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Regione Calabria al Vinitaly, grande attenzione per i vini della nostra terra

Verona ( VR) – 56 aziende e due Consorzi hanno accettato la sfida di unirsi in un solo stand, comunicando ai visitatori e agli operatori un unico “brand Calabria”, forte, distintivo e pronto per il mercato internazionale. Ma l’edizione 2016 di Vinitaly non si è distinta solo per la grande conquista di aver riunito le aziende, ma anche per aver coinvolto in occasione dei propri appuntamenti illustri rappresentanti istituzionali, settoriali e organi d’informazione. Un fitto calendario di eventi ha infatti animato la quattro giorni, alternando degustazioni guidate a momenti di dibattito ed approfondimento. Hanno preso parte agli eventi targati Regione Calabria, tra gli altri, Il Ministro Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Dorina Bianchi, Sottosegretario di stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, l’On Luca Sani, Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, l’On Nicodemo Oliverio, Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, il Professore Attilio Scienza, Università di Milano, il Professore Rocco Zappia, Università di Reggio Calabria, il medico Oncologo Francesco Cognetti e ancora Marcello Masi, Direttore del TG2 Rai e i giornalisti Marco Mangiarotti di QN, Luciano Pignataro, giornalista de Il Mattino e ancora Giancarlo Gariglio, curatore nazionale Slow Wine. Vinitaly è stata inoltre occasione di importanti incontri istituzionali alla presenza del Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio che ha avuto modo di scambiare anche un cordiale saluto con Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Degustazioni mirate hanno permesso a visitatori, buyer, giornalisti italiani e stranieri, con particolare riferimento alla stampa tedesca, di conoscere le eccellenze vitivinicole calabresi. Per chi non fosse riuscito a prendere parte a questa grande occasione di comunicazione e commercializzazione, un fedele racconto fotografico, video e contenutistico di questi intensi giorni è presente sul sito dedicato alla manifestazione www.rossocalabria.wine

Al Vinitaly successo per “Il Greco di Bianco DOC, dai versi di Esiodo al mito”

Verona ( Vr) – Grande attenzione da parte del pubblico di Vinitaly per l’evento organizzato dalla Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari in collaborazione con l’Associazione dei produttori Megale Hellas, e con il patrocinio dei Comuni Bianco e Casignana, dedicato al celebre vino Greco di Bianco DOC e alla sua storia millenaria. Durante l’evento titolato “Il Greco di Bianco DOC: dai versi di Esiodo al mito” ospiti illustri hanno guidato un focus di taglio storico circa l’origine di questo vino passito da meditazione che, insieme al Mantonico di Bianco, rappresenta l’eccellenza nel panorama vitivinicolo italiano. Un’occasione di incontro e dibattito per sensibilizzare circa la rilevanza della ricerca multidisciplinare per arricchire sempre più le conoscenze in merito a questo vino resistito a oltre 2000 anni di storia. Il Greco di Bianco ha infatti origini antichissime, gli studi dicono che abbia origine da una tralcio portato da coloni greci sbarcati nel VIII secolo A.C. presso Capo Zefiro. “Bianco”, nome che richiama anche le caratteristiche del territorio dedicato alla coltivazione, un piccolo fazzoletto di terra caratterizzato dalla presenza di una particolare e rara varietà di marne bianche detta “agghiocana”, di natura calcareo-argillosa, ricca di minerali ed oligoelementi che ne conferiscono la peculiarità. All’evento ha preso parte il Professore Attilio Scienza, Università di Milano che ha relazionato a proposito dei suoi numerosi studi di taglio archeologico storico, mettendo in risalto le qualità eccezionali di questo vino di origine greca che non ha perso nei millenni le sue caratteristiche, conservando elementi di continuità che contribuiscono a differenziarlo. Nella lavorazione delle uve si segue infatti ancora l’antico procedimento descritto dal poeta Esiodo (VII a.c.): “Quando Orione e Sirio giungono a mezzo del cielo e l’aurora delle rosee dita vede Arturo, allora, o Perse, spicca e porta a casa tutti i grappoli: li terrai al sole per dieci giorni e per dieci notti, per cinque invece all’ombra; al sesto giorno poi, porrai nei tuoi vasi i doni di Dioniso giocondo”. Durante l’incontro, il Professore Scienza ha inoltre approfondito gli aspetti genetici relativi al vitigno, evidenziando come gli aspetti microclimatici, pedologici e l’appartenenza ad una nobile famiglia determino caratteristiche immutate nel tempo.All’evento ha inoltre preso parte il Professore Rocco Zappia, Università di Reggio Calabria che ha guidato il pubblico in un racconto a proposito della storia “recente” di questo vino, a partire dal 1900. Il Professore ha inoltre messo in luce i numerosi riconoscimenti ottenuti da questo vino nella storia, al di fuori dei confini nazionali, a dimostrazione della sua suprema qualità.L’evento si è concluso con la degustazione di tre cantine diverse accompagnati con torrone della tradizione pasticcera ionica.

