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Anziano brutalmente aggredito nel vibonese, un fermo

NICOTERA (VV) – Scene da “arancia meccanica” nel Vibonese. I carabinieri di Vibo Valentia hanno sottoposto a fermo Mirco Furchì, di 25 anni, ritenuto affiliato al locale di ‘ndrangheta di Limbadi, con l’accusa di rapina, sequestro di persona, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Furchi, assieme ad altre tre persone in fase di identificazione, avrebbe aggredito e picchiato a Nicotera un ottantacinquenne rapinandolo di 70 euro e dell’auto. L’anziano abbandonato per strada è stato soccorso e si trova ricoverato in ospedale. A Ionadi dove sarebbe giunto con la vettura rubata e armato di pistola, Furchì è accusato di avere tentato una rapina, andata a vuoto per la blindatura dei vetri, ad una sala scommesse riuscendo solo ad impossessarsi di 200 euro sottratti ad un avventore. Il venticinquenne, rintracciato dai carabinieri nella sua abitazione dove sono state trovate l’auto rubata, un coltello e oltre 1.200 euro in contanti, ha tentato di darsi alla fuga ma è stato bloccato dai carabinieri.

Appalti pubblici e bancarotta, sequestro di 2 milioni di euro

VIBO VALENTIA – I finanzieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno effettuato il sequestro di beni per oltre 2 milioni di euro nei confronti di un’importante società di costruzioni del vibonese. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, all’esito di indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza, in relazione al fallimento di una società consortile appositamente costituita per la gestione di un lotto di lavori di un importante appalto pubblico.

Per la partecipazione alla gara di appalto, era stata presentata offerta da parte di un’Associazione Temporanea di Imprese della quale faceva parte, oltre all’imprenditore vibonese destinatario del sequestro, anche uno dei principali gruppi imprenditoriali nazionali operanti nel settore idrico (nei cui confronti, comunque, non è stata contestata alcuna ipotesi di reato). Una volta vinta la gara di appalto, tra le imprese facenti parte della citata Associazione Temporanea, era stata costituita una Società consortile avente la finalità di assicurare la gestione in forma unitaria dell’appalto. Tuttavia, a seguito della fuoriuscita dalla consortile del soggetto economico di primaria importanza, la società consortile è stata, di fatto, dissanguata dall’imprenditore vibonese (che nel frattempo aveva acquisito il 100% delle quote sociali) il quale, pur continuando ad incamerare le somme erogate dall’Amministrazione appaltante in base ai vari stati di avanzamento lavori, ometteva di trasferire le suddette disponibilità nelle casse della società consortile. Il mancato ripianamento dei costi causava il fallimento della consortile, che non era più in grado di pagare gli ingenti debiti accumulati nei confronti dei fornitori e dei lavoratori dipendenti. Per tale motivo l’imprenditore vibonese e diversi soggetti, tra cui alcuni professionisti incaricati della procedura fallimentare, sono stati segnalati, a vario titolo, alla locale Procura della Repubblica, per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale, falso in attestazioni e relazioni nell’ambito della procedura fallimentare, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e omessa denuncia di reato commessa da parte del pubblico ufficiale.

Il sequestro effettuato nei confronti dell’imprenditore vibonese ha riguardato somme di denaro per circa 2 milioni e 200mila euro, depositate su conti correnti bancari. La società dichiarata fallita era impegnata nell’esecuzione di un appalto pubblico per la realizzazione di un’infrastruttura strategica nel settore delle risorse idriche in provincia di Reggio Calabria, allo stato ancora incompiuta. L’operazione conclusa si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto agli illeciti di natura economico-finanziaria, messo in atto quotidianamente sul campo dal Corpo della Guardia di Finanza.

Lavoro nero, controlli a tappeto e 12 denunce nel vibonese

VIBO VALENTIA – Un’attività ispettiva nei cantieri edili per il contrasto del “lavoro nero” e la verifica dell’applicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, spesso alla base delle troppe “morti bianche”, è stata condotta nel vibonese.

Controlli serrati nel vibonese

I controlli, fatti in particolare a Pizzo, Tropea, Briatico, Ricadi (Capo Vaticano) e Joppolo, hanno portato alla denuncia di 12 titolari di aziende, all’emersione di 18 lavoratori in nero, a sanzioni amministrative per 54 mila euro, alla contestazione di violazioni delle prescrizioni in materia di sicurezza per un importo complessivo di 102.000 euro.
L’operazione rientra nell’ambito delle attività pianificate con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Roma, con l’Ispettorato interregionale di Napoli e dell’Ispettorato di Vibo, ed è stata condotta dai carabinieri del Nucleo operativo del Gruppo tutela del lavoro di Napoli con il Nucleo dell’Ispettorato del lavoro di Vibo, supportati da quelli di Pizzo, Spilinga, Briatico, Joppolo e Tropea del Comando provinciale.

Cede parte del controsoffitto, udienze sospese a Vibo

VIBO VALENTIA – Udienze sospese al nuovo palazzo di giustizia di Vibo Valentia dopo il cedimento di una parte del controsoffitto. A scoprire il crollo è stato il personale in servizio nella struttura giudiziaria dove sono ospitati gli uffici della sezione previdenza e lavoro, il giudice di pace, gli ufficiali giudiziari, l’aula bunker nella quale si celebrano i processi di criminalità organizzata e la sede dell’Ordine degli avvocati.

Il cedimento provocato dal forte vento

Il crollo si è verificato nell’androne principale e in uno degli uffici di cancelleria. L’evento, sulle cui cause sono in corso accertament , sarebbe stato provocato dal forte vento che, tra sabato e domenica, si è abbattuto sulla città, complici anche i lavori di ampliamento dell’edificio e la presenza al piano superiore di spazi aperti.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale per i primi rilievi sui pannelli e sulla staticità del controsoffitto.

