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Botte e tentato lancio dal balcone. In manette ex convivente

REGGIO CALABRIA – Ha picchiato l’ex convivente e poi ha tentato Un arresto dei Carabinieri a Reggio per tentato omicidiodi lanciarla dal balcone, il tutto sotto gli occhi increduli del figlio minorenne della coppia. Con l’accusa di tentato omicidio i carabinieri hanno arrestato a Reggio Calabria un uomo di 38 anni. L’intervento dei carabinieri ha evitato la tragedia. Già in passato il trentottenne si era reso responsabile di maltrattamenti in famiglia e gli era stato notificato un provvedimento di divieto di avvicinamento alla convivente.

Violenza sulle donne. A Cosenza se ne parla con un libro

imagesLo scorso sei marzo, a ridosso della Giornata internazionale delle donne, si è svolta a Cosenza presso la sede dell’editore Falco la presentazione di un volume toccante e profondo dal titolo Maschere di vetro e polvere, della scrittrice catanzarese Jesa Aroma.
L’opera si è focalizzata sulla drammaticità della violenza domestica, consumata tra quelle mura rassicuranti che la famiglia dovrebbe erigere intorno alle proprie donne e che invece, com’è accaduto nel caso di Gioia, la protagonista vessata dal marito Riccardo, risultano effimere, inesistenti. Un libro che parla di violenza, dunque, ma che lascia una finestra aperta al riscatto, alla fuga dalla solitudine imposta. La Aroma ha proposto ai suoi lettori un’indagine interiore di una donna trasformata in oggetto, in proprietà assoluta di un marito spietato. ‘Maschere di vetro e polvere’ si presenta dunque come il percorso introspettivo di una moglie prigioniera. “È un libro che è maturato lentamente dentro di indexme. Non è il tentativo di dare una spiegazione ai fenomeni di violenza, è il racconto di una storia che diventa essa stessa ricettacolo di tante vicende di cronaca che ho letto nel corso degli anni”, ha spiegato l’autrice.
L’evento dello scorso venerdì è stato il primo della rassegna di Aperitivi letterari programmata dalla casa editrice Falco. “Inauguriamo questo format di eventi all’interno della nostra casa e lo facciamo omaggiando ciò che di più prezioso esiste a questo mondo: la donna. E proprio a partire dal libro di Jesa Aroma, che denuncia in più punti le carenze umane e legislative in tema di violenza di genere, prendiamo posizione contro tutte le forme di abuso: specialmente quelle verso i più deboli, compiute dai vigliacchi”, con queste parole ha fatto il punto lo stesso editore, Michele Falco.
Dal tema scottante della violenza tra le mura domestiche e dei soprusi nascosti tra le tende familiari ne è scaturito un forte dibattito che ha coinvolto i convenuti e ha toccato le corde più estreme dell’universo femminile. Il confronto tra l’autrice, l’editore e il giornalista Carlo Minervini è stato accompagnato dalle calde melodie di Januaria che con la sua chitarra ha riempito la serata, proponendo altresì musiche e parole scritte anch’esse dall’autrice Jesa Aroma.

 

Daniela Lucia

Violenza sulle donne. Un aperitivo e un libro per discuterne a Cosenza

Tra i mali assoluti di una società che si evolve dal punto di vista tecnologico ed economico, ma rimane ancorata a pregiudizi e rapporti ‘malati’, vi è senza alcun dubbio la violenza che si dispiega in diverse accezioni. La violenza nei confronti del diverso da sé, del quale non comprendiamo le ragioni, le idee, i comportamenti; un’aggressività gratuita, priva di fondamenti (se mai la violenza possa trovare giustificazione). Ma ancora più atroce è il dolore inferto all’inerme, al debole, al soggetto posto in condizioni di inferiorità fisica o psicologica. Una violenza da codardi che è sicuramente la più diffusa, quella che è più difficile da estirpare perché spesso viene taciuta e nascosta, quasi protetta, dalle stesse vittime. Il romanzo “Maschere di vetro e polvere” della scrittrice catanzarese Jesa Aroma, edito dalla casa editrice Falco, indaga proprio su questo genere di violenza, che coincide soprattutto con drammi domestici vissuti in un’intimità che dovrebbe essere invece sinonimo di sicurezza e protezione.

Una storia di sottomissione e riscoperta di sé che stimolerà una discussione densa di spunti proprio il prossimo venerdì, 6 marzo, in occasione dell’aperitivo letterario che si terrà a Cosenza a partire dalle ore 19 presso la sala conferenze della casa editrice Falco.