 

 

Regione Calabria al Vinitaly, la soddisfazione di Coldiretti

VERONA – Il padiglione della Regione Calabria alla rassegna enologica internazionale “Vinitaly”, in corso a Verona, suscita soddisfazione e apprezzamento da parte della Coldiretti calabria e del suo presidente Pietro Molinaro.

La migliore risposta all’infelice e sciatta pubblicità della Calabria apparsa sulla rivista della compagnia aerea Ryanair è venuta dalla partecipazione invece attiva e coordinata della Regione Calabria alla 50esima edizione del Vinitaly in corso a Verona: è ancora l’agroalimentare che riscatta l’immagine della Calabria” – ha dichiarato Molinaro.

Il vino è assurto a prodotto-simbolo del passaggio, ancora in corso, da un’economia basata sulla quantità ad un’economia che punta invece su qualità e valore – continua Molinaro – Trasferire questa impostazione unita alla tenacia dei viticoltori anche agli altri comparti è la sfida che stiamo portando avanti. Continuare a sostenere le imprese sui mercati internazionali per la valorizzazione del vino “made in Calabria” è un aspetto fondamentale e quindi Vinitaly è un investimento importante“.

Intanto – conclude Molinaro – come primo risultato portiamo a casa il premio 5 Star Wines al vino “Nerello” della cantina Senatore Vini, ma siamo certi che non mancheranno altre sorprese e riconoscimenti“.

