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Quattro assoluzioni per la 16enne morta in ospedale

VIBO VALENTIA – Si è concluso con quattro assoluzioni il secondo troncone del processo per la morte di Federica Monteleone, la sedicenne di Vibo Valentia deceduta il 26 gennaio del 2007 dopo un intervento di appendicectomia. Il giudice Manuela Gallo ha assolto l’ex direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria Filomena Panno, del chirurgo Benito Gradia, l’aiuto chirurgo Giovambattista De Iorgi e l’infermiere Mario Silvestri. Grida di rabbia dei familiari di Federica Monteleone.

“Purtroppo oggi con questa sentenza, che non condividiamo affatto, sono rimasti fuori gli attori principali e questo non sarebbe successo se il processo non fosse stato smembrato in due per un errore iniziale della Procura di Vibo Valentia”. Lo hanno affermato i genitori di Federico Monteleone, Mary Sorrentino e Pino Monteleone.

“Nell’altro procedimento – hanno aggiunto – sono stati condannati otto protagonisti di questa assurda vicenda, di cui sette in via definitiva. Siamo pronti a proporre appello, ma non avremo mai una pronuncia definitiva perché purtroppo su questo secondo filone incombe la prescrizione del reato che scatterà a luglio”.

Smantellata cosca nel vibonese, arrestato anche un ex maresciallo

VIBO VALENTIA – L’ex comandante della stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio, il maresciallo Sebastiano Cannizzaro, radiato dall’arma nel febbraio scorso, è stato sottoposto a fermo insieme ad altre 10 persone dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia su disposizione della Dda di Catanzaro. L’ex militare è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Avrebbe agevolato le attività della cosca Patania di Stefanaconi. Cannizzaro era già indagato, sospeso nel maggio 2012 e radiato nel febbraio scorso.

Oltre a Cannizzaro, portato nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), i carabinieri hanno fermato dieci tra presunti affiliati e fiancheggiatori della cosca Patania. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa di tipo mafioso, usura, estorsione, danneggiamento, porto, detenzione e cessione di armi, anche da guerra, possesso di segni distintivi contraffatti e favoreggiamento personale, commessi in concorso e con l’aggravante delle modalità mafiose. I fermi sono stati operati dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, insieme a quelli dello squadrone eliportato Caciatori Calabria, in provincia di Vibo e a Rozzano (Milano), Cantù (Como) e Carugo (Como). I fermati nell’operazione “Romanzo criminale” sono Bruno Patania, 39 anni; Alessandro Bartalotta (23); Antonio Sposato (38); Sebastiano Cannizzaro (59); Iliya Krastev (33), bulgaro; Maria Consiglia Lo Preiato (31); Caterina Caglioti (32); Alex Loielo (21); Natale Michele De Pace (62), domiciliato a Rozzano; Toni Mazzeo (38), residente a Carugo; Riccardo Cellura (32), di Cantù.

Incendiato un capannone agricolo nel vibonese

Vibo Valentia – Un capannone agricolo e’ stato incendiato durante la notte nel Vibonese. Il fatto e’ successo a Monterosso Calabro, in localita’ “Frazio” dove ignoti hanno preso di mira il deposito di attrezzi agricoli di proprieta’ di L.N., 60 anni, agricoltore del luogo. Sul posto, per i rilevi e l’avvio delle indagini, sono giunti i carabinieri della locale Stazione che non escludono al momento nessuna ipotesi. In via di quantificazione i danni provocati dalle fiamme a diversi attrezzi agricoli resi inservibili.

Anziana muore durante rapina, 3 condanne

VIBO VALENTIA (VV) – Il giudice per le udienze preliminari di Vibo Valentia, Fabio Regolo, ha condannato tre persone per l’omicidio di Isabella Raso avvenuto a San Calogero nel 2011. A 16 anni di reclusione è stato condannato Franco Todarello e a 12 anni ciascuno Domenico Grillo e Manuel Zinnà. I tre sono stati riconosciuti responsabili di omicidio preterintenzionale. La donna, che viveva da sola, era morta nel corso di una rapina compiuta il 15 luglio del 2011 nella sua abitazione.

Coldiretti sull’inquinamento del torrente Murria. Emanata diffida

VIBO VALENTIA (VV) – Anche quest’anno, come l’anno scorso, nonostante riunioni tecniche e reciproci impegni formali tra i vari Enti intervenuti nella sede dell’Ufficio Territoriale di Governo  di Vibo Valentia, si ripropone l’impossibilità dell’utilizzo dell’impianto irriguo  “Murria” gestito dal Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese.

Il presidente della Coldiretti vibonese Onofrio Casuscelli ha scritto una lettera all’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia e per conoscenza all’Ufficio Territoriale del Governo, ai  sindaci di Zungri, Filandari, Briatico, Cessaniti, al Corpo Forestale dello Stato, all’Asl e Arpacal, al Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese. Come è noto – si legge nella lettera –  i controlli svolti  hanno da tempo accertato e confermato ultimamente che  le acque del torrente,  risultano  inquinate a causa di scarichi incontrollati a cui non si è posto rimedio. Tale situazione, che riguarda 400 ettari e 120 utenze circa nel territorio del comune di Briatico, di fatto impedisce l’erogazione dell’acqua agli imprenditori agricoli che ne fanno richiesta e la circostanza compromette in modo irreversibile colture agricole quali la cipolla rossa IGP ed altri ortaggi. Di fatto un moderno impianto irriguo a pressione con scheda magnetica, non può essere utilizzato!

