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«Le amministrative dalla Regione alle città. Il caso Rende». L’analisi di “Comunità in partecipazione diretta”

RENDE – «La nostra analisi del voto delle amministrative del 3 e 4 ottobre scorso per la Regione ed alcuni comuni calabresi si va ad aggiungere a quella consueta dell’Osservatorio Politico-istituzionale del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Unical. Secondo questi ultimi “In fuga dalla democrazia ma anche dalla protesta, i calabresi – quel 56% che ha disertato le urne – appaiono come “particelle impazzite” e l’elettore medio dimostra di fidarsi dei partiti più “responsabili”, cioè che hanno già governato, come Forza Italia e Pd”. Ma per gli analisti dell’ateneo è ancora presto per trarne un giudizio definitivo e per questo li invitiamo ad un  ulteriore incontro più allargato anche on line per continuare l’osservazione». Ad affermarlo è il portavoce della “Comunità in partecipazione diretta” Carlo Rinaldo.

«La nostra valutazione si allarga ad aspetti ulteriori legati alla “chiarezza” e “linearità” della “offerta” politica, con la opportunità di poter scegliere chiaramente uno schieramento di centro-destra,  di centro-sinistra, di destra o di sinistra e al merito personale dei candidati – afferma Carlo Rinaldo – Alla luce di ciò, oltre all’astensionismo che ormai si ripete, ci preme sottolineare invece che molti di quelli andati a votare abbiano preferito le due componenti citate della chiarezza e della validità personale racchiudibili in un unico termine, “voto di opinione”, che siamo lieti si stia riscoprendo dopo il palese ed inevitabile fallimento anche della politica “qualunquista”. Così, grazie ad un certo ritorno del voto di opinione, per esempio, alla presidenza della Regione si è affermato Roberto Occhiuto con una precisa linea programmatica ed uno schieramento ben definito nell’alveo delle forze politiche di centro-destra».                                                                                               

L’analisi della situazione secondo il comitato deve essere inquadrata in maniera differente: «Visto ciò e con l’idea che ci troviamo di fronte solo all’inizio di questo ritorno al valore dei progetti e delle persone che porterà alle urne progressivamente anche chi si astiene da anni, rivendichiamo anche per il Comune di Rende, per le future proposte di guida della amministrazione, progetti e schieramenti ben definiti e uomini che abbiano dimostrato con la loro storia i propri meriti affiancati da giovani validi che abbiano intenzione di impegnarsi e di fare esperienza su queste direttive. Questo ci porta automaticamente a non condividere la linea politica e programmatica non ben definibile (centro-destra no, centro-sinistra nemmeno…”ibrida”) della attuale amministrazione comunale di Rende ma anche di coloro che oggi  sono all’opposizione, ieri in maggioranza, domani chissà! Noi chiediamo alla maggior parte di costoro di illustrare ai cittadini i risultati raggiunti per il bene comune nei tanti anni di militanza saltando da una parte all’altra. La politica di oggi a Rende, per sviare dai veri problemi, si è ridotta al botta e risposta pseudo-politico (molto pseudo) tra maggioranza, ex maggioranza, opposizione ed ex opposizione (tanto più o meno sono sempre gli stessi), sul con chi si va a mangiare una pizza. Con tanto di articolati comunicati stampa. I prossimi comunicati saranno magari sui gusti delle pizze! In base alle ultime amministrative i cittadini chiedono schieramenti ben definiti e uomini validi».

Giunta Manna, le dichiarazioni alla vigilia del voto

RENDE (CS) – »Sono stati anni di lavoro serrato e appassionante. Si è agito seguendo un modello di governance territoriale capace di valorizzare esperienze condivise di educazione di genere e cittadinanza paritaria realizzando un modello esportabile di società civile all’interno delle istituzioni». Inizia così la nota congiunta diffusa dalla giunta Manna alla vigilia del ballottaggio di domenica nove giugno.