Crolla controsoffitto del Tribunale di Vibo Valentia, nessun ferito

VIBO VALENTIA – Fortunatamente non ha provocato danni a persone il crollo di una parte del controsoffitto del Tribunale di Vibo Valentia, in una stanza della cancelleria, avvenuto stamane. Sul posto i Vigili del Fuoco che hanno fatto i primi sopralluoghi e hanno già messo in sicurezza l’area interessata al crollo. Al momento parte delle attività sono state sospese. La questione dell’inagibilità, più volte messa in evidenza dall’Ordine degli Avvocati, sarà al centro si una protesta per chiedere maggiore sicurezza per il Tribunale. Gli avvocati, intanto si riuniranno il prossimo 19 aprile per indire un’assemblea per decidere di portare avanti anche forme di proteste più importanti, come, ad esempio, quella di non presentarsi alle udienze. (Foto zoom24.it)

 

 

Scontro fatale sulla SP 17, grave il bilancio, un morto e un ferito

VIBO VALENTIA – E’ drammatico il bilancio dell’incidente stradale avvenuto stamane alle 7.30 lungo la strada provinciale 17 che collega Vibo Valentia a Tropea. Nello scontro sono rimaste coinvolte due vetture che, per cause ancora in corso di accertamento di sono scontrate in una curva nei pressi del centro abitato di Caria. Un uomo, Salvatore Montesanti di Limbadi, è morto, mentre un altro è rimasto ferito. Sul posto immediati i soccorsi del 118 che hanno provveduto a trasportare il ferito nel vicino ospedale di Tropea. Salvatore Montesanti, lavorava al Servizio emergenza – urgenza del 118 di Vibo Valentia. Una notizia drammatica appresa direttamente sul posto dai suoi colleghi. In corso anche le indagini da parte dei carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. (Foto http://www.zoom24.it/)

 

 

 

 

 

Smantellato sodalizio di droga sulla Costa degli Dei, 14 indagati

VIBO VALENTIA – Blitz stamane dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia con la conseguente emissione di otto misure cautelari tra il capoluogo calabrese e Nerviano, nel milanese. L’accusa riguarda un vasto affare di droga e spaccio sulla Costa degli Dei, da parte di un gruppo familiare a capo di un sodalizio criminale che aveva costituito una fitta rete di vendita della droga lungo la zona costiera del vibonese. L’operazione ha portato agli arresti domiciliari sei persone, mentre per altre sono scattati gli obblighi di dimora. Secondo le prime indagini, il Gip del Tribunale di Vibo Valentia andrebbe a contestare alle persone fermate, di essere vicine alla locale cosca di ‘ndrangheta degli Zungri, ritenendoli responsabili di spaccio di stupefacenti a vario titolo.

 

 

 

 

 

‘Ndrangheta, sette persone fermate nel vibonese

VIBO VALENTIA – Sette persone, tra le quali due donne, sono state fermate dagli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia e del Commissariato di Serra San Bruno, con il supporto del Servizio Centrale Operativo di Roma e del Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, in esecuzione di un decreto di fermo, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Le indagini sono scaturite dal tentato omicidio di due fratelli, uno dei quali minore e affetto da sindrome di Down, e hanno fatto luce su una faida all’interno della quale emerge la figura di due donne, sorelle di un uomo ucciso nel giugno dello scorso anno in un agguato a Sorianello.
Le due donne, secondo gli inquirenti avrebbero aizzato la “faida”, occupandosi anche di nascondere le armi da utilizzare, e in un caso anche inducendo anche la loro anziana madre ad occultare una pistola nella biancheria intima per sfuggire ad eventuali controlli delle forze dell’ordine.

Si recide l’arteria femorale, morto un operaio

VIBO VALENTIA – Un operaio di 40 anni, Daniele Magnani, di Rimini ma residente a Vibo Valentia, è morto stamani per le ferite riportate in un incidente sul lavoro. L’uomo, dipendente di una ditta incaricata di effettuare alcuni lavori di ammodernamento del poligono di tiro al 14/mo Battaglione Carabinieri di Vibo Valentia, per cause in corso di accertamento si è reciso l’arteria femorale mentre stava utilizzando una motosega. Subito soccorso, Magnani è stato portato nell’ospedale di Vibo Valentia dove però è morto poco dopo il ricovero. Il Comandante del Battaglione e tutta l’Arma di Vibo Valentia hanno espresso il loro cordoglio alla famiglia e ai colleghi dell’operaio.

Omicidio Fiorillo, svolta nelle indagini, un arresto

VIBO VALENTIA – La Polizia di Stato di Vibo Valentia sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uno dei presunti responsabili dell’omicidio di Francesco Fiorillo, avvenuto la sera del 15 dicembre 2015 in Contrada Suriani della frazione Longobardi di Vibo. Si tratta di Antonio Zuliani, di 26 anni. Dalle indagini della Squadra mobile di Vibo e del Servizio centrale operativo di Roma, coordinati della Procura, è emerso che due sicari avevano atteso la vittima nascosti nella vegetazione vicino al cancello del suo podere per poi sparare 7 colpi con due diverse armi tutti andati a segno. Un contributo importante alle indagini è giunto dalla ricostruzione in 3D della scena del crimine effettuata dal Servizio polizia scientifica. Vicino al luogo del delitto furono trovati un paio di guanti in lattice, di cui uno con l’indice tagliato. Gli accertamenti tecnici hanno individuato tracce di residui di polvere da sparo e isolato il profilo biologico di un uomo risultato essere Zuliani.