, il caso della banda della Magliana, aprirà solo alcune di queste cassette dove ci potrebbero essere documenti segreti. A Roma se hanno un problema – continua Abbate – vanno da lui, uno dei re di Roma. Io, con documenti e fatti, racconto vicende di rilevanza sociale e politica. La mafia non è più lupara o dialetto meridionale». E proprio il lavoro svolto dal giornalista d’inchiesta «ha fatto impazzire Carminati. Dal suo ufficio – continua – una stazione di servizio su corso Francia a Roma, dà ordini e intimidisce commercianti e professionisti. Ma questa non è mafia secondo i giudici».

Vibo, apre i battenti il Festival Leggere&Scrivere 2017

VIBO VALENTIA – Si alza il sipario sulla sesta edizione del Festival Leggere&Scrivere, la sei giorni culturale che anima l’autunno e i luoghi di Vibo Valentia. Non solo palazzo Gagliardi, cuore pulsante della kermesse letteraria promossa dal Sistema Bibliotecario Vibonese, ma anche tante location della città tirrenica ospiteranno dal 9 al 14 ottobre una serie di eventi esclusivi in una passeggiata ideale fra letteratura, arte e musica. Un percorso a più tappe e denso di suggestioni che regalerà nuova vita a sedi istituzionali, scuole e luoghi simbolo della città.

Grandi ospiti a Palazzo Gagliardi

L’inaugurazione del festival sarà lunedì 9 ottobre, alle 10, all’Auditorium Spirito Santo, alla presenza del sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, della presidente del Sistema Bibliotecario Vibonese, Caterina Calabrese, dei direttori artistici del Festival, Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, e di più dirigenti scolastici degli istituti superiori della città. In contemporanea apriranno i battenti le mostre allestite in occasione della kermesse.

A seguire il primo evento: alle ore 11 ospite il presidente del Senato Pietro Grasso che presenterà Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia (Feltrinelli, 2017), venticinque anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio. Dopo, tra i tanti appuntamenti, si segnala la presentazione del saggio La jihad delle donne (Salerno, 2017) della giornalista Rai Luciana Capretti, l’intervista al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e lo spettacolo serale dello scrittore Gian Antonio Stella.

Seguiranno per tutta la settimana (fino al 14 ottobre) un caleidoscopio d’eventi: reading, lectio magistralis, concerti, discussioni e confronti. Ecco, dunque, le sezioni: Una regione per leggere, dedicata soprattutto alle nuove generazioni di calabresi che devono essere conquistate dal piacere della lettura; Calabria Fabbrica di Cultura ossia il ritratto di una regione che respinge la marginalità e si apre al mondo; Nutri-Menti che illustra il rapporto tra cibo e cultura; Carta Canta dedicata alle contaminazioni tra parola e musica. E ancora le letture ad alta voce, la presentazione di libri per bambini e ragazzi, i laboratori per bambini, le attività formative per gli insegnati all’interno della sezione Leggere&Scrivere Junior.

«Abbiamo confermato – dice Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, ente organizzatore e promotore del festival – la validità della rassegna, oggi punto di riferimento per la Calabria laboriosa e colta. Il nostro obiettivo è consegnare al territorio un grande evento legato alla parola scritta e aperto a ogni tipo di pubblico. Il festival è riuscito infatti a guadagnarsi un posto in prima fila nel panorama culturale italiano. La vittoria del bando regionale da tre anni – conclude – aumenta il nostro senso di responsabilità».

La festa sta cominciando, sali a bordo del Festival Leggere&Scrivere 2017. Scopri il programma completo sul sito ufficiale www.tropeafestival.it/il-programma 

Crisi provincia di Vibo Valentia, il presidente Niglia incontra il sottosegretario Bressa

CATANZARO – La drammatica situazione finanziaria della Provincia di Vibo Valentia diventa un caso nazionale. Alla riunione dell’Unione delle Province d’Italia – che si è tenuta stamattina a Roma per discutere dell’attuazione del decreto legge n. 91/2017 (con cui vengono messi a disposizione delle Province delle Regioni a statuto ordinario 72 milioni di risorse per l’anno 2017) -, il presidente dell’Upi Calabria, Enzo Bruno, è intervenuto per porre nuovamente l’accento sulla necessità di individuare misure idonee a scongiurare la chiusura dell’Ente intermedio calabrese in dissesto finanziario dal 2011. Bruno era accompagnato dal presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, che ha preso la parola nel corso della riunione, e dal presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.
Sul tavolo dell’Upi le difficoltà della Provincia di Vibo i cui dipendenti non percepiscono lo stipendio da sei mesi e che, allo stato, non ha alcuna possibilità di approvare un bilancio in riequilibrio. La tesoreria della Provincia di Vibo, infatti, continua a negare il nulla osta per il pagamento delle mensilità arretrate: prima dovranno essere accantonati i soldi per la scadenza di tutti i mutui contratti con i vari istituti di credito. I 127 dipendenti attualmente in servizio a palazzo ex Enel, quindi, rischiano concretamente di non ricevere alcuna mensilità. A questo si aggiunge il fatto che oltre il 50 per cento dei 900 chilometri di strada di competenza non sono percorribili in sicurezza (12 sono già chiuse, 25 in quasi stato di abbandono e 17 con gravi criticità).
La richiesta del presidente Bruno è che l’Upi nazionale si faccia carico di portare al tavolo del Governo la “vertenza Vibo”. Richiesta “consegnata” direttamente nelle mani del sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, dal presidente Bruno e dai colleghi Niglia e Iacucci, ai quali è stato chiesto l’invio di una scheda dettagliata al fine di valutare la possibilità di predisporre un emendamento alla legge di stabilità 2018, per risolvere in maniera definitiva i problemi della Provincia di Vibo.
Al di là delle strumentalizzazioni politiche cavalcate in queste ultime ore, la strada individuata dall’Upi Calabria con il sottosegretario Bressa risulta essere l’unica percorribile per risolvere in maniera  definitiva i problemi della Provincia di Vibo.
Il presidente dell’Upi Calabria Bruno e della Provincia di Vibo Niglia incontreranno nuovamente il sottosegretario Bressa alla Presidenza del Consiglio dei ministri il prossimo 20 settembre per consegnare la scheda richiesta, per poi partecipare alla riunione del direttivo nazionale dell’Upi convocato per lo stesso giorno.