«Abbiamo lavorato -proseguono gli assessori- in un’ottica democratica partecipata, proponendo azioni dal basso tese a tutelare dignità e diritti delle donne e degli uomini, delle fasce più deboli oltre che a individuarne bisogni e necessità»

«Ponendo i cittadini – si legge ancora – come attori principali di una programmazione partecipata, si è tracciato un percorso che, nel riconoscimento della autonomia del lavoro dei singoli assessorati, ha visto la giunta lavorare in maniera collegiale condividendo spesso percorsi d’azione. Dal lavoro comune -affermano- condotto dalla nostra giunta, dove gli ambiti d’intervento si sono più volte incrociati contaminandosi in un’ottica comunitaria, abbiamo posto in essere un’organica opera di rivitalizzazione riuscendo a riconsiderare la “polis”, cuore ed insieme centro del nostro agire politico”.
L’accessibilità -si dichiara nella nota- è stato presupposto necessario da cui partire, così come il ri-lancio di una nuova economia urbana che si basa su terziario avanzato, rete di innovazioni, una classe dirigente giovane in grado di fare della città un polo multisettoriale e all’avanguardia. In questi anni siamo riusciti a risanare conti e ad azzerare i debiti. Abbiamo colto le istanze del nostro personale e siamo riusciti ad assumere a tempo indeterminato e a tempo pieno i lavoratori che per anni hanno vissuto sulle loro spalle il precariato».

“Rende, dunque, -conclude la giunta- come città dei diritti un tempo negati, consapevoli che il sociale così come le pari opportunità siano strumenti necessari al processo di rigenerazione urbana. Chiave di volta di tale processo è stato il civismo, la cittadinanza attiva, la cultura: monumenti e chiese sono divenuti beni non meramente conservati, ma rivitalizzati; si è lavorato nelle scuole e in ateneo alla costruzione di percorsi di autodeterminazione e consapevolezza di sé; le maestranze sono state valorizzate affinché il sapere artigiano divenga al tempo stesso conoscenza degli antichi mestieri e prospettiva lavorativa futura per incentivare l’appartenenza al proprio territorio.

«Un territorio che abbiamo voluto tutelare anche da un punto di vista ambientale: siamo comune virtuoso per quanto riguarda la cultura della raccolta differenziata diffusa ormai a tutti i livelli, ma siamo anche comune modello in tema di protezione civile e di salvaguardia del territorio»,

Ed infine: «Ri-costruire ed insieme capitalizzare il nostro patrimonio umano, storico, artistico: così abbiamo attivato un dialogo virtuoso tra economia, cultura, turismo, imprenditoria mettendo in campo una progettazione condivisa.
Si è alimentato un nuovo modo di guardare alla cosa pubblica non solo come fonte di identità culturale e coesione sociale, ma anche fattore competitivo e di crescita economica nel segno dell’innovazione dove la comunità avrà modo di formarsi e confrontarsi su una pluralità di linguaggi, saperi e tradizioni mettendo insieme culture provenienti da tutto il mondo.
Riteniamo, dunque, che attraverso tali buone pratiche, realizzando percorsi virtuosi sia stato possibile costruire una nuova idea di città: aperta, plurale, multiculturale, identitaria, comunitaria. Una città a misura d’uomo dove convergono e si mescolano culture e patrimoni umani, sociali, artistici e culturali».

Amministrative, si vota il 10 giugno. In Calabria 53 comuni alle urne

COSENZA – Si torna alle urne il prossimo 10 giugno, quando 797 comuni italiani saranno chiamati al voto per l’elezione diretta del sindaco. Tra questi 203 comuni fanno parte delle regioni a statuto speciale.

In Calabria al voto 53 comuni

A Catanzaro si voterà a Cardinale, Curinga, Decollara, Gasperina, Guardavalle, Magisano, Montauro, Nocera Terinese, San Mango d’Aquino, Santa Caterina dello Ionio, Satriano e Stalettì.
A Cosenza: Bonifati, Canna, Cariati, Casali del Manco, Castrolibero, Corigliano Calabro, Dipignano, Maierà, Malito, Mandatoriccio, Marano Marchesato, Paterno Calabro, Piane Crati, San Lucido, San Martino Di Finita, Serra d’Aiello, Terravecchia.
A Crotone si voterà a Cerenzia, Petilia Policastro, Savelli, Scandale, Strongoli.
A Reggio Calabria i comuni chiamati alle urne saranno Candidoni, Condofuri, Cosoleto, Fiumara, Gioiosa Jonica, Locri, Platì, San Luca, San Pietro di Caridà, San Procopio, Santa Caterina d’Aspromonte, Seminara, Serrata
A Vibo Valentia invece Dinami, Filandari, Gerocarne, Mileto, Parghelia, Polia. 

M5S «A noi un voto di opinione», soddisfatta Laura Ferrara (AUDIO)

COSENZA – «Una vittoria importante quella del Movimento Cinque Stelle in Calabria. Siamo molto soddisfatti del nostro risultato che rappresenta non più un voto di protesta, ma un voto di opinione». Parla così la europarlamentare pentastellata Laura Ferrara ai microfoni di Radio Sound.