L’incontro con l’autrice e con tematiche tanto intime quanto delicate verrà scandito dalle raffinate note musicate da Januaria.

L’evento nasce dalla volontà di opporsi a quest’ondata di violenza che, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, non sembra essersi ancora quietata. Dire ‘no’ tramite e con l’arte, lottare con un libro e con la cultura rappresenta di certo un’arma potente che, se usata con mira e destrezza, può riportare nel vaso di Pandora tutta quella brutalità e quella violenza che da lì erano uscite disseminando solo devastazione e sconfitte.

Un libro per combattere, dunque, ma anche per discute insieme sul quel genere di violenza che si nasconde dietro la facciata rassicurante delle più felici foto di famiglia. All’incontro saranno presenti, oltre all’autrice, anche l’editore Michele Falco e il giornalista Carlo Minervini.

Un bicchiere di prosecco, un libro forte e una musica soave, i migliori ingredienti per godere insieme di cultura e riflessione, senza lasciar cadere nell’oblio temi forti e importanti com’è appunto quello sviscerato dall’opera di Jesa Aroma.

 

Daniela Lucia

Falco Editore presenta l’aperitivo letterario contro la violenza sulle donne

COSENZA – Aperitivo letterario, venerdì 6 marzo alle 19, con l’autrice di Maschere di vetro e polvere (Falco editore) Jesa Aroma, presso la sala conferenze della casa editrice Falco (Corso Telesio 59).

Una conversazione, con gli spunti musicali di Januaria, per dire no alla violenza di genere; per rafforzare la convinzione che la donna rappresenti un meraviglioso scrigno di bellezza da rispettare e proteggere. Un uomo violento, è un uomo vigliacco. Un uomo che usa violenza sulle donne, non è un uomo.

Il libro di Jesa Aroma, Maschere di vetro e polvere, non è che l’esaltazione delle qualità femminili e la demonizzazione di un impulso, quello della brutalità.

Sorseggiando un buon prosecco, l’autrice discuterà con l’editore Michele Falco e con il giornalista Carlo Minervini. Le note più dilettevoli, musicate da Januaria, conferiranno un tocco di raffinatezza alla serata.

Il libro

Gioia – una trentaduenne totalmente soggiogata dal marito Riccardo e dalle pretese di quest’ultimo su di lei – ha una visione romantica della vita matrimoniale: un approccio che la porterà, a causa della continua ricerca del consenso del partner, a rinunciare in toto alla sua personalità e ad accantonare i suoi sogni. Gioia sottovaluta il temperamento del marito fino a quando, una sera, accompagnata a casa da un collega, Riccardo reagisce in maniera violenta contro di lei, acceso dall’alcool che ha in corpo. Lei lo perdonerà, ma la scoperta di essere tradita risveglierà in se stessa la ribellione alla sottomissione, insieme al senso di vendetta che la spingerà a indagare sull’identità dell’altra donna e sulle motivazioni che l’hanno portato al tradimento. Un taglio di capelli e una tinta nuova rappresentano l’inizio di un cambiamento che le permetterà di vedere le cose in maniera diversa.

Siamo la maschera che indossiamo è il pensiero che si fa strada nella mente di Gioia. Con l’aiuto di sua sorella e di Matteo – il collega che diventerà il suo grande amico – fugge da quella casa ormai simbolo di un passato rinnegato. Qualche giorno prima del definitivo trasferimento a Parigi, dove aveva di deciso di andare a vivere per sfuggire alle continue persecuzioni e minacce di Riccardo, una disgrazia cambierà totalmente la sua vita, rendendo Gioia una donna senza più un’anima.

Femminicidio: la scrittrice Maria Concetta Preta presenta “Rosaria detta Priscilla”

VIBO VALENTIA – Giovedì 5 marzo alle 17.00 al Sistema Bibliotecario Vibonese si terrà la presentazione del volume “Rosaria, detta Priscilla, e le altre. Storie di violenza e femminicidio” di Maria Concetta Preta edito da Meligrana editore.

Interverranno, oltre all’autrice, Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Giuseppe Cinquegrana, antropologo e scrittore e Silvana Dell’Ordine, autrice della copertina del libro.

