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Non gli rinnova il contratto d’affitto, giovane minaccia padrone di casa

RENDE (CS) – Ieri pomeriggio i carabinieri di Rose hanno deferito in stato di libertà un 25enne cosentino per violazione di domicilio e minaccia. I militari hanno infatti accertato che il giovane, ricevuta la notizia che il proprietario dell’immobile in cui è in affitto era intenzionato a non rinnovargli il contratto di locazione, si è introdotto con la forza nell’abitazione del padrone di casa minacciandolo di bruciargli l’abitazione in caso di mancato rinnovo del contratto. (Foto di repertorio).

Condannato cinquantaseienne coriglianese per violazione di domicilio

CASTROVILLARI (CS) – Il Tribunale di Castrovillari, accogliendo pienamente la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato coriglianese Giuseppe Vena difensore della parte offesa R.R , costituita parte civile nel procedimento penale a carico del cinquantaseienne coriglianese S.P., ha inflitto a quest’ultimo una condanna ad anni uno di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali nonché il risarcimento dei danni morali in favore della persona offesa da stabilire con un apposito giudizio per la quantificazione. TRIBUNALE CASTROVILLARI

I fatti risalgono all’anno 2011 quando la persona offesa, a bordo della sua autovettura, stava rientrando nella sua casa a Corigliano e nel mentre compiva la manovra di ingresso nella corte, l’imputato vi si introduceva all’interno ove parcheggiava la donna , senza alcuna autorizzazione e motivazione.

Durante l’arringa difensiva, durata oltre un’ora, l’avvocato Vena , difensore della parte civile, ha ricostruito punto per punto tutte le azioni poste in essere dall’imputato, rimarcando come a carico di quest’ultimo  si era configurato a pieno il reato della violazione di domicilio oltre allo spavento patito dalla persona offesa e dai suoi familiari, richiamati dalle urla, per l’introduzione dell’estraneo; concludeva quindi per la richiesta di una esemplare condanna penale per l’uomo  con richiesta di quantificare il risarcimento dei danni morali della propria assistita , persona offesa, in separata sede dinnanzi ad altro giudizio da instaurare.

Il Giudice si ritirava in camera di consiglio e dopo aver vagliato tutto l’incartamento processuale, accoglieva totalmente le richieste dell’avvocato Vena.