Calabria protagonista nella seconda giornata del Vinitaly

Vinitaly 1VERONA – Si conclude la seconda giornata per la Regione Calabria al Vinitaly registrando un grande successo di critica e pubblico. E’ quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale. La giornata – prosegue la nota – si è aperta alla presenza di Mario Oliverio, presidente della Regione, Luca Sani, presidente della commissione Agricoltura alla Camera, Nicodemo Oliverio, della commissione Agricoltura alla Camera, Mauro D’Acri, consigliere regionale, ed Emilio Renato Defilippi, vice presidente nazionale Assoenologi, che sono intervenuti parlando del tema “Le novità nella disciplina organica della coltivazione della vite e delle produzioni e del commercio”. Sono il Calabria IGP Nerello 2010 della società agricola Senatore Vini e il Nerone di Calabria 2011 della casa vinicola Criserà di Catona ad aver vinto il 5 Star Wines Award, il Vinitaly International Wine Award. Il primo è prodotto da una famiglia di vitivinicultori da quattro generazioni, gli eredi di Senatore coi vigneti di loro proprietà, testimonianza di qualità tradizione, competenza e passione. Il Nerone di Calabria 2011, prodotto con uva Sangiovese e Nerello Calabrese tra i 600 e gli 800 metri d’altezza e vendemmiato tardivamente, conserva intatta la sua concentrazione aromatica. Oliverio ha partecipato al ‘World Wine Web’ a cui ha preso parte il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con il quale ha avuto un cordiale incontro. Durante l’evento il Premier Renzi ha dichiarato: «Abbiamo i migliori vini del mondo, anche meglio di quelli francesi. L’Italia ha come obiettivi di arrivare al 7,5 miliardi di euro di export per il settore vitivinicolo entro il 2020 e a 50 miliardi per l’agroalimentare. L’Italia negli ultimi 20 anni ha perso troppe opportunità». Ha poi proseguito Renzi: «In questo settore: 2 anni fa eravamo a 4,9 miliardi per l’export del vino, oggi possiamo dire che siamo a 5,4 miliardi, abbiamoVinitaly 2 detto che arriveremo a 7,5 miliardi e ci arriveremo. Avevamo detto che l’agroalimentare sarebbe passato da 30 a 50 miliardi entro il 2020 e oggi siamo a 36,9 miliardi». Oliverio, a proposito dell’intervento di Renzi, ha detto che «la globalizzazione chiede bellezza e chiede qualità. In riferimento allo storytelling che il Premier ha rilanciato, la Calabria ha tanto da raccontare forte dei suoi 3000 anni di storia nel settore vitivinicolo e in termini di bellezza. Il nostro settore enologico – prosegue il Presidente della Regione – è forte sia in termini di innovazione che in termini di tradizione. La sinergia che la Regione Calabria intende costruire all’interno di questo comparto di grande eccellenza diventa strumento di traino del Sistema Paese e della nostra Regione. La giornata – prosegue la nota – si è conclusa con la presentazione del brand ‘Rosso Calabria’, presentato nello spazio della Regione, un omaggio alle preziose varietà a bacca scura della Regione e sinonimo di alta qualità, storia e innovazione enologica. La viticoltura in Calabria ha origini antichissime. Già nell’VIII secolo a.C. i Greci chiamavano questa terra Enotria, lodandone la qualità delle uve. E’ per trasmettere questa storia e per valorizzare il patrimonio di cui la Regione dispone che nasce il brand ‘Rosso Calabria’. ‘Rosso Calabria’ diviene così contenitore per comunicare vini che caratterizzano la produzione calabrese dal Gaglioppo al Magliocco, passando per il Nerello, il Greco nero, il Vinitaly 3Castiglione. Queste uve costituiscono un patrimonio inestimabile per l’enologia calabrese che attraverso il brand, vengono rivalutate e trasmesse al grande pubblico. Rosso come la passione che gli agricoltori ogni giorno mettono nel proprio lavoro e come la passione che guiderà l’ente regionale in un ambizioso progetto che riunisce i produttori della Regione puntando ad alti standard qualitativi. Obiettivo è quello di potenziare il mercato con un ampliamento a livello nazionale ed internazionale, con una programmazione mirata e selettiva dei target di riferimento, grazie alla scelta strategica di privilegiare i Paesi ‘maturi’, che conoscono già il vino italiano, contesto nel quale la Calabria può rappresentare un’interessante novità. Ed è proprio per questo che in occasione di Vinitaly è stato organizzato un momento dedicato al mercato individuato come strategico per il settore: la Germania. Ad oggi la produzione vinicola calabrese esporta circa il 13% della produzione locale in Germania (Fonte Produttori Locali). I produttori del settore agroalimentare, ambasciatori della qualità Made in Italy ed anche del made in Calabria, negli ultimi anni sono stati in grado di proporsi con successo anche sui mercati internazionali, come testimonia la crescente attenzione verso queste produzioni attive sulla scena internazionale e con importanti livelli di fatturato raggiunti nell’export. Hanno donato notevole impulso alla produzione regionale, alla ricerca di nuove e importanti occasioni di visibilità, confermando per la Calabria un posto di rilievo nella storia e nella cultura dell’alimentazione mediterranea, grazie anche al contributo della tradizione enogastronomica appartenente a questa variegata regione peninsulare fatta di prodotti d’eccellenza a marchio certificato.

