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Le creazioni di Vincenza Salvino conquistano Alta Roma-In Town

ROMA – La prima edizione M.I.A MODA è stata realizzata i una location di fascino che solo Roma può offrire. Questo evento ha assunto una positiva connotazione nel campo della moda perché  vuole essere un incontro totalmente aperto alle nuove tendenze della moda Italiana ed Internazionale con il proposito di dare ai partecipanti visibilità’ e possibilità di proseguire i loro percorsi intrapresi L’evento ha visto la partecipazione di molti stilisti tra cui la nuova scoperta del Design Calabrese. 

Vincenza Salvino reduce dai successi di Moda Movie e di Mad Mood Milano Fashion Week. La sua sfilata è stata molto ammirata e apprezzata. L’attenzione del pubblico è stata sempre viva e interessata. Le sue creazioni, infatti sono originali rispetto a quelle presenti nell’attuale contesto della moda per la finezza delle linee,per i tessuti e per i particolari frutto di una ispirazione che volge spesso l’attenzione sia alla tradizione della Calabria e sia agli aspetti stilizzati moderni della moda contemporanea.

Il successo della sua sfilata denota un lavoro serio che non ha lasciato nulla all’improvvisazione e alla carenza di stile.

Tutti i suoi meravigliosi modelli mirano ad essere indossati da una donna che ha classe e una sensibilità per il bello che esalta la sua femminilità. Vincenza Salvino ha dato dimostrazione che la sua ispirazione non è solo il frutto di una fantasia ma anche di una competenza L’arte,infatti, non è tabula rasa ma si realizza dopo avere apprezzato il bello del passato come forma di conoscenza artistica. Il successo della sua partecipazione all’evento Alta Roma-In Town rappresenta un ulteriore passo verso futuri traguardi di successo e la Calabria può essere orgogliosa di avere una valida rappresentante nel mondo della moda.

Best Fashion Designer Calabria, successo per Vincenza Salvino a Milano

MILANO – Il mondo della moda, nella location di Palazzo Turati di Milano,ha vissuto una magica esperienza grazie alla sfilata di Vincenza Salvino nell’ambito della manifestazione del Premio Art Fabrique “Best Fashion Designer Calabria”, in Mad Mood Milano Fashion Week

La stilista, anima artistica della factory Art Fabrique, ha raccolto l’essenza della tradizione artigianale senza dimenticare gli scenari futuri della moda. E’ un orgoglio per la stilista e gli organizzatori essere presenti a Milano e rappresentare una valente  vena artistica e creativa della Calabria nell’evento Mad Mood.

Le sue creazioni sono un crogiolo di linee e colori che racchiudono,sapientemente, il “bello” dei canoni della modernità con il sensuale richiamo alla femminilità di una donna che ha un ruolo nella società moderna.

L’originalità delle sue creazioni superano la superficialità delle creazioni di moda omologate e senza richiami alla cultura del nostro passato. La stilista utilizza ricami, forme geometriche e pochissime cuciture e minimi tagli. Vincenza Salvino ha raggiunto un traguardo degno delle sue capacità artistiche. Ha lavorato con impegno,motivazione consapevolezza di possedere una attitudine a creare modelli sempre più perfetti  come testimonia la sfilata di questa sera. Le sue creazioni sono il frutto di un attento percorso che ha valorizzato anche i minimi particolari e un costante richiamo al tema di riferimento. La sua collezione ha letteralmente entusiasmato il pubblico della città della moda attento e colpito da questa creazioni sempre più originali e belle perché è la bellezza la valenza artistica che colpisce di più. Gli applausi e gli apprezzamenti positivi hanno dato il giusto elogio e riconoscimento a Vincenza Salvino. Il successo di questa magica serata ha ulteriormente motivato la stilista a continuare a creare modelli per organizzare sfilate sempre più mirate a valorizzare l’eccellenze della moda.

