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Occhiuto sui migranti: “sono utili alle imprese calabresi che non trovano operai”

GIZZERIA (CZ)  – “La mia personale opinione, so che non è un argomento politicamente corretto rispetto alla parte politica cui appartengo, è che noi dovremmo anche comprare il lavoro dai Paesi del Mediterraneo”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto intervenendo in apertura della seconda edizione degli Stati generali del Mediterraneo incentrati sul tema “Zes Calabria al centro del Mediterraneo” e organizzati dall’Ufficio del Commissario straordinario di Governo della Zes Calabria, Giosy Romano, in collaborazione con la Regione, Unindustria Calabria e la Confederazione italiana per lo sviluppo economico (Cise).

Obiettivo dell’iniziativa, che durerà tre giorni, “è creare – hanno spiegato gli organizzatori – un ponte di dialogo, in un momento cruciale ma strategico per l’area del Mediterraneo, tra decisori pubblici e mondo delle imprese allo scopo di facilitare i rapporti imprenditoriali in corso e incentivarne di nuovi. Un contesto nel quale la Calabria, per la sua posizione, può giocare un ruolo fondamentale“.

“Le imprese calabresi faticano a trovare operai: i migranti sono utili”

“Le imprese calabresi che si occupano di edilizia – ha sostenuto Occhiuto – faticano a volte a trovare operai per le loro imprese, mentre sulle nostre coste sbarcano tanti afghani e tanti pachistani che sono bravissimi in questo tipo di lavoro. Un piano di attrazione degli investimenti ha bisogno anche di manodopera e di un mercato che utilizzi il lavoro che in Calabria non c’è. Lavoro per i calabresi che non ce l’hanno, ma che si apra anche alla possibilità di dare un’occupazione a tanti che vivono in altre parti del mondo. Se noi riuscissimo ad avere una migrazione da domanda, anziché da offerta, dai Paesi che si affacciano su questa sponda del Mediterraneo, potremmo utilizzare questa occasione come una possibilità di grande emancipazione sociale per tante persone che scappano dalla guerra e dalla povertà. E faremmo anche in modo, al contempo, che le aziende italiane e straniere desiderose di insediarsi nell’area retroportuale di Gioia Tauro si possano avvantaggiare della prossimità della Calabria con questa parte del mondo”.

Oliverio a Gioia Tauro, «Necessario proseguire il dibattito sul Mezzogiorno»

GIOIA TAURO (RC) – «Il tema posto al centro di questa iniziativa è più che mai attuale, più che mai un tema che assume il cuore di una questione nazionale. Ripartire dal sud per costruire una ipotesi di sviluppo, per aprire opportunità al nostro Paese e all’Europa è fondamentale». E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio intervenendo a “L’Italia del Mezzogiorno. Una strategia nazionale per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo del Paese”, iniziativa della Cgil tenuta a Gioia Tauro nella mattinata, all’interno dell’Auditorium dell’I.I.S. “Severi Guerrisi”, conclusa dal segretario generale dell’organizzazione sindacale Susanna Camusso,

«Ci sono oggi- ha proseguito Oliverio- questioni importanti: quella della disoccupazione, in particolare modo la disoccupazione giovanile, la stessa questione del lavoro che si ripropone in termini drammatici e si concentra soprattutto nel mezzogiorno d’Italia. Anche i segni timidi di una inversione del trend che ha caratterizzato gli anni della crisi, dal 2007 al 2014, in modo particolare, se non sono accompagnati da una strategia generale, da un grande progetto nazionale per il mezzogiorno, rischiano di essere effimeri e di rifluire alla prima difficoltà congiunturale che incontrano. Mettere in campo un piano ed una strategia generale, dentro la quale assumere anche iniziative e politiche regionali, significa in primo luogo porsi il problema del verso al quale il Paese deve essere orientato».