Grande successo per i vini calabresi all’edizione 2016 del Vinitaly

VERONA – Si è aperta l’edizione 2016 del Vinitaly, la celebre rassegna vitivinicola italiana, famosa in tutto il mondo. Una rassegna a cui, anche quest’anno, la Calabria ha offerto il meglio della propria produzione vitivinicola con “Terre di Cosenza”, riscuotendo il consenso dei più importanti opinion leader presenti. Nel corso del dibattito “Terre di Cosenza dop, il mondo del Magliocco. Presentazione del territorio e dei suoi prodotti”, organizzato dalla Camera di Commercio di Cosenza e dal Consorzio Terre di Cosenza Dop, sono Vinitaly Calabriastati presentati a operatori e stampa di settore i vini della Dop bruzia. In particolare, quest’ultima include un’ampia gamma di uve, molto diverse tra loro e al contempo ricche: Guarnaccino, Mantonico Nero dell’Esaro, Greco nero del Savuto, Arvino, Malvasia, Moscatello di Saracena, Greco, Guarnaccia Bianca, Pecorello, Mantonico Bianco, Verdana e molte altre varietà ancora in fase di vinificazione sperimentale. Una varietà di prodotti, dunque, che racconta una parte di storia del territorio, con la millenaria storia della coltivazione della vite su territori naturalmente differenti inseriti in microclimi vari. Ad accompagnare il viaggio alla scoperta dei sapori vinicoli, prodotti della gastronomia locale, dai salumi prodotti con il suino nero di Calabria, animale che ben si adatta a ogni tipo di alimentazione e proviene da allevamenti non intensivi, al pane di Cuti di Rogliano, a lievitazione naturale con lievito madre e cottura in forno a legna, nato da una sapiente miscela di farine nel solco della tradizione.

I segreti della tradizione vitivinicola cosentina sono stati rivelati ai presenti dalle fonti storiche e aneddotiche dello storico Antonello Savaglio, autore del volume di prossima uscita “Un vino da Signore – La viticultura nelle “terre” di Cosenza tra Cinquecento e Settecento”. Papi e imperatori, come si evince dal racconto storico di Savagli, hanno apprezzato il vino delle terre cosentine, da papa Paolo III Farnese, che decantava le qualità del vino locale al cardinale Ascanio Sforza, all’imperatore Carlo V, amante dei vini delle campagne di Bisignano, serviti nelle cene organizzate in suo onore dal principe Pietro Antonio Sanseverino.  “I vini cosentini – ha spiegato, infatti, Savaglio agli ospiti – racchiudono una storia antica che vede il suo massimo splendore nel Cinquecento. Tante le curiosità rintracciate attraverso lo studio delle fonti, per esempio dagli scritti emerge che il Magliocco fu il vino utilizzato dai Lanzichenecchi per il sacco di Roma, perché considerato un vino capace di dar forza, e il papa Paolo III Farnese lo utilizzava per curare le sue malattie. Dominique Van Denon, un viaggiatore del Settecento descrive il vino calabrese come il migliore d’Italia”.

Vinitaly CalabriaDel resto, le cantine calabresi, aperte a una lavorazione che concentri tradizione e innovazione, sono pronte a presentare a un mercato sempre più esteso. Il Consorzio di tutela dei vini Terre di Cosenza Dop comprende, d’altra parte, una quarantina di aziende e detiene il merito di aver organizzato l’intero territorio della provincia sotto una denominazione unica, attraverso semplici regole di produzione per ottenere il meglio dai vigneti del territorio.

Lo stesso ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, presente all’inaugurazione del Vinitaly, ha dichiarato: “La Calabria è regione di grandi eccellenze paesaggistiche ed enogastronomiche. Queste giornate saranno occasioni enormi per testare alcuni passi avanti importanti e credo sia giusto riconoscere la grande stagione di lavoro realizzato con  la Regione Calabria proprio sul versante agroalimentare in relazione anche ai vostri rappresentanti istituzionali in Parlamento. Io devo constatare che abbiamo misurato dei passi avanti importantissimi e dobbiamo andare avanti perché soprattutto nel mezzogiorno abbiamo un patrimonio ancora inesplorato di potenzialità tra settore primario e terziario avanzato soprattutto per la connessione tra esperienze agricole, enogastronomiche e turismo di qualità. Questa occasione per la Calabria è unica e sono qui per dirvi che siamo con voi e lavoreremo con voi. Andiamo avanti”.

