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Voto di scambio, sindaco Amantea: «Accuse gravi, spero innocenza»

AMANTEA (CS) – «La notizia che ho appreso questa mattina dalla stampa arriva come un fulmine a ciel sereno. Sono rimasto basito. Conosco Marcello come un imprenditore serio, ben inserito nella comunità, è vicino ai giovani e all’associazionismo, soprattutto sportivo, quindi non mi spiego quanto accaduto».

Così il sindaco di Amantea Mario Pizzino commenta l’arresto di Marcello Socievole, consigliere di maggioranza accusato di voto di scambio, tentata estorsione e tentata violenza privata. «Le accuse – ha proseguito il sindaco Pizzino, espressione di una lista civica – se vere sono gravi, ma per ora voglio credere nell’innocenza di Marcello e sono certo che proverà la sua estraneità ai fatti contestati. Intanto, ho appena convocato una riunione con tutti i consiglieri di maggioranza per un confronto. Abbiamo cercato di dare un segnale alla città, offrendo una squadra di lavoro composta da cittadini onesti, quindi spero che quanto accaduto si possa risolvere nel più breve tempo possibile e con l’innocenza del nostro consigliere. In merito all’ex sindaco non mi sento di rilasciare alcuna dichiarazione, perché posso esprimere un giudizio solo sulle persone con le quali ho collaborato direttamente».

All’Università della Calabria si discute di voto di scambio tra politica e mafie

RENDE (CS) – Proseguono i seminari sulla democrazia organizzati dal progetto didattico-scientifico Pedagogia della R-Esistenza, giunto al 6° anno di attività, inaugurati lo scorso 20 ottobre dal leader di Resistenza Anticamorra Ciro Corona, e proseguiti il 27 ottobre con la lectio del magistrato Marzia Sabella. Giovedì  3 novembre, alle ore 15.30 presso l’University club dell’Unical, prossimo appuntamento con un seminario su voto di scambio tra politica e mafie attraverso la Legge Lazzati. Dopo i saluti del Rettore Gino Crisci e del Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione Franco Altimari, relazioneranno il Professore di Storia delle dottrine politiche Spartaco Pupo, il Sostituto Procuratore di Catanzaro Graziella Viscomi, e l’imprenditore e testimone di giustizia Pino Masciari. Le conclusioni sono affidate al giudice Romano De Grazia, Presidente Emerito della Suprema Corte di Cassazione. L’incontro sarà moderato dai docenti Unical Giancarlo Costabile e Rossana Rossi.

«Con questa iniziativa – afferma Giancarlo Costabile – vogliamo affrontare esplicitamente e senza ipocrisia il problema del voto di scambio tra politica e mafie. Nel Meridione e in Calabria questo fenomeno sta diventando identitario nelle relazioni sociali: la Legge Lazzati nella sua formulazione originaria si pone come strumento concreto di rottura dell’alleanza tra settori della politica e mondo criminale. Il mondo accademico, conclude Costabile, deve dare un segnale preciso in questa direzione e assumersi la responsabilità di fare della lotta alle mafie non un business, ma una questione di civiltà e libertà».

‘ndrangheta, tre arresti per voti comprati per le elezioni regionali

REGGIO CALABRIA – Tre uomini, Domenico Arena, Vincenzo Pesce, e Francesco Strangio, sono stati arrestati oggi per il reato di scambio elettorale politico-mafioso dai Carabinieri del Ros e dai finanzieri del Gico di Reggio Calabria, che hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Gli arresti scaturiscono da approfondimenti investigativi nell’ambito dell’indagine Reale 6, che nell’aprile 2015 aveva portato all’arresto per lo stesso reato dell’ex politico Santi Zappalà, presunti esponenti della cosca Pelle Gambazza di San Luca, e Giuseppe Antonio Mesiani Mazzacuva, che secondo l’accusa avrebbe fatto da collegamento tra Giuseppe Pelle e Zappalà. In occasione delle elezioni del 2010 per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, Zappalà, all’epoca sindaco di Bagnara Calabra e consigliere provinciale, candidato alla regione nella lista del Pdl, avrebbe stretto un patto corruttivo con la cosca Pelle, in cambio di un pacchetto di voti, promettendo una corsia preferenziale a favore delle imprese di riferimento della cosca nei lavori pubblici, ed erogando la somma di 400 mila euro a esponenti della cosche Pelle Gambazza, Pesce di Rosarno e Strangio di San Luca. Zappala’ ottenne dalle urne oltre 11 mila preferenze, fu eletto consigliere regionale e ottenne successivamente la presidenza della IVª commissione affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero.

Dalle intercettazioni analizzate che sono alla base dell’odierna indagine, è emerso che l’attività di compravendita di voti da parte di Zappalà sarebbe stata in realtà più ampia di quanto emergeva dalle sole intercettazioni captate nell’abitazione di Giuseppe Pelle. Secondo l’accusa, infatti, oltre ai centomila euro per i Pelle Gambazza, Zappalà avrebbe speso ulteriori 300 mila euro, per un totale di 400 mila euro. Somme che secondo le indagini, in cambio di un pacchetto di voti, sarebbero state erogate ai tre arrestati di oggi: Domenico Arena e Vincenzo Pesce, entrambi presunti esponenti della cosca Pesce, si sarebbero garantiti 200 mila euro, e Francesco Strangio, secondo l’accusa al vertice della cosca Strangio, avrebbe avuto 100 mila euro.

7 arresti per estorsione e voto di scambio

CATANZARO – Associazione finalizzata alla gestione e al controllo di attività economiche commerciali e imprenditoriali e a procurare voti in consultazioni elettorali queste le accuse per le sette persone arrestate, una delle quali è stata posta i domiciliari , dai carabinieri della Compagnia di Soverato, appartenenti ad una presunta cosca della ‘ndrangheta operante nella zona del basso Jonio catanzarese.