«Oggi siamo a Gioia Tauro, infrastruttura di fondamentale importanza per una strategia di sviluppo e di proiezione dell’Italia nell’Europa. Le sue potenzialità devono essere colte e per farlo è necessaria una iniziativa che veda le forze sociali, il Paese nel suo insieme, dispiegare una impostazione. Per questo è importante la vostra presenza qui oggi, è importante questa iniziativa che considero carica di questo significato: una scelta chiara, che definirei coraggiosa, rispetto alla prospettiva che deve essere indicata su Gioia Tauro” ha indicato alla affollata platea il presidente della Regione che ha quindi parlato della problematica relativa agli investimenti infrastrutturali, ai corridoi, all’ammodernamento infrastrutturale necessario “affinché Gioia Tauro possa essere davvero la porta del paese per l’Europa sul mediterraneo; in una visione che deve guardare al progetto per il sud come un progetto rispetto al quale le risorse comunitarie devono essere risorse aggiuntive e non sostitutive dell’intervento ordinario».

La realizzazione della ZES

«Noi, dopo anni di proclami, di auspici   abbiamo realizzato un grande risultato: l’obiettivo della Zes, uno strumento importante e strategico. Abbiamo fatto proposte precise. Ad esempio- ha informato Oliverio-  abbiamo destinato risorse rilevanti sui contratti di sviluppo; siamo la prima Regione ad aver sottoscritto un accordo di programma con il Mise per i contratti di sviluppo, con 65 milioni di euro di risorse regionali aggiuntive a quelle nazionali; ciò per consentire un volume di investimenti per alimentare i contratti consistentemente. Abbiamo ancora orientato i contratti di sviluppo prioritariamente verso filiere e verso aree come la Zes che riteniamo trainanti per lo sviluppo della nostra regione, quali agroalimentare, manifatturiero, turismo. Abbiamo sottoscritto proprio negli scorsi giorni il primo contratto di sviluppo proposto da Hitachi, il che allargherà le attività produttive e l’occupazione di quella azienda».

«Credo che dall’incontro di oggi- ha concluso Oliverio-  debba ripartire la ripresa di un grande dibattito sul sud, sulla questione meridionale che non è stata mai rimossa nelle sue implicazioni sociali, di ritardato sviluppo, nelle sue collocazioni di marginalità. Il sud può diventare davvero la risorsa per una ripresa ed una rinascita del nostro Paese. La condizione, però, affinché questo avvenga è che si riprenda una grande discussione per rimettere il sud al centro delle politiche nazionali ed europee, perché attraverso il suo recupero come risorsa, collocata in un’impostazione più ampia di sviluppo, è possibile riaccendere i motori della crescita, non effimera ma solida del nostro Paese».

 

 

Oliverio sulla ZES, «Siamo alla fase operativa di un percorso già in atto»

CATANZARO – «Oggi possiamo dire che la Zes per la Calabria non è una cosa a cui si aspira ma un percorso già in atto». Ha esordito così il presidente della Regione Mario Oliverio alla conferenza stampa convocata per illustrare i contenuti del  Decreto del presidente consiglio dei ministri sulla istituzione delle Zone economiche speciali, presente anche l’assessore Francesco Russo, delegato al Pino regionale dei trasporti.

«Dopo una intensa interlocuzione con la Comunità europea siamo giunti alla fase operativa con l’approvazione del disegno di legge n. 91 dello scorso mese di giugno e con la definizione del Dpcm approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali che ha accolto le nostre proposte migliorative». Il presidente Oliverio si riferisce, nello specifico, all’estensione della Zes che dovrebbe partire da 1.465 km quadrati, in precedenza stimata per l’area portuale di Gioia Tauro in 440 ettari. Il calcolo dei valori massimi di superficie Zes per ciascuna regione si basa sull’1,5 per mille della superficie regionale moltiplicato per un coefficiente che tiene conto della densità di popolazione regionale rispetto a quella nazionale.