A fargli eco il Governatore della Calabria Mario Oliverio che ha affermato, a sua volta, che “il futuro inizia qui. I nostri vini di qualità sono il simbolo di una nuova Calabria, di una Calabria positiva che unita conquista i mercati internazionali. Grazie all’impegno dei produttori percorriamo la strada di un grande cambiamento. Il vino come energia per accendere i nostri motori, per ripartire e dare la giusta velocità a questa nuova evoluzione”.

Tanti anche gli estimatori celebri del vino e della viticoltura calabrese. Tra questi, lo scrittore Carmine Abbate, vincitore del Premio Campiello 2014, e Marcello Masi, direttore del Tg2, il quale ha dichiarato: “Ho visto in Calabria territori meravigliosi che l’uomo ha tentato di rovinare per decenni, ma oggi ho visto anche la una voglia di riscatto nei volti dei produttori che abbiamo incontrato, abbiamo visto le vigne, le colline, i terreni che sono tornatialla Calabria grazie al lavoro dei calabresi. Questo è il plauso che io posso fare alla Calabria, avete un patrimonio immenso e per anni lo abbiamo sottovalutato tutti. Oggi si è presa maggiore consapevolezza e grandi vitigni si stanno trasformando in grandi vini che già oggi stanno insidiando i grandi vitigni internazionali che abbiamo in  Italia. Complimenti”.

 

 

 

Vinitaly, 56 aziende e due consorzi in un unico padiglione, il plauso della Bianchi

Roma ( Rm) – “Finalmente la Calabria si presenterà con un unico grande padiglione al Vinitaly, raccogliendo in uno spazio di circa 900 metri quadri due consorzi e 56 aziende vitivinicole. Un unico spazio business che darà una immagine integrata e complessiva del valore e della qualità delle nostre produzioni, oltre che valorizzare il territorio e la sua storia in un’ottica più ampia.” Così il sottosegretario ai beni culturali e Turismo Dorina Bianchi che parteciperà all’inaugurazione dello stand Calabrese alla 50° edizione del Vinitaly. “Un patrimonio fatto di vini pregiati e di grande qualità, grazie alla straordinarietà dei nostri vitigni autoctoni, alla bellezza dei nostri paesaggi, alla salubrità dei nostri luoghi, che deve essere ancora fatto conoscere e promosso al grande pubblico. Dietro ogni sorso di vino, infatti, c’è sempre un territorio da scoprire, un’esperienza sensoriale che abbraccia anche la storia, la cultura e la tradizione di un luogo.“La scelta di presentarsi a questo così importante evento del settore insieme, sotto lo stemma della Regione Calabria, è stata una scelta lungimirante e credo assolutamente vincente. Il settore vitivinicolo aveva bisogno di un’azione di marketing univoca per presentarsi al mercato italiano e sopratutto estero” .

Vinitaly 50^ edizione. In un bicchiere 50 anni di storia e tradizione

Verona – È in uno spazio di oltre 900 mq che la Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari si presenta insieme alle sue aziende, ai suoi produttori con un unico messaggio rivolto al mercato italiano ed estero: “Tremila anni di storia, tradizioni e cultura: la nostra passione nel tuo bicchiere”.

La Calabria è pronta per aggredire il mercato, per comunicare la propria produzione e il proprio indirizzo di business verso l’internazionalizzazione e per rispondere concretamente alle esigenze di un mercato sempre più complesso ed articolato. È per dare un messaggio concreto che la Regione Calabria per la prima volta aggrega le proprie imprese in una strategia d’insieme e presenta le eccellenze del suo territorio in un unico spazio, nel quale condividere momenti di incontro e dibattito, presentazioni ed opportunità di business.