Le donne raccontate dall’autrice sono persone forti, che combattono una battaglia antica e sempre attuale: quella contro gli uomini, incapaci di ricambiarle e di confrontarsi col loro rifiuto. Si tratta di personaggi che, alla stregua di eroine tragiche, lottano e non si arrendono se non di fronte alla forza e alla morte. Davanti a loro, gli uomini si rivelano ragazzini che stentano a crescere e che confondono la passione con il possesso. L’opera si risolve in una perfetta pluralità di voci non convenzionali, di ritratti non stereotipati, in emblemi di coraggio, disobbedienza, riscatto, speranza. Ne è simbolo Rosaria “detta Priscilla”, a cui il compagno impone un nuovo nome e la sua legge, condannandola a pagare un duro prezzo per la sua ribellione. Nel libro si trovano inoltre le testimonianze romanzate di due fatti di cronaca finiti in tragedia: lo stupro di Liviana Rossi e il caso di femmincidio ante litteram di Francesca Alinovi (entrambi del 1983), dove l’amore malato porta alla rovina l’elemento debole, la donna. È inoltre presente un commovente ricordo poetico di Melania Rea, uccisa nel 2011 dal suo partner. Un racconto fatto con indignazione, speranza, mai con rassegnazione. Un’opera che coinvolge e fa riflettere. “Per non dimenticare il cammino verso la libertà di chi ci ha precedute, per costruire la felicità in un mondo nuovo fatto dalle donne per le donne.”


Maria Concetta Preta, vibonese, docente di Lettere antiche presso il Liceo Classico “M. Morelli” di Vibo Valentia, membro del direttivo del FAI della sua città, dopo essersi occupata di epigrafia classica e di Beni Culturali, si è dedicata alla scrittura ed alla poesia. Ha debuttato nella narrativa nel 2012 con il mistery Il segreto della ninfa Scrimbia, Meligrana, (selezione nazionale “Ibiskos Noir”, Firenze, 2012; pre-finalista “Premio Tropea”, 2013; concorso “Io Scrivo – I Giallisti”, 2013; vincitore “Premio Nazionale – Le parole di Arianna”, Marcellinara (CZ), 2013. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo noir La signora del Pavone blu, YCP (menzione d’onore al “Premio Nazionale – Un libro amico per l’inverno”, Rende (CS), 2014; vincitore nella sezione gialli al “Premio Letterario – Nero su Bianco”, Benevento, 2014; terzo posto al “Premio Letterario di Calabria e Basilicata”, Villapiana (CS), 2014. Sue composizioni poetiche sono inserite nelle Antologie di diversi Premi nazionali e internazionali. Con il raccontoAmore Perverso è risultata vincitrice per la sezione narrativa del “Premio Letterario Nazionale G. Mirisola”, Cosenza, 2014 ed ha ottenuto la segnalazione come miglior autrice calabrese al “Premio – La Valle delle Storie”, Vallefiorita (CZ).  Il racconto Rosaria detta Priscilla ha ottenuto il primo posto sia al “Premio Nazionale – Le parole di Arianna”, Marcellinara (CZ), 2014, sia al “Premio – Il Murgo Gioiosano”, Messina, 2014. L’inedito Bella di Notte è arrivato secondo al “Premio Nazionale – Parole nel Vento”, Catanzaro, 2014. Nel 2014 ha pubblicato Scrimbia tra storia, mito, fiaba  e poesia, Meligrana, che si è  aggiudicato la menzione  d’onore al “Premio Narrando  per passione”, Messina, 2014.

“Donne denunciate le violenze”. A dirlo Mons. Morosini

Mons. Giuseppe Fiorini Morosini

REGGIO CALABRIA – L’Arcivescovo di Reggio Calabria, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini  invita le donne a denunciare le violenze subite. “Donne, nessuno può costringervi – afferma – ad essere martiri nel sopportare in silenzio la violenza che subite. Abbiate il coraggio di denunciare”. Mons. Morosini invita inoltre le donne ad “aiutate la società a rompere i legami con la criminalità organizzata”.

Stalking: emanato dal G.I.P. il divieto di avvicinamento

Cosenza – Mercoledì 29 maggio la Polizia di Stato della squadra Mobile della Questura di Cosenza, ha eseguito l’Ordinanza Dispositiva di misura coercitiva nei confronti di C. E. “poiché con più condotte reiterate nel tempo, minacciava e molestava una giovane donna,  recandosi presso l’abitazione di quest’ultima, controllandone i movimenti, ed assumendo atteggiamenti fortemente minacciosi, determinando nella persona offesa un grave stato di ansia e paura ed un fondato timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita”. L’atteggiamento persecutorio è iniziato nel mese di marzo attraverso pedinamenti continui e tentativi di approccio, nonostante i ripetuti rifiuti espressi dalla donna; neanche la presenza dei figli minori della donna ha fatto desistere lo stalker, che ha continuato a mantenere comportamenti molesti.