Di seguito le sue dichiarazioni:

 

Appello di monsignor Savino: «Votate liberamente e secondo coscienza»

CASSANO ALLO JONIO (CS) – «In questa nostra terra calabra, così martoriata e sfigurata, non possiamo cedere al disinteresse». È l’esortazione di monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio, espressa in una lettera in vista delle prossime elezioni politiche, dal titolo Un voto per il bene di tutti. «La rassegnazione e il cedere al fatalismo non consentono di riconoscere e custodire tutti i piccoli segni di speranza di cambiamento che pur germogliano nella nostra terra» ha scritto il presule, che riflette sulla «condizione economica del Sud Italia. Sappiamo bene – aggiunge monsignor Savino – che occorrono infrastrutture, investimenti non avvelenati da infiltrazioni mafiose, uomini e donne capaci di mettere in atto iniziative che aiutino i giovani, sostengano le famiglie, promuovano dignità ai deboli, ai malati, ai poveri». Per il presule «il cambiamento è possibile se consideriamo che il patrimonio culturale, sociale e naturale della Calabria è davvero ricco e unico».
«Non è mio compito dare indicazioni di voto – aggiunge monsignor Savino – ma non posso esimermi dal proporre una riflessione in particolare sul compito educativo che ho come pastore. E lo faccio tenendo presente anche le parole di Papa Francesco: Per rendere la società umana più degna della persona, occorre rivalutare l’amore nella vita sociale – a livello, politico, economico, culturale – facendone la norma costante e suprema dell’agire.
Tutto questo, però, ricorda monsignor Savino, «va gestito oltrepassando il metodo mafioso». Richiamando «al coraggio di una cittadinanza attiva e responsabile che rifiuti qualsiasi connivenza con chi sfrutta l’elettorato attraverso la pratica del clientelismo e del voto di scambio», e deprecando ogni tipo di violenza, il Vescovo cassanese ricorda anche le potenzialità delle regioni meridionali, che «hanno messo in campo una vera cultura di accoglienza e solidarietà cui non si confanno sentimenti di chiusura, egoismi corporativi, muri invocati che, come in altri paesi d’Europa, contribuiscono anche in Italia al diffondersi di un clima di intolleranza e di razzismo». Di qui l’invito: «Che ognuno voti dunque secondo coscienza, scegliendo liberamente quei programmi e quei candidati che più appaiono adatti alla crescita della nostra terra».

 

Urne aperte, al voto in 77 comuni calabresi

CATANZARO – Sono 358.851 i calabresi chiamati oggi alle urne, dalle ore 7.00 alle ore 23.00, per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali di 77 comuni. Occhi puntati, naturalmente, sul capoluogo di regione Catanzaro, dove gli elettori sono 75.290. Qui in corsa per la carica di primo cittadino sono in quattro: Bianca Laura Granato ( per Movimento 5 Stelle), l’uscente Sergio Abramo (centro-destra), Nicola Fiorita (liste civiche) e Vincenzo Antonio Ciconte (centro-sinistra). Si vota anche in tre comuni con oltre 15.000 votanti: Acri e Paola nel cosentino, Palmi in provincia di Reggio Calabria. L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 25 giugno dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

Di seguito i comuni interessati dalle amministrative delle cinque province calabresi.

Cosenza

Acri, Amantea, Belsito, Bisignano, Carolei, Carpanzano, Castroregio, Cellara, Fagnano Castello, Longobucco, Lungro, Luzzi, Marzi, Mormanno, Panettieri, Paola, Pietrapaola, Plataci, Praia a Mare, San Sosti, San Vincenzo La Costa, Saracena, Trebisacce.

Crotone

Cirò, Roccabernarda.

Catanzaro

Botricello, Caraffa di Catanzaro, Catanzaro, Cenadi, Centrache, Cerva, Isca sullo Ionio, Maida, Montauro, Olivati, Petrizzi, Platania, San Pietro Apostolo, San Vito sullo Ionio, Satriano, Sersale, Settingiano.

Vibo Valentia

Arena, Brognaturo, Capistrano, Fabrizia, Filandari, Filogaso, Francavilla Angitola, Ionadi, Pizzo, San Costantino Calabro, San Nicola da Crissa, Spadola, Stefanaconi, Vazzano.