«Infatti, nel rispetto della norma vigente, che vincola la istituzione della Zes alla presenza di una infrastruttura portuale classificata TEN-T, abbiamo proposto ed ottenuto di inserire nel Decreto del presidente del consiglio dei ministri  che “la Zes è di norma composta da territori quali aree portuali, retroportuali, anche di carattere produttivo ed aeroportuali. Ciò significa  – ha evidenziato Oliverio – che avremo una Zes con cuore a Gioia Tauro ma con ramificazione articolata sul territorio. In sede di Conferenza unificata, abbiamo messo in discussione la tabella partendo dal presupposto che la Zona economia speciale è uno strumento che crea convergenza per le imprese, lavorando alla modifica dei criteri di densità territoriale con l’obiettivo di superare i 2mila ettari. Non abbiamo partecipato ma,lavorando fino a notte fonda al ministero per il Mezzogiorno, abbiamo presentato proposte concrete, di miglioramento del Dpcm che deve essere approvato prima dello scioglimento delle Camere. Dopodichè si passerà alla fase due con il Piano di sviluppo strategico da concertare con il ministero, e con il ministro De Vincenti che ringrazio per essere stato sempre al nostro fianco, con le altre Regioni interessate e con tutti i Comuni compresi nella superficie oggetto della proposta regionale, con le forze sociali e le università per divenire ad un progetto condiviso e sostenibile».

Le risorse nazionali disponibili ammontano a circa 200 milioni di euro da integrare con risorse già destinate alla programmazione regionale.

«Nessuno ha la verità in tasca – ha rimarcato Oliverio – ma si  tratta di un’opportunità irripetibile che porterà a benefici a media e breve scadenza anche perché si prospetta la possibilità che, nell’adozione delle procedure amministrative per la gestione della Zes le strutture regionali possano avvalersi anche del supporto delle Amministrazioni  centrali».

L’assessore Russo ha ripercorso tutta l’attività svolta negli anni precedenti per arrivare allo stato attuale di istituzione della Zona economica speciale per la Calabria. Ha parlato di “tanto lavoro faticosissimo fatto in silenzio” avviato nel 2015 con una delibera di Giunta (misure straordinarie per lo sviluppo dell’area di Gioia Tauro) e con la delibera di Consiglio regionale per la presentazione in Parlamento del Ddl sull’istituzione della Zes, proseguendo con il disegno di legge n. 91 (disposizioni urgenti per la crescita economia del Mezzogiorno)  «che nasce proprio – ha sottolineato – dalla proposta avanzata dalla Regione Calabria”, per approdare ad oggi con il Dpcm in via di emanazione.Russo ha anche detto che saranno effettuate verifiche di legalità sulle transazioni dei terreni nelle aree interessate ed ha rimarcato l’importanza del ruolo del Comitato di indirizzo per il rafforzamento della programmazione strategica. La proposta infine l’assessore regionale – è corredata da un Piano di sviluppo strategico nel rispetto delle modalità e dei criteri individuati dal decreto»

Gentile sulla ZES, «Importante studiare forme di coinvolgimento più ampio»

 ROSARNO (RC) – «La Zes in Calabria sarà una sola, ma nulla impedisce di studiare forme di allargamento dei benefici fiscali ad altre aree in considerazione del fatto che la regione ha un numero di abitanti inferiore a quello di zone come Napoli e Salerno che pure godranno di questo strumento a cui si aggiunge il reddito pro-capite più basso d’Europa. Quindi tutti i parlamentari calabresi dovrebbero adoperarsi per questo obiettivo». Lo ha detto il sottosegretario Antonio Gentile partecipando, a Rosarno, ad un convegno sulla nascente Zona economica speciale di Gioia Tauro organizzato dal Gruppo Ncd-Alternativa popolare in consiglio regionale per volontà, soprattutto, del capogruppo Giovanni Arruzzolo. Il sottosegretario ha riferito di una buona interlocuzione con «gli amici di Catanzaro, in primis il senatore Aiello, ai quali – ha dichiarato il sottosegretario Gentile – ho detto in sede parlamentare che si possono studiare forme di incentivi per aree che pur non avendo elementi attrattivi come per Gioia Tauro è il porto, vivono condizioni di crisi che sono tipiche di questa che è una delle regioni più povere d’Europa».