Le creazioni di Vincenza Salvino sfilano al SIT DOWN

COSENZA – Arte, musica e moda in un’unica e incredibile serata. Venerdì 28 febbraio 2014, gli abiti della fashion designer Vincenza Salvino hanno sfilato nella location del “SIT DOWN”, conquistando il plauso di tutti i presenti. Tre collezioni interamente confezionate dalla Salvino che, oltre le particolari creazioni, ha realizzato alcuni quadri, esposti in occasione di questo stesso evento. La prima collezione è “Incanto d’oriente”, ispirata ai colori ed ai tessuti pregiati dell’India. Stoffe modellate sul manichino con ricami originali, cuciture ridotte al minimo,tessuti doppiati, monili appariscenti, per una collezione elegante e seducente. Fra una sfilata e l’altra, ho avuto il piacere di intrattenere il pubblico attraverso l’esecuzione di brani musicali coinvolgenti, ricreando così una magica atmosfera. Dopodiché, si riaccendono le luci sulla passerella e si dà il via alla seconda collezione, denominata: “Il collage nel mondo della moda”. Nel proprio armadio, chi non ha vestiti, scarpe, accessori che non indossa più, ma non ha il coraggio di rinunciarci perché legati a storie, ad affetti o ad eventi vissuti? La stilista Vincenza Salvino ha trovato una soluzione efficace per dar nuova vita a ciò che altrimenti resterebbe chiuso nell’armadio. Accostando abiti e accessori di ogni genere (tomaie di scarpe, borse, materiali inusuali), reinventa i tessuti, dopo una rivalutazione dei materiali. La terza collezione è composta dalle “Cappe glamour”. Questo accessorio può essere utilizzato come: capo spalla su una giacca, un cappotto, un tailleur, come vestito in versione più lunga. Resoconto della serata? Un evento all’insegna dell’arte a 360°.

 

Denise Ubbriaco

Un sogno chiamato Moda: una chiacchierata con la stilista Vincenza Salvino

Vincenza Salvino è una stilista calabrese, nata e cresciuta a Cosenza, che nella vita ha dovuto tirar fuori le unghie per dimostrare di valere “qualcosa”. Oggi, che sta per intraprendere una nuova avventura come stylist per la nostra rubrica, si racconta per 8@30 dando preziosi consigli su come perseguire i propri sogni  e sul seguire la moda anche in questi tempi di forte crisi senza rinunciare al proprio stile e alle tendenze del momento.

Innanzitutto Enza un rapido excursus della tua carriera. Quando e come sei diventata una stilista?

Sin da piccola, essendo una persona molto creativa, ho deciso di intraprendere il liceo artistico ma inizialmente il mio scopo era fare l’orafa. Vengo da una famiglia “modesta” e  per questo motivo quando ho deciso di proseguire gli studi a Roma presso l’Istituto Superiore di Alta Moda, circa venticinque anni fa, ho dovuto fare tantissimi sacrifici. Mi sono adattata a qualunque tipo di lavoro dalla cameriera alla dama di compagnia per persone anziane imbattendomi in realtà che a volte mi hanno anche scoraggiata. Terminati gli studi, tutto ciò che realizzavo sembrava non trovare riscontro negli altri, finché mi sono resa conto che le mie proposte fossero troppo avanti rispetto a quei tempi. Oggi sento e vedo cose che io sostenevo vent’anni fa. Ho abbandonato per un periodo i miei sogni per costruirmi una famiglia, poi, qualche anno fa, una voce dentro di me mi invitava a ricominciare perché qualcosa di buono ero in grado di farla. E così, grazie a Sante Orrico, patron dell’evento Moda Movie nella mia città natale, che in occasione di un edizione sugli anni ’60 mi ha invitato a realizzare delle stampe ad hoc, ho cominciato a fare sfilate, a vincere concorsi, a realizzare capi sempre più richiesti.

Se dovessi descrivere ciò che la moda rappresenta per te?

Per me la moda è una forma d’arte. A me piace giocare con essa, creare qualcosa che mi dia emozioni senza tralasciare quel pizzico di leggerezza che serve a non rimanere mai delusi e a non aspettarsi mai troppo.  Per me moda  e libertà sono un’unica cosa, poiché non  essendo figlia di persone che contano, ho sempre riscontrato delle barriere verso chi non aveva amicizie. Vengo da una famiglia di artigiani che non potevano permettersi di mantenermi, per questo i traguardi che ho raggiunto sono per me  grosse soddisfazioni. La gioia più grande la provo quando vedo mio padre sorridere nell’ osservare qualcosa che ho realizzato. Io credo di avere un grande pregio o un grande difetto a seconda dei punti di vista: la mia testardaggine.