Gli agricoltori, – sottolinea Casuscelli – ne subiscono le conseguenze sia direttamente per il mancato reddito che indirettamente poiché il Consorzio di Bonifica, Ente di autogoverno degli agricoltori, si trova nell’impossibilità di erogare l’acqua e quindi di avere il corrispettivo per il servizio reso, che prevede l’utilizzo di diverse maestranze, che dovranno essere retribuite. Il Consorzio,- aggiunge Casuscelli – nel caso di utilizzo dei pozzi spenti, per riempire la vasca di accumulo, dovrebbe sopportare altissimi costi che ricadrebbero sui produttori agricoli.
Alla luce di queste argomentazioni, Coldiretti chiede all’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia di rimuovere tutte le situazioni che impediscono la regolare fornitura idrica agli utenti. Formula  all’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia, altresì formale diffida, con ogni più ampia riserva di diritti, ragioni e azioni per la richiesta dei danni che dovessero verificarsi ai  produttori agricoli. Viene chiesto agli altri Enti che ognuno per le proprie competenze e responsabilità, nell’ottica di una moderna politica territoriale, pongano in essere ogni utile ed efficace azione per la risoluzione del grave problema che, se non risolto,  potrebbe portare a complicazioni per quanto riguarda l’ordine pubblico.

Incendiati cumuli di rifiuti

VIBO VALENTIA – I vigili del fuoco hanno effettuato decine di interventi a Vibo Valentia ed in altre località della provincia per spegnere le decine di incendi appiccati ai cumuli di rifiuti creatisi negli ultimi giorni a causa della mancata raccolta per la chiusura della discarica di Pianopoli. La situazione dei rifiuti è allarmante in tutta la Calabria. In alcuni casi i cumuli d’immondizia sparsi in strada provocano difficoltà anche alla circolazione stradale.

Asp Vibo Valentia, irregolarità denunciate dalla GdF

VIBO VALENTIA – Un danno erariale per 3,5 milioni di euro è stato segnalato alla Procura regionale della Corte dei conti di Catanzaro dalla Guardia di finanza di Vibo Valentia nei confronti di 7 componenti del management dell’Azienda sanitaria in carica tra il 2008 ed il 2011. Gli stessi sono stati segnalati anche alla Procura della Repubblica per abuso d’ufficio. L’indagine riguarda presunte irregolarità nell’erogazione al personale di indennità del fondo incentivante e del fondo produttività.

Accoltella il compagno della madre. Arrestato

VIBO VALENTIA – Gli agenti della Squadra Mobile di Vibo Valentia hanno arrestato per tentato omicidio Davide Mirabello, 35 anni, che ieri sera ha accoltellato Giuseppe Monopoli (49), di Bitonto (Bari), legato sentimentalmente alla madre. Mirabello, secondo la ricostruzione della polizia, ha colpito Monopoli con un coltello di 30 centimetri durante una lite scoppiata perché era contrario alla relazione. La vittima è ricoverata in ospedale in prognosi riservata.

Sequestrati prodotti ittici nel vibonese

VIBO VALENTIA – 4.700 chili di pesce e altri 12 mila chili di pesce non destinato al consumo umano sono stati ritrovati durante un’ispezione in un capannone. All’interno vi era una cella frigorifera di 230 metri quadrati con carenze igienico-sanitarie e alcuni prodotti conservati sul pavimento. Coordinati dalla Procura della Repubblica, la guardia costiera e l’Asp di Vibo Valentia hanno sequestrato 17.400 chili di prodotto ittico nell’ambito dell’operazione Refrigerator.

Orazio Marini nuovo dirigente della Squadra mobile di Vibo

VIBO VALENTIA – Orazio Marini, vicequestore aggiunto, è il nuovo dirigente della Squadra Mobile di Vibo Valentia.

Proveniente dal commissariato di Messina, sostituisce il cosentino Antonio Turi che nel settembre scorso ha lasciato la Mobile di Vibo per essere nominato nuovo capo della sezione operativa della Dia di Catanzaro.

L’insediamento ufficiale di Orazio Marino in Questura a Vibo è previsto per la giornata di domani.

La carriera di Marino in polizia è iniziata nel 1992 a Messina, dove è ritornato dopo una parentesi a Lentini. Dal 1998 al 2001 ha diretto il commissariato di polizia di “Messina Sud”, quindi è entrato a far parte della sezione di polizia giudiziaria della Procura come dirigente e come vice capo della Dia. Nel 2008 il trasferimento alla Questura di Catania e nel 2012 il ritorno alla guida del commissariato di “Messina Sud”.

Marino subentrerà a Vibo Valentia all’attuale reggente della Squadra Mobile, il commissario capo Antonio Lanciano che rimarrà comunque nelle vesti di vice.