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Foodology: quando il cibo è cooperazione e integrazione

RENDE (CS) – Riconsiderare gli scambi europei in una prospettiva diversa, trattare il cibo come una ricchezza del territorio, rivisitare gli spazi virtuali, divertirsi imparando… In una parola “Foodology”!

Chi l’ha detto che i giovani oggi sono svogliati, indifferenti e svogliati? Nell’ambito del programma di scambi europei Erasmus Plus, un gruppo di studenti dell’Università della Calabria e un gruppo di studenti rumeni (in Italia per otto giorni) ha realizzato l’interessante progetto #Foodology: storie di cibo, storie di integrazione, storie di giovani.IMG_20151001_014046

Foodology è un progetto multisettore che si inserisce nell’ambito degli scambi giovanili del progetto Erasmus Plus che ha dato la possibilità ai ragazzi partecipanti di prendere parte ad attività e seminari, partecipare a visite guidate (per vedere da vicino come operano realtà importanti come Slow Food Youth Network, Campagna Amica, la permacultura della Casa del Carro di Tortora,  l’ Orto di Famiglia  – di San Floro, L’Alveare – Agrama  di  Belcastro, Crocevia Calabria), organizzare workshop e lavori collettivi. Per tutta la durata del progetto i ragazzi hanno potuto cosi venire a contatto con diversi punti di vista per una crescita comune che va di pari passo con la valorizzazione delle ricchezze agroalimentari della nostra Terra dalla sementa al consumo critico.

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Grazie a questo progetto abbiamo imparato a mangiare sano e a chilometro zero, – ci racconta Adriana, studentessa rumena – abbiamo imparato a valorizzare e a comunicare i nostri prodotti tipici senza appellarci ai supermercati, apprendendo anche a preparare i cibi in casa”. “Foodology ci ha inoltre dato l’opportunità di migliorare e acquisire competenze chiave come imparare a cooperare con altre realtà, ad aver maggiore senso di iniziativa, a migliorare l’inglese, il tutto anche con un pizzico di divertimento”, proseguono Fortunato e ad altri ragazzi coinvolti.

Fine ultimo del progetto Foodology è quindi sviluppare nei giovani una consapevolezza critica sul cibo e sulle pratiche di consumo. “La cosa più bella di Foodology – spiega la direttrice organizzativa dell’ associazione Zagreus  Maria Scalese – è trasmettere le buone pratiche sul ciclo del cibo ai giovani che poi le ritrasmettono, con il loro punto di vista, agli altri attraverso  canali sensoriali e strumenti mediatici diversi in un percorso di transmedia storytelling. Dall’esperienza comune è quindi nato anche un blog che raccoglie le storie, gli articoli, le interviste, ma anche video e canzoni di settimane di lavoro. Una vera piattaforma multimediale e multimodale, fata dai giovani per i giovani.

IMG_20151001_014156Il blog di Foodology è online nella versione in italiano e in inglese all’indirizzo foodologyoung.eu dallo scorso martedi 29 settembre, giorno della sua presentazione al Centro Sociale Martensson dell’università della Calabria.  Il progetto del blog foodologyoung.eu è aperto alle collaborazioni e ai contributi di tutti. Per chi volesse sostenere la sua implementazione è infatti attiva una campagna di crowdfunding con dei regali speciali, creati da 4 artiste per il progetto.

 

Andreina Morrone

VIDEO/Musica in scena all’Acquario con Synapsis Chamber Orchestra e l’associazione Zagreus

Riproponiamo una parte del concerto eseguito da Synapsis Chamber Orchestra presso il teatro dell’Acquario a Cosenza. La serata è stata organizzata dall’associazione Zagreus, rappresentata da Maria Scalese, in collaborazione con la stessa orchestra. OperAct, la contemporaneità in atto, ha portato in scena Beethoven, Gershwin e una prima nazionale di Pelecis .

 

 

Romanticismo e contemporaneità, il tema della prima di quattro serate-dittici in cui saranno messi a confronto compositori contemporanei insieme a registi, maestri di musica e direttori d’orchestra.

L’orchestra è composta da diciannove elementi tra cui flauti: Valentina Marchese e Roberta Zirilli; clarinetti: Mariagaia Di Tommaso e Stefano Avolicino; oboe: Ludovico Bozzafra Siciliano; fagotti: Davide Acciardi e Daniele Costanzo; corni: Andrea Di Stasi e Lorenzo Patella; tromba: Giuseppe Pugliano; percussioni: Gianfranco Esposito; violini: Manuel Arilia (spalla), Teresa Giordano, Francesca Santoro, Chiara Maiorano; viole: Francesca Manoccio e Domenico Scicchitano; violoncelli: Alessandra Ciniglia e Antonio Pellegrino; tre pianisti: Giovanni Battista Romano, Danilo Blaiotta e Andrea Bosa che hanno suonato alternativamente, oltre il direttore Marco Gatto.

La musica va in scena

DSC_0313Romanticismo e contemporaneità è il tema dato al primo degli incontri musicali programmati dall’associazione Zagreus in collaborazione con Synapsis Chamber Orchestra.

Al teatro dell’Acquario saranno infatti messi in scena in tutto quattro serate-dittici in cui saranno messi a confronto compositori contemporanei insieme a registi, maestri di musica e direttori d’orchestra.

La prima delle quattro, ha proposto un godibilissimo concerto con musiche di Beethoven, Gershwin ed una prima nazionale del compositore Pelecis.

Un’orchestra di diciannove elementi tra cui flauti: Valentina Marchese e Roberta Zirilli; clarinetti: Mariagaia Di Tommaso e Stefano Cinnirella; oboe: Ludovico Bozzafra Siciliano; fagotti: Davide Acciardi e Daniele Costanzo; corni: Andrea Di Stasi e Lorenzo Patella; tromba: Giuseppe Pugliano; percussioni: Gianfranco Esposito; violini: Manuel Arilia (spalla), Teresa Giordano, Francesca Santoro, Chiara Maiorano; viole: Francesca Manoccio e Domenico Scicchitano; violoncelli: Alessandra Ciniglia e Antonio Pellegrino; tre pianisti: Giovanni Battista Romano, Danilo Blaiotta e Andrea Bosa che hanno suonato alternativamente, oltre il direttore Marco Gatto.

OperAct, ovvero la contemporaneità in un atto, ha quindi portato in scena

Programma Ouverture Coriolano op. 62 ed il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do min. op. 37 di Ludwig van Beethoven dove il solista Andrea Bosa ha eseguito la parte del pianoforte. Il secondo compositore ad entrare in scena è stato un inedito Georgs Pelecis – che con il suo “Concertino bianco per pianoforte e orchestra d’archi” (1983), ha visto come solista al pianoforte Giovanni Battista Romano

Chiude George Gershwin con la sua classica e magica Rhapsody in blue per pianoforte e orchestra, interpretata al pianoforte da un istrionico Danilo Blaiotta.

Da sinistra: Marco Gatto, Maria Scalese, Antonello Antonante
Da sinistra: Marco Gatto, Maria Scalese, Antonello Antonante

Esperimento riuscito, in attesa dei prossimi spettacoli che calcheranno le tavole dell’Acquario, come sempre aperto ad iniziative innovative in cui giovani talenti ambiziosi credono fortemente e che, grazie anche alla sensibilità come quella di Maria Scalese di Zagreus, vengono riconosciuti.