Area cupole geodetiche adibita a deposito temporaneo dei rifiuti, l’Amministrazione chiarisce: tutto nelle regole

COSENZA – Con riferimento a quanto apparso sulla stampa in merito ad un esposto-denuncia presentato da Francesco Savastano, commissario straordinario dell’Ente Fiere, sul presunto utilizzo “abusivo e senza autorizzazione” da parte del Comune di Cosenza del sito corrispondente all’area ex Cupole geodetiche, per uno stoccaggio provvisorio di rifiuti urbani, l’Amministrazione comunale chiarisce quanto segue.

1.    Il sito è di proprietà comunale, ed è stato utilizzato dall’Ente Autonomo Fiere di Cosenza in forza di un’apposita Convenzione per la costituzione del diritto di superficie, a favore dell’Ente medesimo. All’articolo 3 della suddetta Convenzione, approvata con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 89 del 29 novembre 2007, si legge: “Le aree, gli impianti e le strutture, a semplice richiesta dell’Amministrazione comunale ed a titolo gratuito, compatibilmente con le attività programmate dall’Ente Autonomo Fiere Cosenza, potranno essere messe a disposizione della stessa per eventuali iniziative promosse. Per tali aree e immobili comprese quelle di uso pubblico attrezzate e destinate a verde e servizi, l’ Ente Autonomo Fiere Cosenza si assume l’obbligo di mantenerne la manutenzione e garantirne la pulizia quotidiana”.
Pertanto, la preventiva richiesta inoltrata all’Ente Fiere dal Comune di Cosenza (citata anche dagli stessi quotidiani) con prot. gen. N.  10290 del 20/02/2014, in merito all’utilizzo del sito per finalità di pubblico interesse, considerata l’inesistenza di qualsivoglia attività dell’Ente Fiere sul medesimo sito, fatto peraltro testimoniato dallo stato di totale abbandono in cui versava l’area, ne rendeva perfettamente legittimo l’uso in base al citato articolo 3 della Convenzione.

2.    Il sito in oggetto è stato abbandonato dall’Ente Fiere da vari anni, divenendo una vera e propria discarica, che l’Amministrazione comunale ha bonificato a proprie spese a fine dicembre 2012, dopo una settimana di lavoro. Tra i rifiuti era presente anche amianto. Ciò in netto contrasto con gli obblighi di pulizia giornaliera riportati nel citato articolo 3 della Convenzione.
3.    La recente e nota problematica relativa allo smaltimento dei rifiuti a livello regionale che, a causa dell’impossibilità di smaltire (e quindi di raccogliere) i rifiuti urbani per quasi un mese, ha comportato anche nella città di Cosenza l’accumulo di montagne di rifiuti per le strade cittadine, ha reso necessaria, nello scorso mese di febbraio, l’emissione di due ordinanze sindacali, che autorizzavano in due aree (una delle quali proprio quella delle ex Cupole geodetiche) l’attività di stoccaggio provvisorio e temporaneo  dei rifiuti indifferenziati. Tale operazione è da intendersi facente parte dell’attività di raccolta e non costituisce attività di smaltimento. Ciò risulta perfettamente conforme alla normativa vigente nei casi in cui il sindaco, massima autorità sanitaria locale, ravvisi situazioni di pericolo per l’igiene e la salute pubblica. D’altronde, i cassoni chiusi posizionati nell’area in oggetto, destinati ad accogliere i rifiuti per non più di 72 ore, sono stati prioritariamente riempiti dei rifiuti raccolti a seguito dell’ennesima bonifica della stessa area.

Chiarito ciò, appare paradossale che il commissario straordinario dell’Ente Fiere, dopo essersi disinteressato dell’area, lasciando che il sito si trasformasse in una discarica a cielo aperto, accusi l’Amministrazione comunale di impiantare “una vera e propria discarica”, “al posto della bonifica dell’area”.  E’ certamente una svista che la dice lunga sulla reale attenzione dell’Ente Fiere verso questo sito. Un sito che per anni è stato invaso da rifiuti d’ogni genere, amianto compreso, senza che l’Ente Fiere abbia mosso un dito, e solo ora che l’Amministrazione comunale lo ha non solo bonificato ma, proprio in virtù della destinazione a stoccaggio provvisorio e temporaneo dei rifiuti indifferenziati, sottoposto a pulizia e manutenzione quotidiane, a sorveglianza continua, a controlli sanitari regolari, il tutto attraverso una ditta specializzata, si grida all’abuso e si invocano autorizzazioni.
Si sottolinea infine che la procedura attivata dall’Amministrazione comunale è perfettamente in linea con la normativa vigente, ed in particolare con l’art. 191 del D. Lgs. n. 152 del 3/4/2006 e s.m.i.

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