Reggio Calabria

Antonimina, Bagnara Calabra, Bivongi, Bovalino, Calanna, Campo Calabro, Caraffa del Bianco, Caulonia, Ciminà, Ferruzzano, Grotteria, Laganadi, Motta San Giovanni, Palmi, Placanica, Portigliola, Sant’Eufemia D’Aspromonte, Staiti, Terranova Sappo Minulio, Varapodio, Villa San Giovanni. A San Luca non si sono presentate liste.

Calabresi al voto, chiusi i seggi per il referendum in Presila. Si passa allo spoglio

COSENZA – Alle ore 21 si sono chiusi i seggi per i due referendum cui sono stati chiamati i cittadini di sei centri calabresi. In cinque paesi della Presila cosentina i cittadini sono stati chiamati a scegliere se fondere o meno i municipi per far nascere un unico comune. In caso di esito positivo si tratterebbe della seconda unione di comuni della storia repubblicana, dopo la nascita, nel 1968, di Lamezia Terme, in cui si unirono Sambiase, Nicastro e Sant’Eufemia.  Si è votato anche a Ricadi per il cambio di denominazione del comune in “Ricadi-Capo Vaticano”.  Per quanto concerne il referendum della Presila, secondo dati ufficiosi, alle ore 12,25 a Trenta hanno votato in 218 pari all’8,94% degli aventi diritto; a Casole Bruzio 270 (11,43%); a Serra pedace 127 (11,41%), a Spezzano Piccolo 214 (10,39%), a Pedace 178 (9,6%). Alle ore 19 a Trenta hanno votato il 768 pari al 31,51%; a Casole Bruzio 1000 (42,35%); a Serra Pedace 369 (33,98%), a Spezzano Piccolo 757 (36,73%), a Pedace 703 (38%). Questa invece l’affluenza definitiva: Trenta 991 pari al 40,66%; Casole Bruzio 1305 (55,27%); a Serra Pedace 450 (41,43%), Spezzano Piccolo 959 (46,57%), Pedace 930 (50,27%).

Referendum, in Calabria netta vittoria del NO

CATANZARO – Netto il predominio anche in Calabria per il NO al Referendum costituzionale attestato poco sotto il 70 per cento. Il No vince con percentuali importanti anche in alcuni centri nei quali il potere del Pd è piuttosto radicato, come a Pizzo Calabro, guidato da un renziano della prima ora come Gianluca Callipo, oppure a San Giovanni in Fiore, città di origine del presidente della Regione Mario Oliverio. E’ evidente che il voto referendario sia sganciato dalle logiche di partito a livello locale. Il SI vince nelle circoscrizioni estere, dove probabilmente gli elettori, lontani dai dibattiti e dall’antipolitica, si sono espressi esclusivamente sul quesito referendario e non sulla qualità dei risultati prodotti dal Governo dell’ormai ex presidente Renzi.

Referendum, seggi aperti dalle ore 7 di questa mattina

COSENZA – Seggi aperti dalle 7 alle 23, per il referendum costituzionale per la riform del sistema istituzionale del Paese. Sulla scheda l’elettore deve apporre una croce sul Sì o sul No per esprimere il proprio voto verso il quesito referendario: “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la seggio-referendum-2soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”. Il ministero dell’Interno ha comunicato le cifre ufficiali sul corpo elettorale, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale. Saranno 46.714.950 gli elettori aventi diritto, di cui 22.465.280 maschi e 24.249.670 femmine. A questi vanno aggiunti i 3.995.042 elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all’estero, di cui 2.077.455 maschi e 1.917.587 femmine. Gli elettori del territorio nazionale, per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risultano iscritti, devono esibire, oltre a un documento di identità, la tessera elettorale personale a carattere permanente. Qualora la propria tessera elettorale sia stata smarrita o si rilevi che gli spazi per l’apposizione del timbro siano esauriti, si potrà chiedere una nuova tessera agli uffici comunali aperti nella giornata di domenica, per tutta la durata delle operazioni di voto.

Fotografa la scheda durante il voto, elettore denunciato

ROSSANO (CS) – Ha fotografato la propria espressione di voto alle elezioni per il sindaco al comune di Rossano, in provincia di Cosenza. L’uomo, 57 anni, è stato denunciato dal personale della Polizia del Commissariato di Rossano, addetto alla vigilanza seggi. Secondo quanto ricostruito, I.L. è entrato nella cabina del seggio elettorale con un telefono cellulare con il quale, dopo aver espresso la sua preferenza di voto, ha fotografato la scheda. Un rappresentante di lista si è accorto di quanto accaduto e ha avvisato gli agenti di polizia in servizio di vigilanza al seggio. Accertati i fatti gli agenti hanno denunciato I. L..