Il ministro De Vincenti all’Unical, «Quella di Gioia Tauro l’unica ZES di rilievo»

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Tra gli obiettivi della 58ma riunione scientifica annuale della Società Italiana degli Economisti, in corso all’Università della Calabria, c’è quello di riportare la questione meridionale ai vertici dell’agenda politica nazionali. «E’ ancora troppo evidente e assai profondo il divario esistente tra Nord e Sud Italia, soprattutto in proiezione rispetto al resto d’Europa». Questo quanto principalmente emerso. Nell’ultimo giorno di lavori, anche il ministro della coesione sociale e per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti è stato abbastanza ottimista alla luce delle ultime statistiche disponibili. De Vincenti si è poi soffermato sulla ZES. «Sulle Zes la legge è chiara. Al centro di ciascuna zona ci deve essere un porto di rilievo europeo che in Calabria è quello di Gioia Tauro, che è una Zes».«Questo non esclude – ha chiosato De Vincenti – che al porto di Gioia Tauro possano collegarsi altre strutture interportuali che consentano di migliorare la logistica in Calabria, risultato che ha interesse per tutta la regione. Ma la Zes in Calabria è una sola ed è centrata su Gioia Tauro».

Zes in Calabria, Oliverio: «Pensare di istituirne un’altra è propaganda sterile e demagogica»

CATANZARO – «Non sarà l’amministrazione regionale ad ostacolare l’istituzione di una ZES nell’area centrale della Calabria o in altre aree. D’altronde assieme a quella centrale anche le aree della Locride e della Sibaritide si propongono per la istituzione della ZES». Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Mario Oliverio in relazione alla paventata possibilità di aggiungere a quella di Gioia Tauro una seconda Zona Economica Speciale. «Ciò premesso – aggiunge Oliverio – bisogna però parlare il linguaggio della verità ai calabresi. La ZES a cui si fa riferimento è un istituto che può essere attivato per i territori che comprendano almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, collegata alla rete trans-europea dei trasporti. Non era per nulla scontato il conseguimento di questo risultato atteso da decenni che oggi consente la realizzazione della ZES in Calabria attorno alla più grande e strategica infrastruttura portuale nelle relazioni commerciali tra l’Italia, l’Europa ed il Mediterraneo. Attualmente nell’intera Europa sono circa settanta le ZES operanti. “Il Decreto Sud” introduce ora la possibilità di crearne altre in Italia allocate in altrettante regioni meridionali (Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia). I calabresi ed i rappresentanti istituzionali di tutto il territorio regionale possono essere orgogliosi del fatto che quella di Gioia Tauro, sarà la prima ad essere istituita. E’ comprensibile l’iniziativa del sindaco Abramo, ma essa non può sconfinare nella propaganda sterile e demagogica. Peraltro, nell’incontro romano a cui hanno partecipato i rappresentanti del comune di Catanzaro è emersa ed è stata resa pubblica la consapevolezza che per poter istituire un’altra ZES in Calabria, possa addirittura essere necessaria una modifica della legge recentemente approvata dal parlamento. Non a caso il senatore Pietro Aiello – spiega Oliverio – ha dichiarato di volersi fare promotore di una modifica legislativa finalizzata a tale scopo. Come Regione saremo a sostegno di ogni iniziativa legislativa tesa a realizzare questo obiettivo. Ovviamente, intanto, siamo fortemente impegnati affinché siano accelerate tutte le procedure perché la ZES di Gioia Tauro diventi operativa. Senza alcun dubbio essa stessa costituirà la chiave di un rapido, moderno e produttivo sviluppo dell’intero territorio regionale. Per quanto ci riguarda, però, non rinunciamo altresì a utilizzare tutti i margini consentiti dalla legislazione vigente e dalle procedure previste per estendere i benefici della ZES in territori che vanno anche oltre l’area di Gioia Tauro».

Galati: «La ZES dell’area centrale della Calabria rappresenta un’occasione di sviluppo»