Le indagini condotte hanno consentito di acquisire elementi di colpevolezza, determinando il G.I.P all’emissione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, compresi dimora e lavoro.

Oggi al Congresso del Coisp a Catanzaro “Uniti per dire no alla violenza sulle donne”

CATANZARO – E’ previsto per oggi il VI Congresso Provinciale del Coisp di Catanzaro, in occasione del quale si terrà un incontro su un tema da sempre particolarmente caro al Sindacato Indipendente, attivamente impegnato in iniziative formative dedicate che si ripetono annualmente assieme ad importanti partner nazionali, e cioè quello della violenza sulle donne. Proprio “Uniti per dire no alla violenza sulle donne, femminicidio e stalking. Riflessioni sulla Violenza di genere e sull’impegno delle Donne nelle Istituzioni” è il titolo dell’incontro, che ha preso il via alle 9.00 presso la Prefettura di Catanzaro, alla presenza delle massime Autorità, e sarà concluso proprio da Maccari, prima dell’avvio dei lavori pomeridiani del Congresso Provinciale, preludio del prossimo importante impegno con il Congresso Regionale della Calabria che si terrà il 5 aprile.

“Non solo il nostro ruolo di Poliziotti, ma anche e soprattutto quello di Sindacalisti, ci impongono di dedicare il massimo impegno nella diffusione della cultura del rispetto e delle pari opportunità. E dunque fare del nostro meglio significa attivarsi in ogni maniera utile perché le cittadine, da quando nascono, e dunque ancora tra le mura di casa, a quando fanno il loro ingresso nel mondo, e dunque fuori dalle pareti domestiche, e per tutto il loro cammino nella vita lavorativa e sociale, abbiano ben chiari i loro diritti e sappiano che c’è chi ne garantisce il rispetto, difendendole da privazioni e prevaricazioni. Il nostro ruolo di Poliziotti e soprattutto di Sindacalisti ci impongono di batterci per il rispetto delle diversità, esaltando correttamente il valore di tutto quanto le donne incarnano e donano, normalmente a piene mani, al Paese”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, si sofferma su uno dei tanti importanti appuntamenti pubblici che stanno accompagnando, in tutta Italia, lo svolgimento dei Congressi Provinciali del Coisp.  “Questo dibattito così ricco ed articolato – aggiunge il Segretario Generale – sarà l’occasione per toccare tanti diversi punti ed aspetti delle problematiche che investono le donne e la loro via sociale.

“Nulla di più sbagliato, diciamo noi – insiste Maccari -, che ci battiamo senza sosta contro la ‘discriminazione al contrario’ che si attua con il più becero dei ricatti: donne, volete la parità? Allora dovete essere trattate come gli uomini. Falso. Anche i bambini sanno che non c’è peggior ingiustizia che trattare allo stesso modo situazioni diverse e persone diverse. La verità è che tutto quanto caratterizza le donne, e si acuisce, si sviluppa e si rafforza nello svolgimento dei difficili e delicatissimi ruoli che spettano loro, rappresenta un valore aggiunto che dovrebbe essere irrinunciabile, altro che! Sarebbe ora che questo Paese smettesse di avere timore della forza, della determinazione, della volontà, della concretezza, della capacità organizzativa e di stabilire un più sano e corretto ordine di priorità tipiche delle donne, il più delle volte proprio in quanto figlie, mogli e madri, ed imparasse finalmente a giovarsene. Sarebbe ora che si fornissero alle donne gli strumenti necessari per dare nel modo migliore il proprio contributo, nel rispetto delle loro tipicità, senza che siano sempre costrette a scelte impossibili e ingiuste. E questo lo diciamo a ragion veduta, perché nessuno più di noi può parlare di specificità! Proteggere le donne – conclude il Segretario del Coisp –, garantendogli una sana espressione della loro individualità ed il rispetto dei loro diritti, significa anche questo, oltre che salvarle fisicamente dai mostri che le prendono di mira e che, guarda caso, hanno quasi sempre le fattezze di uomini”.