Tu sei nata e vissuta in Calabria: lo ritieni un valore aggiunto alla tua creatività o un limite alla tua carriera?

Come tutti da giovane ero convinta che fuori ci fossero molte più possibilità. Ad oggi con l’esperienza ritengo che il nostro Meridione abbia maggiore creatività insita in sé. Dobbiamo credere nella nostra terra e in quello che noi calabresi possiamo essere. Le origini non si dimenticano e io ho sempre mantenuto la mia identità. Io volevo e voglio ancora creare qualcosa lì dove sono nata. Certo anche noi abbiamo dei grossi difetti, primo tra tutti il fatto di piangerci addosso, di cullarci su quello che non abbiamo senza capire che il vero problema della Calabria non sono le risorse  ma la volontà e la responsabilità di fare ciò di cui siamo perfettamente in grado. Mi piacerebbe realizzare qualcosa che nasca in Calabria e per la prima volta venga apprezzato fuori. Una sorta di processo inverso rispetto a ciò che avviene in modo ordinario. Secondo me dovremmo imparare ad avere maggiore spirito di sacrificio.

 Il problema odierno è riuscire ad essere al passo con le tendenze senza spendere una fortuna che non si ha. Tu che consiglio daresti alle nostre lettrici?

Ho sempre pensato che nella vita, crisi o non crisi, occorra fare come le formiche. Non mi sono mai potuta permettere di sperperare e sono cresciuta in una cultura familiare in cui qualunque cosa veniva divisa in parti uguali con fratelli e nipoti. Forse è per questo che difficilmente butto qualcosa perché dai tessuti io percepisco una voce. Parto dall’idea che tutto possa essere riutilizzato, indipendentemente se si tratta di stoffa da tappezzeria, borse o accessori. Per essere originali basta davvero poco, anche solo a volta recuperare e riassemblare vecchi pezzi ricavati da oggetti diversi.  In genere io amo acquistare nei mercatini, dove la roba costa poco e spesso è fonte di maggior stimolo creativo. Regola fondamentale  che le cose da me acquistate mi colpiscano. In genere parto dal tessuto. Poi lo riutilizzo in maniera innovativa, ma chi deciderà di seguire la nostra rubrica se ne accorgerà presto! L’importante  è non seguire la moda a tutti i costi ma prendere il meglio di essa rispetto al nostro aspetto e valorizzarlo.

Spesso accade che per seguire la moda si tenda a dimenticare di seguire un proprio stile e a perdere di vista la propria fisicità. Quali sono secondo te i capi che stanno bene a tutte o che comunque possono essere riadattati in modo da consentire ad ognuno di sentirsi alla moda senza esagerare?

 Personalmente credo che ognuno di noi nel proprio armadio debba avere un capo classico. Tubino, tailleur, purché non lo si indossi in modo ordinario e conformista come potrebbe fare chiunque. A volte per impreziosire un capo bastano pochi dettagli: un collo di pelliccia, una stola posizionata in modo particolare, un accessorio particolare. Uno di quei capi a cui invito a non rinunciare mai è lo chemisìer. Adatto a magre e formose , in tessuti leggeri e morbidi possono essere adattate al proprio fisico semplicemente grazie all’uso di una cintura o di un leggins fantasia. L’importante è non nascondere i propri difetti, anzi valorizzarli e renderli un segno distintivo del proprio aspetto. Un vezzo che appartiene solo a sé stesse, cercando, ove possibile, di acquistare sempre un outfit completo e mai un solo capo spurio.

Sta per arrivare l’inverno e quest’anno pare si accinga ad essere molto freddo: se dovessi consigliare un capo utile ma al tempo stesso di stile per quale opteresti? E in quale colore?

Andando in giro ho potuto notare che quest’anno vanno di moda le mantelle e le cappe per le loro multifunzioni. Io già da tempo ne ho realizzate diverse molto particolari. Inoltre io adoro le grosse sciarpone in grado di mantenere caldissimi da acquistare magari in tonalità neutre, in modo tale da adattarle su qualunque capo. Quest’anno poi va di moda “l’Over Size” adatto a tutti. E poi in ogni caso lasciamo libero sfogo alla nostra fantasia, nessuno ci vieta di osare con colori e capi che ci piacciono di più!

 

                                                                                                                                                                                               

                                                                                                                                                                                                          Lia Giannini