ROMA – «La richiesta dei sindaci di Catanzaro, Lamezia Terme e Crotone, indirizzata al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, di Istituire la Zona Economica Speciale nell’area centrale della Calabria va condivisa e sostenuta». E’ quanto afferma il deputato On. Giuseppe Galati che aggiunge: «Le seconda Zona Economica Speciale della Calabria, dopo quella di Gioia Tauro, potrebbe rappresentare, come previsto dal ‘Decreto Sud’, un’occasione di sviluppo economico e crescita occupazionale per l’intera Regione. Si tratterebbe, con la nuova Zona Economica Speciale, di poter usufruire di agevolazioni fiscali, semplificazioni amministrative e maggiori investimenti, provenienti anche da fuori Regione. Tali condizioni, unite alle vocazioni dei singoli territori e alle infrastrutture esistenti, quali l’aeroporto internazionale e la stazione ferroviaria di Lamezia Terme, il centro direzionale di Catanzaro ed porto di Crotone, determinerebbero quelle condizioni di crescita tanto attese. L’azione sinergica dei sindaci Sergio Abramo, Paolo Mascaro e Ugo Pugliese è la dimostrazione – aggiunge – che il lavoro di squadra, accompagnato da una seria programmazione, può fare conseguire risultati importanti nell’interesse di tutti i cittadini calabresi e non solo delle singole comunità. Il mio auspicio è che, innanzitutto, il presidente della Regione Mario Oliverio e, successivamente, il governo centrale – conclude – possano recepire positivamente la proposta di istituire la seconda ZES in Calabria, un’occasione che va colta anche a beneficio dei nostri giovani desiderosi di costruire il loro futuro in Calabria».

Oliverio: «A Gioia Tauro la prima Zona Economica Speciale»

CATANZARO – «Il decreto sul Sud approvato dal Consiglio dei Ministri costituisce un importante strumento finalizzato a sostenere la crescita, il lavoro e l’imprenditoria giovanile nel Sud e nella nostra regione». Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. «L’istituzione di zone economiche speciali (Zes) nel Sud ed il sostegno ai giovani, per aiutarli a fare impresa – prosegue Oliverio – sono due scelte strategiche per la crescita dei nostri territori. Sono state destinate risorse importanti che avranno un effetto positivo per attrarre investimenti, per creare opportunità di lavoro, per rafforzare le tendenze di ripresa registrate in questo ultimo periodo. L’impegno del Governo ad istituire la Zes a Gioia Tauro espresso dal ministro De Vincenti nel suo ultimo incontro nella sede della nostra Regione, alla presenza delle forze sociali calabresi, ha imboccato la strada della concretezza e della realizzazione. Bisogna dare atto al ministro del Mezzogiorno De Vincenti che anche oggi illustrando il provvedimento del Governo ha riconfermato che Gioia Tauro avrà la prima Zes appena sarà concluso l’iter legislativo del provvedimento assunto ieri dal Consiglio dei Ministri. La nostra Regione, infatti – conclude Oliverio – è la prima ad avere avanzato al Governo e al Parlamento una proposta di istituzione della Zes i cui contenuti sono stati verificati anche in sede nazionale ed europea».

Domani Scopelliti incontrerà i parlamentari calabresi per la questione ZES

CATANZARO – Il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – ha convocato domani, martedì 25 giugno alle ore 19.30, presso gli uffici della Delegazione regionale di Roma, tutti i parlamentari eletti in Calabria per discutere della questione riguardante la ZES (Zona economica speciale) del porto di Gioia Tauro e delle eventuali azioni da avviare in Parlamento.

 

 

La Giunta regionale trasmette al Consiglio la documentazione per chiedere l’istituzione ZES per l’area portuale di Gioia Tauro

Gioia Tauro (Rc) – Al fine di sollecitare il Governo nazionale alla realizzazione di una legge specifica – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – su proposta del Presidente Scopelliti, la Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio regionale della Calabria la documentazione inerente la istituzione di una ZES (Zona Economica Speciale) nell’area portuale di Gioia Tauro. In particolare si propone che il Consiglio regionale si attivi, ai sensi dell’articolo 71 della Costituzione e dell’articolo 16, comma 2, lettera f), dello Statuto, per presentare una proposta di legge alla Camera dei deputati ed al Senato. L’obiettivo che si propone oggi la Regione Calabria è quella di essere oltre che da stimolo politico nei confronti del Governo nazionale, anche promotore di una iniziativa legislativa.

A breve in un prossimo Consiglio regionale si chiederà di poter approvare un testo di legge regionale che contenga la normativa auspicata, con un articolato di legge che diventerà la proposta su cui il Parlamento nazionale potrà iniziare la discussione. Questo iter potrebbe semplificare di molto la procedura e accelerare i tempi, e con una proposta di legge già formalizzata, il governo potrebbe anche iniziare una fase informale di consultazione con le istituzioni comunitarie al fine di verificare se le disposizioni in esame sono coerenti rispetto ai vincoli europei oppure se la Commissione richiede eventuali modifiche.