La Calabria è uno splendido mosaico di paesaggi diversi e affascinanti tra due mari: aspre catene montuose, scogliere e coste scintillanti, antichi borghi, boschi solcati dalle fiumare, valli e dolci distese collinari. Qui nascono vini che vantano una storia unica, un carattere deciso e un gusto inimitabile. Se c’è un elemento qualitativo che certamente accomuna i vini della Calabria, è la loro profonda rispondenza alle caratteristiche del territorio in cui crescono e vengono prodotti. I vini in Calabria sono davvero figli del terroir di coltivazione: della sua composizione, del microclima e dell’esposizione che ogni zona produttiva della regione è in grado di offrire. Ma non solo: non sarebbe possibile ottenere questi vini senza l’impegno e la dedizione di chi lavora nelle vigne. Agricoltori, viticoltori e produttori che si occupano dello studio delle uve, dei terreni, delle varietà genetiche e del recupero degli antichi vitigni, delle antiche tecniche viticole, frutto di tradizioni ancestrali, trovando il modo di valorizzarle grazie alle più moderne tecnologie.

La Calabria oggi ha un patrimonio di circa 350 vitigni, con 12mila ettari di vigneto e una produzione di 400mila ettolitri all’anno, di cui 70% rosso e 30% bianco. Circa 10 milioni di bottiglie prodotte di cui il 15% immesse sul mercato estero, con particolare riferimento alla Germania. Le aree di produzione principali sono concentrate nei territori di Crotone, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Da nord a sud, quindi, i vitigni autoctoni calabresi danno vita a moltissime varietà di vino, tra cui 9 con la certificazione DOP e 9 con denominazione IGP.

Tra i vitigni a bacca rossa più significativi c’è senz’altro il Gaglioppo, che caratterizza le produzioni del Cirò e del Melissa Rosso nell’area del Crotonese. Tipico della zona del cosentino è invece il vitigno denominato Magliocco, in grado di offrire rossi corposi e strutturati. Per i vitigni a bacca bianca, non c’è dubbio che il principe sia il Greco di Bianco, padre di numerosi DOC tra cui Bivongi, Cirò Bianco, Greco di Bianco.

All’interno dello spazio, collocato presso il Padiglione 12 – Stand C5, sarà possibile conoscere le eccellenze della produzione calabrese divisi per aree geografiche o per denominazione. Ben 56 aziende e i consorzi “Tutela Vini Doc Cirò e Melissa” e “Tutela e Valorizzazione Vini DOP Terre di Cosenza” caratterizzeranno uno spazio in cui si alternerà, inoltre, un fitto calendario di appuntamenti ed eventi rivolti al mercato.

 

Vinitaly. Il Savuto Classico è tra i ‘presenti’

Il Savuto è la valle calabrese del vino. In questi territori la storia delle contrade e dei loro abitanti ha camminato a braccetto con 8082-maglioccol’evoluzione della viticoltura, fino a divenire oggi quel patrimonio identitario che i giovani produttori hanno deciso di continuare e rendere vitale nel tempo.

Il ‘Savuto’, identitario della parte meridionale della provincia di Cosenza, al confine con quella di Catanzaro, ha ottenuto il riconoscimento della sottozona Classico, dando quindi conferma del ruolo storico che l’area cosentina ha avuto per la nascita della Denominazione.

Il Gal Savuto, presieduto da Lucia Nicoletti ha dunque deciso di valorizzare un simile patrimonio storico e vitivinicolo. Per tale ragione il gruppo d’azione locale ha scelto di aderire alla spedizione regionale di VinoCalabrese.it al Vinitaly and the city, il fuori salone del più importante appuntamento internazionale di settore, con la precisa scelta di «continuare l’impegno nella valorizzazione della viticoltura storica ed eroica del Savuto. Sosteniamo e accompagniamo a Verona i giovani produttori che sono figli e tutori di una tradizione antica che ha segnato il nostro comprensorio, convinti che da queste scelte, altrettante eroiche, può strutturarsi una economia sostenibile per la nostra terra».

 

Il primo appuntamento è iniziato ieri in Piazza dei Signori e si concluderà il 23 marzo, nello spazio aperto al pubblico generalista che dalle 18 alle 23 si sta aprendo ai wine lovers, appassionati, giovani. Il secondo lunedì 23 marzo alle ore 10.00 nel Padiglione 2 presso lo stand Calabria con la presentazione e la degustazione dei vini della Dop.